vecia Trieste
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Su un sito tedesco dove vendono cartoline ho trovato circa 65 cartoline vecchie di Trieste.
www.ak-ansichtskarten.de
Buona visione
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Sono appena tornato da un incontro internazionale di collezionisti qui da noi. Molti espositori dalla Svizzera, Germania, Austria, Italia e locali. Ho dato una ociada anche alle cartoline vecchie di Trieste, a stare con voi sono diventato un po mulo triestino, e ho trovato due espositori austriaci con moltissime vecchie foto di Trieste. Ho pensato subito a Mister Kappa e a tutti gli appassionati di cartoline di Trieste. Purtroppo nei lori siti non si vede molto quello che hanno. Se qualcuno è interessato vi mando la loro email.
My heart's in the Highlands
Ecco alcuni siti:
www.LanaPhil.info
www.sammlershop-bindl.at
www.alte-ansichtskarten.at
www.sammlerboerse.at
Prossima edizione della manifestazione il 5. ottobre 2008
www.LanaPhil.info
www.sammlershop-bindl.at
www.alte-ansichtskarten.at
www.sammlerboerse.at
Prossima edizione della manifestazione il 5. ottobre 2008
My heart's in the Highlands
Queste le xe picole, ma le me sembra interesanti. Le xe presenti sul sito del Museo Glauco Lombardi de Parma.
Parata militare in Piazza Maggiore a Trieste
dipinto de Giacomo (?) Giacopelli (Parma, 1808-Parma, 1893)
Piazza della Borsa
dipinto de Fornari (Venezia, XIX secolo-)
Il porto di Trieste dal Palazzo Carciotti
dipinto de Fornari (Venezia, XIX secolo-)
Parata militare in Piazza Maggiore a Trieste
dipinto de Giacomo (?) Giacopelli (Parma, 1808-Parma, 1893)
Piazza della Borsa
dipinto de Fornari (Venezia, XIX secolo-)
Il porto di Trieste dal Palazzo Carciotti
dipinto de Fornari (Venezia, XIX secolo-)
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera
[S. Quasimodo]
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- babatriestina
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- Località: Trieste, Borgo Teresiano
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Bellissime le vecie cartoline de Trieste.
Un altro sito dove se trova taaaante cartoline de Trieste e dela Marina de guera austro-ungarica xe:
www.profila.hu
Solo xe un sito de aste, bisogna spetar che i publichi el catalogo internazionale (i altri xe in ungherese) e partecipar all'asta. Opur, subito dopo l'asta, se pol comprar le cartoline invendute al prezo base più la comission de vendita.
Un altro sito dove se trova taaaante cartoline de Trieste e dela Marina de guera austro-ungarica xe:
www.profila.hu
Solo xe un sito de aste, bisogna spetar che i publichi el catalogo internazionale (i altri xe in ungherese) e partecipar all'asta. Opur, subito dopo l'asta, se pol comprar le cartoline invendute al prezo base più la comission de vendita.
[i]Liliana[/i]
- . - . -
[size=75][i]"Quando comincia una guerra, la prima vittima è la Verità.
Quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate,
quelle dei vincitori, diventano Storia."
(A. Petacco - La nostra guerra)[/size][/i]
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[size=75][i]"Quando comincia una guerra, la prima vittima è la Verità.
Quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate,
quelle dei vincitori, diventano Storia."
(A. Petacco - La nostra guerra)[/size][/i]
Giacomo Giacopelli (1808-1893)babatriestina ha scritto:Giacomo Giacopelli da Parma?
vedi qua
Comunque anche per mi quel quadro o xe stado fato a fantasia o no xe Trieste, ma cercherò qualche altra notizia su internet.
Dito tra parentesi, e Baba dovesi saver visto che anche ela ga leto Goethe, una volta, che no iera la machina fotografica, i usava far disegni e piture per ricordarse de loghi e de monumenti. E qualche volta, lo disi lo stesso Goethe, i "abeliva" i loghi con robe che de fantasia per renderli ancora più bei. Podesi anche eser un caso simile.
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera
[S. Quasimodo]
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera
[S. Quasimodo]
Eco qualche altra notizia:
GIACOPELLI GIACOMO
Parma 27 gennaio 1808-Parma 2 aprile 1893
Formatosi alla scuola di Giuseppe Boccaccio, gli successe come scenografo nel Teatro di Parma (tenne questa carica dal 1839 al 1851). Il Giacopelli lavorò in collaborazione con Nicola Aquila (1840 e 1844), altro allievo del Boccaccio, quindi col Magnani (1848). Dal 1857 fu valente insegnante di prospettiva all’Accademia di Belle Arti di Parma e ottimo pittore prospettico. Assieme a Vincenzo Bertolotti e a Giacomo Gelati lavorò alla realizzazione del Teatro di Fiorenzuola d’Arda, inaugurato l’8 ottobre 1853. La sua attività è documentata da poche opere, tra cui Interno del Duomo di Parma durante la benedizione della bandiera della Guardia Nazionale e Atrio della Pilotta in Parma (Parma, Pinacoteca Nazionale) e le prospettive che fanno da sfondo all’altare maggiore nelle chiese di Santa Cristina e di San Rocco. Enrico Prati fu suo allievo.
