Trieste, di Neil Kent

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babatriestina
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Trieste, di Neil Kent

Messaggio da babatriestina »

Un curioso libro su Trieste che ho trovato a Londra.

Trieste : Adriatic Emporium and Gateway to the Heart of Europe

Solo in inglese e per mia sfortuna sono incappata in un volume difettoso a cui mancano alcune delle pagine finali, le ultime della conclusione e le prime dele note.
Sufficiente comunque per darne una descrizione.. curioso libro, l'autore non è specialista delle nostre regioni, si interessa in generale di storia e cultura europea ed ha scritto un libro dedicato a Helsinki. Lo si vede dal fatto che vien da pensare che abbia studiato su testi altrui e non conosca l'italiano. Si prova un continuo fastidio a leggere nomi e termini ricopiati male: riporto alcuni come mi scorrono:
Benvenuto Petaz ( Petazzi),i Crocigeri per Crociferi, questa è la più divertente: Piazza Omonima!! evidentemente stava ricopiando " via dei carradori e piazza omonima " e lui ha pensato che omonima fosse il nome della piazza; Villa Neckar ; a proposito di Besenghi invece di Kucibreg o Cucibreg trovo Cucihrek; Matteo Pertsch diventa Matteo Pensch; la prima chiesa di san Spiridione è indicata come san Silvestro; Sylvio Pellico, il Risorgiomento, la Fondazione Gentilomo diventa Gentiluomo, Spiridione Gopcevich è Spridon Gopcevic, c'è pure l'irridentismo, Stegano Ralli; e l'opera La Marinella diventa La Marmella :-D ; Fulvio Suvich è indicato come Suvić; Pino Momasich dovrebbe essere Pino Tomazich.. il preffeto per prefetto.. Giuseppo Pelli sarebbe Giuseppe Pella.. Rozzol Nelara... immagino che Claudio Maris sia Claudio Magris... e lo sapevate che Italia e Slovenia hanno firmato l'accordo di Oglej?? ci ho messo un poco per capire che è Aquileia... e il Gauleiter della Carinzia è diventato comicamente della Corinthia come se fosse finito in Grecia :lol: Giotti lo chiama Vigilio

leggere in continuazione questi refusi dà fastidio ( c'è anche un Videm per Udine) come dire che nè l'autore nè i correttori di bozze conoscessero l'italiano, e probabilmente quando ha copiato da fonti slovene ha riportato quel che trovava,..

ciò premesso, il testo è interessante, per la presentazione "vista da lontano" e che tratta diversi aspetti che i libri nostrani di solito sorvolano: cura molto le storie delle minoranze ma soprattutto della comunità ebraica triestina, le storie sulla situazione sociale, sanitaria, la parte letteraria.. e a questo punto per me compare una novità: Theodor Däubler ( 1876-1934) che presenta come importante scrittore triestino in lingua tedesca. E Adrea ( Andrea?) Sirovi? serbo, che che forse scrisse in tedesco? e sapevate che il vescovo Raunicher ( Ravnikar) era noto come il "Padre della prosa slovena"?

insomma, assai spunti interessenti per un punto di vista inconsueto..


"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)

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