Tornare bambini: le filastrocche

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babatriestina
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filastrocche, girotondi...

Messaggio da babatriestina »

tema che gavemo za tratado in Triestemia, adesso me vien in mente quele filastrocche che se ghe canta ai fioi co se li fa saltar zui zenoci, una xe de mia nona, ma la go sentida precisa dela nona de una mia amica, l'altra xe italiana, ma mama me la fazeva co iero ssai picia:

Tin tin cavalin
Fin che vegno del mulin
Fin che vado fin che torno
Fin che porto la pinza in forno
E che magno un tochetin?
dopo torno indrio al mulin!


Il cavalier di Monza va al passo, al passo, al passo (picolo movimento dei zenoci)
Il cavalier di Monza va al trotto, al trotto, al trotto ( più svelto)
Il cavalier di Monza va al galoppo, galoppo galoppo ( e qua i pici se diverti come mati che te li scassi sui zenoci- lo stago fazendo in sti giorni con un mio fiozo) - chissà come che la xe arivada a casa mia, forsi atraverso l'Enciclopedia dei Ragazzi dei primi del Novecento.


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

Ai, bai
Tu mi stai
tie, mie
compagnie
San Miraco
Tico taco
Ai bai
e buf

:-D :-D :-D


vecioinsempià
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Messaggio da vecioinsempià »

andandasti
le man le pesti
le man le pupole
andandest
le man le pest.


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rofizal
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Tornare bambini: le filastrocche

Messaggio da rofizal »

Ricordi lontani, di quando eravamo piccini. Ricordi dimenticati, persi nel tempo. Quadretti di famiglia: la mamma, la nonna, il babbo, il nonno o una persona cara. Loro con amore e pazienza e noi lì ad ascoltare. Fiabe, filastrocche, canzoncine il cui ricordo ormai si fa vago.

Oggi non si usa più. Mamma e papà stanno a guardare la TV o al computer. I nonni sono spesso in pensionato. Il bambino ha la tata o la babysitter oppure anche lui una TV o un videogioco. E poi le fiabe e le filastrocche? E chi se le ricorda?

Per una volta rompiamo i canoni di questa società moderna, fredda, consumistica, che cerca di cancellare tutte le tradizioni, anche quelle più care. Cominciamo con il ricordare qualche filastrocca, di quelle che avevamo sentito da bambini. Cerchiamo però di evitare le canzoni dello Zecchino d'Oro, per favore. :wink:

C'era una volta
C'era una volta
Cecco rivolta
che rivoltava i maccheroni
se la fece nei calzoni
la sua mamma lo picchiò
il povero Cecco s'ammalò
s'ammalò di malattia
povero Cecco lo portaron via
lo portaron all'ospedale
povero Cecco stette male
lo portarono al camposanto
povero Cecco ci stette tanto
lo portarono in paradiso
viva Cecco che ha sorriso.


La vispa Teresa (La farfalletta)
Questa filastrocca ha pure un autore: Luigi Sailer (1825-1885). Tanto conosciuta da provocare spesso la nausea. Ma chi la conosce per intero?
La vispa Teresa
avea tra l’erbetta
A volo sorpresa
gentil farfalletta
E tutta giuliva
stringendola viva
gridava distesa:
"L’ho presa! L’ho presa!".

A lei supplicando
l’afflitta gridò:
"Vivendo, volando
che male ti fò?
Tu sì mi fai male
stringendomi l’ale!
Deh, lasciami! Anch’io
son figlia di Dio!".

Teresa pentita
allenta le dita:
"Va', torna all'erbetta,
gentil farfalletta".
Confusa, pentita,
Teresa arrossì,
dischiuse le dita
e quella fuggì.


Trenta, quaranta
Trenta, quaranta,
la gallina canta,
canta sola, sola,
non vuole andare a scuola,
gallina bianca e nera
ti do la buonasera,
ti do la buonanotte;
il lupo è dietro le porte,
le porte cascan giù,
e il lupo non c’è più!


