Ruggero Timeus

De 'l porto franco a la prima guera mondial
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Re: Ruggero Timeus

Messaggio da babatriestina »

nelle prima pagine sono soprattutto dichiarazioni d'intenti e la sua asserzione di essere di nazionalità italiana. E che la lotta per conservarla e difenderla e il conseguente irredentismo riguardano gli ultimi - di allora- 50 anni.
le parole dedicate a d Oberdan " L'unico atto rivoluzionario dell'irredentismo attesta ancora una volta la sua natura. Guglielmo Oberdan voleva la guerra con l'Austria, dopo che la Francia aveva preso Tunisi e l'Italia stava per entrare nella Triplice Alleanza; fece una congiura secreta per farsi scoprire e sacrificarsi; si fece impiccare per assassinio senza voler uccider. Tutto il suo atto culmina nel suo testamento politico: un grido di dolore e di riscossa, un canto di poeta morente e di eroe non macchiato di sangue. E il suo martirio fu per questo completamente inutile e sovranamente bello."
Non una parola contro Maria Teresa e i primi sovrani, una critica a Giuseppe II che per motivi di uniformità amministrativa tentò inutilmente di imporre il tedesco come lingua ufficiale in tutto l'Impero. E poi..
"Della vecchia Trieste trafficante cosmopolita della prima metà dell''800 si era appartata un'avanguardia: liberali della scuola classica, romantici fautori di una fratellanza di popoli, difensori di vecchi privilegi aristocratici del Comune, ombre di rivoluzionari italiani, anime di intellettuali frondisti. Che cosa li univa? L'Austria. L'Austria di Metternich e di Bach era assolutista, clericale, antitaliana, ostile alle autonomie comunali. chi non aveva qualche cosa contro di lei?"
e si creò il partito nazional liberale...
Timeus parla a lungo delle scuole, un problema che gli sta a cuore e che verso la fine dell'ottocento avvelenò i rapporti fra le diverse etnie dell'impero, nonostante i " volemmosse 'bbene" di una leggenda edulcorata. Non riguardava solo Trieste , se un Ginnasio a Cilli ( ora Celje) fece cadere un governo.. e mette in evidenza che a Trieste, dopo le grandi scuole tecniche italiane del Sette/Ottocento Nautico e Accademia di Commercio, il governo istituiva scuole tedesche, ed il comune, in mano ai liberalnazionali, istituiva quelle italiane. Quelle slovene erano poche, di base e soprattutto nel suburbio, se statali, o in mano alla Cirillo e Metodio


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Re: Ruggero Timeus

Messaggio da babatriestina »

prima delle scuole, a introduzione, Timeus parla della cultura in generale e scrive una specie di inno alla cultura italiana, che riporto:
Perché a Trieste l'italianità è l'ideale che trionfa. perfino la cultura tedesca, che sta tanto in alto e che è la cultura ufficiale dello Stato, arrivandovi pallida e deformata, vi appare pedante, mediocre e inferiore. la civiltà italiana splende come l'unico faro, le glorie italiane sfavillano come le uniche glorie esistenti al mondo, le nostre speranze rilucono di colori che mai più si dimenticano. Sembra che a trieste, chi dovesse appartarsi dalla italianità, dovrebbe rinnegare tutte le idealità, dimenticare tutte le culture, avvelenare col veleno della negazione tutte le glorie e le grandezze umane. Fuori della vita italiana sta lo sconforto di una cella senza uscite e senza palpiti di uomini intorno; l'orrore di un deserto di ghiaccio sotto un cielo grigio, in mezzo alla oscurità equivoca e opprimente della nebbia.
una dichiarazione d'amore, anche se come dicevo, un po' ampollosa per i nostri gusti moderni.
Passa poi alle statistiche divise per lingua d'uso ( quella dei censimenti), ve li riporto come li scrive sono cifre che sembra difficile contestare:
Nel 1851 gli abitanti di Trieste erano 85.113 e si diceva che fra loro ci fossero circa 30.000 slavi e 10.000 tedeschi. Nb credo che scriva slavi per intender slovenie croati sena troppe distinzioni.. a meno che non voglia includere anche boemi e slovacchi, che arriveranno a trieste con el loro finanze...
Nel 1880 gli italiani erano da 40.000 saliti a 88.773; gli slavi scesi a 26.35 i tedeschi a 4698 ci doveva essere stata un anotevole immigrazione ma anche una assimilazione di altri al gruppo italofono.
nel 1900 116.000 gli italiani sudditi austriaci, 24.000 i regnicoli, 24.000 gli slavi e 8.800 i tedeschi
nel 1910 abbiamo il famoso doppio censimento , contestato dai due gruppi: per gli uni
229.000 abitanti: 142.000 italiani dell'Austria, 39.999 regnicoli, 37.000 slavi, 8100 tedeschi
per gli altri ( la versione governativa che Timesu suggerisce manipolata da agitatori slavi, 54.000 sloveni e 2000 croati.

le scuole:
le scuole elementari erano per legge affidate ai Comuni: il governo però aveva due scuole statali elementari tedesche e sosteneva la slava della Cirillo e Metodio: il Comune aveva 19 scuola elementari di città tutte di lingua italiana e 10 scuole di campagna ( o magari suburbio?) di lingue miste, con 4383 sloveni e 1657 italiani.
E i maestri? uscivano dalla scuole Magistrali statali, una a Capodistria di lingua mista ( italiana, tedesca e slava) e duna di Gorizia ( italiano e tedesco)e poi finalmente le magistrali di Trieste ( su cui Timeus non dà descrizioni)
Alle scuole si aggiungono i ricreatori, due comunale e d uno della Lega nazionale
le scuole secondarie medie erano ai tempi in cui scriveva Timeus due ginnasi comunali italiani ( futuri dante e Petrarca) due istituti tecnici ed un liceo femminile tutti comunali italiani le scuole statali tedesche erano due scuole popolari, un ginnasio liceo. Non vedo citati le reali e le industriali..

Sulle scuole tedesche Timeus scrive:
La scuola tedesca della venezia Giulia è veramente al scuola austriaca: Più che per conservare tedeschi i figli dei tedeschi- che sono minoranza in tutte le sue classi- è fatta per far diventare austriaci gli italiani egli slavi. [..] Per ottenere dei posti negli uffici governativi bisogna conoscere il tedesco; per trovare occupazione nel commercio la conoscenza del tedesco p necessaria. nelle scuole comunali il tedesco è insegnato come materia; nella vita cittadina il tedesco non si parla affatto e le occasioni per parlarlo mancano assolutamente[..] i frequentatori italiani delle scuole tedesche sono tutti figli di impiegati e ragazzi destinati a diventare imperiali e regi funzionari del governo austriaco. [ a sei anni..] imparando a scrivere solo in tedesco, imparando la grammatica tedesca e mai l'italiana, studiando i primi rudimenti del sapere solo in tedesco si elimina per sempre la possibilità di imparare bene l'italiano. parlando tedesco due o tre ore al giorni e tutto il giorno chiacchierando in dialetto triestino non riescono mai ad imparare sul serio il tedesco. [..]
fino dalla più tenera età fanciullesca i ragazzi sentono celebrare l'arte tedesca, al poesia tedesca, la gloria delle armi austriache, la ricchezza dell'Austria, la sua potenza, l'importanza della scienza tedesca. nessuno dice mai loro che anche l'Italia ha una letteratura, una storia, una vita civile. Se mai, dai professori governativi l'Italia è dipinta come un paese di miserabili e di briganti. Quindi grande considerazione della potenza e civiltà austriaca e tedesca e disprezzo, o la massimo condiscendenza, per l'Italia. Stima per l'Austria e per la nazione tedesca , non amore. Non possono ispirarlo gli arcigni professori che trattano i piccoli italiani come schiavi nè i condiscepoli che li vedono come nemici.


