NAVI DEL LLOYD DI TRIESTE
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Re: NAVI DEL LLOYD DI TRIESTE
Ve ringrazio tanto per le spiegazion. Non sarei mai stata in grado...de esser sintetica.C'è da perder la testa a seguire tutti sti cambiamenti de confine, e tute ste guere, dove appunto "tanta gente xe scampada e che ga patido per la guera".
Come la vedo mi, me son affezionada a ste navi che solcava el mar per el commercio ma anche per portar en salvo la gente, al bisogno.
Mandi
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"E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa, che ha fatto la tua rosa così importante"
Antoine de Saint-Exupéry
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Re: NAVI DEL LLOYD DI TRIESTE
Placchetta commemorativa del primo viaggio del Thalia, nave passeggeri di lusso del Lloyd, 1907. Passata per le aste triestine
Ma perchè l'ometto a destra deve esser nudo??
Ma perchè l'ometto a destra deve esser nudo??
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
Re: NAVI DEL LLOYD DI TRIESTE
Essendo in atteggiamento de riposo el sta scoltando qualche dea della navigazione, che ghe spiega la superiorità delle navi dell'oesterreichischen lloyd per el trasporto de lusso de passeggeri.
La pubblicità dell'epoca, penso.
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Il colore e' il mio mestiere
- babatriestina
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Re: NAVI DEL LLOYD DI TRIESTE
o perchè el pensa de butarse in mar per raggiunger el Thalia nudando?
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
Re: NAVI DEL LLOYD DI TRIESTE
Ma allora el gavessi el costume de bagno.......
Il colore e' il mio mestiere
Re: NAVI DEL LLOYD DI TRIESTE
ciao
ha qualcuno la minima idea dove sono finiti i ruolini degli equipaggi del LLoyd Triestino (storia) quando sono entrati i Cinesi ?????
ha qualcuno la minima idea dove sono finiti i ruolini degli equipaggi del LLoyd Triestino (storia) quando sono entrati i Cinesi ?????
Re: NAVI DEL LLOYD DI TRIESTE
Ciao Mandi, come ti ho già detto in altra sede avevo, già molto tempo fa, salvato questa pagina del Forum nei riferimenti del mio archivio fotografico, senza sapere chi tu fossi. Ora dopo essermi finalmente deciso a partecipare ed aver iniziato a corrispondere con te, ho collegato che l'allora, per me anonima signora, tanto appassionata di cose di mare, sei tu e ne comprendo solo adesso la recondita motivazione. Cercherò di dare delle spiegazioni ad alcuni tuoi quesiti dove vedo che non hai ottenuto risposta.
Sappi però che l'oggetto principale delle mie ricerche è piuttosto tematico, riguardando soprattutto i recuperi aeronavali avvenuti nei due dopoguerra, i rimorchi degli stessi, i relitti e le connesse ricerche sottomarine, rappresentando praticamente un settore della mia quarantennale attività professionale lavorativa e dei miei interessi.
Ho inoltre a disposizione e digitalizzato un ponderoso archivio raccolto in lunghi anni, anche con la mia collaborazione, da un caro amico che condivide la mia stessa passione.
L'archivio tratta dei fatti di mare occorsi in Adriatico prevalentemente dall'800 ai giorni nostri, compresi sinistri, incidenti e fatti bellici corredati dalle rispettive cartelle dell'Ufficio Storico, ma spazia anche in epoche precedenti.
Ciò premesso ti voglio dire che per questioni inerenti le navi, indubbiamente l'Aldebaran è una buona fonte, ma a Trieste vive uno dei maggiori esperti navali sulle marinerie mondiali. Sicuramente è il maggior collezionista italiano, con una raccolta di 140.000, si hai letto bene, centoquarantamila fotografie ed una biblioteca di migliaia di testi sull'argomento. E' enciclopedico con una memoria straordinaria, consultato da studiosi di ogni parte del mondo. E' ormai ottantasettenne, si muove oramai poco di casa, e lo potresti contattare in qualsiasi momento. Se ti può interessare gli posso chiedere autorizzazione a fornirti le sue coordinate. Nota che in casa possiede una buona attrezzatura per la stampa, ed è molto disponibile con chi richiede il suo aiuto.
