I nomi dei mobili
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- babatriestina
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I nomi dei mobili
I mobili in dialetto triestino hanno spesso dei nomi leggermente diversi: per esempio el sgabèl, o scabèl è ovviamente l'italiano sgabello, ma sta a indicare il comodino, il tavolo da notte , Go la sveia sul sgabel.. li vedevo proprio in versione liberty alla mostra: ogni letto aveva il proprio sgabel, col ripiano di marmo se possibile, sopra ci stava la sveglia, la caraffa d'acqua, un'eventuale immaginetta sacra, un lampada e non si sa mai una candela se mancava l'elettrcità, nel cassettino di sopra le medicine magari d'urgenza, l'aspirina, il termometro ( a mercurio).. e di sotto, dietro la portella chiusa, el bucàl, vulgo vaso da notte.
Il divano è el canapé , ma questo è un francesismo, ma la scrivania è el pulto. e di questo non trovo l'etimologia.
un sedile può essere un scagno ( da cui il concetto di m**** montada in scagno).. altro?
Il divano è el canapé , ma questo è un francesismo, ma la scrivania è el pulto. e di questo non trovo l'etimologia.
un sedile può essere un scagno ( da cui il concetto di m**** montada in scagno).. altro?
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
Re: I nomi dei mobili
Per confronto : da noi "sgabel "vuol dire "sgabèl", no comodino, cioè posto dove sedersi, solo sgabello insomma.
Ma voi nel sgabel mettevate el bocàl, na volta?
Ah, leggo già la risposta: ci mettevate el bùcal , quela roba che no se pol nominar!
Canapè e scagno son anche trentini, ma scagno da noi vol dir na specie de "trono".
"El pulto" mai sentì definir cussì.
Mandi
Ma voi nel sgabel mettevate el bocàl, na volta?
Ah, leggo già la risposta: ci mettevate el bùcal , quela roba che no se pol nominar!
Canapè e scagno son anche trentini, ma scagno da noi vol dir na specie de "trono".
"El pulto" mai sentì definir cussì.
Mandi
"E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa, che ha fatto la tua rosa così importante"
Antoine de Saint-Exupéry
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- babatriestina
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Re: I nomi dei mobili
indovinello di un tempo:
Xe un signor in bianco
con una man sul fianco
ma c'è pure lo scagnetto de piedi, il poggiapiedi. ho ancora quello della nonna, sotto il pulto ereditato dal nonno.
Xe un signor in bianco
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ma c'è pure lo scagnetto de piedi, il poggiapiedi. ho ancora quello della nonna, sotto il pulto ereditato dal nonno.
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- sono piccolo ma crescero
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Re: I nomi dei mobili
Dal Doria: Pulto (desueto) cattedra, scrivania, pulpito. Dal tedesco Pult, leggìo, scrivania, a sua volta dal tedesco medioevale pulpit a sua volta dal latino ecclesiastico pulpitum. qua me fermo, né el Pianigiani, né l'Oxford per la parola inglese pulpit va oltre.
Osservazione: trovo abbastanza strano, ma forse è colpa mia, che Nè la coppia Pult Etymologie né Pult Wortgeschichte mi abbiano, alemno per que che posso capire io, mandato a qualche sito dove venisse spiegata l'origine della parola.
Osservazione: trovo abbastanza strano, ma forse è colpa mia, che Nè la coppia Pult Etymologie né Pult Wortgeschichte mi abbiano, alemno per que che posso capire io, mandato a qualche sito dove venisse spiegata l'origine della parola.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: I nomi dei mobili
bucalén (la n non si pronuncia, è solo un suono particolare come la finale =in francese) è il vaso da notte, che era sotto il letto, di notte; di giorno, tutto pulito, stava nella cumadéna, f., invece dell'italiano comodino, o tavolino da notte! (altro termine, nelle nostre campagne, scusate, è però collegato all'uso: l'urinèri)
scrèna, la sedia, scranén (sempre senza enne pronunciata come consonante, come detto sopra) = seggiolino, quello piccolino per i bambini, impagliato con la lesca, un'erba lacustre, o meglio dei nostri canali, o fòssi, in uso però, sempre impagliato, al scranén da pìa, il seggiolino per i piedi!