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Re: Ruggero Timeus

Messaggio da babatriestina »

l'università, secondo Timeus.
Si sa che a Trieste, città importante, etc etc il terzo porto, il primo porto dellimpero etc etc, non c'era università. Come si formavano i laureati per le professioni liberali ( che poi erano inseriti in particolari classi di voto)?
fino al 1866- sempre il solito anno spartiacque c'era Padova nell'impero, ma dopo in tutto l'Impero non c'era un corso di laurea in lingua italiana. per cui i triestini dovevano andar di solito a Graz o Vienna. Anche perchè "un laureato in legge, medicina o lettere di una università italiana non può esercitare inAustria la sua professione, se non dopo aver ripetuto in una università austriaca tutti gli esami, e nella maggior parte dei casi in tedesco."

E qua descrive esattamente quello che provava mio padre, passato del ginnasio comunale italiano all'università a Graz e Vienna:
quelli che non hanno studiato nelle scuole tedesche- e sono la maggioranza- vanno all'università conoscendo il tedesco in modo assia relativo. e cominciano anch'essi, come i bimbi che avnno alle s cuole elementari, col non capire quello c he i professori spiegano nella cattedra. ma sarebbe il meno. tutto quelloc he si parla, si studia e si commenta è profondamente lontando dalle loro abitudini mentali e dallo spirito dlela loro razza. ( mio papà: "studiavo il primo esame di chimica nel 17, in guerra, solo, lontano da casa, col lume a petrolio ed il dizionario tedesco a portata di mano").

perchè l'Austria non la concede? fra i motivi " il governo sa che il giorno in cui desse la università agli italiani, tosto la dmanderebbero i ruteni e gli sloveni e ne vorrebbero una seconda gli czechi Tutto questo gli cagionerebbe grandi imbarazzi e colpirebbe mortalmente la egemonia politica e intellettuale della razza tedesca in Austria. Infine il governo teme che una università italiana a Trieste possa diventare un centro di agitazioni irredentistiche.
in quest e pagine incontrai per la prima volta tanti anni fa i ruteni.
Si chiese almeno la facoltà giuridica a Trieste o il riconoscimento dlel aluree italiane: la risposta governativa il 3 novembre 1904 una facoltà giuridica italiana a Innsbruck. Il giorno dlela sua partura "dopo un conflitto con gli studenti italiani, la popolazione prese d'assalto la facoltà e la devastò completamente, intanto gli studenti che dovevano frequentarla erano tutti in prigione"
A Graz il 13 novembre 1907 si scontrarono 116 studenti italiani contro 700 tedeschi, a Vienna il 13 novembre 1908 avvenne un altro clamoroso conflitto che finì a revolverata. Nel 1909 il governo presentò un progetto di facltà giuridica italiana a Vienna: nel 14 in cui scriveva Timeus s ene discuteva ancora..
Timeus conclude il passo osservando che " le dimostrazioni universitarie, ripercuotendosi in Italia, hanno forse per la prima volta fatto ricordare ai regnicoli l'esistenza degli italiani irredenti."


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Re: Ruggero Timeus

Messaggio da babatriestina »

C'è poi un capitolo genericamente laudativo della Lega Nazionale, che non dice nulla di nuovo.
Interessante invece è il capitolo successivo, sugli Slavi all'interno della Monarchia.
Dice slavi perchè si riferisce a tante popolazioni,non solo gli sloveni e Croati qua vicini, ma anche i Polacchi, i Ruteni, i Cechi, gli Slovacchi... ( che detto fra noi col senno di poi sono stati quelli che negli ultimissimi giorni della Monarchia , con sostegni degli alleati, se ne chiamarono fuori proclamando l'indipendenza e affrettandone il trapasso. Questo Timeus non riesce a prevederlo..)

Parte da lontano, Carlo Magno, Carlo V... e descrive questo insieme di popoli ( che all'epoca era unito dla movimento detto panslavismo in parte sostenuto dalla Russia imperiale) così: " la storia ha operato col popolo slavo come il mare opera con la sabbia delle sue rive e dei suoi fondi: trascina, disperde, travolge in vortici, scaglia lontano in piccoli nuclei, raggruppa in masse e banchi, indifferentemente"
Timeus comunque fa riferimento ai gruppi etnici interni alla Monarchia di allora e d esprime giudizi impietosi :polacchi che crearono uno stato nel medioevo e fallirono, sconfitti dagli ebrei che soffocarono la nascente borghesia nazionale ; cechi ai quali i tedeschi portati dal Lussemburghese Carlo IV avevano donato una civiltà ; ruteni battuti in breccia in Austria dai polacchi,sloveni, ignorati per secoli ed attenti ora a rubare dai banchetti di Epulone dai vicini italiani e tedeschi briciole di cultura e di storia; croati scaraventati su per l'Ungheria fino a Budapest dalla paura delle invasioni osmaniche.

"Eccettuata la polacca, le nazioni slave dell'Austria sono le nazioni senza storia".
Un termine, quella della riscossa dei "popoli senza storia" che era assai in uso all'epoca. per Timeus " al nord fu l'arcadia estetica del romanticismo herderiano, che credette si poter trovare inestimabili valori nelle tradizioni popolari dei cechi e risuscitò la loro magra storia" " al sud furono i reggimenti di Napoleone che portarono le tavole dei diritti dell'uomo" e continua profetico " Da allora in poi di tanto in tanto si annunciò il prossimo sorgere della giovane Slavia del mezzogiorno e la sua vicina relativa grande vittoria sopra i tedeschi e i turchi, con relativa costituzione del grande regno jugo-slavo. ( questo nel 1914!!)

Aggiunge questo passo " Molti sanno che la rinascita della nazione ceca comincia con il ritrovamento della vecchia letteratura nazionale e con la ricostruzione della storia del popolo; ma pochi sanno che la rinascita del popolo serbo-croato intorno al 1820 dovette partire dalla fissazione della grammatica della lingua, prima mai tentata, e dalla costituzione definitiva del'alfabeto nazionale. Il Vuk in Serbia e il gay in Croazia dovettero appunto cominciare dalla constatazione che il serbo-croato era una lingua e che perciò doveva avere un a grammatica e un alfabeto."

