Correzione testo in triestino per spettacolo teatrale

El SOLO e UNICO logo indove che se pol ciacolar de tuto cuel che pasa per la testa :-) ... a proprio ris'cio e pericolo ;-D
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sono piccolo ma crescero
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Re: Correzione testo in triestino per spettacolo teatrale

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

michel ha scritto: Nel dubbio, ma non sono un linguista o un esperto di lingue, io ricorrerei ovunque alla regola dell'abbondanza: su cento volte che è stata indicata una parola si deve propendere per la variante usata maggiormente (30 lasa vs 70 lassa? Vince lassa).

Per il triestino in sé, non sono assolutamente in grado di pronunciarmi, ma ritengo che sia possibile, laddove non vi sia una chiara indicazione di forma, appoggiarsi a questa grammatica/dizione veneta (di venezia) burocratica. Per capirci, in triestino, se c'è un dubbio tra ciel e ziel si deve propendere per il secondo, al di là dell'abbondanza.
Se tu, studioso di storia non sei linguista, figurati io fisico, matematico, informatico (orpo mi par di leggere la definizione che da di sé Figaro nel Barbiere di Siviglia: "Certo. Là dentro
io son / barbiere, parrucchier, chirurgo / botanico, spezial, veterinario, / il faccendier di casa." ;-) ). Uno dei fondatori del forum, che adesso purtroppo non scrive più, aveva adottato una grafia molto razionale: x per la s dolce, s per quella aspra, niente q e niente doppie. Nel vocabolario ho adottato la scelta del Doria (niente doppie e grafemi diversi per la s e la z (lui ci mette un punto sotto, noi una sottolineatura. Zeper, a quanto leggo, propone il simbolo ss intervocalico per distinguere la s aspra da quella dolce.

Il Doria, nella sua prima edisione, seguendo quello che dici tu per lasa e lassa, usa solo una volta (che io sappia) una doppia consonante in "urremengo" con un raddoppio espressivo.

Nella mia vita, poi, ho anch'io avuto modo di leggere relazioni diplomatiche venete del '600, quando, correva l'anno 1972, aiutai mia sorella per la sua tesi e, confesso, mi sono chiesto sempre perché facessi meno fatica a leggere le relazioni dei podestà veneti che i posto di Donau sul nostro forum https://www.atrieste.eu/Forum3/search.p ... 8&sr=posts Tu rispondi un poco alla mia perplessità.


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
michel
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Re: Correzione testo in triestino per spettacolo teatrale

Messaggio da michel »

Ehehe.

Nel weekend mi metto al lavoro per gli accenti e sulle linee guida del forum per la X o S. Ci sarà da sudare!

:)

Vi aggiorno.


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sono piccolo ma crescero
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Re: Correzione testo in triestino per spettacolo teatrale

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Penso che se metti gli accenti come in italiano e usi la x per xe e basta va benea meno che tu non debba dare delle indicazioni precise sulla pronuncia ad attori non triestini.

Se ti guardi attorno, prendiamo la parola sburtàr, spingere: il Kosovitz scrive sburtar, senza accento, nel nostro vocabolario si scrive sburtar edi il Doria scrive ṣburtar (ma è una sofferenza scrivere il puntino sotto alla s) Qualcuno scriverebbe xburtar, credo seguendo uno stile veneto. Nel vocabolario ho evitato questa soluzione per mantenere sotto la s, in ordine alfabetico, la parola.

Per farti un'idea di una grafia ragionevole ti segnalo, ad esempio, questa poesia di Giotti: https://vec.wikisource.org/wiki/I_veci_ ... a_la_morte oppure questa https://formavera.com/2014/12/06/virgil ... i-zacinti/ dove vedi anche l'uso dell'accento che fa su una parola bisdrucciola (tigìndomeli)

