La luce elettrica

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sono piccolo ma crescero
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La luce elettrica

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Ho trovato, tra vecchie carte di mio nonno, il primo contratto di fornitura della luce elettrica che mio bisnonno stipulò con la Società Elettrica Istriana. Riporto la pagina relativa alle caratteristiche dell'impianto e delle potenze installate.

Immagine

Qualche commento;
  • intanto le caratteristiche tecniche; le lampade non hanno la potenza espressa in watt ma in candele; suppongo che le lampade "monowatt" abbiano una candela per watt; ricordo ancora che da piccolo era questa l'equivalenza quando andavo in drogheria a comperare le lampade dandone la potenza in candele.
  • poi, cosa mai sono le lampade mezzowatt?
  • infine una riflessione: mio bisnonno non sentì, nel 1934, la necessità di avere neanche una presa di corrente; per illuminare la sua casa (una casa su più piani con almeno tre stanze, due cucine e una cantina dove teneva le botti, e abbastanza grande da ospitare due famiglie per complessive 7 persone) gli bastavano 5 lampadine per complessivi 108 watt (non riuscirei ad accendere neanche il televisore).Penso che questo dato sia una misura oggettiva di come è cambiata la nostra società in meno di 80 anni.


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

Alla mia bisnonna Elisa, 1840-1942, compiuti i cent'anni, chiesero: Nonna, qual è l'invenzione che in tanti anni Le ha fatto più impressione? La risposta fu : La lampada a petrolio! :-D :-D :-D

per la presa di corrente di tuo nonno, in effetti cosa avrebbe potuto collegarci? il frigorifero no, perchè c'era la iazzera, la tv non esisteva, in effetti una presa sarebbe potuta servire per la radio,; elettrodomestici lavatrice, aspirapolvere non c'erano.. certo i più raffinati avevano forse una presa per la lampadina sul comodino!
ma.. le valvole? ve le ricordate? di porcellana, mi sembra, ogni tanto saltavano e qualcuno saliva su una scala e sostituiva una valvola.


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AdlerTS
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Messaggio da AdlerTS »

Mio nono ancora oggi non compra lampadine da 80 watt ma da 80 candele :P Ve garantisso che tutti i negozianti che ga più de 50 anni capissi perfettamente :-D
Per l'illuminazion, me ricordo inveze casa dei miei noni veci, che jera sempre in scuro, lori ghe pareva normale. Solo co' andavimo a trovarli noi nipoti i verzeva la luce, perché jera festa ;--D


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ffdt
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Messaggio da ffdt »

AdlerTS ha scritto:[...] non compra lampadine da 80 watt ma da 80 candele [...]
flag_ts come che xe giusto che sia ;-D el mio prof de iluminotecnica dixeva "a mi me interesa che fazi luce, no che consumi" ;-D ;-D ;-D
flag_fr à juste titre ;-D mon professeur d'ingénierie de l'eclairage disait "je veux qu'elle fasse de la lumière, pas qu'elle consomme" ;-D ;-D ;-D
flag_uk as it's right ;-D my lighting engineering's teacher was saying "I want it's making light, not consuming" ;-D ;-D ;-D


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serlilian
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Messaggio da serlilian »

Anche mi me ricordo che a casa se parlava sempre de candele.

E a casa de una mia zia che no butava via niente, go trovà una lampadina de 25 C = 25 candele, salvada in un rodolo de carton ondulato.


[i]Liliana[/i]
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[size=75][i]"Quando comincia una guerra, la prima vittima è la Verità.
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AdlerTS
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Messaggio da AdlerTS »

Me ricordo anche el carton ondulado :-D


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Messaggio da McFriend »

