Libri de scola

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mandi_
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Re: Libri de scola

Messaggio da mandi_ »

Certo che sti cambi de vie....e distrugger o spostar monumenti e targhe, quante volte è successo...Anch'io mi sto divertendo a leggere i cambiamenti dei nomi delle vie nella mia zona...
Bellissima la foto della rotonda del Boschetto.
Bon , continuo col giretto de Giusto e il babbo.

Lezendo sto pezo ho fato un balzo :

"Giusto aveva mancato di rispetto alla buona mamma che disse : <<Se non ti emendi... 8) >> e dopo Giusto ripetè tra sé: «Male non fare, paura
non avere. :roll: » Chissà perchè mi ricorda qualcosa...o qualcuno... :wink:
____________________________________________________________________________

V. Distretto urbano di Barrièra vècchia.

Una vòlta Giusto aveva mancato di rispètto alla buòna mamma, e 'il babbo
lo aveva minacciato con queste paròle: «Se non ti emendi, se commetti
ancora di queste còse, io mi troverò costretto di mandarti ad abitare in
una cèrta casa di Barrièra Vecchia !» Chièsto e ottenuto il perdono,
egli domandò alla mamma spiegazione di quelle paròle, ed essa gli fece
sapere che il babbo aveva inteso parlare dell' Istituto dei Pòveri, nel
quale si educano i ragazzi cattivi. Perciò quando venne il giorno
stabilito per la passeggiata nel rione di Barrièra vècchia, Giusto fece
un rapido esame di cosciènza; ma questa nulla gli rimproverò, ed egli
seguì tranquillamente il babbo, ripetendo tra sé: «Male non fare, paura
non avere.»
Dalla Piazza Carlo Goldoni, andarono in Piazza della Barrièra vècchia,
passando per la via omònima, e pòi, rasentata la Scuòla municipale della
Ferrièra, continuarono per la lunga Via delle Sètte Fontane, che una
vòlta un forestièro cercò indarno, perché non ci sono. Voltarono a
sinistra per Via Petrònio, e arrivarono prèsso una chièsa di recènte
costruzione, quella di S. Vincenzo de' Pàoli, che è vicina alla Scuòla
municipale in Via Casimiro Donadoni.
Rifatto un tratto della Via Petrònio, arrivarono, per Via Conti, all'
Istituto dei Pòveri, òpera che attesta la granda filantropia dei cittadini.
In fine, passando accanto la bèlla Scuòla municipale in Via Giuseppe
Parini, andarono a vedere lo Spedale cìvico, vastissimo edifìcio, dove a
tanti mali si apprestano le cure più indicate dalla sciènza e dall' arte.

VI. Distretto urbano di S. Giàcomo.
Di nuòvo il babbo condusse Giusto in Piazza Carlo Goldoni, che di fatti
è il sito più cèntrico della città, e unisce tra loro, i distretti di
Città vècchia. Città nuòva e Barrièra vècchia, con a pòchi passi quello
di Barrièra nuòva.
Allora non èra peranco terminata la gallerìa che trafora il Còlle della
Fornace, e il babbo disse a Giusto : «Vedrai quanto cammino che dovremo
fare per salire il Còlle di S. Giacomo, laddove, quando sarà finita
questa importantissima òpera, il cèntro della città avrà una dirètta
comunicazione coi rioni di mezzogiorno.»
E s' avviarono per Barrièra vècchia, per Via della Madonnina (a dèstra
della quale videro, in Via dei Pallini, l' altra imboccatura della
gallerìa) e per Via S. Giacomo in Monte. La chièsa di S. Giacomo
apparve, isolata, nel vasto campo che la circonda.
Ritornando, il babbo gli fece vedere la bèlla Scuola municipale in Via
Paolo Veronese ; il vago giardino pùbblico che si stava formando attorno
la Villa Basévi ; l' osservatòrio astronòmico-meteorològico ; e la
chièsa di S. Apollinare dei Cappuccini, di dove lo sguardo abbraccia
buòna parte della sottostante città.
Scésero per la grande scalinata in Via Silvio Pèllico, dove c' è il
Monte di Pietà, e in pòchi passi furono di nuòvo in Piazza Goldoni.
Imbruniva. Le vie e i negòzi cominciavano a illuminarsi della luce del
gas e dell' elettricità. Grande èra in quell' ora il movimento dei
carri, delle vetture e delle persone.