Però no xe citada Trieste.
Altro Giacopelli (visto che i iera incerti se fosi Giacomo):
GIACOPELLI GIUSEPPE
Parma 24 maggio 1838-Parma 28 aprile 1903
Figlio di Giacomo e anch’egli professore di prospettiva, fu aggiunto di scenografia alla scuola di Girolamo Magnani, che finì praticamente per sostituire, accollandosi progressivamente l’intero onere dei corsi ancora prima di succedergli sia nella cattedra di ornato (1878), poi di prospettiva e quindi di scenografia (1889) all’Accademia di Belle Arti sia nella direzione del Teatro Regio di Parma, carica che lo impegnò dal 1887 al 1902. La stessa enorme e prodigiosa attività del Magnani andrebbe totalmente rivista per rintracciare quanto di essa è dovuta al Giacopelli, suo umile e preziosissimo collaboratore. Se indiscusse rimangono l’abilità e la rapidità impressionistica degli schizzi del più noto artista, non inferiori risultano i bozzetti del Giacopelli, a esempio per la Cavalleria Rusticana o per la Bohème (Parma, Museo del Teatro presso la Biblioteca Comunale), poetica espressione di un realistico superamento di reminescenze ottocentesche, di fondamentale importanza nello sviluppo della moderna scenografia e nella formazione di artisti quali Giuseppe Mentessi, Vittorio Rota e Giuseppe Carmignani, che crebbero alla sua scuola. Lavorò nei maggiori teatri: fu in Portogallo, a Costantinopoli, alla Scala di Milano e al San Carlo di Napoli. Del suo lungo e apprezzabile lavoro rimangono solo pochi bozzetti (pare che tutte le altre scene siano state distrutte pochi mesi prima della morte dello stesso Giacopelli). Non minore fascino dei bozzetti rivelano alcuni preziosi studi d’interni come l’olio Cortile del convento di San Giovanni Evangelista a Parma (Parma, Pinacoteca Nazionale) o la suggestiva tela La cripta del Duomo di Parma (Parma, raccolta privata), nei quali gli effetti scenografici dei tagli, dei timbri luminosi e le figurette accennate per rapidi tocchi di pennello denunciano un completo superamento dei modi paterni, statici e privi di ogni animazione. Nella pittura di esterni poi, come in Fiancata del Duomo di Parma (Parma, Pinacoteca Nazionale), l’espressione del Giacopelli è spoglia delle spigolosità proprie dei prospettici. Nel 1859 combattè come volontario a San Martino. Nel 1866 partecipò alla mostra della Società di Incoraggiamento con il Cortile del convento di San Giovanni Evangelista che venne vinto dalla Pinacoteca di Parma. L’anno seguente presentò invece a Bologna l’Interno del chiostro dei Domenicani a Caltanisetta. Nel 1870 espose alla mostra nazionale parmense il Sotterraneo della Cattedrale di Parma e il Vestibolo del Teatro Farnese e parte del contiguo cortile della Pilotta, partecipando poi come membro al Primo Congresso Artistico, ottenendo, tra l’altro la patente di maestro di disegno.
(da questo sito)
GIACOPELLI GIACOMO
Parma 27 gennaio 1808-Parma 2 aprile 1893
Formatosi alla scuola di Giuseppe Boccaccio, gli successe come scenografo nel Teatro di Parma (tenne questa carica dal 1839 al 1851). Il Giacopelli lavorò in collaborazione con Nicola Aquila (1840 e 1844), altro allievo del Boccaccio, quindi col Magnani (1848). Dal 1857 fu valente insegnante di prospettiva all’Accademia di Belle Arti di Parma e ottimo pittore prospettico. Assieme a Vincenzo Bertolotti e a Giacomo Gelati lavorò alla realizzazione del Teatro di Fiorenzuola d’Arda, inaugurato l’8 ottobre 1853. La sua attività è documentata da poche opere, tra cui Interno del Duomo di Parma durante la benedizione della bandiera della Guardia Nazionale e Atrio della Pilotta in Parma (Parma, Pinacoteca Nazionale) e le prospettive che fanno da sfondo all’altare maggiore nelle chiese di Santa Cristina e di San Rocco. Enrico Prati fu suo allievo.
