I boschi del Carso
Inviato: gio 29 dic 2005, 10:29
I boschi del Carso
Quando vediamo le foto del Carso dell'inizio del 900 o della prima guerra mondiale, lo vediamo brullo e quasi privo di vegetazione. Eppure in origine doveva essere ricco di boschi, e pure adesso i boschi non mancano.. come è andata la storia?
Sul Carso per secoli c'è stata una boscaglia , principalmente di latifoglie, querce, carpini… . Nei secoli sono stati abbondantemente sfruttati sia con tagli di alberi per riscaldamento e per costruzioni navali, sia per pascoli.. Nel 1500, fino al 1700 si alternano permessi di tagliare boschi e divieti a scopo di conservazione, che sembra non abbiano avuto molto successo. Durante la III occupazione francese nel 1809 il maresciallo Marmont, poi duca d'Illiria, lasciò tagliare le querce del Bosco Farneto ( il Boschetto) per fare navi. Esistono ancora, nella zona del Lanaro principalmente, zone di vegetazione simile all'originaria, con le grandi antiche querce, anche se mi sembra che una delle più antiche sia morta di vecchiaia un paio di anni fa.
Intorno alla metà dell'Ottocento ( 1842) il Consiglio comunale ed il conte Stadion cercarono di trovare una soluzione per il rimboschimento, l'idea iniziale fu di seminare o impiantare alberi del tipo della vecchia vegetazione, anche per diminuire l'impatto della bora. Il 1848 impose una sosta, ma nel 1859 Giuseppe Koller di Gorizia iniziò un programma di rimboschimento. Le prime esperienze con latifoglie diedero risultati molto modesti, soprattutto con le semine, perchè il terreno non era più adatto, così si pensò di importare il pino nero che ha pochissime esigenze culturali, e sperare che col tempo che si riformi il sottobosco in modo da lasciarlo successivamente sostituire dalla boscaglia illirica di latifoglie.
Fu così che fra il 1849 ed il 1879 furono piantati 18 boschi, principalmente, ma non solo, di pino nero, alcuni in zone cittadine, la maggior parte sul Carso, dedicati ciascuno ad un personaggio locale che si era distinto per meriti botanici ( io credevo che fossero stati gli sponsor dell'epoca!). Ogni bosco fu realizzato trapiantando manualmente migliaia di piantine, nate in appositi semenzai, ricorrendo alla manodopera soprattutto femminile locale, circondato spesso da un muretto a secco e sottolineato da un cippo di pietra col nome del bosco e la data: i boschi sono Boschi Comunali ed ancora adesso vi invito ad andarli a cercare, sono spesso vicini alla strada.
Dove è stato scalpellato il nome ( chissà perché, poi?) si può risalirvi attraverso il numero romano sotto, che è il numero progressivo dei 18 boschi, ad es nel cippo rovinato c’è sotto un V che fa risalire al Bosco Nobile.
Abbiamo il bosco Biasoletto, il bosco Koller ( misto di latifoglie, è bellissimo quando i faggi prendono il colore rosso autunnale), pure il bosco Porenta è di latifoglie,.. Nobile
Merito dell'amministrazione comunale o di quella centrale viennese? direi che entrambi hanno avuto i loro meriti, l'uno per la promozione e l'altro per l'assenso e la successiva collaborazione alla realizzazione
Comunque vi rendete conto che tutti i boschi di pini del Carso sono stati piantati manualmente?
( segue)
Quando vediamo le foto del Carso dell'inizio del 900 o della prima guerra mondiale, lo vediamo brullo e quasi privo di vegetazione. Eppure in origine doveva essere ricco di boschi, e pure adesso i boschi non mancano.. come è andata la storia?
Sul Carso per secoli c'è stata una boscaglia , principalmente di latifoglie, querce, carpini… . Nei secoli sono stati abbondantemente sfruttati sia con tagli di alberi per riscaldamento e per costruzioni navali, sia per pascoli.. Nel 1500, fino al 1700 si alternano permessi di tagliare boschi e divieti a scopo di conservazione, che sembra non abbiano avuto molto successo. Durante la III occupazione francese nel 1809 il maresciallo Marmont, poi duca d'Illiria, lasciò tagliare le querce del Bosco Farneto ( il Boschetto) per fare navi. Esistono ancora, nella zona del Lanaro principalmente, zone di vegetazione simile all'originaria, con le grandi antiche querce, anche se mi sembra che una delle più antiche sia morta di vecchiaia un paio di anni fa.
Intorno alla metà dell'Ottocento ( 1842) il Consiglio comunale ed il conte Stadion cercarono di trovare una soluzione per il rimboschimento, l'idea iniziale fu di seminare o impiantare alberi del tipo della vecchia vegetazione, anche per diminuire l'impatto della bora. Il 1848 impose una sosta, ma nel 1859 Giuseppe Koller di Gorizia iniziò un programma di rimboschimento. Le prime esperienze con latifoglie diedero risultati molto modesti, soprattutto con le semine, perchè il terreno non era più adatto, così si pensò di importare il pino nero che ha pochissime esigenze culturali, e sperare che col tempo che si riformi il sottobosco in modo da lasciarlo successivamente sostituire dalla boscaglia illirica di latifoglie.
Fu così che fra il 1849 ed il 1879 furono piantati 18 boschi, principalmente, ma non solo, di pino nero, alcuni in zone cittadine, la maggior parte sul Carso, dedicati ciascuno ad un personaggio locale che si era distinto per meriti botanici ( io credevo che fossero stati gli sponsor dell'epoca!). Ogni bosco fu realizzato trapiantando manualmente migliaia di piantine, nate in appositi semenzai, ricorrendo alla manodopera soprattutto femminile locale, circondato spesso da un muretto a secco e sottolineato da un cippo di pietra col nome del bosco e la data: i boschi sono Boschi Comunali ed ancora adesso vi invito ad andarli a cercare, sono spesso vicini alla strada.
Dove è stato scalpellato il nome ( chissà perché, poi?) si può risalirvi attraverso il numero romano sotto, che è il numero progressivo dei 18 boschi, ad es nel cippo rovinato c’è sotto un V che fa risalire al Bosco Nobile.
Abbiamo il bosco Biasoletto, il bosco Koller ( misto di latifoglie, è bellissimo quando i faggi prendono il colore rosso autunnale), pure il bosco Porenta è di latifoglie,.. Nobile
Merito dell'amministrazione comunale o di quella centrale viennese? direi che entrambi hanno avuto i loro meriti, l'uno per la promozione e l'altro per l'assenso e la successiva collaborazione alla realizzazione
Comunque vi rendete conto che tutti i boschi di pini del Carso sono stati piantati manualmente?
( segue)