(continua)


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Re: Libri de scola

Messaggio da babatriestina »

e con questo datiamo meglio, perchè Galleria Sandrinelli, non ancora aperta, è del 1907
Di ogni posto abbiamo un topic nel forum, mi sembra..


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Re: Libri de scola

Messaggio da mandi_ »

E per fortuna! L'impressione mia è che Trieste non sia cambiata moltissimo, nei suoi palazzi più belli.Certe cose son state abbandonate e andrebbero valorizzate...ma xe el solito discorso...
E certi palazzi andrebbero aperti più spesso al pubblico(come palazzo del Lloyd)...No so se sbaglio...
Metteresti per favore un richiamo a questo, che non capisco:

<< lunga Via delle Sètte Fontane, che una
vòlta un forestièro cercò indarno, perché non ci sono>>
Mi piace poi quell'INDARNO...

Poi mi fa una paura quella " cèrta casa di Barrièra Vecchia"


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Re: Libri de scola

Messaggio da babatriestina »

Non abbiamo un topic completo sulla via Sette Fontane ( al caso rimediamo..) ci sono alcuni rimandi a singole parti di essa come dove si parla della casa d'angolo fra viale Sonnino e via Settefontane ( scritto tutto attaccato) dove tra l'altro Adler ricordava che
Ogi qualchidun me chiedeva del toponimo de via Settefontane: aprofito de sto spazio per scriver che sin dal 1222 ghe xe tracia de una contrada de se fontanis. Nell'antico dialetto Tergestin, più simil al friulan rispetto al triestin moderno (de taglio veneto) iera ancora de sis funtanis o sexfuntanis. Sembra che la forma Sette Fontane subentri nel '700.
Le fontanis, poi, saria sorgenti che, nell'ordine stava vicin la cesa de Catinara, a Melara, alle falde del Farneto, nel parco de Villa Revoltella, nell'alta via dell'Eremo e nella zona dello Sterpeto.
quindi quello che cercava indarno erano le fontane! :-D
effettivamente, la casa di Barriera vecchia così presentata fa un certo non so che, viene da pensare ad un carcere minorile.. e dire che adesso ci stanno i vecchietti, e coloro che sono in riabilitazione dopo un ictus, in sedia a rotelle, ogni tanto ne vado a trovare qualcuno.. e nei corridoi ci sono foto storiche di com'era l'Istituto dei Poveri allora.
C'era un altro posto che faceva paura, allora: san Giovanni, il frenocomio. Una città nella città, chiusa fra interno ed esterno.. ma sarebbe da farne un discorso lungo, non solo le foto che lo mostrano come un parco adesso, ma il senso di malessere per cui non se ne parlava prima della riforma di Basaglia.


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Re: Libri de scola

Messaggio da mandi_ »

Mia mamma, pur avendo una madre, è stata cresciuta in un orfanatrofio. Mia nonna, vedova precoce , doveva lavorare e collocò lì due figli. Ogni tanto guardo le foto, di una tristezza unica...
Anche nella mia zona ci sono luoghi che un tempo furono orfanatrofi e quando ci passo davanti mi vengono i brividi.

Del" san Giovanni, il frenocomio" si accenna in un testo che devo ancora inserire. anche questa parola(per me ignota, e non mi va di cercarla su Internet)mi inquieta.
Insomma,tornando all'orfanatrofio fa un pò impressione pensare che un luogo per bimbi abbandonati è diventato un ospizio per vecchietti o persone con disagio ...nelle stesse condizioni (ma spero che ci sia qualcuno che vada a trovarli : brava, Baba).

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Re: Libri de scola

Messaggio da babatriestina »

mandi_ ha scritto: Insomma,tornando all'orfanatrofio fa un pò impressione pensare che un luogo per bimbi abbandonati è diventato un ospizio per vecchietti o persone con disagio ...nelle stesse condizioni

Mandi
No, è nato come ospizio per indigenti, ( pauperibus alendis tutandis) ed era noto come ospizio dei poveri e credo che tuttora abbi a anche in parte una funzione sociale del genere. Fra i poveri di allora c'erano ragazzi abbandonati a cui si insegnava un mestiere per sopravvivere; col tempo invece ha assunto una serie di attività ospedaliere.
Anche una delle mie nonne, a fine Ottocento, con famiglia numerosa e padre morto giovane, venne affidata alle suore di un ospizio, e i suoi racconti erano assai tristi, e le suore presentate come aguzzine.


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Re: Libri de scola

Messaggio da mandi_ »

Giusto e il babbo ....quanto cammino!


