Navi da guerra
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orca.....
devo gaver spavà almeno diese ani.....semo zà nel 2018 e no me go acortoAdlerTS ha scritto:Non so se gavé notado sto picio anuncio sul Piccolo:
a parte el witz...una domanda me vien spontanea....musi o gnampoli?
http://xoomer.alice.it/m.clicech
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Lo go comprado !
Ve meto la lista delle canzoni presenti:
1. Spaun Marsch de Gustav Schmidt (Spaun jera capo della sezion marina del Ministero della Guerra, morto a Gorizia nel 1919, mentre l’autor della marcia non va confuso col omonimo nato a Weimar, essendo questo invece boemo)
2. Tegetthoff Marsch de Anton Rosenkranz (Praga 1827 - ? 1888)
3. Marine Marsch de Emil Stolc (1888-1940)
4. Adria Marsch de Josef W. Wessely (1825-1874, da non confonder conJosef Vesely)
5. Ein hoch der Krigsmarine ! (viva la Marina da Guerra) de Josef Peitler
6. Admiral Bourguignon Marsch de Josef Kovacs (l’Ammiraglio jera del 1808 e el xe morto a Pola nel 1879)
7. Unter der Admiralsflagge Marsch (Sotto la bandiera dell’Ammiraglio) de Julius Fučik (Praga 1872 – 1916)
8. Tegetthoff Siegesmarch de Heirinch Piringer
9. Novara Marsch de Josef Rudol Sawerthal (sonada la prima volta a Trieste nel 1856)
10. Sterneck Marsch de Alois Rotter (von Sterneck jera comandante a Lissa)
11. Tegetthoff Marsch de Kaspar Modelak
12. Admiral Marsch de Emil Kalinka
13. Oesterreichischer Flottenvereins Marsch (Marcia per la “Lega per lo sviluppo della navigazione austriaca“, voluta da Tegetthoff) de Franz Jaksch
14. Lovčen Marsch de Anton Mader (El massiccio del Lovčen, presso le Bocche de Cattaro, jera stado conquistado nel 1916)
Ve meto la lista delle canzoni presenti:
1. Spaun Marsch de Gustav Schmidt (Spaun jera capo della sezion marina del Ministero della Guerra, morto a Gorizia nel 1919, mentre l’autor della marcia non va confuso col omonimo nato a Weimar, essendo questo invece boemo)
2. Tegetthoff Marsch de Anton Rosenkranz (Praga 1827 - ? 1888)
3. Marine Marsch de Emil Stolc (1888-1940)
4. Adria Marsch de Josef W. Wessely (1825-1874, da non confonder conJosef Vesely)
5. Ein hoch der Krigsmarine ! (viva la Marina da Guerra) de Josef Peitler
6. Admiral Bourguignon Marsch de Josef Kovacs (l’Ammiraglio jera del 1808 e el xe morto a Pola nel 1879)
7. Unter der Admiralsflagge Marsch (Sotto la bandiera dell’Ammiraglio) de Julius Fučik (Praga 1872 – 1916)
8. Tegetthoff Siegesmarch de Heirinch Piringer
9. Novara Marsch de Josef Rudol Sawerthal (sonada la prima volta a Trieste nel 1856)
10. Sterneck Marsch de Alois Rotter (von Sterneck jera comandante a Lissa)
11. Tegetthoff Marsch de Kaspar Modelak
12. Admiral Marsch de Emil Kalinka
13. Oesterreichischer Flottenvereins Marsch (Marcia per la “Lega per lo sviluppo della navigazione austriaca“, voluta da Tegetthoff) de Franz Jaksch
14. Lovčen Marsch de Anton Mader (El massiccio del Lovčen, presso le Bocche de Cattaro, jera stado conquistado nel 1916)
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Qualchidun infatti me lo ga regaladoAdlerTS ha scritto:Non lo go ancora ciolto ...xe 4 libri e tuti insieme fa 70 euro !
Magari per Nadal
Allora, incomincio a raccontarvi qualcosa, sempre con la speranza che queste mie poche righe invoglino qualcuno a comprare il libro: innanzi tutto una piccola curiosità che riguarda Trieste: il comando militare marittimo di Trieste aveva giurisdizione fino a Sebenico ed il locale comando di servizio era contrassegnato dal numero IV.