Ambarabà Ciccì Coccò
Questa, come le due successive, erano (lo sono ancora?) tipiche conte dei giochi infantili, quelli che si giocavano in corte o in strada. Le conosciamo tutti, credo. Ma le corti e le strade oggi sono invase dalle automobili. Dove stanno i bambini?
Ambarabà Ciccì Coccò
tre civette sul comò
che facevano l'amore
con la figlia del dottore.
Il dottore si ammalò
Ambarabà Ciccì Coccò


L’uccelin
Uccellin che vien dal mare
quante penne può portare?
può portarne solo tre
uno due tre.


Ai bai tu mi stai
Ai bai
tu mi stai
tie mie
compagnie
San Miraco
tico-taco
ai bai bin buf
ari mari mus.



Apelle figlio d'Apollo
Due scioglilingua superconosciuti. Ma oggi, se non ci pensa la scuola, chi li racconta ai bambini?
Apelle figlio d'Apollo
fece una palla di pelle di pollo
tutti i pesci vennero a galla
per vedere la palla di pelle di pollo
fatta d'Apelle figlio d'Apollo.

Sopra la panca
Sopra la panca la capra campa
Sotto la panca la capra crepa.


Stella stellina
I bambini si addormentavano con le ninna nanne, no con la TV. Cantate o sussurrate, erano l'espressione dell'amore materno.
Stella stellina
la notte si avvicina
la fiamma traballa
la mucca è nella stalla
la mucca e il vitello
la pecora e l'agnello
la chioccia ed il pulcino
ognuno ha il suo bambino
ognuno ha la sua mamma
e tutti fan la nanna.


Dormi dormi
Dormi dormi, piccolina,
e i tuoi sogni di bambini
ricchi sian di cose belle
mentre ti cullano le stelle.
Sogna di maghi e di fate,
di avventure incantate
che nel regno fantasia
potrai viver con magia.
Le tue ore della nanna
siano dolci come panna.
Dormi dormi, piccolina,
sogna fino domattina.


Infine ho il ricordo di una canzone che mi cantava mio papà. Ricordo alcune parole "La banda del buco, tapim tapum, sempre bene informata, tapim tapum..." ma poi? Dovrebbe risalire ai primi anni '50, ma non ne ho mai trovato traccia.


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rofizal
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Messaggio da rofizal »

Ne dimenticavo una (mica solo una :wink: ) :

Giro giro tondo
Giro giro tondo
com'è bello il mondo
casca la terra
giù tutti per terra

Sono tanti anni che, manifestazioni politiche a parte, non vedo più fare il girotondo.


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

Cordon cordon de san Francesco
la bela stella in mezzo
la fa un salto
la fa un altro
la fa la riverenza
la fa la penitenza
la chiudi i oci
e la basa chi che la vol

( questo andassi in sezion triestina, a dir el vero..)
dovessi dir la sera i oci ma son sicura al 100% che noi disevimo la chiudi i oci


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AdlerTS
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Re: Tornare bambini: le filastrocche

Messaggio da AdlerTS »

Savè che sinceramente non go mai capido el senso de
rofizal ha scritto: tre civette sul comò
che facevano l'amore
con la figlia del dottore.
Anche usando "far l'amor" come intendi mia nona, che usa sta espression per dir "esser morosi", non ghe rivo.

Se te se acontenti anche de un scioglilingua:

"cossa ocori che te cori se no ocori che te cori che nissun te cori drio ?"


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

Salomè Salomè
voglio stare assieme a te
sul sofà sul sofà
con lo zigo lo zigolozà

( va fatto spostando in torno della tavola el bicer, se ben me ricordo..al ultimo verso fa un passo indrio e do avanti)


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Nona Picia
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Messaggio da Nona Picia »

Io per te e tu per me
prendi pure quel che c'è,
più ce n'è e più ne va,
questa è solidarietà,
più ne va e più ce n'è,
questa volta tocca a te
altrimenti....casca il re!


Da un libretto,1 2 3 casca il re che alle mie nipotine piace tanto leggere quando sono da me.