Se segui la grafia di Carpinteri e Faraguna (te ne allego una piccola pagina perché ci sono i diritti d'autore sperando che l'OCR non abbia fatto toppi disastri) nessuno ti dirà niente
Carpinteri e Faraguna - Noi delle vecchie province, La Cittadella (1971)pag 29 ha scritto:— Sì, lui mal de peto e dopo eia ga ciapà de lu. In-diferente. Insoma, 'sto Giovanin stava col zio Jurissa, che lo gaveva ciolto con sé a casa, zinque fioi che gaveva 'sto Jurissa, un de più, un de meno, cossa volé? Dove che magna zinque magna sie. Ma podé capir che un ragazzeto cussi finissi che el eresse come l'erba mata.
— Eh, i fioi rilevadi senza padre né madre xe bruto.
— Indiferente. Vardé che però lori lo ga rilevado come che el fussi fio suo, ma lui fin de picio ve iera un de quei che gaveva, no so come dirve: grandezze, forsi. Insoma, lui per dirve, l'andava fora del hotel co' vigniva foresti a vardar 'sti foresti. Che lui andarà a Trieste, el diseva sempre, che quela volta Trieste iera come dir Parigi per nualtri. E ghe spuzava de imbar-carse cussi come giovine de coverta a quindese ani come che qua tuti se imbarcava. Me ricordo che la prima volta che i lo ga mandado col «Maristella» de Barba Chicle, lui se ga sbarcado solo si stesso a Fola, el ga ciolto el treno fin Pisin in cesso senza pagar bilieto e el xe tornado qua.
— Scampado?
— Sì, lui iera propio un de quei che scampava de man. E tornado a casa el ghe ga dito a suo zio Jurissa che sul «Maristella» a lui, figurévese, no ghe piaseva la panàtica, come che i cusinava, insoma. Che anzi in locai rideva tuti co' Jurissa ghe fazeva dir. E alora dopo i lo ga imbarcado sul «San Francisco» de Piero Tomì-novich, che Piero gaveva quela granda scuna che i fazeva viagi fin zò in Antìvari, in Levante anca i andava.
«No sté gaver pensier, Jurissa — ghe ga dito Piero Tomìnovich — che ghe indrizzerò mi le corbe!» E inveze 'sto Giovanin, propio in Antìvari el xe montado su una barca grega che vigniva in su, che lui ghe laverà i piati, spelerà patate, e el xe tornado a casa. Che cossa? Che lui starà con Piero Tomìnovich che el ghe fazeva fregar ogni santo giorno la coverta, gnanca che i gavessi de magnarghe suso la calandràca, che el lo mandava a rampigarse ogni momento su per i cavi in cofa senza


Tieni presente che questa pagina, dalle Madobrie, non è proprio triestino; meglio sarebbe avere come riferimento qualche testo della "!Debegnac", personaggio creato da loro sulle pagine del Piccolo Sera. Ma non li ho; forse Babatriestine li ha, io no.


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Correzione testo in triestino per spettacolo teatrale

Messaggio da babatriestina »

sono piccolo ma crescero ha scritto: Tieni presente che questa pagina, dalle Maldobrie, non è proprio triestino; meglio sarebbe avere come riferimento qualche testo della "!Debegnac", personaggio creato da loro sulle pagine del Piccolo Sera. Ma non li ho; forse Babatriestina li ha, io no.
in genere tutti "Cosa dirà al gente" che riportavano il parlare comune erano vicini ald ialetto parlato abitualmente: non volevano farsi passare per ( finti) arsenalotti o portuali ( dialetto "negròn") ma esprimevano il parlar comune. I puristi del dialetto li snobbano. vedo qualche passo e copio


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Re: Correzione testo in triestino per spettacolo teatrale

Messaggio da babatriestina »

ecco un passo di un dialogo, un argomento che periodicamente riappare nelle cronache- anche di questi giorni e invece qua è di qualche decennio fa: le vecchie case chiuse
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Re: Correzione testo in triestino per spettacolo teatrale

Messaggio da Ciancele »

sono piccolo ma crescero ha scritto: ..... Se tu, studioso di storia non sei linguista, figurati io fisico, matematico, informatico (orpo mi par di leggere la definizione che da di sé Figaro nel Barbiere di Siviglia: "Certo. Là dentro io son / barbiere, parrucchier, chirurgo / botanico, spezial, veterinario, / il faccendier di casa." ;-) ). .....
Iera un che diseva de eser operaio, pastore, costruttore e guerriero. Lo conosè? :36_11_6: :36_11_7:


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Re: Correzione testo in triestino per spettacolo teatrale

Messaggio da Ciancele »

Mi par gnente no dago gnanca la man. Ma per dimostrar quanto magnaanime che son, dirò la mia. No se se devi fidar de ela, parchè el mio triestin no xe moderno. E po con parole austriache e slave. Mi son più de tuti vizin al ‘600! E no coregio mai, sugeriso solo termini diversi. :clapping_213: :clapping_213: :clapping_213:

se riva ‘sti Turchi e ne leva dale bale qualche pretin
se riva ‘sti Turchi e i ne cava fora dele bale qualche prete opur i ne disbrata de qualche prete

Drio el pensar ..... stampin stampin mai sentido: stampo

Ah ... e co’ te vol dal nipotin del papa
del nipotin?

el Gentileschi el fa dipinger su pitela in cesa
el Gentileschi fa che la in cesa la su putela opur: par Gentileschi pitura in cesa la sua putela
o anca: xe la sua putela che pitura in cesa

ti e Lodovico ve somigliè. Xe entrambi coioni.
Coioni go sentì poco in triestin. E se go sentì, iera con un senso diverso.
Mi diria: Tuti do se disgrasiai. O: Se do moni. Più negron: do busdei o do pisde.