Quindi il primo volume inizia con la situazione generale ante guerra, che vedeva la marina militare austro ungarica in ritardo di sviluppo rispetto agli avversari, essendo in svantaggio per numero di navi ed età delle stesse, pensate poi essenzialmente con lo scopo di difesa costiera e non di offesa bellica. Specialmente sotto l’impulso di Francesco Ferdinando si era dato inizio ad un ammodernamento della flotta, anche in vista di una guerra latente che era nell’aria già dai primi del 900, però il conflitto s’accese prima che tale processo di rinnovamento avesse luogo. Per avere però un’idea della difficoltà di raggiungere gli avversari in termini di sviluppo, si pensi che considerando un rapporto tra spese militari (di marina) e numero di abitanti, l’Inghilterra spendeva 8 volte, la Francia 4 e l’Italia il doppio di quanto si spendesse nella monarchia danubiana.
Con la mobilitazione conseguente ai fatti di Sarajevo, (da notare che già nel 1914 gli USA impedirono il rientro dei riservisti AU immigrati sul suolo americano) si valutò l’opportunità di utilizzare la flotta in Mediterraneo od in mar Nero, ma la coscienza dei propri mezzi fece sì che si mantenessero le navi in Adriatico. Come è noto, il primo atto bellico della KuK kriegsmarine fu quello di perfezionare il blocco navale del Montenegro ed al piccolo incrociatore Zenta toccò il triste primato di passare alla storia come la prima nave ad essere affondata nel corso della I guerra mondiale: ciò che è meno noto è che dopo l’attacco delle 17 unità francesi ed inglesi che provocarono l’affondamento dello Zenta, i superstiti furono lasciati in mare con la motivazione ufficiale che gli inglesi pensavano toccasse ai francesi il carico di questi uomini ed i francesi pensavano che toccasse agli inglesi. Nel dubbio furono lasciati ad affogare (la prima convenzione di Ginevra è del 1864). Non solo, ma quelli che riuscirono a raggiungere Castellastua a nuoto, furono in un primo tempo respinti in acqua a baionettate dai montenegrini, per essere poi fatti prigionieri e tenuti tali fino al 1916.
Per non rischiare altri eventi simili, in seguito il blocco delle coste del Montenegro fu affidato a sbarramenti di torpedini.
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Proseguendo troviamo due personaggi noti: uno è la celebre “Aquila di Trieste” Gottfried von Banfield, impegnato col suo idrovolante L5 nei bombardamenti della linea ferroviaria Antivari-Virbazar, e l’altro è quel Georg von Trapp attualmente più famoso per l’essere protagonista del film “The sound of music”, ovvero “Tutti insieme appassionatamente”. Von Trapp , comandante del sommergibile U5, incontrando nel canale d’Otranto l’incrociatore Leon Gambetta riuscì a dedurne gli spostamenti dei giorni successivi e lo anticipò facendosi trovare nella posizione giusta a tre giorni dal primo avvistamento, provocandone l’affondamento.
Gran parte del libro serve a sottolineare l’importanza dei sommergibili per quel che riguarda la guerra in adriatico, elencando molte altre azioni di difesa ed attacco che portarono il comandante in capo della flotta francese a scrivere al ministro della Marina che nessuna operazione poteva svolgersi in questo mare senza correre gravi rischi, al punto che divenne inesistente il blocco navale da parte dell’Intesa. Due azioni francesi analizzate più a fondo sono il tentativo del sommergibile Curie di entrare nel porto di Pola, fatalmente bloccato però dalle reti d’acciaio poste a difesa dell’area , e l’arrivo di numerose unità a Lissa che, essendo priva di difese militari, venne minacciata di bombardamento se non fosse stato pagato un “pegno” da 21.000 corone che gli isolani accettarono di pagare per la loro incolumità. I francesi ripartirono con soldi e personalità dell’isola in ostaggio, anche se però nel momento in cui l’ammiraglio comandante in capo venne a conoscenza dei fatti, fece rimpatriare via Marsiglia – Genova –Trieste gli ostaggi, restituendo loro il maltolto.