VI. Distretto urbano di S. Giàcomo.

Di nuòvo il babbo condusse Giusto in Piazza Carlo Goldoni, che di fatti
è il sito più cèntrico della città, e unisce tra loro, i distretti di
Città vècchia, Città nuòva e Barrièra vècchia, con a pòchi passi quello
di Barrièra nuòva.
Allora non èra peranco terminata la gallerìa che trafora il Còlle della
Fornace, e il babbo disse a Giusto : «Vedrai quanto cammino che dovremo
fare per salire il Còlle di S. Giacomo, laddove, quando sarà finita
questa importantissima òpera, il cèntro della città avrà una dirètta
comunicazione coi rioni di mezzogiorno.»
E s' avviarono per Barrièra vècchia, per Via della Madonnina (a dèstra
della quale videro, in Via dei Pallini, l' altra imboccatura della
gallerìa) e per Via S. Giacomo in Monte. La chièsa di S. Giacomo
apparve, isolata, nel vasto campo che la circonda.
Ritornando, il babbo gli fece vedere la bèlla Scuola municipale in Via
Paolo Veronese ; il vago giardino pùbblico che si stava formando attorno
la Villa Basévi ; l' osservatòrio astronòmico-meteorològico ; e la
chièsa di S. Apollinare dei Cappuccini, di dove lo sguardo abbraccia
buòna parte della sottostante città.
Scésero per la grande scalinata in Via Silvio Pèllico, dove c' è il
Monte di Pietà, e in pòchi passi furono di nuòvo in Piazza Goldoni.
Imbruniva. Le vie e i negòzi cominciavano a illuminarsi della luce del
gas e dell' elettricità. Grande èra in quell' ora il movimento dei
carri, delle vetture e delle persone.

VII. Distretti suburbani.

Il babbo teneva appesa in casa una pianta topogràfica di Trieste e del
suo territòrio dell' anno 1849, e Giusto faceva spesso confronti colla
«nuòva pianta», e aveva già rilevato il ràpido estèndersi dell'abitato,
che contìnua anche presentemente, l'interramento di vasti tratti, di
mare per la costruzione di nuòvi pòrti e l'ampliamento delle rive e dei
mòli di appròdo.
Non una ferrovìa, in quel tèmpo ; e la verdeggiante campagna giungeva
fino all' Arsenale di artiglieria, alla Piazza della Barrièra, al civico
spedale e al sito dove sorge il monumento a Domenico Rossetti. Piazza
grande, detta allora di S. Pietro, aveva ben altro aspètto, chiusa com'
èra da edifìci dalla parte del mare. La popolazione di tutta la città
èra circa un quarto della presènte, che ammonta a più di dugèntomila ànime.
Ma il ràpido ingrandimento'di Trieste feci sì, che i luòghi abitati, un
tèmpo discosti dalla città, vennero a trovarsi nelle sue immediate
vicinanze; e cosi ne diventarono i sobborghi.

Ècco un prospètto del subùrbio.

Primo distretto: Servola.

Comprènde il rimanènte di Chiàrbola superiore (l' inferiore è unita a S.
Vito) e Sèrvola. Da notarsi l' Orfanotròfio S. Giuseppe.

Secondo distretto: S. Anna.

Abbraccia S. Maria Maddalena superiore e inferiore. Ha il cìvico spedale
sussidiàrio e i grandi cimitèri. Vi appartiene anche il villàggio di
Cattinara.

Tèrzo distretto: Farneto.

Si estènde nel rimanènte dei rioni di Chiadino e Rozzòl e va fino a
Longera. Vanta la pineta e l' òrto botànico comunale Bartolomèo
Biasoletto, il Boschetto, la magnìfica Villa Rivoltèlla, e su al
Cacciatore, le casèrme militari e l'ippòdromo.

Quarto distretto: S. Giovanni.

Òccupa il sobborgo di Guardièlla e l' altra parte di Cologna. Ivi
trovasi il grande Frenocòmio per Trieste e l'Istria.

Quinto distretto: Roìano.

Oltre a Roiano, si allarga pure nel rimanènte di Scòrcola sul cui erto
declìvio sale la ferrovìa elèttrica Trièste-Opicina.

Sèsto distretto: Bàrcola.

La parte inferiore di Bàrcola è detta S. Bòrtolo, e al distretto
appartiene anche una parte di Gretta. A Bàrcola c' è uno stabilimento
balneare. La deliziosa rivièra, allargata a uso di passéggio fino a
Miramar, conta bellìssime ville.