Analizza poi la situazione nelle varie zone dell'impero:
la Galizia divisa fra polacchi e ruteni è la provincia più povera della monarchia. cechi e slovacchi appartengono alla stessa nazione, ma i cechi vivono assieme ai tedeschi, gli slovacchi sono soli in un angolo dell'Ungheria settentrionale;Ci sono ugualmente sloveni tanto nella Carniola quanto attorno a Trieste; eppur e la Carniola, a confessione degli stessi slavi, è un a provincia arretrata,a Trieste gli slavi cominciano a dichiararsi popolo conquistatore."
E racconta che a Zagabria si ironizzava sui dalmati croati che si esprimevano in italiano definendolo con lo spregiativo " talyanci" ( che mi ricorda tanto i " taljani" in uso spregiatvo adesso. Mi fermo qua adesso ma il capitolo continua...


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Re: Ruggero Timeus

Messaggio da Ciancele »

L'espressione "taljanci" l'ho sentita spesso a casa mia. Non si deve dimenticare che in particolare la mamma e la nonna parlavano spesso in croato tra di loro. Mio padre aveva frequentato scuola italiane.


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Re: Ruggero Timeus

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Ciancele ha scritto:L'espressione "taljanci" l'ho sentita spesso a casa mia. Non si deve dimenticare che in particolare la mamma e la nonna parlavano spesso in croato tra di loro. Mio padre aveva frequentato scuola italiane.
Col significato di croati assimilati o italianizzanti? del tipo " tu vuoi fa' l'americano" di Carosone?


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Re: Ruggero Timeus

Messaggio da babatriestina »

Nel medesimo capitolo, dopo disquisizioni e riassuntini abbastanza modesti o relativi alle questione dle momento ( i polacchi che si alleano al governo per sottomettere i ruteni alla faccia della solidarietà slava etc..) prende in esame il problema del trialismo che all'epoca era all'ordine del giorno. per chi non sa di cosa si trattasse, è semplice: l'Austria Ungheria era divisa in Austria/Cisleithania ed Ungheria ma una grandissima fetta della popolazione dell'Impero non era nè austrotedesca nè ungherese ma slava, se del Nord o del Sud. Dimenticato il regno di Boemia ( Ferdinando era stato incoronato re di Boemia ma Francesco Giuseppe no) e di Croazia, si parlava di costituire un "terzo polo" all'interno della Monarchia, soprattutto perchè dlla parte ungherese c'erano scarse aperture agli altri popoli. Si diceva che Francesco Ferdinando vi fosse favorevole,

Timeus " dopo la costituzione del 1867 ( siamo sempre a quella data) che consacrò il predominio dei tedeschi in Austria e quello dei magiari in Ungheria, e tolse agli slavi ogni speranza di libertà, si formò per opera dle dottor Starcevic, il partito del diritto croato per la difesa dell'indipendenza croata..
" il programma di questo partito, formulato nel 1893 a Zagabria, contiene i seguenti postulati: 1°) la costituzione di un regno di Croazia sotto la monarchia degli Asburgo; 2°)la incorporazione in questo regno delle seguenti province: Croazia, Slavonia, Dalmazia, Fiume, Bosnia-Erzegovina, Litorale, Istria, Carniola e Carinzia. Il partito del Frank è clericale antiserbo e naturalmente austriacante". Questo movimento è stato dunque la base dell'odierno movimento trialistico. Contro di lui però si è elevato un partito democratico, che ha trovato aderenti specialmente in Dalmazia; partito che è antiaustriaco, fautore di una conciliazione fra croati e serbi, e tenderebbe alla formazione di un grande Regno serbo con la capitale a Belgrado.


Dopo le guerre balcaniche il programma trialistico venne riformulato ad Abbazia nel 1913:

1 la formazione del regno di Croazia sotto la dinastia degli Absburgo
2 Che facessero parte del regno di Croazia le seguenti province: a) la Croazia, la Dalmazia, e la Slavonia con Fiume e la regione fra la Mur e la Drava b) il cosiddetto Litorale austriaco ( cioè l'istria Trieste Gorizia Gradisca e le isole del Quarnero) c) la Carniola la Stiria meridionale e la Carinzia meridionale d) la Bosnia Erzegovina
3 le città italiane dovrebbero costituire un distretto a parte con capitale Trieste. la lingua d'uso negli uffici dovrebbe essere l'italiano assieme alla croata e le scuole in egual numero italiane a e croate


( commento mio. con buona pace degli sloveni, dello sloveno e dei carinziani e stiriani tedescofoni...)
i giorni 1 e 2 giugno 1913 si tenne al Palace Hotel a Trieste ( l'Excelsior?) un convegno di questo gruppo in cui vennoero a galla dissensi fra le diverse soluzioni nel partito. i serbofili invece crearono una propaganda filo serba in Dalmazia per giungere " ai noti episodi di repressione governativa contro i municipi di Spalato e di Cattaro" ( saranno stati noti allora, ma adesso non ne parla più nessuno..)

E qua Timeus si fa profetico: che vincano i pro croati o i proserbi, gli italiani saranno sempre soccombenti, ma " non sarà indifferente per la politica balcanica del regno d'Italia se l'Austria potrà riuscire a costituire in sè un grande regno slavo, con la possibilità di far di lui una base per una ulteriore penetrazione nei balcani; oppure se dalla Serbia si potrà formare un movimento che, con l'aiuto di sudditi austriaci, tenda a minacciare o indebolire l'Austria" la prima ipotesi portò all'ultimatum alla Serrbia, la second a al disfacimento dell'Austria a fine guerra..

Alro commento che ha senso adesso, dopo lo smembramento della Jugoslavia : " Gli sloveni sono e saranno irriducibilmente trialisti, perché non può essere vantaggiosa per loro la costituzione di un regno serbo, che sposterebbe notevolmente verso mezzogiorno il centro della Jugo-Slavia e li ridurrebbe ad essere niente più che una provincia di uno Stato per lingua e religione quasi straniero."

e anche " i trialisti sono i più accaniti nel volere la slavizzazione di trieste, che dovrebbe essere il porto, il centro economico, forse anche il centro politico e morale della Slavia austriaca.[..] una volta poi unita Trieste allo Stato trialistico, la sua completa slavizzazione sarebbe sicura e rapida Lo Stato slavo non potrebbe permettere che la sua città più importante fosse in mano di una nazione straniera e ribelle. I mezzi per arrivare allo scopo sarebbero assai semplici: impedire l'immigrazione di italiani regnicoli, rovesciare continuamente masse di operai slavi, completare la slavizzazione della burocrazia, impedire la costruzione di scuole italiane, chiudere le esistenti e sostituirle con scuole slave, favorire la nascita di un commercio e di una industria slava. tutto ciò sarebbe assai facile per uno Stato slavo dominatore, e in fondo, non sarebbe che la continuazione dell'opera già iniziata dal governo austriaco."