Gran parte del libro serve a sottolineare l’importanza dei sommergibili per quel che riguarda la guerra in adriatico, elencando molte altre azioni di difesa ed attacco che portarono il comandante in capo della flotta francese a scrivere al ministro della Marina che nessuna operazione poteva svolgersi in questo mare senza correre gravi rischi, al punto che divenne inesistente il blocco navale da parte dell’Intesa. Due azioni francesi analizzate più a fondo sono il tentativo del sommergibile Curie di entrare nel porto di Pola, fatalmente bloccato però dalle reti d’acciaio poste a difesa dell’area , e l’arrivo di numerose unità a Lissa che, essendo priva di difese militari, venne minacciata di bombardamento se non fosse stato pagato un “pegno” da 21.000 corone che gli isolani accettarono di pagare per la loro incolumità. I francesi ripartirono con soldi e personalità dell’isola in ostaggio, anche se però nel momento in cui l’ammiraglio comandante in capo venne a conoscenza dei fatti, fece rimpatriare via Marsiglia – Genova –Trieste gli ostaggi, restituendo loro il maltolto.
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eco un che 'l iera un vero sior ... xe raro trovar gente cusi`AdlerTS ha scritto:[...] l’ammiraglio comandante in capo venne a conoscenza dei fatti, fece rimpatriare [...]
voici un qui a été un vrai gentilhomme ... il est rare de trouver ce genre de personnes
here is one that was a real gentleman ... It is rare to find such people
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Vado avanti a piccoli "spuntini", sempre per incuriosirve sul libro.
Nel secondo volume, arriviamo al 1915 e l'italia entra in guerra. L'autore più volte nel testo sottolinea che era una mossa che l'Austria si aspettava e che nessuno nutriva speranze che la neutralità durasse a lungo. Nell'Intesa, la Francia si pose quindi in Mediterraneo, lasciando l'Adriatico agli italiani, che avevano una flotta più grossa e meglio armata di quella della monarchia danubiana. Il vantaggio di quest'ultima era quello di essere già da diversi mesi in stato di guerra, per cui alla dichiarazione di ostilità italiana, la risposta bellica fu più veloce di quel che gli italiani potessero asoettarsi e gia' tra il 23 e 24 maggio furono bombardate Ancona, Porto Corsini, Rimini, Senigallia e Venezia (via aereo), in maniera da tagliare subito il morale agli avversari.
Per le richieste continue della Germania di mandare sommergibili in Mediterraneo, alla fine si pattuì di inviare a pezzi 2 sommergibili tedeschi a Pola che, una volta riassemblati, raggiungesero i Dardanelli.
Nel secondo volume, arriviamo al 1915 e l'italia entra in guerra. L'autore più volte nel testo sottolinea che era una mossa che l'Austria si aspettava e che nessuno nutriva speranze che la neutralità durasse a lungo. Nell'Intesa, la Francia si pose quindi in Mediterraneo, lasciando l'Adriatico agli italiani, che avevano una flotta più grossa e meglio armata di quella della monarchia danubiana. Il vantaggio di quest'ultima era quello di essere già da diversi mesi in stato di guerra, per cui alla dichiarazione di ostilità italiana, la risposta bellica fu più veloce di quel che gli italiani potessero asoettarsi e gia' tra il 23 e 24 maggio furono bombardate Ancona, Porto Corsini, Rimini, Senigallia e Venezia (via aereo), in maniera da tagliare subito il morale agli avversari.
Per le richieste continue della Germania di mandare sommergibili in Mediterraneo, alla fine si pattuì di inviare a pezzi 2 sommergibili tedeschi a Pola che, una volta riassemblati, raggiungesero i Dardanelli.
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tant'è vero che già intorno al 1907 Conrad von Hoetzendorf e il partito dei falchi suggerivano una guerra preventiva contro l'Italia, benchè loro alleata.AdlerTS ha scritto: l'Italia entra in guerra. L'autore più volte nel testo sottolinea che era una mossa che l'Austria si aspettava
Per i sommergibili, perchè smontare quelli tedeschi? non ce n'erano di austroungarici disponibili? a me risulterebbero alcuni sommergibili austriaci costruiti in Germania ( Kiel), altri costruiti a Pola
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
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Curioso nome per un sommergibile austriaco, no? in effetti era il nome di un sommergibile francese, costruito fra il 1910 e il 1913. Come sia passato all'Austria non saprei, azzardo preda bellica? qualcuno ne sa di più?AdlerTS ha scritto: il tentativo del sommergibile Curie di entrare nel porto di Pola,
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I sommergibili austro-ungarici xe rimasti in adriatico perché xe la che i serviva: non vanzava 2 da mandar nei Dardanelli, cussì xe stadi fatti arivar 2 apositamente dalla Germania.