(continua)


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Re: Libri de scola

Messaggio da mandi_ »

Posso chiedere una foto di villa Basevi (dato che nel forum "case d'angolo" ha perso quasi tutte le foto?) Poi mi piacerebbe un collegamento a l'orto Botanico, (se possibile).
Io cerco di trovare nel Forum o in internet le foto, per farmi un'idea di com'erano i posti e di cos' è stato costruito di nuovo nella stessa zona...
ciao Mandi


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Re: Libri de scola

Messaggio da AdlerTS »

Per l'orto Botanico

Immagine

ecoo qua
mandi_ ha scritto:e dopo Giusto ripetè tra sé: «Male non fare, paura
non avere. :roll: » Chissà perchè mi ricorda qualcosa...o qualcuno... :wink:
Già, qualcosa ;-)


Mal no far, paura no gaver.
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Re: Libri de scola

Messaggio da babatriestina »

mandi_ ha scritto:Posso chiedere una foto di villa Basevi (dato che nel forum "case d'angolo" ha perso quasi tutte le foto?) Poi mi piacerebbe un collegamento a l'orto Botanico, (se possibile).
Io cerco di trovare nel Forum o in internet le foto, per farmi un'idea di com'erano i posti e di cos' è stato costruito di nuovo nella stessa zona...
ciao Mandi
Stavo aspettando che tu finissi il lavoro, per magari ricopiarlo mettendo i link a tutto quello che è citato nel tuo testo e c'è nel forum, magari aggiungendo cartoline d'epoca dove ce ne sono. Grazie per la segnalazione sulle case d'angolo, vedo cosa si può restaurare. In effetti ad ogni due parole del testo citato, mi viene in mente un argomento del forum
Casa Basevi è qua
Immagine
ma villa Basevi mi pare sia un'altra, là vicino e c'è il nome scritto sopra..
e del giardino Basevi credevo ci fosse qualcosa, ma non trovo . provvederò


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Re: Libri de scola

Messaggio da mandi_ »

Grazie infinite a Adler e Baba...mi piace molto "vedere", come saprete ormai , e questa specie di viaggio a ritroso nel tempo aiuta . Poi mi riprometto un giorno di vedere quello che non ho visitato finora, anche se piazza Unità o piazza granda ha per me un'attrazione particolare(guai se non ci vado, per me è come non venire a Trieste).Però vedo che Trieste ha moltissimi luoghi che mi attraggono....

Per il , che m'interessa molto, ho trovato questo:

http://www.trafioriepiante.it/infogarde ... tanico.htm . Cercavo anche un quadro dell'epoca...

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Re: Libri de scola

Messaggio da mandi_ »

Interessante il percorso dei veleni a "l'Orto botanico".Comunque, insuperabile in rete la descrizione dell'Orto botanico realizzata dal vostro Forum. :clapping_213:
Mi viene in mente qualcosa che di sicuro non c'era come istituzione a Trieste, allora : l'Università. :wink: . Credo sia sorta parecchio tempo dopo.
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Re: Libri de scola

Messaggio da babatriestina »

mandi_ ha scritto:non c'era come istituzione a Trieste, allora : l'Università. :wink: . Credo sia sorta parecchio tempo dopo.
Mandi
era la famosa lotta per l'università, la sola istituzione importante che mancava alla Trieste asburgica, e non ce n'erano di italiane in tutto l'Impero. La classe dirigente si formava a Graz, Vienna e Innsbruck e a Trieste c'erano le scuole di commercio, tecniche, nautiche... non per nulla era una città mercantile e di traffici


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Re: Libri de scola

Messaggio da mandi_ »

Ma l'università come edificio sorse ex novo o subentrò al posto di un'altra scuola?
Revoltella me ricorda qualcosa...