Al confronto, il movimento filoserbo, secondo lui,sceglierebbe come porto principale non Trieste ma Spalato. E qui passa alla fantapolitica, ma mi ca tanto:secondo lui l'italia dovrebbe appoggiare la Serbia che in campio rinuncerebbe a pretese su Trieste ed Istria, prendendosi invece Bosnia e Dalmazia.


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Re: Ruggero Timeus

Messaggio da babatriestina »

Il capitolo successivo di Timeus vuole suggerire una Trieste quasi assediata dal panslavismo, sono semmai interessanti le cifre riportate.
fa riferimento ad articoli di Barzini e Gayda ma non ne dà i contentuti e poi parla della Narodni Dom
Il Narodni Dom, Il suo nome vuol dire casa nazionale. Ed è appunto la sede di tutte le organizzazioni slave pe r la lotta nazinale in una città Il narodni Dom esiste in tutti i luoghi ove lo slavismo è in lotta; ha sempre un aspetto di fortezz in paese nemico , costa sempre somme ingenti, che gli slavi dei singoli luoghi non hanno certo fornito, e che vengono dalla Croazia, dalla boemia e perfino dalla Russia Il narodni Dom di Pisino è costato 200.000 corone; quello di Lussingrande 100.000 Quest'ultimo è stato eretto dlla Citaonica ( gabinetto di lettura del paese) che ha 15 soci i quali pagano una quota annua di 2 corone.
Il narodni Dom di Trieste è costato 2 milioni di corone.


Le organizzazioni politiche , le principali sono lìedinost e la narodna delavska Organizacija: quest'ultima è un'organizzazione operaia che conta 400 organizzati. E' un'organizzazione gialla. Quando uno scioper scoppia a Trieste, l'organizzazione slava offre ai principali i suoi crumiri, che fa venire specialemnte dlla Carniola dove ci son sempre contadini poveri disposti ad emigrare. L'abitudine della povertà fa sì che essi si accntentino di salari notevolmente inferiori a quelli che gli italian domandano
( questo passo mi ricorda molto discorsi che sentiamo attualmente, sugli immigrati o globalizzazione che lavorano a prezzi più bassi togliendo il lavoro agli italiani... cento anni dopo in altro contesto)
In questo modo l'organizzazione slovena compie magnificamente la sua duplic emissione professionale e nazionale: procura lavoro a slavi, e a condizioni che di fronte ai guadagni che pososno ottenere nei loro paesi sono sempre assai buone,e aumenta il numero dei combattenti slavi a Trieste [..] sono in gran parte braccianti, carbonai, persone di servizio.
Ricorda poi l'associazione Sokol federazione di società ginnastiche, le scuole della Cirillo e Metodio, in particolare la grande scuoal slovena di san Giacomo dle 1911. fa i conti in tasca, sostenendo che mentra la Lega nazionale i contributi li riceve principalemente in loco e poco dal regno d'Italia, la Cirillo e Metodio otteneva molti proventi dalla Croazia o dagli emigrati d'America.
Passa poi all ebanche di cui riporta capitali e giro d'affari:
1 Zivnotenska Banca, ceca ( quella dell'angolo via Mazzini via Roma) cap 80.000.000 giro d'affari nel 1912 405.000.000
2 ustredni Banka , ceva Giro d'affari 1912 450.000.000
Più piccole cnache slovebe e croate:
3 Jadranska Banka cap 8.000.000 giro 29.000.000
4 Lublijanska Kreditna Giro 28.000.000
5 trzaska Posoilnica in hraninica cap 133.000 coroen depositi 10.000.000 Grio 11.000.000
6 cassa di rispariìmio croata, tragavslo obtrna Zadruga, ljudska Hranilnica.. più piccole

Fa notare ( in breve) che questa banche hanno giri d'affar molto elevati, un po' rischiosi se non avessero probabilmente altre banche alle spalle che le assicurano, e poichè sembra gfacciano prestiti a condizioni agevolate, anche molti italiani etesdeschi, che non ottengono prestiti dalle filiali delle banche italiane e viennesi a Trieste, vi si rivolgono. Se poi il proprietario non onora i debiti, si imapdroniscono deli loro terreni o stabilimenti. Cita il caso della fabbrica di birra di Senosecchia che è passata alla Jadranska banka.
E poi ci sarà il discors del clero..


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Re: Ruggero Timeus

Messaggio da babatriestina »

Il clero: qua Timeus snocciola alcuni dati inconfutabili e qualche giudizio che invece potrebbe essere sbilanciato, fa notare che:
  1. Il vescovo di Veglia è croato, quelli di Trieste sloveno ( e sappiamo -aggiungo io- che a Trieste da metà ottocento fino al 1918 i vescovi furono o sloveni o croati, uno tedesco. non un vescovo italiano, una scelta abbastanza curiosa e non casuale!)
  2. dei 290 sacerdoti della diocesi di Trieste 190 sono slavi.( una proporzione diversa da quella della popolazione. Spiegazione? la ripetuta " per il prete slavo l'italiano è un essere maledetto da Dio, perché combatte gli slavi e perchè i sui fratellei tengono prigioniero il papa a Roma" e poi anche " la propaganda antiiitaliana del vescovado ha una condotta ben chiara.
  3. Contro gli ordini del Papa si fanno funzioni in lingua vetero-slava in tutte le chiese della provincia, anche in quelle che hanno una lunga tradizione latina e sono in località del tutto italiane.." eco del famoso scisma di Ricmanje; nb a Trieste, la grande città, non c'era un seminario.
E riassume il tutto così:
l'azione slava a Trieste ha quattro obbiettivi:
  1. Sottrarre gli slavi alla assimilazione italiana. A questo tendono l'opera dle clero, le scuole, i vari istituti di cultura, le società di festeggiamenti, con le quali tengono legate a sè specialmente le domestiche, gli operai e i soldati qui di guarnigione
  2. formare una borghesia slava con l'ammassamento artificiale di professionisti [..] e un capitalismo slavo con banche e cooperative
  3. aumentare il numero degli slavi con l'immigrazione sistematica dalla Carniola per mezzo dle crumiraggio
  4. conquistare con el lotte elettorali il potere amministrativo e la rappresentanza politica.
( il sistema elettorale di allora cambiava, ma aveva dei sistemi particolari in classi..)

e conclud e il capitolo con
Gli sloveni abitano un territorio povero,s enza industrie, isolato. Vogliono la città ricca, la grande città industriale, marittima e commerciale: sanno che se un giorno l'avranno tutta per loro, saranno per quanto pochi uno dei popoli più importanti dell'Austria, mentre oggi non sono nulla. Gli sloveni[.] si accontentano di avere uno staterello jugo-slavo indipendente entro i confini della Monarchia austriaca [..]

( come dicevo, Timeus non riesce ad immaginare la fine e la disgregazione dell'Austria, ma il passo sembra applicarsi profeticamente alla Jugoslavia di Tito nel 1945, e ancor più alla Slovenia che non avendo Trieste svilupperà il porto di Capodistria.)
E Timeus conclude " E' inutile lagnarsi e protestare perché essi gli danno l'assalto: quelloc he bisogna è difendersi accanitamente e dove si può passare al contrattacco."