al sgabèl = lo sgabello, un tipo di seggiolino, senza schienale, per lo più!
canapè...divano, in genere con schienale rigido, anche se imbottito
Cucina:
la spartò(u)ra : la madia
la vedréna la vetrina, il mobile bello del tinello (cucina abitabile), con alzata, sorretta da colonnette tornite o altre forme più moderne, con antine con vetri lavorati, o opalizzati e graviti in trasparenza
la battilarda, un tipo di comodino, con anta, con finto cassetto, ma con ripiano sollevabile, munito di pesante tagliere in legno duro, sul quale si preparava il battuto di lardo per la base, con gli odori, del ragù, sempre quello, alla bolognese.
scrèna, la sedia, scranén (sempre senza enne pronunciata come consonante, come detto sopra) = seggiolino, quello piccolino per i bambini, impagliato con la lesca, un'erba lacustre, o meglio dei nostri canali, o fòssi, in uso però, sempre impagliato, al scranén da pìa, il seggiolino per i piedi!
al sgabèl = lo sgabello, un tipo di seggiolino, senza schienale, per lo più!
canapè...divano, in genere con schienale rigido, anche se imbottito
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la battilarda, un tipo di comodino, con anta, con finto cassetto, ma con ripiano sollevabile, munito di pesante tagliere in legno duro, sul quale si preparava il battuto di lardo per la base, con gli odori, del ragù, sempre quello, alla bolognese.
ivana
la curiosità è il colore della mente
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Re: I nomi dei mobili
Aggiungo qualcosa al "verbale" di Mandi:
E la parola lavuar, qualcuno se la ricorda?
Così dicevamo ad un mobile in legno alto pressapoco come un tavolo, a due porte, con il piano di marmo, con applicato uno specchio della medesima lunghezza. Sul piano c' è sempre stato: la broca con el lavaman e due o tre porta-saponette….
E "el casabanc" munito di quattro casettoni, con il piano anche di marmo come il lavuar….?
E la parola lavuar, qualcuno se la ricorda?
Così dicevamo ad un mobile in legno alto pressapoco come un tavolo, a due porte, con il piano di marmo, con applicato uno specchio della medesima lunghezza. Sul piano c' è sempre stato: la broca con el lavaman e due o tre porta-saponette….
E "el casabanc" munito di quattro casettoni, con il piano anche di marmo come il lavuar….?
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- sono piccolo ma crescero
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Re: I nomi dei mobili
cas mia "el lavaman" era il mobile stesso, col marmo ecc.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
- babatriestina
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Re: I nomi dei mobili
anche da me, lo aveva la nonna di fronte la suo letto. Ho ancora un catino- cadìn ( usato come portafiori) ed un portasapone senza coperchio.. ve li fotograferò. E c'erano curiosi portaspazzolini da denti di ceramica a forma di torretta con buchi, in cui si inserivano gli spazzolini orizzontalmente: li ho rivisti al castello Esterhazy ad Eisenstadt.sono piccolo ma crescero ha scritto:casa mia "el lavaman" era il mobile stesso, col marmo ecc.
Immagino che il lavuar sia la trascrizione di un francese lavoir
Questo era il lavaman più de lusso, perchè la versione più economica prevedeva il semplice portacatino (in cui stava pure la brocca) di ferro.
la credenza.. beh tanti ce l'hanno, ma specifico che era in cucina ma soprattutto in stanza da pranzo, e in realtà sarebbe il buffet, per contenere piatti e bicchieri. Un mobile particolare ottocentesco, ma non un termine dialettale, era il settimanale, con 6 cassetti, veramente quello della bisnonna ne ha 6.
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Re: I nomi dei mobili
Arrivo tardi, scusè.