El curie jera efetivamente francese: solo dopo esser stado ciapado a Pola (speravo de aver scrito ben, evidentemente no) el xe stado ripristinado per passar dalla (allora) nostra parte.
(L'allora xe per non far discussioni)
El curie jera efetivamente francese: solo dopo esser stado ciapado a Pola (speravo de aver scrito ben, evidentemente no) el xe stado ripristinado per passar dalla (allora) nostra parte.
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son mi che gavevo letto mal, e po son stada sviada perchè po sto Curie lo go trovado come zontado ai sommergibili austriaci.AdlerTS ha scritto:El curie jera efetivamente francese: solo dopo esser stado ciapado a Pola (speravo de aver scrito ben, evidentemente no) el xe stado ripristinado
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…continuo. Dopo l’attacco in grande stile contro le coste italiane, per il quale ricevettero un encomio speciale del comandante Csepel i marinai di lingua italiana a bordo delle navi AU, il controattacco Italiano arrivò tra il 30 maggio ed il 7 giugno su Trieste, Monfalcone e Duino. Per la propria difesa, invece, l’italia attrezzò treni armati costieri che si muovevano a nord e a sud per l’Adriatico a seconda della necessità., anche se di attacchi consistenti come il primo, che doveva appunto spezzare il morale all’avversario, non c’e’ ne furono più e la guerra continuò piuttosto a ritmo di mine, dragamine e siluranti, nonché con abbondante impiego di idrovolanti. La marina italiana era sulla carte più forte per consistenza della flotta e forza di tiro, ma l’autore sottolinea più volte che la kriegsmarine si trovò alla fine dell’anno in vantaggio soprattutto per la preparazione e l’abnegazione dei suoi multietnici equipaggi.
Tra le missioni aeree, trovo particolare quella nella quale Goffredo de Banfield (che il 18.02.1915 fece il record di maggior numero di missioni in un solo giorno) inseguì un dirigibile italiano da Opicina a Porto Buso e ad un certo punto lo costrinse a rifugiarsi oltre Latisana colpendolo con i razzi di segnalazione di emergenza.
Tra le missioni aeree, trovo particolare quella nella quale Goffredo de Banfield (che il 18.02.1915 fece il record di maggior numero di missioni in un solo giorno) inseguì un dirigibile italiano da Opicina a Porto Buso e ad un certo punto lo costrinse a rifugiarsi oltre Latisana colpendolo con i razzi di segnalazione di emergenza.
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Pol sembrar poco importante, ma ghe xe sempre qualchidun che cerca ste informazioni specifiche de Trieste:AdlerTS ha scritto:tutto una piccola curiosità che riguarda Trieste: il comando militare marittimo di Trieste aveva giurisdizione fino a Sebenico ed il locale comando di servizio era contrassegnato dal numero IV.
Comandante militare marittimo: contrammiraglio Alfred barone von Koudelka;
Comandante della difesa militare marittima di Trieste: comandante Hermann Marchetti;
Allle dipendenze del sudetto comando la flottiglia lagunare:
Comandante: tenente di vascello Kajetan Afan de Rivera de los marques de Villanueva de las Torres (uno spagnolo ?)
Cannoniere: Richard Karber von Seetreu, Robert Hink, Friedrich von Spaum;
Motoscafi armati Linz e Gisella, il primo comandato dal Alfred Kato.
Comandante della stazione di idroaviazione: savemo tutti
Mal no far, paura no gaver.
Dal sito za segnalado da Adler, dele belisime foto de sotomarini a Trieste:
http://www.kuk-kriegsmarine.at/u1u4.htm
Ve meto una come esempio (ma cosa xe quei serbatoi (?) che se vedi?
http://www.kuk-kriegsmarine.at/u1u4.htm
Ve meto una come esempio (ma cosa xe quei serbatoi (?) che se vedi?
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera
[S. Quasimodo]
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ed è subito sera
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