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Re: Ruggero Timeus

Messaggio da Ciancele »

babatriestina ha scritto:
Ciancele ha scritto: L'espressione "taljanci" l'ho sentita spesso a casa mia. Non si deve dimenticare che in particolare la mamma e la nonna parlavano spesso in croato tra di loro. Mio padre aveva frequentato scuola italiane.
Col significato di croati assimilati o italianizzanti? del tipo " tu vuoi fa' l'americano" di Carosone?
No te so dir, parchè quela volta iero tropo putel. Ma credo sensa secondo significato. Circa come che tuti i meridionai xe cabibi, cusì quei iera taljanci.


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Re: Ruggero Timeus

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Il capitolo " il governo italofobo" cerca di spiegare perchè Timeus e i suoi si sentono oppressi come italiani; dopo il tentativo puramente linguistico di Giuseppe Ii di unificare nella lingua tedesca tutta l'amministrazione tentativo a Trieste non riuscito, viene il Risorgimento e il nuovo stato italiano si forma incorporando ex province austriache o di regni a loro legati : le parole di Timeus " La burocrazia e il militarismo austriaco impararono a considerare gli italiani come gli unici veri nemici dell'Austria; si abituarono a vedere un nemico pericoloso in ognuno che parlasse l'odiata lingua di Dante". " il livore ebbe una motivazione realistica. la burocrazia austriaca capì subito che il moto del Risorgimenti avrebbe attratto anch enoi" " Pare che fino da principio si fosse pensato agli slavi come l'elemento più adatto per combattere la ribelle nazionalità italiana." e riposta un passo secondo cui dopo la cessione del Lombardo veneto (nb fu un due tappe, 1859 l a Lombardia e 1866 il Veneto) il vescovo , ( vescovo, prima che a Trieste, a Parenzo e Pola) all'imperatore già avvilito per la perdita delle due province, dichiarò che in Istria ( nel 1866) viveva un popolo slavo tiranneggiato e oppresso dagli italiani(?). La risposta dell'Imperatore sembra sia stata Ebbene, lei, monsignore lo desti, risvegliando in esso la coscienza nazionale assopita, per farlo assurgere alla visione e alla nozione nozione dei propri diritti e delle proprie forze" Altre versioni dicono che mons Dobrilla ( Timeus lo scrive con due elle) fece notare all'imperatore che gli slavi erano sudditi fedeli e devoti sostenitori della dinastia mentre gli italiani erano tutti ribelli e traditori
Poi analizza i prima austriacanti, che ritiene insignificanti dapprima, fino all'avvento del principe di Hohenlohe nel 1904. Che secondo lui non finanziò più la " piccola masnada di teppisti" austriacante ma preferì agire ( secondo Timeus) favorendo il socialismo con come corollario l'internazionalismo
" Trieste stava attraversando un periodo di straordinario sviluppo. Stavano aumentando gli operai dlele fabbriche e del porto, gli addetti alle case commerciali; dovevano venire nuovi ferrovieri e nuovi impiegati in tutti gli uffici dello stato Egli pensò di fare che tutti questi che dovevano venire venissero dalla Carniola e fossero slavi aumentando così considerevolmenteil numeor già grande degli sloveni residenti in città". Il che però avvenne a danno di italofoni locali fino allora devoti alla dinastia..
poi ritorna alle crisi balcaniche in atto ( c'erano state le due guerra balcaniche appena terminate, fresche fresche) . Timeus ritiene che gli sloveni non siano interessati all'0unione con la serbia, epr differenze geografiche e religiose; che la Russia protettrice dlela Serbia sarà tenuta sotto controllo dalla Germania; mentre i Serbi sperano in una revisone dei possessi della penisola balcanica ad iniziativa italiana: Trieste all'Italia e Valona - ossia lo sbocco sull'Adriatico) ai Serbi. ( ricordo che nel 1912 l'Albania fu creata anche per impedire l'accesso al mare alla Serbia)
A pochi mesi s enon settimane dall'attentato di Sarajevo, Timeus afferma che "l'Austria non può agire contro la Serbia perchè l'Italia per lasciarla fare domanderebbe compensi. E questi compensi non potrebbero essere di nuovo che in Albania o nell'Adriatico settentrionale Urge dunque all'Austria di fare che Trieste cessi di essere al più presto italana, per togliere all'Italia almeno il motivo nazionale e sentimentale delle sue aspirazioni."
e conclude che Il governo, visto che non può farl a divetare tedesca la vuole slava con tutte le sue forze, con tutti i mezzi di cui dispone ad ogni costo.
Parla di rivalità per espansione in Asia minore ( Adalia ora Antalia) e poi:
E' una situazione che non può non condurre ad un conflitto. e a Vienna lo si vuole sinceramente e ardentemente( sta scrivendo nel 1914, ricordo) Dilaniata dalle discordie meridionali[..] tormentata dal malessere economico[..] l'Austria ha bisogno di una guerra. Ora contro uno Stato slavo non l a può fare per paura dei suoi sudditi slavi, contro la Germania non se ne parla; contro la Rumenia nemmeno. L'unico Stato vicino che non abbia nell'Impero se non un numero trascurabile di connazionali, è l'Italia. Si aggiunge a ciò la tradizione antitaliana delle guerre del Risorgimento, ancora viva presso tutti i popoli dell'Austria, e la volontà di tutti i cattolici austriaci di ricostituire con al guerra il potere temporale del papa. la guerra contro l'Italia sarebbe per i popoli austriaci la guerra santa."

( un po' veggente e un po' fuori bersaglio, direi..)


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Re: Ruggero Timeus

Messaggio da babatriestina »

Alla fine del capitolo. dopo le solite accuse di censura alla stampa, di scarso favore alla stampa italiana, snocciola una serie di dati, che per sostenere che il Governo favorisce la presenza di slavi ( che possono essere sloveni, ma anche croati o cechi o slovacchi...)
" A Trieste ci sono i vari tribunali, le poste e i telegrafi, la direzione provinciale di finanza, la polizia, la luogotenenza: sono state tutte riempite di impiegati slavi. A Trieste ci sono ferrovieri, poliziotti, doganieri, bidelli e cursori: sono quasi tutti slavi.
Su 4600 impiegati subalterni dello Stato, 3700 sono slavi, gli altri in buona parte tedeschi. Quando cominciò a funzionare la nuova ferrovia transalpina, esercitata dallo Stato, furono trasportati di colpo 700 ferrovieri slavi con le loro famiglie, e alloggiati tutti insieme in un gruppo di case del collegio di S. Vito, già fatto segno in precedenza alle mire elettorali del partito nazionale slavo.
su 417 inservienti postali residenti a Trieste gli italiani sono 93, su 560 guardie di finanza, gli italiani sono 146; su 710 ferrovieri addetti alla stazione di Trieste delle ferrovie dello Stato, gli italiani sono 20, su 661 guardie di polizia gli italiani sono 90."