Io posso solo dirvi che ho vaghi ricordi, perchè mi ricordo solo di aver visto una vecchia prozia, con la quale ho vissuto due anni, lavarsi la lunghissima chioma grigia in un cadin col trespolo.Più che altro ricordo i suoi folti capelli che poi legava strettamente in un severo e stretto cruccolo, che le levava ogni bellezza, aggiunto ad un abito nero che la copriva dal collo fino ai piedi . Non usava il lavoir.Io facevo il bagno in una tinozza di alluminio. Era molto divertente.
Però ho visto da piccola tanti cassetton, pieni di biancheria finissima ricamata e anche lavoir , a casa altrui . Adesso vado un pò sull'osè. Chiedo venia al Forum.
Da donna moderna sono rimasta perplessa da camicie da notte pudicissime con ricamato: : "Non lo fo per amor mio, ma lo fo per amor di Dio".E vi risparmio un'altra cosa che ho visto, molto particolare.
I mobili che più mi affascinavano erano i cassabanc (come dis Elisa), i bauli, sempre pieni di biancheria, ma anche uno pieno di libri bellissimi.
Da noi , a casa mia, c'era na cusina con la fornela, la credenza(per metterci i piatti comuni), la banca per la legna e il tavolo (sopra il quale sono nata io). La vedrina , con i vetri, per metterci i piatti belli, stava in sala da pranzo, lustra lustra, con le sedie imbottite ed un tavolo elegante.
Entrare in camera da letto dai miei era proibitissimo per noi bimbi.La ricordo poco, perchè poi l'hanno cambiata.
Ma accanto al letto c'era la cuna, con sempre fratellini nuovi.Che bel!
La cosa più bella per me a casa mia era la madia, di legno, con tre scomparti pieni di farina, orzo e semi vari che non ricordo più. Quanto mi piaceva infilarci le mani!
Qui vi faccio vedere una vecchia camera da letto trentina. Quella cosa che sta sopra il letto era la "monega", per scaldare i letti gelidi. Si metteva sotto le coperte .Il "bocal" non stava di solito lì : stava nascosto nel comodin o soto l'let.Guai vederlo!
Sora l'leto, la foto dei noni che meteva sogezion!
La cosa più bella per me a casa mia era la madia, di legno, con tre scomparti pieni di farina, orzo e semi vari che non ricordo più.
Ciao Mandi
Io posso solo dirvi che ho vaghi ricordi, perchè mi ricordo solo di aver visto una vecchia prozia, con la quale ho vissuto due anni, lavarsi la lunghissima chioma grigia in un cadin col trespolo.Più che altro ricordo i suoi folti capelli che poi legava strettamente in un severo e stretto cruccolo, che le levava ogni bellezza, aggiunto ad un abito nero che la copriva dal collo fino ai piedi . Non usava il lavoir.Io facevo il bagno in una tinozza di alluminio. Era molto divertente.
Però ho visto da piccola tanti cassetton, pieni di biancheria finissima ricamata e anche lavoir , a casa altrui . Adesso vado un pò sull'osè. Chiedo venia al Forum.
Da donna moderna sono rimasta perplessa da camicie da notte pudicissime con ricamato: : "Non lo fo per amor mio, ma lo fo per amor di Dio".E vi risparmio un'altra cosa che ho visto, molto particolare.
I mobili che più mi affascinavano erano i cassabanc (come dis Elisa), i bauli, sempre pieni di biancheria, ma anche uno pieno di libri bellissimi.
Da noi , a casa mia, c'era na cusina con la fornela, la credenza(per metterci i piatti comuni), la banca per la legna e il tavolo (sopra il quale sono nata io). La vedrina , con i vetri, per metterci i piatti belli, stava in sala da pranzo, lustra lustra, con le sedie imbottite ed un tavolo elegante.
Entrare in camera da letto dai miei era proibitissimo per noi bimbi.La ricordo poco, perchè poi l'hanno cambiata.
