Alfred von Koudelka

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Kyeldor
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Alfred von Koudelka

Messaggio da Kyeldor »

Un personaggio importante nella storia della città prima e durante la guerra '15-'18. Ho letto la biografia ("Rotta su Trieste" - Ed. Goriziana) e devo dire che questo personaggio, responsabile della parte del fronte più vicina alla città - caso unico di un ammiraglio con competenza su truppe di terra - ha un'importanza simile a quella di de Banfield, ben più conosciuto (ma forse per la Tripcovich oltre che per il ruolo di "Aquila di Trieste" )

La biografia è godibilissima anche per chi non è interessato alle vicende belliche, visto che copre un periodo dal 1880 circa fino al 1917. Pieno di aneddoti, feste, ricevimenti, incontri con famiglie reali, nobili e non, crociere.....

...ho pensato che a Babatriestina potrebbe, per esempio, piacere un sacco.... :-D :-D :wink:

P.S. se lo ritenete opportuno spostate nel topic sui libri...


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Messaggio da AdlerTS »

Me piaseria approfondir el personaggio: el libro se trova in libreria o bisogna ciorlo on-line ?


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Re: Alfred von Koudelka

Messaggio da babatriestina »

Kyeldor ha scritto:. Ho letto la biografia ("Rotta su Trieste" - Ed. Goriziana)
...ho pensato che a Babatriestina potrebbe, per esempio, piacere un sacco.... :-D :-D :wink: .
se vai qua ne trovi una mia citazione, da una lettura del libro fatta qualche tempo prima :-D. Lo avevo letto con interesse.
per Adler: mi lo go letto in prestito dela biblioteca del Carli. El libro xe del 1990.


Kyeldor
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Messaggio da Kyeldor »

Già, difficile trovarlo in libreria. Io lo presi di seconda mano...pagandolo in lire. Ma vale la pena, anche per la documentazione fotografica alla fine del libro.


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Re: Alfred von Koudelka

Messaggio da AdlerTS »

“Rotta su Trieste” (titolo originale Denn Oesterreich lag einst am Meer – Das Leben des Admiral Alfred von Koudelka) è un libro scorrevole, scritto con linguaggio semplice, elaborato verso gli anni 30 del 900 basandosi sulle note del suo diario personale. E’ uscito per la prima volta una ventina di anni fa, quando il curatore Baumgartner prese il manoscritto per rispondere alla volontà testamentaria della figlia dell’ammiraglio.

Diviso in “libro primo” e “libro secondo” (assieme nell’edizione della LEG ora in libreria), Trieste funge proprio da confine tra le due parti: il primo racconta della gioventù, l’Accademia a Fiume, l’istruzione per mare in Mediterraneo e nel Levante, la scomoda vita di bordo sulle più vecchie navi di stampo ottocentesco …
Per noi triestini decisamente più interessante il secondo blocco, che si apre con la nomina di Koudelka a comandante del distretto marittimo di Trieste, ed il suo insediamento a Villa Necker il 14 agosto 1913. Sappiamo tutti purtroppo che la I guerra mondiale era alle porte , ed infatti uno dei primi avvenimenti testimoniati dal Comandante è il corteo funebre per l’arciduca Francesco Ferdinando e la moglie. In questa occasione liquida con due parole l’idea di irredentismo a Trieste, ricordando come i più poveri dei poveri si fossero recati dalla filantropa Baronessa Morpurgo per chiedere stoffe nere da esporre alle finestre e come dappertutto si sentissero solo parole tipo “povero Imperatore” e “poveri bimbi”. Anche Koudelka comunque critica la scelta di Vienna di non riconoscere alla duchessa di Hohenberg la stessa cerimonia riservata al consorte. Sempre in tema di irredentismo, il comandante ricorda la massa di persone acclamante che si affollava nel luglio 1914 davanti il Comando, sulle note della “marcia Radetzky” e l’inno nazionale.
Si passa così nel testo attraverso i timori dell’autore per la difesa di Trieste, la costituzione della “brigata di fanteria Trieste” (in seguito denominata 187) di circa 10.000 uomini, l’amicizia con Boroevi?, il 23 maggio 1915, le battaglie dell’Isonzo, le visite di Carlo d’Asburgo , prima come arciduca ed in seguito come Imperatore. Del futuro Imperatore Koudelka ricorda subito che “conquistò tutti i cuori grazie alle sue maniere cordiali”, benché l’autore ricordi che in generale gli arciduchi e principi imperiali non godessero di grande popolarità.
La presa di Grado è uno degli avvenimenti ricordati con dovizia di particolari.
Le memorie passano poi a commentare l’affondamento della Wien nel nostro golfo, l’ammutinamento alle Bocche di Cattaro e la nomina di Horty a capo della flotta. In merito a quest’ultima, l’autore scrive che si ben guardò dal criticare pubblicamente l’operato dell’Imperatore, ma in cuor suo non condivise mai la scelta di Carlo I di favorire l’abbassamento dell’età delle figure di responsabilità ed il pensionamento di molte cariche importanti prima dei 60 anni. La nomina di Horty “che godeva della particolare fiducia dell’Imperatore” (!) rientrava in quest’ottica, avendo egli scavalcato 18 uomini che lo procedevano in graduatoria.
Dopo quaranta anni di Marina, Kouldeka andò in pensione nell’ottobre del 1918, a cinquantaquattro anni di età. Non nasconde di aver pianto lacrime di dolore per l’ingloriosa fine della flotta austriaca nei mesi subito successivi.

L’ammiraglio Koudelka visse ancora a lungo, poté vedere e criticare duramente l’Anschluss nazista e la fine della seconda guerra mondiale. Muore nel 1947 a ottantatre anni.

Come dicevo sopra, il libro è scorrevole ed interessante, scritto in maniera da poter interessare non solo gli esperti di azioni belliche, ma anche il lettore che voglia semplicemente respirare l’aria del comando di Marina a Trieste. A proposito di questa, devo dire che sono dispiaciuto di aver constatato dal racconto come anche in tempo di guerra fossero comunque molto forti le piccole lotte intestine tra ufficiali, i dispetti reciproci, le rivalità personali in generale. Fa tristezza pensare come l’egocentrismo la faccia sempre da padrone anche di fronte ad avvenimenti tanto più grandi.

Riporto invece alcune righe che fanno riflettere sulla differenza tra la prima e la seconda guerra: Banfield abbatté un velivolo nel giugno 1916 ed il pilota, Vangois, chiese che venisse lanciato su Grado un messaggio nel quale comunicava ai suoi familiari che era illeso. Il desiderio fu soddisfatto ! Roba da cavalieri d’altri tempi …..


Mal no far, paura no gaver.

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