e fa osservare che "dando in mano agli slavi gli uffici pubblici, si dà a loro la possibilità di adoperare il potere dello Stato in favore della loro causa nazionale. Cioè in Austria, dove la burocrazia è onnipotente, vuol dire rendere onnipotenti gli slavi contro gli italiani"

Per il tribunale " nel tribunale triestino, che ha un a lunga tradizione tutta italiana, si parla slavo a tutto spiano e la giustizia viene fatta come comandano i dittatori del Narodni Dom!

riprende il tema delle scuola, dicendo che lo Stato organizza le scuole tedesche, di quelle slovene in città sussidia quella dell Cirillo e Metodio con 50.000 corone all'anno, ma blocca le scuole italiane. nel 1912 Il Comune aveva previsto le seguenti scuole:
scuola popolare a san Vito spesa 350.000 corone
scuola popolare a Chiarbola 100.000 corone
scuola popolare in Guardiella 160.000 corone
liceo femminile al Belvedere 800.000 corone
ricreatorio maschile 80.000 corone
ma il governatore esercitò diritto di veto e impedì la costruzione di tali scuole

le licenze commericali fanno parte delle 2 attribuzioni delegate" che appartenevano al Comune: ma nel 1906 il Governo, con il benestare dei socialisti, gliele tolse, dandole agli uffici governatici, nei quali ( fa notare) nove decimi degli impiegati sono slavi, e che difficilmente le danno soprattutto ai regnicoli. e conclude che " per servire gli slavi il governo espelle da Trieste da 400 a 700 italiani d el regno all'anno".

( ritroviamo anche qua le rivalità anche sulle competenza fra Comune di Trieste e Sato)


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Re: Ruggero Timeus

Messaggio da Ciancele »

Discuter se iera giusto intitolar una strada de Trieste a Ruggiero Timeus xe come discuter del seso deli angeli. Un xe de una opinion e l’altro ga un’altra. Xe la vita, diria mio sio. Ala prosima guera i cambia forsi i nomi. Come che ga cambià Stalingrado (Volgogrado e Stalingrado), Königsberg (Kaliningrad), San Pietroburgo (Leningrado). Chi che vinzi decidi. Qua i veci parla sempre della Kronprinzenstrasse (Via del Principe Ereditario). Le giovini generazioni inveze dela Münchnerstrasse (Strada per Monaco). Me piasaria saver parchè la via Piteri (Pitteri) se ciama via Torino. Credo che sia robe più importanti de discuter che del nome de una via.
El fato xe diventà più interesante quando, saltando de pal in frasca, se ga comincià a discuter dela figura, dela persona de Rugero Timeus. E qua devo far un grande complimento alla nostra, anzi ala mia, Baba Triestina per i suoi comenti, che a mi, patido dela storia, me ga ‘sai piaso. Un grazie particolare par no gaver fato propaganda par l’Italia. Par questo le sue informazioni me ga ‘sai insegnà.
Nel fratempo xe rivade ancora altre informazioni e me son convinto che no iera posibile dir una propia opinion senza controbater le altre, senza far polemiche.
Chi iera ‘sto Rugero Timeus? Un giovine che diseva de eser talian, iredentista, e che più tardi xe diventà nazionalista. El ga scombatù par l’idea e par questa idea el xe anca morto. Ma mi go l’idea che diversi de lori no gabi gnanca idea de cosa che sia un’idea.
Secondo Wikipedia, l’Idea (dal greco antico ἰδέα, dal tema di ἰδεῖν, vedere) è un termine usato sin dagli albori della filosofia, indicante in origine un'essenza primordiale e sostanziale, ma che oggi ha assunto nel linguaggio comune un significato più ristretto, riferibile in genere ad una rappresentazione o un "disegno" della mente.
La sua rapresentazione iera ‘lora una Trieste de lingua taliana. Dopo, de iredentista, una Trieste nel regno d’Italia, e dopo, ‘ncora, de nazionalista, piade in tei schinchi a tuti i altri (s’ciavi, austriaci). A sicome che a Trieste no iera solo taliani suditi austriáchi, ma anca austriaci, slavi e regnicoli (i gastarbeiter de quela volta?), bisognava far opera de mision e convinzer tuti che l’Italia, e la civiltà italiana, iera la roba più meio. Mi no credo che ocori discuter dela civiltà taliana. Se qualchedun me domandasi cosa che penso dela civiltà dei Balcani e Turchia, merda pisa gato (non saprei rispondere). Ma anca se tuti fusi stadi de acordo, Trieste iera ancora sempre in Austria.
I taliani se senti opresi soto l’Austria, i austriaci (disemo i gnocofoni) soto l’Italia, e soto l’Italia anca i s’ciavi. Adeso xe i taliani soto i s’ciavi (sloveni o croati). Noi triestini soto i lanfur (friulani). Insoma tuti vien sopresi de qualchedun.
Par questo go deciso de no far propaganda contraria, ma de leger con piazer i pensieri de Baba Triestina e i sui comenti. Forsi anca parchè, pur esendo sempre contrari ai mii, in qualche punto i se trova.
Questo xe forsi anca el motivo parchè nisun scrivi. Cosa i podaria scriver senza polemiche? E sicome che, almeno mi, no vedo un tentativo de convertir, legemo i comenti del libro e ringraziemo Baba pal suo lavor.


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Re: Ruggero Timeus

Messaggio da babatriestina »

grazie Ciancele, in efeti secondo mi per farse le opinioni sule robe bisogna conosserle. E no se sa mai bastanza. Con tuto che xe de co iero putela che me piaseva la storia e domandavo che per nadal i me regali un libro de storia (anche de arte, ma quei costava de più per via dei pupoli). e a casamia libri no mancava perchè anche a papà e mama ghe piaseva libri de storia, papà legeva libri più matoni, mama più legeri, anche romanzi storici.

Sule strade mi atualmente son stufa che el Comun passi el suo tempo a stroligar come cambiar nomi ale strade o zontarghene de novi, e tuti per politica, inveze de asfaltarle , ripiturar le striche pedonali e simili. I xe tuti Ti te proponi una strada al mio? ben, e mi voio una strada per el mio! Una volta i cambiave le strade ai ribaltoni, ma adesso no me par che sia stado un Ribalton e istesso i vol cambiar...

mi go tirà fora sto libro perchè vedevo che de sto sior se diseva ssai peste e corni de qualche tempo, dopo che per anni i ghe gaveva dedicado scole e vie, me senza mai dir cossa che el gaveva dito, salvo sempre due o tre frasi che tuti ripeteva copiandose drio man. per questo col go trovado el libro. e xe la mia second a lettura, go volesto farve partecipi de quel che el ga dito. Anche perchè zerte robe me ga parso interessanti. e tegnimo presente che el xe morto un anno dopo de gaver scrito sta roba, a 23 anni, nel setembre del 15, per dir, prima de Franz Josef ! me par ingeneroso e decisamente forzado darghe la colpa dele malefatte del fascismo de diese, venti e trenta ani dopo.
Mi no go mai fato politica, de formazion son scientifica e penso che ognidun ga dirito de dir la sua, pur che no vadi a ofender i altri o a volerghe serar la boca se lori no ofendi...
nb no go finido de contarve el libro.. per mi zerti dati - se xe veri e no go motivi per adesso per confutarli- per dir i 700 ferovieri dela Transalpina, iera novità.


