Anche a mi me dà fastidio, anche perchè i definisi "nemico" quel che lori stessi ga aggredido, dopo un voltafaccia che ga rotto l'Alleanza.AdlerTS ha scritto:Cussì xe anche la targa su S. Antonio novo.
Secondo Wiki, in bronzo se fazeva proiettili per cannoni, più che cannoni stessi. Non son documentado, però (anche perché la frase me da fastidio de principio )
Molo Audace – Rosa dei Venti
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- babatriestina
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papà, che c'era, diceva anche lui che l'Austria ha perso per fame.. resta da dire perchè si è trovata alla fame..sono piccolo ma crescero ha scritto: l'Austria ha perso la guerra perché aveva i cannoni di bronzo e non per fame, come diceva invece mio nonno,
per i cannoni di bronzo, non saprei , ma la prima guerra mondiale nel corso dei 4 anni ha avuto enormi cambiamenti tecnologici, sono partiti con fanti, trincee e baionette quasi come le guerra di indipendenza, per non dire, un po' retoricamente, come la guerra dei sette anni, e alla fine si son trovati ai carri armati. Può darsi che all'inizio della guerra i cannoni fossero di bronzo..
Per curiosità, leggo Campane su Wikipedia e trovo:
Austria
* "Pummerin": è la maggiore campana, erede di una precedente campana fusa nel 1711 con il bronzo di 180 cannoni turchi. Venne distrutta nel 1945 da un bombardamento aereo e rifusa nel 1951. Pesa 21 tonnellate.
La Cattedrale di Rouen dal XIV secolo ha ospitato una dinastia di grandi campane. Nel 1914 venne ordinata la fusione di un carillon di 39 campane e un campanone, chiamato "Jeanne d'Arc" del peso di 16.000 kg alla fonderia Paccard e installato nella "tour de beurre" solamente nel 1919, al termine della guerra.
"St. Petersglocke": è la campana maggiore del duomo di Colonia. Venne colata nel 1923 dalla ditta Ulrich di Apolda sulla sagoma della famosa "Gloriosa" di Erfurt, dopo che la precedente, fusa da Andreas Hamm nel 1874, era stata requisita per esigenze di guerra nel 1916 e distrutta nel 1918. La vecchia "Kaiserglocke", fusa con 22 cannoni francesi vinti nella battaglia di Sedan, pesava 27.800 kg
e legegtevi questa pagina qua
http://www.lamoneta.it/lofiversion/inde ... 16845.html
in cui discutono proprio su questi problemi
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- babatriestina
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però come vedi dall'altro pezzo di Wiki, una campana di Colonia è stata requisita dalla Germania nel 1916 per esigenze di guerra. e sempre dal link sopra:
Quelli del 1915-1918 erano in acciaio. Ma attenzione, verso il 1916 l'Italia (quindi presumo anche gli altri Paesi belligeranti) scoprirono che le armi moderne ed in particolare i moderni cannoni in acciaio non erano sempre adatti a situazioni da guerra di trincea (perché i proietti moderni ad ogiva tendono ad assumere una traiettoria abbastanza diritta e non in grado di colpire vantagiosamente un obiettivo ravvicinato e sottoquota), mentre gli obsoleti cannoni del secolo precedente potevano utilmente essere impiegati (con modifiche nel sistema di carica e munizionamento a frammentazione) per effettuare tiri a traiettoria arcuata.
Insomma, mi risulta proprio che durante la Prima Guerra Mondiale fossero stati reimpiegati cannoni del secolo precedente.
Poì c'è il fatto simbolico, a guerra vinta, di portarsi via cannoni anche antichi.
Lo hanno fatto persino gli angloamericani in Italia nel 1945
in sintesi, direi, molta propaganda, in ossequio ad una tradizione vecchia di un paio di secoli , e forse anche un po' di vero.
Il motivo per cui ho postato la foto era che avevo più volte sentito citare la frase, ma non avevo mai visto dov'è scritta: se non andate a guardare il bordo, non ve ne accorgete.