Ciao ciao
Trova un minuto per pensare, trova un minuto per pregare,
trova un minuto per ridere.
"MADRE TERESA"

"La Mama l’è talmen un tesor de valur che l’ha vorüda anche Noster Signur" .....
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Lugara
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Messaggio da Lugara »

Mi me ricordo de una filastroca che mia nona me cantava girandome l'indice sul palmo dela man:

"Ghiri ghiri gaia
Martin sula paia
paia paiuza...
e s'cic una s'ciafuza!"


E dopo me ricordo:

"Domani xe domenica
la festa de l'Angelica
se magna risi e bisi
col cuciar de oro
col piron de argento
che costa cinquecento.
Cento cinquanta
la galina canta
el galo ghe rispondi
Caterina va a cior acqua.
Dove xe sta acqua?
I lupi la ga bevuda!
Dove xe sti lupi?
I ga traversà la strada.
Dove xe sta strada?
La neve la ga coverta.
Dove xe la neve?
El sol la ga squaiada.
Dove xe el sol?
Nel mondo del nostro Signor!


I mii ricordi se ferma qua.
Quante volte che le go cantade de picia! :-D


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Lugara
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Messaggio da Lugara »

Ah, ricordo anca questa:

"Fra Martino
campanaro
suoni tu
suoni tu
suona le campane
suona le campane
din don dan
din don dan"


E questa:

"Din don campanon
Tre sorele sul balcon
Una lava
una suga
una fa capei de paia..."


E de novo i mii ricordi se ferma qua. :-D


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Lugara
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Messaggio da Lugara »

Come go fato a dimenticar questa?

"San Nicolò de Bari,
la festa dei scolari
se i scolari no vol far festa
San Nicolò ghe taia la testa!"


Che bel topic Rofizal! :-D


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

Din don campanon
tre putele sul balcon
una fila
l'altra 'naspa
una fa i rafioi de pasta
una prega siorIddio
che ghe mandi un bon marìo


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Nona Picia
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Messaggio da Nona Picia »

Una moderna, sempre dal libro de prima, che xe un libro che xe sta scrito perr aiutar le famiglie de bambini maladi de leucemia

Se io fossi una Barbie mi ribellerei
mille fotocopie di me non gradirei
vorrei muovermi liberamente,
non avere il sorriso eternamente,
di tanto in tanto piangere vorrei,
per fatti che sono solo miei.
Vorrei crescere e diventare grande
tutto sarebbe certo più interessante.
A pensarci bene sono fortunata!
Io non sono una bambola incartata


Ciao ciao
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sono piccolo ma crescero
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Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Bellissima l'idea delle filastrocche. Questa è una della mia infanzia, che mi ricorda i momenti tristi, quando, piccolo :wink: mi mettevo a piabgere e qualche altro bambino, di solito di uno o due anni più grande attaccava con

Pianzoto pesta pevere
con l'oio de bacalà
che missia la polenta
pe'l povaro soldà

Adesso devo essere cresciuto, perché non me la cantano più :-D :wink:

Già che ci sono la metto anche in musica

Immagine

Così posso fare pubblicità ad un bellissimo libro (almeno a me è piaciuto) del 2001 (forse ne avete parlato altrove): Canzoniere triestino a cura di Roberto Starec edizioni Svevo (quella volta lire 52.000)

Un'altra filastrocca più allegra faceva invece

Son Carleto el dispetoso
i me ciama el mocoloso
ma nesun no me la fa


Nei giochi di mia sorella c'era invece

Ah le belle statuine
bianche rosse e verdoline
sono pronte?


cantilena rituale durante il gioco delle belle statuine.

Facendo rimbalzare le palla contro il muro, invece, cantava assieme alle sue amiche e nel contempo eseguiva i gesti della filastrocca


senza oè
con una mano
con un piè
battendo le mani
avanti e indietro
la ruota del mulino
la croce
e un bel inchino


Quella volta era un gioco infantile forse stupido, oggi sarebbe uno strumento per migliorare lo sviluppo psicomotorio.

Mio papà, invece, quando da bambino gicava alla cavallina, cantava questa, ma siamo in Istria e non a Trieste.