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Re: Ruggero Timeus

Messaggio da Ciancele »

babatriestina ha scritto: ..... Me par ingeneroso e decisamente forzado darghe la colpa dele malefatte del fascismo de diese, venti e trenta ani dopo.
Mi no go mai fato politica, de formazion son scientifica e penso che ognidun ga dirito de dir la sua, pur che no vadi a ofender i altri o a volerghe serar la boca se lori no ofendi...
nb: No go finido de contarve el libro.. per mi zerti dati - se xe veri e no go motivi per adesso per confutarli- per dir i 700 ferovieri dela Transalpina, iera novità.
Veramente son mi che te devo dir grazie e speto i prosimi post.
Anca el fasismo, come tanti altri movimenti, gaveva qualcosa de bon. Ma, come che go za scrito in altro logo, i mati ga comincià a perder colpi. No i serava solo la boca, ma anca la porta dele presoni. Cola gente drento. La prima roba che un stato fa quando el ciapa un altro stato de lingua diversa, xe de costringer 'sta gente a parlar la nova lingua. Ga fato l'Austria, ga fato l'Italia e dopo la seconda guera altri stati vincitori. Un mio parente iera ferovier. No propio talian. Nel '24 el iera ancora a Pola, nel '28 e '30 a Ponteba e qualche ano dopo a Rimini. Lu come tanti altri.
Ti no e mi gnanca, parchè tropo picio. Ma dopo la guera i mii i ga visto l'invasion dei cabibi e noi muleti (de sie ani in su) gavemo 'vu sempre barufa coi muleti cabibi. Par quel no perdemose e vedemo de più le cause dele barufe e dele guere. Erare umanus est, ma no so se sbalio disendo che l'Austria voleva darghe Trieste a l'Italia a pato che no la fazi guera. Sacrifichemo un fio par salvar la familia? Ai posteri .....


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Re: Ruggero Timeus

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Ciancele ha scritto: ma no so se sbalio disendo che l'Austria voleva darghe Trieste a l'Italia a pato che no la fazi guera. Sacrifichemo un fio par salvar la familia? Ai posteri .....
la go sentida contar, ma tuti i libri che go leto ( e no solo de italiani!! :-D ) disi che al massimo i voleva conceder fin a Monfalcon e una internazionalizazion de Trieste. E iera propio el ultima concession. in extremis... ormai a tempo scadudo, perchè fin poco prima i diseva Trieste gnanche per sogno.
( xe bel le oferte de pase ch e se legi sopratuto nele tratative segrete. i ofri sempre .. quel dei aleati. Povero Carlo nei contati segreti cola Francia diseva che sì che xe giusto che LA GERMANIA ghe torni ala Francia Alsazia e Lorena, ma de cossa che gavessi cedudo el suo impero per far la pase el iera assai più reticente...)

Mi inveze adesso legendo el libro go una sensazion che no gavevo provado ala prima lettura. sto sior praticamente scrivi " i sta rivando, quei altri, i sarà sempre più, el governo li fa vegnir aposta, cossa sarà de noi? dela nostra cultura?" xe una roba che mutatis mutandis scrivi tanti adesso e i concludi No li volemo! butemoli fora! rimandemoli de dove che i vien! ( che sia stadi i terùn al Nord, el idraulico polacco dopo el alargamento EU e i imigrati adesso)
per questo una riletura no fa mal...


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Re: Ruggero Timeus

Messaggio da babatriestina »

Torno a Timeus e al libro. el capitolo la difesa italiana no vol dir che el invoca le azioni per el mantenimento del italianità cultural de Trieste ( sempre entro el Impero) e el la dividi in tre parti:
1 quel che xe automatico senza bisogno de particvolari azioni: conservar la borghesia italiana, le istituzioni culturali italiane, migliorar le banche italiane che no xe competitive con quele slovene e che le ditte italiane zerchi de assumer operai italiani
2 quel che poco s epol far co el Governo e altri meti i bastoni fra le riode: i lavoratori slavi costa de meno, e i socialisti fa onde anche ala imigrazion de trentini italofoni. E anche oi preti xe poco de fr senz a un clero italian a cui le pensa che i ghe afidassi posti de scarsa importanza
3 Mi accorgo che ero passata al dialetto, ritorno all'italiano per maggior comprensione di tutti pe r il passo successivo quel che si può fare. banche e scuole: le banche italiane ( non regnicole!) erano allora la Banca di credito Popolare lì'Unione Cooperativa, il Consorzio industriale di Mutui e Prestiti e il Banco Operaio che lavoravano col piccolo commercio e la piccola industria. Non hanno alle spalle grandi banche nazionali che le sostengano a differenza delle banche soprattutto ceche. Si lamenta che dai regnicoli non è giunto nessun appoggio a riguardo. Le scuole . La costruzione di case popolari, sostenuta dla Comune. Il colle di san Giacomo :-D nato a metà Ottocento da operai immigrati per porto e cantieri, e prevalentemente slavi, è colelgato al centro dalla galleria Sandrinelli e vi operano un Ginnasio liceo una scuola tecnica ed un ricreatorio della Lega tutti di lingua italiana. perchè mentre gli operai statali sono immigrati, quelli municipali sono italiani ( scrive lui). Quindi il baluardo dell'italianità è la maggioranza al Comune " Fino a che nel grigio palazzo di Piazza Grande si parlerà italiano, facciano e dicano quello che vogliono i nostri avversari, la razza dominatrice del nostro paese sarà sempre la nostra"
Ricorda poi le associazioni sociali italiane, il Patronato femminile, la Società Operaia, la Fratellanza Artigiana, l'Associazione ginnastica ( quattro volte disciolta e quattro volte risorta) l'Associazione Patria. E la raccomandazione di votare alle elezioni.