Chissà se l'Austria, dopo le due battaglie di Custoza, non fece fondere un po' di cannoni italiani a scopo celebrativo.. i tedeschi del 70 dopo Sedan lo fecero.
Quelli del 1915-1918 erano in acciaio. Ma attenzione, verso il 1916 l'Italia (quindi presumo anche gli altri Paesi belligeranti) scoprirono che le armi moderne ed in particolare i moderni cannoni in acciaio non erano sempre adatti a situazioni da guerra di trincea (perché i proietti moderni ad ogiva tendono ad assumere una traiettoria abbastanza diritta e non in grado di colpire vantagiosamente un obiettivo ravvicinato e sottoquota), mentre gli obsoleti cannoni del secolo precedente potevano utilmente essere impiegati (con modifiche nel sistema di carica e munizionamento a frammentazione) per effettuare tiri a traiettoria arcuata.
Insomma, mi risulta proprio che durante la Prima Guerra Mondiale fossero stati reimpiegati cannoni del secolo precedente.
Poì c'è il fatto simbolico, a guerra vinta, di portarsi via cannoni anche antichi.
Lo hanno fatto persino gli angloamericani in Italia nel 1945
in sintesi, direi, molta propaganda, in ossequio ad una tradizione vecchia di un paio di secoli , e forse anche un po' di vero.
Il motivo per cui ho postato la foto era che avevo più volte sentito citare la frase, ma non avevo mai visto dov'è scritta: se non andate a guardare il bordo, non ve ne accorgete.
Chissà se l'Austria, dopo le due battaglie di Custoza, non fece fondere un po' di cannoni italiani a scopo celebrativo.. i tedeschi del 70 dopo Sedan lo fecero.
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Allora, appurato che probabilmente il bronzo non veniva dai cannoni e che la scritta ha motivi retorici dai quali nessuna nazione è stata esente, evidentemente in occasioni diverse, troviamoci tutti d'accordo attorno a questa foto
che ritrae il segretario dell'ONU Kofi Annan mentre suona la campana giapponese della pace, fusa il 24 ottobre 1952 e donata dal popolo del Giappone alle Nazioni Unite l'8 giugno 1954 (anche se il Giappone non era ancora membro delle Nazioni Unite). La campana fu ottenuta fondendo le monete portate dai 60 delegati che partecipavano alla tredicesima conferenza delle associazioni delle Nazioni Unite, tenuta a Parigi nel 1951 e donate dai bambini delle rispettive nazioni.
Se devo esser retorico, meio le monedine dei fioi de tutto el mondo piuttosto che i canoni de chichessia.
che ritrae il segretario dell'ONU Kofi Annan mentre suona la campana giapponese della pace, fusa il 24 ottobre 1952 e donata dal popolo del Giappone alle Nazioni Unite l'8 giugno 1954 (anche se il Giappone non era ancora membro delle Nazioni Unite). La campana fu ottenuta fondendo le monete portate dai 60 delegati che partecipavano alla tredicesima conferenza delle associazioni delle Nazioni Unite, tenuta a Parigi nel 1951 e donate dai bambini delle rispettive nazioni.
Se devo esser retorico, meio le monedine dei fioi de tutto el mondo piuttosto che i canoni de chichessia.
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veramente.. le monetine potrebbero essere impiegate per altri scopi che non costruire campane, che adesso servono sempre meno, mentre fondere= eliminare cannoni, cioè armi mi sembra tuttora un'attività meritevole, anche se adesso cannoni di bronzo non li usa in guerra più nessuno e pertanto possono benissimo essere esposti nei musei.sono piccolo ma crescero ha scritto: Se devo esser retorico, meio le monedine dei fioi de tutto el mondo piuttosto che i canoni de chichessia.
Tornando al punto di partenza, io trovo che la Rosa dei Venti è bella, è abbastanza istruttiva (quanti di noi bambini hanno guardato da dove veniva la Bora?) e mi sembra anche un bel lavoro dal punto di vista artistico, oltre che un simpatico punto focale al termine del Molo, indipendentemente dall'origine del bronzo in cui è stata fusa. In fondo, si è trattato di un riciclaggio a scopo pacifico di materiale bellico obsoleto..