Un vecchio telefono.
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serlilian
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Messaggio da serlilian »

babatriestina ha scritto: ma.. le valvole? ve le ricordate? di porcellana, mi sembra, ogni tanto saltavano e qualcuno saliva su una scala e sostituiva una valvola.
Sostituiva? Si riparava, sostituendo il filo di rame che si era fuso. Sapevo farlo anche io. Si doveva spellare un pezzo di filo elettrico e si prendevano due o tre fili sottili, si attorcigliavano un po' e si mettevano nella valvola, fissandoli con due viti. Avrò avuto 12 o 13 anni, quando sapevo già fare questo lavoro. Ma le valvole saltavano continuamente perchè un ragazzo che abitava vicino a noi faceva esperimenti e...... faceva saltare la valvola che stava sul pianerottolo, lasciando al buio anche noi. E poi zitttooooo. Lui non sapeva niente.
A un certo punto mi sono stufata di ripararle così spesso e ho avuto una brillante idea! Se due o tre fili si bruciavano così facilmente.... bastava metterne di più, per renderli più resistenti. Si, certo. Peccato che da qualche parte una valvola DOVEVA saltare ed è saltata quella di tre piani più sotto. Così siamo rimasti tutti al buio finchè è arrivato papà, che mi ha spiegato perchè si usavano solo due o tre fili invece di cinque o sei. :lol:


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sum culex
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Messaggio da sum culex »

Quel lavoreto se lo fazeva sule 'tabacchiere' e sui 'tapi edison'. Le tabacchiere de solito iera usade per l'impianto de iluminazion (125 V.), mentre i tapi edison per l'impianto che se ciamava de forza o anche corente industrial (220 V.).
Le valvole 'istria' (no son sicuro del nome) iera quele a cortel che se usava per assorbimenti più grossi (p.es. le valvole principali de tuto un grupo de apartamenti).
Tabacchiere no credo de gaver più, ma tapi edison con relativo suporto ghe ne go ancora un pochi in qualche logo in cantina. Ge ne esisteva certi che no se podeva riparar, ma bisognava cambiarli. Ogi no se li trova più in comercio.
Efetivamente per riparar le valvole se usava un o due de raro tre fileti (e solo per carighi più grossi) dipendeva del diametro dei fileti, ma no iera giusto; se gavessi dovù doprar un fil (fusibile) specifico un poco più grosso del diametro, calcolà per i watt de consumo, fato in una lega aposita (me par piombo e stagno) che se squaiava più facilmente del fileto de rame che saltava solo per un corto circuito e no solo per un assorbimento anomalo, come che gavessi dovudo esser.
No so se ga scopo ghe fazo foto de sto ogeto, tanto lo conossi più o meno tuti quei che no xè più fioi e a sti ultimi penso che no ghe gnanche interssi.
ciao
sum culex


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sono piccolo ma crescero
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Messaggio da sono piccolo ma crescero »

serlilian ha scritto:Ma le valvole saltavano continuamente perchè un ragazzo che abitava vicino a noi faceva esperimenti e...... faceva saltare la valvola che stava sul pianerottolo, lasciando al buio anche noi. E poi zitttooooo. Lui non sapeva niente.
A un certo punto mi sono stufata di ripararle così spesso e ho avuto una brillante idea! Se due o tre fili si bruciavano così facilmente.... bastava metterne di più, per renderli più resistenti. Si, certo. Peccato che da qualche parte una valvola DOVEVA saltare ed è saltata quella di tre piani più sotto. Così siamo rimasti tutti al buio finchè è arrivato papà, che mi ha spiegato perchè si usavano solo due o tre fili invece di cinque o sei. :lol:
La regola gaveria dovù eser quatro o cinque fili sula valvola in porton e due o tre fora dela porta de casa, in modo che saltasi sempre quela de casa tua e no quela del porton. Me ricordo che anche con mio papà, sicome saltava sempre le valvole in porton, gavemo fato un giro nele scatole che iera fora dele porte de ogni quartier e in una gavemo visto che un invece dei due fili gaveva meso un ciodo. No go mai visto mio papà rabiarse tanto.

Comunque ancora adeso, con tuti i salvavita, me par che se continua a meter i fusibili, perché ogetivamente, quei funziona sempre. Mi go un impianto bastanza novo, de 20 anni, coi salvavita e tuto el resto, ma fora dela porta go una scatola coi fusibili (e due de riserva a casa, posai sora i contatori).