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Re: Libri de scola

Messaggio da babatriestina »

mandi_ ha scritto:Ma l'università come edificio sorse ex novo o subentrò al posto di un'altra scuola?
Revoltella me ricorda qualcosa...
A Trieste ci sono due edifici dell'università, che fra l'altro fanno riferimento a due mondi diversi:
l'Università vecchia e l'Università nuova
Quella vecchia , nel Borgo Giuseppino, la conosco poco, perchè non l'ho mai frequentata ed è un agglomerato di facoltà umanistiche ( Lettere, Filosofia..) che io ho visto spesso spostarsi in diversi palazzi, ma sempre più o meno in zona via Santi Martiri ( che rispetto alla versione otttocentesca mi sembra sia un po' ridotta), mentre , con le facoltà scientifiche ( Scienze, Ingegneria, Economia) e Legge ( e vado un po' in generale, senza distinguere troppo) è stata costruita ad hoc negli anni trenta in quello che allora era un rione periferico, per non dire fuori centro
Immagine
Per Revoltella:
Villa Revoltella: https://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic ... Revoltella
Mostre al Museo Revoltella: https://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic ... lla#p51848
Le statue sul palazzo : https://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic ... revoltella
La chiesa nel Parco Revoltella https://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic ... revoltella

Con la sola parola Revoltella https://www.atrieste.eu/Forum3/search.ph ... revoltella si aprono 12 pagine di forum per un totale di 239 risultati.


Nel tuo testo, si parla della villa nel suburbio e del Museo d'arte in città.


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Re: Libri de scola

Messaggio da mandi_ »

Grazie infinite come sempre...E' molto interessante questa tua individuazione- descrizione dell'Università di Trieste...
In quanto al barone Revoltella, mi riferivo al fatto che, mi pare,abbia lasciato nel testamento un finanziamento per l'Università.Un giorno o l'altro andrò a visitare Villa Revoltella, che ho visto solo in foto :roll: :roll:

Beh,allora inserisco l'ultima parte del libro riferita a Trieste. Dopo inizia la parte dell'Istria, ditemi se interessa se no mi fermo... anche perchè qui in questo topic si parla di Trieste...

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
VIII. Distretti rurali.

Il babbo promise a Giusto di condurlo a vedere, secondo l' occasione, le
còse più notévoli del suburbio, il quale, posto com' è quasi tutto sui
còlli che circondano Trieste, ha un aspètto bellissimo colle sue
terrazze di verzura, e invita a farvi delle amène passeggiate.
Ma quando giunse il giorno destinato a visitare l' altipiano, a salire sui monti
vicini, Giusto èra fuòr di sé dalla giòia.
Smontati dal tranvai a Bàrcola salirono fino a Contovello che da
Trieste sì scòrge sovrastare al Castello di MIramar.
Giunti a Prosecco, che è come una continuazione di Contovello, si riposarono
alquanto.
Il babbo mostrò a Giusto la carta dei dintorni di Trieste e gli spiegò
che due sono i distretti rurali: quello di Prosecco e quello dì Opicina.

Il distretto di Prosecco (villa di 1170 abitanti con la frazione di
Grigliano e la località di Miramar, comprende Contovèllo (930 ab.) e S.
Croce (1780 ab.).
*
«Ora passiamo nel distretto di Opicina», disse il babbo; e, anziché
avviarsi per la strada carrozzàbile, lo condusse per la cosidetta Strada
di Napoleone e per il Sentièro Stefania che offrono vedute oltremòdo
incantévoli di Trieste e del suo golfo e danno un' idèa esatta della
formazione dei monti e della vegetazione.

Fatta una sòsta all' Obelisco di Opicina, salirono sulla Vedetta Alpina.
Giusto non aveva veduto in vita sua un panorama così splèndido e
grandioso. Sotto l'immènsa vòlta celèste, aveva da una parte Trieste
come in una grande carta topogràfica a rilièvo. Il Golfo si disegnava in
tutta la sua ampiezza, da Pirano a Grado.
La catena dei Monti Vena
sembrava una gigantesca e scoscesa muràglia sostenente l'altipiano,
detto Carso.
Il babbo gli mostrò, lontano, le Alpi Giulie. Gli fece sapere che il
Carso, cosi sassoso e pòvero di vegetazione, ha nelle sue viscere
numerosissime gròtte e caverne, famose per ampiezza e bellezza.
Gli
parlò della celebre Gròtta di Postùmia (Adelsberg), che si trova nella
Carniòla, al di là del monte Nanos. Poi discesero e, passando tra le
bèlle ville fatte edificare dai ricchi concittadini sì recarono nel
villàggio e riposàrono.
Il distretto di Opicina (villa di 2000 ab.) comprende Banne (210 ab.),
Basovìzza, Lippizza (tutte e due 820 ab.), Gropada (390 ab.),
Padriciano (260 ab.) e Trebiciano (720 ab.)-
Lippizza ha l' Equile imperiale, in un magnifico bosco e prèsso Trebicìano si sprofonda un abisso il cui fondo vastissimo è a soli 19 mètri sul livèllo del mare.
Intanto aveva fatto nòtte e salirono nel carrozzone della ferrovia
elèttrica; che doveva trasportarli giù giù, fino in Piazza della Casèrma.
Quando passarono prèsso l' Obelisco, posto a 38O mètri sul livèllo del
mare, Giusto spalancò gli òcchi per vedere mèglio: gli pareva che il
cièlo stellato continuasse anche sotto i suoi piedi. Pòi capi ch' èra la
città, scintillante nella sua splèndida illumìnazione.