Però no xe citada Trieste.
Altro Giacopelli (visto che i iera incerti se fosi Giacomo):
GIACOPELLI GIUSEPPE
Parma 24 maggio 1838-Parma 28 aprile 1903
Figlio di Giacomo e anch’egli professore di prospettiva, fu aggiunto di scenografia alla scuola di Girolamo Magnani, che finì praticamente per sostituire, accollandosi progressivamente l’intero onere dei corsi ancora prima di succedergli sia nella cattedra di ornato (1878), poi di prospettiva e quindi di scenografia (1889) all’Accademia di Belle Arti sia nella direzione del Teatro Regio di Parma, carica che lo impegnò dal 1887 al 1902. La stessa enorme e prodigiosa attività del Magnani andrebbe totalmente rivista per rintracciare quanto di essa è dovuta al Giacopelli, suo umile e preziosissimo collaboratore. Se indiscusse rimangono l’abilità e la rapidità impressionistica degli schizzi del più noto artista, non inferiori risultano i bozzetti del Giacopelli, a esempio per la Cavalleria Rusticana o per la Bohème (Parma, Museo del Teatro presso la Biblioteca Comunale), poetica espressione di un realistico superamento di reminescenze ottocentesche, di fondamentale importanza nello sviluppo della moderna scenografia e nella formazione di artisti quali Giuseppe Mentessi, Vittorio Rota e Giuseppe Carmignani, che crebbero alla sua scuola. Lavorò nei maggiori teatri: fu in Portogallo, a Costantinopoli, alla Scala di Milano e al San Carlo di Napoli. Del suo lungo e apprezzabile lavoro rimangono solo pochi bozzetti (pare che tutte le altre scene siano state distrutte pochi mesi prima della morte dello stesso Giacopelli). Non minore fascino dei bozzetti rivelano alcuni preziosi studi d’interni come l’olio Cortile del convento di San Giovanni Evangelista a Parma (Parma, Pinacoteca Nazionale) o la suggestiva tela La cripta del Duomo di Parma (Parma, raccolta privata), nei quali gli effetti scenografici dei tagli, dei timbri luminosi e le figurette accennate per rapidi tocchi di pennello denunciano un completo superamento dei modi paterni, statici e privi di ogni animazione. Nella pittura di esterni poi, come in Fiancata del Duomo di Parma (Parma, Pinacoteca Nazionale), l’espressione del Giacopelli è spoglia delle spigolosità proprie dei prospettici. Nel 1859 combattè come volontario a San Martino. Nel 1866 partecipò alla mostra della Società di Incoraggiamento con il Cortile del convento di San Giovanni Evangelista che venne vinto dalla Pinacoteca di Parma. L’anno seguente presentò invece a Bologna l’Interno del chiostro dei Domenicani a Caltanisetta. Nel 1870 espose alla mostra nazionale parmense il Sotterraneo della Cattedrale di Parma e il Vestibolo del Teatro Farnese e parte del contiguo cortile della Pilotta, partecipando poi come membro al Primo Congresso Artistico, ottenendo, tra l’altro la patente di maestro di disegno.
(da questo sito)
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Re: vecia Trieste
e difatti adesso là si vede questo,c he mi chiedevo cosa fosse: il retro bruciato del Filodrammatico!Lugara ha scritto:"Eco via dela Piccola Fornace, quel casegiato lungo a sinistra un tempo era l'uscita dal loggione del teatro Filodrammatico.
la foto di Lugara è quella giusta, ma il Piccolo diversi anni fa ne aveva distribuito una molto simile, ma speculare, che fece dannare tanti per riconoscere il posto.Lugara ha scritto:
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
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Re:
guardatela bene, è indubbiamente una cartolina del Caffè Milano in via giulia, e adesso guardate questa immagine, di quelle distribuite dal Piccolo anni fa, la didascalia dice anche Caffè Milano sembra un po' diverso.. hanno cambiato l'arredamento? sembrano uguali solo i lampadari.. forse sono l'antisala ed il retrosala..Lugara ha scritto:"Questo Caffè si trovava a destra del monumento a Rossetti, adesso c'è la Banca di Risparmiio dove oggi vado a prender la pensione. Io cerco di scrivere bene ma la mia mano, la mia mente non può farlo".
Descrizione di Zubini:
era covo di irredentisti, frequentato da Slataper, Saba e Stuparich. Venne distrutto il 23 maggio 1915. Aveva le pareti rivestite in legno lavorato in stile Liberty e ornate con grandi specchi..
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)