Tasi tasi momolo
che te darò luganighe
luganighe de porco
porco porcasso
paron del mio palasso
paron dei mii zechini
tre ossi de armelini
do foie de salata
o bareta, o lisiera o culata


Spiego l'ultimo verso: chi faceva l'ultimo salto poteva o fare "bareta", portando via il berretto a chi stava sotto, "lisiera", sfiorandogli la schiena, o "culata", saltandogli in groppa (e probabilmente rovinando a terra in due).


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

Sul pianzoto pestapevere ( che cantavano anche a me da piccola, ma poco perchè io volevo apparire forte e non volevo mai farmi sorprendere a piangere) anni fa ci fu tutta una storia sul Piccolo: lo avevano cantato e mimato in un asilo infantile: la "pianzota" di turno la prese male, si mise a piangere sul serio, i genitori si arrabbiarono per il maltrattamento alla povera bambina, insomma la cantilena venne considerata quasi come una sevizia morale sui bambini, da denunciare al telefono azzurro. con l'occasione, vi furono spiegazioni sulla storia del baccalà, della polenta, del soldà, insomma l'occasione che aveva dato luogo alla filastrocca.


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Messaggio da AdlerTS »

Credo che nissun conosserà ste due:

Il Passerino

Passerino passerino, perché picchi al finestrino ?
Vuo'tu entrar nella stanzuccia, lieta e comoda e calduccia ?
Perché picchi, perché picchi ?
Passerino passerino
sì grazioso sì bellino
e allorquando passerino
volerai nel mio giardino
Mangia i bruchi e non beccare
Le ciliegie a me care
Non beccarle passerino
sì grazioso sì bellino

oppur

Servo de piazza

Sempre pronto al mio posto,
chi mi chiama servo tosto !
Con prontezza e precisione
fo qualunque commissione
lesto lesto vado e torno
sono in moto tutto il giorno
viva viva il lavor e l'onestà
viva viva il lavor e l'onestà

Quando assumo qualche impegno
A eseguirlo ben m'ingegno
Son cortese, rispettoso
Pronto assiduo ed operoso
lesto lesto vado e torno
sono in moto tutto il giorno
viva viva il lavor e l'onestà
viva viva il lavor e l'onestà


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Messaggio da Lugara »

babatriestina ha scritto:Sul pianzoto pestapevere ( che cantavano anche a me da piccola, ma poco perchè io volevo apparire forte e non volevo mai farmi sorprendere a piangere) anni fa ci fu tutta una storia sul Piccolo: lo avevano cantato e mimato in un asilo infantile: la "pianzota" di turno la prese male, si mise a piangere sul serio, i genitori si arrabbiarono per il maltrattamento alla povera bambina, insomma la cantilena venne considerata quasi come una sevizia morale sui bambini, da denunciare al telefono azzurro. con l'occasione, vi furono spiegazioni sulla storia del baccalà, della polenta, del soldà, insomma l'occasione che aveva dato luogo alla filastrocca.
No posso creder... :shock:


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Messaggio da babatriestina »

No xe una filastrocca, ma una poesia, ma credo che tuti quei dela mia generazion la ga imparada ale elementari:

Primavera vien danzando
vien danzando alla tua porta
Sai tu dirmi che ti porta?

Ghirlandette di farfalle,
campanelle di vilucchi,
quali azzurre, quali gialle;
e poi rose, a fasci e a mucchi.


E cussì via le stagioni, Angiolo Silvio Novaro. A noi la maestra ne la fazeva mimar in classe
(http://www.filastrocche.it/menu.asp?tipologia=11) per zercar se ve ricordè altre: mi me vien
viene viene la befana
vien dai monti a notte fonda.

....


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Messaggio da Nona Picia »

Quando al gabi devo andare,
io non smetto di giocare; strino strigo le gambette
le coscette tengo strette.
Io ci provo seriamente
a tener l'impertinente;
cerco sì di tener duro,
perciò salto come un canguro
ma non appena mi rilasso
ecco arriva lo sconquasso:
scende giù dal mio pancino
un lungo e tiepido rivolino.
Oh sollievo ma che peccato
lasciare i gio chi perchè son tutto bagnato!


Chissà a quanti de noi ghe sarà capità de pici la stessa roba! :lol:


Ciao ciao
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