Collezioni private a Trieste

pitura, scultura, fotografia, cine ...a Trieste o de artisti triestini
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babatriestina
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Collezioni private a Trieste

Messaggio da babatriestina »

A Trieste xe diverse colezioni private, soprattutto de pitura e scultura, che ogni tanto xe averte al pubblico.
Ve segnalo che domani sabato 17 giugno sarà averta la pubblico la pinacoteca del Lloyd Adriatico, al ultimo pian deal sede dela società. Mi la go vista due anni fa per le giornate del FAI ( ultima volta che la iera visibile) e per i appassionai de pittura ghe xe diversi quadri interessanti:
alcune pitture su tavola del 400 ( un Crivelli. un Filippino Lippi, un Beato Angelico- bottega, alcuni autori del 600 e del 700 e alcuni autori triestini del 800 : Veruda, Fragiacomo, Grimani,Flumiani,Zangrando Rietti, Croatto..)
esisti anche un libro col catalogo del 1993, credo che se lo trovi nei negozi de libri usai


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

go trovado el volantin de una esposizion che i gaveva fatto de sta pinacoteca
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AdlerTS
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Messaggio da AdlerTS »

altro che Warhol :twisted:


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babatriestina
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Re: Collezioni private a Trieste

Messaggio da babatriestina »

babatriestina ha scritto: alcune pitture su tavola del 400 ( un Crivelli. un Filippino Lippi, un Beato Angelico- bottega, alcuni autori del 600 e del 700 e alcuni autori triestini del 800 : Veruda, Fragiacomo, Grimani,Flumiani,Zangrando Rietti, Croatto..)
El quadro del volantin xe un Borgognone ( Guillaume Courtois) 1628-1679,
per i altri, metto le foto del volantin, modeste ma per evitar discussioni su eventuali copiature:

Maestro della Cappella Bracciolini, fine del Trecento
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dettaglio de una Deposizion del Beato Angelico ( e bottega!!)
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una Madonna de Carlo Maratta
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e dal Piccolo del maggio 2012 http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/arc ... 43_01.html
Marianna Accerboni wTRIESTE Un grande uomo a tutto tondo, l’avvocato Giorgio Irneri, che successe al padre Ugo nella conduzione del Lloyd Adriatico (fusosi nel 2007 in Allianz): geniale imprenditore, innovativo e lungimirante, capace di coinvolgere fortemente i propri collaboratori con un entusiasmo solidamente sostenuto dagli ideali dell’onestà e della deontologia professionale, ma anche intelligenza sensibilissima all’arte e ai valori della famiglia. Non è lontana infatti la delicatezza delle raffinate e tenere trasparenze dei pastelli di Rosalba Carriera, celebre pittrice del ’700 veneziano, che illuminano la Sala del Consiglio del palazzo di Largo Irneri assieme alle due alte Sibille monocrome firmate da Jacopo Palma il Giovane a fine ‘500, dalla tenera gentilezza che il “Gran Capitano” usava nei confronti della moglie: «L’opera d’arte più bella che ho incontrato» diceva di lei, ammirando la preziosa e coerente raccolta di capolavori, che aveva iniziato ad acquisire nel tempo, a partire da un nucleo iniziale acquistato in Toscana dal collezionista inglese Federico Mason Perk. Una Pinacoteca, che ora impreziosisce le eleganti e sobrie sale di rappresentanza della sede legale di Allianz in Largo Irneri e che da ieri è stata intitolata, così come l’Auditorium, a Giorgio Irneri, riservando all’imprenditore illuminato e al collezionista raffinato, scomparso alla fine dell’anno scorso, un posto d’onore. A coronare l’iniziativa non poteva mancare il brillante intervento del critico Vittorio Sgarbi, invitato dalla famiglia Irneri a illustrare la preziosità dei dipinti su tela e su tavola, oggi più di un centinaio, di cui gran parte accessibili al pubblico fin dal 1987 nelle aree di rappresentanza, i restanti in altri spazi dell’edificio, grazie anche a visite guidate per gruppi e associazioni o in occasione di particolari iniziative culturali, come le giornate del Fai. Da notare che la Collezione Giorgio Irneri - che l’imprenditore triestino seppe incrementare da collezionista esperto e appassionato, dotato di uno speciale sesto senso, attraverso tutta una rete d’informatori - rappresenta oggi la raccolta privata d’arte più prestigiosa della città per l’alto profilo degli artisti presenti, ma anche perché le opere coprono, documentandolo scrupolosamente, un arco di tempo molto significativo: otto secoli di storia dell’arte, dalla metà del Trecento ai giorni nostri, distribuiti razionalmente “per cicli” nelle luminose sale di rappresentanza, facilitando così la lettura al fruitore. Il percorso inizia idealmente dalla raffinatezza e dall’innovazione del linguaggio prerinascimentale e rinascimentale, testimoniati dal Maestro della Cappella Bracciolini e da Jacobello da Fiore nel XIV secolo, dal San Bernardino dipinto a olio su tavola nel XV da un collaboratore di Gentile da Fabriano, per proseguire con la drammatica crocefissione della bottega di Filippino Lippi della seconda metà del ‘400, e con la grande ed elegante Madonna col Bimbo tra Santo Stefano e Michele Arcangelo, tempera su tavola cinquecentesca della cerchia di Vittore Crivelli, tutta immaginativa e fantastica per l’affollarsi delle testine alate degli angioletti disposte intorno alla Figura muliebre a forma di mandorla secondo un gusto ancora gotico. Ed ecco quindi la Bottega del Beato Angelico (1395 - 1455) misurarsi con un atto della Passione di Cristo, risolta tra reminescenze arcaiche nella parte alta e con un impianto pittorico di gusto rinascimentale in primo piano. Il piacere dell’arte prosegue con una prova sacra del tedesco Hans Leonhard Schäuffelein (1480-1538), con La morte di Virginia, elegantissima tempera su tavola del toscano Francesco Granacci (1469 - 1543) e con un icastico, severo ritratto di Michele Tosini, pittore fiorentino della prima metà del ‘500, che si confronta con una certa libertà d’ispirazione manieristica del fiammingo Karel van Mander, il quale conobbe il Vasari. Incontriamo quindi un giovane Francisco Goya (1746 - 1828), già eccezionale per la drammatica freschezza e modernità con cui descrive una scena di battaglia. E poi ci accoglie l’emozione tardoromantica del secondo ottocento e del primo novecento con artisti di pregio quali Alfredo Tominz, nipote del famoso ritrattista neoclassico Giuseppe, specializzatosi nella pittura di cavalli, e Arturo Rietti, presente con uno dei suoi numerosi autoritratti. Umberto Veruda compare con uno splendido, luminoso olio di grandi dimensioni del 1892 intitolato “Terzetto”, Pietro Fragiacomo (Trieste 1856 - Venezia 1922) interpreta invece il tema della laguna nel fascino della luce e della nebbia. E ancora Pietro Marussig, che sintetizza la lezione monacense e della Secessione viennese, intrecciandola alla luce del Divisionismo, alla verve dei fauves e di van Gogh, per poi planare con incedere originale nella logica del novecentismo. Tra tanta pittura, non potevano mancare i due protagonisti della scultura triestina del ‘900, che ebbero rinomanza anche internazionale: Marcello Mascherini con un altorilievo bronzeo e Ugo Carà, che raffigura, con la sua sintesi sicura, Ugo Irneri, fondatore della Compagnia. E, per concludere, un grande pannello del porto di Trieste firmato dall’architetto Giorgio Cresciani


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Re: Collezioni private a Trieste

Messaggio da babatriestina »

uno dei pastelli de Rosalba Carriera , ritrattista veneziana del Settecento
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manca una riproduzion dela crocifission de Filippino Lippi, una delle più belle opere della collezion


invece, ecco el
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Re: Collezioni private a Trieste

Messaggio da babatriestina »

Grazie d un gruppo Facebook ( Trieste di ieri e di oggi) vedo un'interessante segnalazione: il giorno 14 maggio a palazzo Economo Daniele D'Anza, studioso triestino di arte, tratterà di un'opera di Caravaggio appartenuta ad una famiglia triestina, il dottor Guido Grioni, e venduta e poi esposrtata come una copia negli stati Uniti, e alla fine invece sembrerebbe un originale o una replica. Si trova in rete pure l'articolo collegato..

http://storiedellarte.com/2014/07/rebus ... embre.html

notare che era finito, come spesso succede.. a Udine!! ma sembrache questo fosse una copia
ben vi linko l'immagine
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Re: Collezioni private a Trieste

Messaggio da babatriestina »

la collezione Basilio invece sembra dispersa e alcune opere passano ancora per le aste..


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