.... disteso inte ‘l leto .... .... distirà intal leto ..... stravacà xe un poco negron

Note voio dir; amhasiador anbasiador

Confermo in tuto quel che scrivi Baba Triestina. Par restar nel tono no scrivaria parolaze. Clinz i lo capisi forsi solo a Trieste. Mi diria de spetar la version con le corezioni e dar dopo l’imprimatur.


michel
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Re: Correzione testo in triestino per spettacolo teatrale

Messaggio da michel »

Ciao, eccomi pr l'imprimatur. Alcune scelte sono delle forzature di compromesso. Spero di aver fatto qualcosa che non vi faccia inorridire... considerate però che è un qualcosa che deve comunque essere compreso, anche da chi non è triestino-veneto, e che è un testo che si incastra in un contesto più grande.

Le linee del testo sono numerate, il personaggio parla metà in italiano e metà in triestino... quando parla in triestino il testo è in italic. Mi spiace perché vi state spoilerando l'opera, ma vi garantisco comunque, appena verrà messa in scena, qualche biglietto gratis ;)

https://mega.nz/#!qBQkxKJJ!N58elSU4KqVL ... uUfRXpGwyM

Ciao e grazie ancora.


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Re: Correzione testo in triestino per spettacolo teatrale

Messaggio da babatriestina »

Una sola cosa mi ha fatto sussultare: nà per nato. Nessuno a Trieste lo capirebbe


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Re: Correzione testo in triestino per spettacolo teatrale

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

La riga 5 mi lascia perplesso

E d'onde xe 'ndai?

Cosa vuol dire?
"Dove sono andati" -> "E dove i xe 'ndai"
"Dove siete andati?" -> "E dove se 'ndai?"

Devi dirci il significato in italiano per fare una traduzione corretta.

Intanto vado avanti a leggere.


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Re: Correzione testo in triestino per spettacolo teatrale

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Riga 8 Perché metti dènsita con l'accento sulla è?

Riga 12: conferrno il nà non lo ho mai sentito.

Riga 14: come che te fa ti.

Riga 16: abbiamo appena discusso sul forum su poi. A questo punto ti dobbiamo suggerire "Ma po chi xe Paolo?"

Riga 17: Io scriverei "No sia mai"

Riga 22: nado -> nato.

Riga 25: gha lo scriverei ga.

Riga 26: "de monade sa solo che Dio, ma..." -> "de monade che Dio solo sa, ma"

Riga 32: gha -> ga


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Re: Correzione testo in triestino per spettacolo teatrale

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Riga 56: Anche a te me tocherà -> anche a ti me tocherà

Riga 61: Venexia lo scriverei o Venezia o Venesia


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Re: Correzione testo in triestino per spettacolo teatrale

Messaggio da michel »

Il è funzionale al testo. L'interlocutore non capisce e lei ripete in italiano.

Il E d'onde xe 'ndai? come sopra: l'interlocutore non capisce e lei ripete in italiano il concetto.

dènsita con l'accento sulla è perché lui dice densità e lei ripete dènsita. È una parola chiave nel testo e la sua storpiatura, cioè il mettere l'accento nel punto sbagliato, la rende memorabile senza comprometterne la comprensione in sé.

Le altre correzioni mi sembrano ragionevoli e le applico tutte. Grazie. :-)

Rimango comunque disponibile al dialogo e ad eventuali ulteriori suggerimenti.


michel
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Re: Correzione testo in triestino per spettacolo teatrale

Messaggio da michel »

Riga 17: Io scriverei "No sia mai" era in "italiano", mi è sfuggito l'italic mi sa.

de monade che Dio solo sa scrivendola mi è venuta una qualche reminiscenza del mio passato; mia nonna (classe 1925) non era assolutamente una persona volgare, ma questa frase me la ha fatta venire in mente... che cosa curiosa! :|

Modifiche applicate. ;--D


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