Basilio Calafati
Inviato: lun 20 mag 2019, 22:29
Un personaggio triestino popolare a Vienna, ma probabilmente sconosciuto a Trieste è Basilio Calafati.
Nato a Trieste il 1/1/1800, di origine greca. Quando aveva vent’anni la famiglia si trasferì a Vienna e cominciò subito a lavorare al Prater come venditore di salumi, col nome di “Salamucci”, poi come prestigiatore. Al Prater, venne assunto come aiutante in un chiosco, nel 34 lo rilevò e vi organizzò spettacoli con la “Lanterna magica”. Nel ‘40 acquistò una giostra di cavalli. In occasione dell’inaugurazione d'una nuova ferrovia, sostituì i cavalli con un trenino trainato dai locomotori Hellas e Peking; la nuova attrazione fu in seguito decorata con una statua di un dignitario cinese al centro, alta nove metri, che i viennesi soprannominarono Calafati.
Aprì poi un ristorante, che divenne luogo di ritrovo per artisti teatrali, ed una sala da biliardo. Nell’attività di tipo familiare fu aiutato dalla moglie e nove figli.
Morì nel 78. Nella cappella greca del cimitero è ancora conservata la sua pietra tombale, ma la sua salma fu trasferita in una tomba onoraria nel cimitero centrale di Vienna.
Il carosello e la statua furono restaurati prima della II guerra mondiale e distrutti nella stessa; la statua venne ricostruita nel dopoguerra ed è ora visibile al Prater.
A lui è intitolata la Calafattiplatz (sic), piazza all’ingresso del Prater, con una statua che lo rappresenta vestito da prestigiatore, e un ristorante del Prater è stato chiamato Salamucci.
Nato a Trieste il 1/1/1800, di origine greca. Quando aveva vent’anni la famiglia si trasferì a Vienna e cominciò subito a lavorare al Prater come venditore di salumi, col nome di “Salamucci”, poi come prestigiatore. Al Prater, venne assunto come aiutante in un chiosco, nel 34 lo rilevò e vi organizzò spettacoli con la “Lanterna magica”. Nel ‘40 acquistò una giostra di cavalli. In occasione dell’inaugurazione d'una nuova ferrovia, sostituì i cavalli con un trenino trainato dai locomotori Hellas e Peking; la nuova attrazione fu in seguito decorata con una statua di un dignitario cinese al centro, alta nove metri, che i viennesi soprannominarono Calafati.
Aprì poi un ristorante, che divenne luogo di ritrovo per artisti teatrali, ed una sala da biliardo. Nell’attività di tipo familiare fu aiutato dalla moglie e nove figli.
Morì nel 78. Nella cappella greca del cimitero è ancora conservata la sua pietra tombale, ma la sua salma fu trasferita in una tomba onoraria nel cimitero centrale di Vienna.
Il carosello e la statua furono restaurati prima della II guerra mondiale e distrutti nella stessa; la statua venne ricostruita nel dopoguerra ed è ora visibile al Prater.
A lui è intitolata la Calafattiplatz (sic), piazza all’ingresso del Prater, con una statua che lo rappresenta vestito da prestigiatore, e un ristorante del Prater è stato chiamato Salamucci.