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E questa saria la bitta originale del molo S. Carlo, ora al Lapidario.
[img]http://static.zooomr.com/images/5 ... /5464609/
[img]http://static.zooomr.com/images/5 ... /5464609/
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Te sa che non la trovo in nissuna foto: te ga idea de quando i la ga cavada via ?zac ha scritto:E questa saria la bitta originale del molo S. Carlo, ora al Lapidario.
[img]http://static.zooomr.com/images/5 ... /5464609/
Mal no far, paura no gaver.
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Mah. Una bitta dovessi servir per ormizar le navi. No vedo comodo ligar una zima, con tuti quei rizi de piera. Col atrito la se taia presto.
[i]Liliana[/i]
- . - . -
[size=75][i]"Quando comincia una guerra, la prima vittima è la Verità.
Quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate,
quelle dei vincitori, diventano Storia."
(A. Petacco - La nostra guerra)[/size][/i]
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[size=75][i]"Quando comincia una guerra, la prima vittima è la Verità.
Quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate,
quelle dei vincitori, diventano Storia."
(A. Petacco - La nostra guerra)[/size][/i]
Rosa dei Venti
Sono un regnicolo naturalizzato triestino, ma non tanto da poter scrivere decentemente nell’idioma indigeno, così chiedo venia se mi esprimo in una lingua esotica.
Da molto tempo seguo dall’esterno il vostro forum perché sono molto curioso della microstoria triestina ma non mi sono mai iscritto prima, un po’ per timidezza, molto per pigrizia e tanto perché non mi sembrava corretto intervenire in affari non miei.
Oggi, dopo essermi aggiornato sugli ultimi post di luglio/agosto, ho deciso di dire la mia su alcune cose che non quadrano proprio.
La prima, la più sorprendente è apparsa in questo topic, dove è stata postata la foto di un anonimo rudere nobilitato a supporto della prima Rosa dei Venti del Molo San Carlo.
La prima Rosa era interamente di pietra bianca e fu posta in testa al molo dopo il completamento di questo nel 1861.
Nel 1925, in pieno furore celebrativo, si ritenne di doverla rimuovere e di sostituirla con una nuova “fusa nel bronzo nemico” e riportante una scritta retorica dettata dal Benco.
Credo che la storia successiva della Rosa bronzea sia arcinota e non merita soffermarvisi.
Quella di pietra invece fu abbandonata, mi sembra in qualche ricreatorio, fino a pochi anni fa, quando qualche funzionario illuminato decise di farla portare all’Orto Lapidario dove si trova tuttora, nel prato di fronte all’entrata interna del Museo di Storia ed Arte, a due passi dal capitello di cui sopra.
Anche se un poco corrosa dalle intemperie, è ancora in abbastanza buone condizioni.
Spero che possiate vedere le fotografie, non sono certo di sapere ancora come inserirle.
Mi auguro di aver risvegliato in almeno qualcuno di voi il desiderio e la curiosità di andare a fare una visita a questo importante ricordo dei tempi antichi, e comunque vi invito tutti caldamente a frequentare questo estremamente interessante “Orto”, che è talmente negletto da cittadini e turisti che il custode si sorprende molto quando si suona il campanello. L’ultima volta che ci sono stato, da un sottoscala, mi ha apostrofato con un ruvido “Cossa la vol?” ed alla mia risposta che volevo andare nell’Orto mi ha chiesto “E perché? A far cossa?!”.
Un caro saluto a tutti
Allogeno
[/url]
Da molto tempo seguo dall’esterno il vostro forum perché sono molto curioso della microstoria triestina ma non mi sono mai iscritto prima, un po’ per timidezza, molto per pigrizia e tanto perché non mi sembrava corretto intervenire in affari non miei.