---------------------------------------------------------------------------------------
(e ti credo che Giusto spalancò gli occhi : è capitato anche a me, tanti anni dopo di restar stupita dalla bellezza di Trieste, in particolare di notte...col cielo stellato....)

Ciao da Mandi


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Re: Libri de scola

Messaggio da babatriestina »

mandi_ ha scritto: In quanto al barone Revoltella, mi riferivo al fatto che, mi pare,abbia lasciato nel testamento un finanziamento per l'Università.
La chiamavano pomposamente Università e fu il nucleo da cui nacque poi la vera università, ma in realtà si chiamava Scuola Superiore di Commercio, ne parlavamo a proposito delle e riporto i passi che la riguardano:
Il primo nucleo dell'Università di Trieste è stato la "Scuola di Commercio" fondata nel 1877. Nel 1924 la Scuola diventa "Regia Università degli Studi Economici e Commerciali".
La Scuola Superiore di Commercio, da cui prenderà vita la Facoltà de Economia e commercio e poi l'Università, e che venne frequentata da Svevo, non c'entra con l'Imperialregia Accademia di Commercio e Nautica, ma fu fondata dal Revoltella ed ebbe una sua vita autonoma, per un periodo si trovava in via Carducci.


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Re: Libri de scola

Messaggio da babatriestina »

Grazie alla segnalazione di un nostro forumista, che ringrazio, mi è stato segnalato un sito su Trieste, probabilmente lo avevamo già segnalato, con notizie e pure una collezione di vecchie cartoline http://www.scopriretrieste.org/photogal ... toline.htm
da cui recupero una dell'Ospedale militare ed una dell'Istituto dei Poveri
Immagine

Immagine

però vorrei fare un lavoretto più organico, con link per ogni luogo descritto alle immagini e cartoline, di allora e come sono oggi, se ci sono


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Re: Libri de scola

Messaggio da mandi_ »

Da parte mia ringrazio per il bel lavoro di team. E' molto efficace e suggestivo far accompagnare il testo dalle belle immagini dell'epoca .Molto significativi l'Istituto per i poveri e l'ospedal militare, che al di là del periodo storico , danno anche da pensare.
Da parte mia allego quest'immagine che mi affascina, anche se sarà certo precedente al periodo descritto . Ma il Lloyd per me ha significato molto....
lavori per costruzione  Arsenale Lloyd.jpg
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Insomma simboli sempre attuali : lavoro e ingegno , povertà, guerra. Mi piace anche pensare all'Orto botanico, dove si coltivavano e coltivano belle piante...E alla scuola, che se spera coltivi le menti...

Mandi


"E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa, che ha fatto la tua rosa così importante"

Antoine de Saint-Exupéry
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mandi_
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Re: Libri de scola

Messaggio da mandi_ »

Prima di lasciare nelle mani maestre di Baba sta descrizion de Trieste, ci terrei ad inserire alcune pagine del libro.
Giusto per far capire altri argomenti di cui tratta.
Uno di cui non m'interessa niente, uno che "sento" molto , uno che mi fa riflettere moltissimo, ma mi lascia perplessa.

Comincio da quello che cattura meno il mio interesse, perchè parla de anitre e io dell'argomento anitre so solo la fiaba del "Brutto anatroccolo". Personalmente penso che la spiegazion data sulle anitre data da sto maestro AU sia confusa e spero che qualcuno mi aiuti a tradurla in modo semplice. E' vero ciò che si dice in questo testo?Spero che qualcun me risponda.. e chiedo scusa agli appassionati di questo genere animale ...per la mia ignoranza.
Dopo ve meterò n'argomento per mi più stimolante...de le anitre ...

Immagine

paduli(cosa sono i paduli ?)



No ho capì niente del fatto che bisogna taiar le ali ai mas'ci , se no i scapa via e se le xe femine , i pici diventa anitre domestiche. Anitre senza "pari opportunità "?

Sul serio ?

Mandi :oops:


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