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Re: Ruggero Timeus

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babatriestina ha scritto: Quando cominciò a funzionare la nuova ferrovia transalpina, esercitata dallo Stato, furono trasportati di colpo 700 ferrovieri slavi con le loro famiglie, e alloggiati tutti insieme in un gruppo di case del collegio di S. Vito, già fatto segno in precedenza alle mire elettorali del partito nazionale slavo.
e quella casa noi l'avevamo fotografata in forum e ci si chiedeva cosa ci facesse là..
Immagine questo era
Anno 1909


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Re: Ruggero Timeus

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Parlar dei profughi xe caligo. Qualunque roba che se diria xe sbaliada. Se te disi de sì, se rabia quei che li devi mantignir. Quei che vien no ga un e qua i ghe dà un mucio de bori. Par quel i vien qua e no i va là. Tra l’altro là no i vol. Gnanca solo par qualche giorno. Se te disi de no, se rabia quei altri. Ciolemo l’Italia. Arotondando la ga un poco più de 300.00 km² e 61 milioni di abitanti. 56 milioni de taliani e 5 milioni xe stranieri: 8%. Ogni giorno par che vegni una zaia de gente no taliana. Ogi: 678 de lori. Moltiplica par 365 e vien un quarto de milion. La Germania ga 360.000 km² e 82 milioni de gente. 8 milioni xe stranieri: 10%. Qua, dopo le elezioni, i far barufa par quanti profughi cior. El problema xe de darghe de dormir e de magnar. Chi paga? Gavemo tanti posti e tanti bori? Qua i volaria sbater fora almeno quei che ga fato reati e i xe in buso (prigione). No, no se pol, disi un. A altri ghe seca che sta gente torni a combinar qualcosa e i disi che i xe stufi de mantignir delinquenti. I ga tanto torto? I americani, pena fato el sbarco in Sicilia, i ga espulso una zaia de gente che iera o in preson o che i gaveva comunque le carte (fedina penale) sporche. Ma qua semo OT.


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Re: Ruggero Timeus

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Il capitolo successivo riguarda "l'avvenire nazionale di Trieste". Attenzione che non riguarda una allora ancora ipotetica annessione all'Italia, che Timeus tratterà in un capitolo successivo, ma le contese elettorali al comune di Trieste per la maggioranza governativa comunale. Timeus non si sofferma sulle elezioni al parlamento di Vienna, ma ritiene che, date le larghe autonomie comunali, la nazionalità che vince le elezioni comunali può fare abbastanza il bello e brutto tempo in città. e fino a quel momento era stato in mano dei liberalnazionali italiani . Mi par di ricordare un'affermazione socialista dovuta a suffragio universale, ma credo riguardasse il parlamento a Vienna.
Il capito è interessante, indipendentemente dalle opinioni di Timeus, per l da descrizione del funzionamento della legge elettorale, che aveva le sue complicazioni quasi come i vari "-ellum" attuali.

Il Consiglio comunale era composto di 80 consiglieri: 12 dal "territorio" circostante ed erano slavi - immagino nella fattispecie sloveni; 68 dalla città, tutti di lingua italiana di cui 7 socialisti.
le elezioni venivano fatte secondo "classi" o come dice lui tecnicamente " corpi" distinti per censo o professione.
Gli elettori di campagna erano divisi in due corpi, uno dei possidenti ed uno degli altri.
Quelli di città erano divisi in 4 corpi, ciascuno dei quali eleggeva 16 consiglieri. restano 4 consiglieri eletti dalla Camera di commercio.
nel primo corpo votavano i grandi possidenti
nel secondo professionisti, impiegati e tutti i laureati
net terzo i piccoli possidenti
nel quarto gli operai e i nullatenenti

Immagino che il sistema rispecchiasse l'idea, contraria al suffragio universale e al concetto di "una testa, un voto" che chi paga più tasse o è più colto ha maggior diritto ade avere più peso elettorale.
Nb per complicare el cose, ogni corpo a sua volta vota in singoli collegi.

E a questo punto riporta i risultati ufficiali delle elezioni comunali del giugno 1913: a livello città:
1 corpo grande possesso italiani liberali 903 voti , slavi 80
2 corpo ( professionisti e impiegati) italiani liberali 3000; socialisti 251, slavi 452
3 corpo piccola borghesia italiani liberali 3033 socialisti 1213 slavi 668
4 corpo ( operai) lo divide per rioni:
1 diatretto san vito: italiani 578, socialisti 433, slavi 302
2 distretto Città vecchia italiani 884, socialisti 523, slavi 76
3 distretto Città nuova italiani 660, socialisti 383, slavi 483
4 distretto Barriera nuova italiani 1245 socialisti 1176 slavi 687
5 distretto barriera Vecchia italiani 2257 socialisti 1176 slavi 436
6 distretto san Giacomo italiani 1141 siocialisti 1435 slavi 903

Votanti 26.000 su 32.000 aventi diritto

mi sembra che sia comunque un notevole immagine della vita politica triestina del momento.

Poi passa a possibili proiezioni future:
Trieste- dice- aveva nel 1900 180.000 abitanti e nel 1910 229.000. Un aumento medio di 5000 persone all'anno che lui attribuisce circa 2000 di nascite nuove e 3000 di immigrazione col commento "se questa gente nuova viene a Trieste, vuol dire che ci trova modo di vivere e lavorare; anzi, visto che di disoccupazione a Trieste si parla assai raramente, malgrado questo continuo afflusso di nuovi operai, si può dire che il mercato del lavoro a Trieste abbisogna annualmente di un numero di lavoratori , che, con le famiglie, arriva alla somma di 3000 persone"
e si domanda: da dove verranno, se il trend rimane tale? se nei successivi 10 anni l'afflusso venisse dai Paesi prossimi slavi, con un a maggioranza di maschi ( votanti) e che essendo già cittadini austriaci diventavano elettori in un luogo dopo 1 anno per le politiche e tre per le amministrative. Gli immigrati dalla Carniola arrivano, pochi dalla Dalmazia e tanti ne giungevano e giungono dal regno d'Italia: nel 1900 erano 24.000 nel 1914 circa 40.000. ma i regnicoli a Trieste, essendo sudditi esteri, non possono esercitare l'insegnamento, l'avvocatura, la medicina, nè diventare pubblici impiegati. e ovviamente non hanno diritto di voto.
Il governo aveva da non molto stabilito una norma che assomiglia a quanto citava sopra Ciancele nel suo intervento: ogni regnicolo che abbia o abbia avuto a che fare con l a polizia o le giustizia dovesse venir bandito dall'Austria , solo che la regola veniva- dice lui- applicata in modo assai discrezionale, per cui di aveva espulsione anche in casi di sputo in tranvai, bicicletta di notte senza luci e anche se qualcuno fosse stato condannato per ubriachezza anni prima nel regno (a differenza- aggiungo io- dei decreti di Maria Teresa che invece accoglievano favorevolmente anche chi avesse un passato non pulitissimo "prima") e riporto " Non parliamo poi di quelli c he vengono regolarmente processati a Trieste per un qualsiasi titolo: sono banditi subito anche se il tribunale li ha assolti non una ma dieci volte" e aggiunge che spesso questa minaccia viene usata come ricatto "bada che se tu non cedi ti faccio bandire"

e dopo una serie di ipotesi, immigrazione trentina, arresto del bisogno di operai, cittadinanza ai regnicoli, conclude con un aut aut finale, che preannuncia le sue conclusioni:
1 se Trieste viene annessa ad un regno slavo di un'Austria trialistica, è votata definitivamente e irrimediabilmente alla slavizzazione
2 se Trieste viene annessa all'Italia, la sua italianità è consacrata per sempre
Noi siamo italiani e vogliamo rimanere italiani.


il capitolo successivo sarà una risposta indiretta a Vivante


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