Oggi, dopo essermi aggiornato sugli ultimi post di luglio/agosto, ho deciso di dire la mia su alcune cose che non quadrano proprio.
La prima, la più sorprendente è apparsa in questo topic, dove è stata postata la foto di un anonimo rudere nobilitato a supporto della prima Rosa dei Venti del Molo San Carlo.
La prima Rosa era interamente di pietra bianca e fu posta in testa al molo dopo il completamento di questo nel 1861.
Nel 1925, in pieno furore celebrativo, si ritenne di doverla rimuovere e di sostituirla con una nuova “fusa nel bronzo nemico” e riportante una scritta retorica dettata dal Benco.
Credo che la storia successiva della Rosa bronzea sia arcinota e non merita soffermarvisi.
Quella di pietra invece fu abbandonata, mi sembra in qualche ricreatorio, fino a pochi anni fa, quando qualche funzionario illuminato decise di farla portare all’Orto Lapidario dove si trova tuttora, nel prato di fronte all’entrata interna del Museo di Storia ed Arte, a due passi dal capitello di cui sopra.
Anche se un poco corrosa dalle intemperie, è ancora in abbastanza buone condizioni.
Spero che possiate vedere le fotografie, non sono certo di sapere ancora come inserirle.
Mi auguro di aver risvegliato in almeno qualcuno di voi il desiderio e la curiosità di andare a fare una visita a questo importante ricordo dei tempi antichi, e comunque vi invito tutti caldamente a frequentare questo estremamente interessante “Orto”, che è talmente negletto da cittadini e turisti che il custode si sorprende molto quando si suona il campanello. L’ultima volta che ci sono stato, da un sottoscala, mi ha apostrofato con un ruvido “Cossa la vol?” ed alla mia risposta che volevo andare nell’Orto mi ha chiesto “E perché? A far cossa?!”.
Un caro saluto a tutti
Allogeno
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- Iscritto il: mar 27 dic 2005, 21:35
- Località: mail: adlerts[at]email.it
Allogeno, grazie mille del tuo intervento: sono stato l'ultima volta all'Orto l'estate scorsa, ma non ho notato la "rosa".
Fa piacere che anche i "naturalizzati" abbiano un tale interesse per la storia locale.
Non ho dubbi nel credere al tuo racconto sul custode del museo
Fa piacere che anche i "naturalizzati" abbiano un tale interesse per la storia locale.
Non ho dubbi nel credere al tuo racconto sul custode del museo
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- Iscritto il: dom 25 dic 2005, 19:29
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Grazie per la storia della doppia rosa dei venti, era sfuggita anche a me all'Orto Lapidario. Dove, l'ultima volte, in pieno cortile, il guardiano mi si avvicinò minaccioso: Cossa la fa, la fotografa? ma no la sa che nosepol?
naturalmente io ho fatto l'ingenua ed ho detto, Ma io credevo che riguardasse l'interno.. io mi chiedo che senso abbia una proibizione simile quando persino al Louvre si può fotografare... in effetti le foto che ho fatto ve le metto sul forum un po' alla volta in ordine sparso, visto c he per l'esterno non mi hanno fatto firmare, come per l'interno, una precisa dichiarazione che mi impegna a non pubblicarle..
naturalmente io ho fatto l'ingenua ed ho detto, Ma io credevo che riguardasse l'interno.. io mi chiedo che senso abbia una proibizione simile quando persino al Louvre si può fotografare... in effetti le foto che ho fatto ve le metto sul forum un po' alla volta in ordine sparso, visto c he per l'esterno non mi hanno fatto firmare, come per l'interno, una precisa dichiarazione che mi impegna a non pubblicarle..
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Re: Rosa dei Venti
Confermo: la iera nel giardin del ricreatorio De Amicis, e la xè servida come "tana" per i gioghi de generazioni de fioi (mi compreso).Allogeno ha scritto: Quella di pietra invece fu abbandonata, mi sembra in qualche ricreatorio, fino a pochi anni fa,
No savevo gnanche che i la gaveva portada via e messa al lapidario...