Valvole a tapo coi fili no, no ghe ne go più... però se le gavè sul vostro impianto eletrico salvevele con cura perché no se le trova più.


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AdlerTS
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Messaggio da AdlerTS »

McFriend ha scritto:Un vecchio telefono.
Bellissimo ! E' tuo ?


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telefono

Messaggio da Desert RAT »

Per conto mio, el telefono xe sempre l'invenzion piu' importante. Me ricordo che quando son vegnu' in America, una telefonada in Italia costava la paga de una settimana, oggi xe una stupidagine. . Questo anche ga aiutado l'avvento del computer. Marcello :lol: :lol:


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McFriend
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Messaggio da McFriend »

AdlerTS ha scritto:Bellissimo ! E' tuo ?
Si, fa parte della raccolta di cose vecchie di mio padre. Ne abbiamo due. Costruito a Chicago e distribuito in Italia da una ditta di Treviso.


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Messaggio da Desert RAT »

Tentavo de metter la mia foto, go tenta' per un per de ore e quel xe el risultado. :oops: :oops: :? :?


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serlilian
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Messaggio da serlilian »

Salva la foto sul tuo computer. dopo te clicchi su "Sfoglia" vizin de Filename e te la carighi diretamente.
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Re: La luce elettrica

Messaggio da andrew1 »

Per l'autore del thread, riesci a rimettere il contratto per curiosità? Quel link non funziona.

Grazie


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Re: La luce elettrica

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

andrew1 ha scritto:Per l'autore del thread, riesci a rimettere il contratto per curiosità? Quel link non funziona.

Grazie
Fatto. Grazie per la segnalazione.


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re:

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

babatriestina ha scritto:per la presa di corrente di tuo nonno, in effetti cosa avrebbe potuto collegarci? il frigorifero no, perchè c'era la iazzera, la tv non esisteva, in effetti una presa sarebbe potuta servire per la radio,
Rifletto solo adesso sul tuo intervento: nemmeno per la radio serviva la presa di corrente; mio nonno aveva la radio a galena (le ho costruite anch'io da piccolo) che non ha bisogno della corrente elettrica, ma solo di un'antenna MOLTO grande.

Quando ero piccolo, (circa 20 anni dopo, primi anni 50) avevamo una radio vera in cucina (l'arrivo della radio è uno dei primi ricordi che credo di avere) ed in camera da letto due radio a galena (a onor del vero la galena, col cosiddetto baffo di gatto per trovare sul cristallo un punto che funzionasse bene da semiconduttore, era stata sostituita da un diodo al germanio) con due cuffie da telegrafista. Ai miei tempi usavamo, sì, la presa di corrente ma per antenna (ho detto che occorreva un'antenna molto grande): ci si attaccava a una delle due boccole della presa di corrente, mettendoci in mezzo un condensatore che bloccasse la corrente alternata e lasciasse passare solo l'alta frequenza delle onde radio, il tutto, naturalmente, a norma CE :-D :wink: .


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: La luce elettrica

Messaggio da Nona Picia »

Anche noi, quand'ero piccolina avevamo la radio a galena in cucina, con l'antenna attaccata, credo, alla chiavetta del gas.....poi in seguito la prima radio di legno e poi quella piccolina con le frequenze, fino a finire con la grande radio mi pare Grundig o Radiomarelli.....che è vissuta fino a quando sono vissuti i miei.


Ciao ciao
Trova un minuto per pensare, trova un minuto per pregare,
trova un minuto per ridere.
"MADRE TERESA"

"La Mama l’è talmen un tesor de valur che l’ha vorüda anche Noster Signur" .....
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babatriestina
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Re: La luce elettrica

Messaggio da babatriestina »

Quando sono nata io, c'era già una grande radio ed era collegata alla corrente elettrica. Mi piaceva leggere i nomi sulla sintonia, nomi di città di cui poi non ho sentito più parlare: Hilversum, Pecs.. e ovviamente non corrispondevano più alle stazioni. La mamma però mi raccontava che prima, con le onde medie, si potevano sentire i concerti da tutta Europa e ascoltavano le finali del premio Chopin di Varsavia.


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