Ma accanto al letto c'era la cuna, con sempre fratellini nuovi.Che bel!
La cosa più bella per me a casa mia era la madia, di legno, con tre scomparti pieni di farina, orzo e semi vari che non ricordo più. Quanto mi piaceva infilarci le mani!
Qui vi faccio vedere una vecchia camera da letto trentina. Quella cosa che sta sopra il letto era la "monega", per scaldare i letti gelidi. Si metteva sotto le coperte .Il "bocal" non stava di solito lì : stava nascosto nel comodin o soto l'let.Guai vederlo!
Sora l'leto, la foto dei noni che meteva sogezion!
La cosa più bella per me a casa mia era la madia, di legno, con tre scomparti pieni di farina, orzo e semi vari che non ricordo più.
Ciao Mandi
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- nonna ivana
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Re: I nomi dei mobili
bene...stiamo andando a ritroso!!!
Mi viene in mente che anni fa allestii una piccola mostra col tema del baule della nonna...e in giro per le campagne trovai dei piccoli tesori, che giacevano letteralmente in bauli...anche già ammuffiti!!!
Vado a cercar foto!!!
Mi viene in mente che anni fa allestii una piccola mostra col tema del baule della nonna...e in giro per le campagne trovai dei piccoli tesori, che giacevano letteralmente in bauli...anche già ammuffiti!!!
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Re: I nomi dei mobili
http://www.etymonline.com/index.php?term=pulpitsono piccolo ma crescero ha scritto:
Osservazione: trovo abbastanza strano, ma forse è colpa mia, che Nè la coppia Pult Etymologie né Pult Wortgeschichte mi abbiano, alemno per que che posso capire io, mandato a qualche sito dove venisse spiegata l'origine della parola.
pulpit
early 14c., from L.L. pulpitum "raised structure on which preachers stand," in classical L. "scaffold, platform for actors," of unknown origin. Also borrowed in M.H.G. as pulpit (Ger. Pult "desk"). Sense of "Christian preachers and ministers generally" is from 1560s.
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Re: I nomi dei mobili
"Psiche" per la cassettiera de camera de letto ... doveria esser anche in italian, ma se lo usa più in dialetto, me par.
Mal no far, paura no gaver.
- babatriestina
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Re: I nomi dei mobili
mai sentido in triestin ma se te vedi WikipediaAdlerTS ha scritto:"Psiche" per la cassettiera de camera de letto ... doveria esser anche in italian, ma se lo usa più in dialetto, me par.
gaveva mia nonna materna.Psiche - grande specchio verticale incorniciato, sostenuto a metà da due perni laterali, che gli permettono di inclinarsi avanti e indietro, usato nell'Ottocento per camere da letto (con riferimento alla favola mitologica) o per saloni da sartoria.
De wiki francese
e un'immagineUne psyché est un grand miroir mobile monté sur un châssis que l'on peut incliner à volonté pour se regarder en pied. Ce meuble était très en vogue dans les années 1920 et 1930, les psychés que l'on peut trouver de nos jours sont généralement de style Art déco.
Le terme vient de Psyché qui était le nom d'une princesse de la mythologie grecque, dont la beauté excita la jalousie de la déesse Aphrodite. Amante du dieu Éros, elle fut après une série d'épreuves dont l'accabla la déesse, et grâce à Éros qui intercéda auprès de Zeus, élevée au rang de déesse et gagna l'immortalité.
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Re: I nomi dei mobili
Anche le mie;anzi Pisiche...AdlerTS ha scritto:Le mie nonne disi (o diseva) sempre psiche
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Re: I nomi dei mobili
A casa mia se diseva psiche e ancora oggi ogni tanto mi uso dir cusì.
Ciao ciao
Trova un minuto per pensare, trova un minuto per pregare,
trova un minuto per ridere.
"MADRE TERESA"
"La Mama l’è talmen un tesor de valur che l’ha vorüda anche Noster Signur" .....
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