Inizio a risponderti per ordine di data, cercando, per quanto possibile di essere sintetico:
“C'è qualcuno in grado di spiegare cosa significa "Nave a doppia elica" e la differenza di navigazione tra navi costruite in acciaio o in ferro?”
Le navi a doppia elica, come da significato letterale, sono provviste di due eliche, o meglio di due alberi (o assi) porta-elica, affiancati, dotati ciascuno di una propria elica. Nella tua epoca di riferimento, ai primi del'900, ognuno dei due alberi era ingranato ad una macchina alternativa a vapore. Lo stesso vale per le macchine a turbina e per le successive motonavi, quest'ultime dotate di macchine diesel. Ai nostri giorni la scelta della motorizzazione diesel-elettrica permette di ingranare gli alberi su motori elettrici che a loro volta sono “alimentati” da più motori diesel, anche sei od otto, frazionando così la potenza, ed aumentando la sicurezza. Normalmente non tutte le macchine vengono impiegate contemporaneamente, salvo richiesta di massima potenza, pemettendo così di programmare la manutenzione in corso di navigazione.
Le norme di sicurezza prevedevano e impongono tutt'ora la doppia elica per le navi passeggeri, mentre petroliere e navi da carico possono avere un singolo albero.
Le navi da guerra, per altre esigenze, ma non mi voglio dilungare oltre, avevano ( ed hanno tuttora) due. tre o quattro alberi porta-elica eliche.
Per soddisfare il tuo secondo quesito ti riporto alcuni paragrafi, tratti da “Elementi di costruzione navale” di A. Masdea, datato testo per gli istituti nautici :
Il legno ha dominato nell'industria delle costruzioni navali, fino a quando le dimensioni delle navi sono state mantenute in limiti tali da non richiedere particolari requisiti di resistenza alla loro struttura, e i mezzi di propulsione, unitamente ai meccanismi ausiliari di bordo non costituivano motivo di eccessiva preoccupazione, per gli incendi che potevano derivare dalla loro presenza. Attualmente, essendosi raggiunte, per la maggior parte delle navi in esercizio dimensioni per cui........................La sostituzione del legno, prima con il ferro, poi con l'acciaio è avvenuta per gradi. Il materiale metallico, se presenta il vantaggio di una maggior resistenza, è troppo pesante perchè si potesse in tempi lontani pensare di utilizzarlo per costruire con esso dei galleggianti......................Attualmente si costruisce in acciaio la maggior parte delle navi............con vantaggi che si possono riassumere nei seguenti:
Maggior leggerezza a parità di resistenza;
Possibilità di raggiungere notevoli dimensioni per gli scafi;
Maggior durata;
Maggiore capacità parità di dimensioni;
Maggiore impermeabilità;
Maggiore facilità di costruzione e riparazioni;
Maggior rapidità di costruzione;
Maggior sicurezza in navigazione;
Minor pericolo d'incendio;
La maggior leggerezza, malgrado il più elevato peso specifico dell'acciaio rispetto a quello del legno, è dovuta al fatto che l'acciaio, specialmente se di elevata resistenza, può assicurare, con un minimo quantitativo di materiale, quella robustezza che per una nave di legno di eguali dimensioni, richiederebbe un enorme impiego di materiale...............
Mi fermo qui, per non essere troppo pedante, ma mi sorge un dubbio: era questo l'oggetto della tua domanda, o intendevi – differenza di comportamento in navigazione ? In tale caso, semplificando molto le cose, questo dipende teoricamente dalla volumetria della nave (la stazza), dal suo peso (il dislocamento), dalla forma di carena e dal pescaggio (immersione), e non dal materiale di costruzione.
Vorrei farmi perdonare dagli amici del Forum questa lunga sparata, postando le foto relative al recupero ed al rimorchio effettuato dalla soc. R.R. Panfido & C, della nave ospedale Tevere ex p.fo Gablonz, a te tanto caro. da Tripoli a La Spezia nel 1950 per la demolizione.
Sono immagini inedite, non conosciute. Nemmeno l'USMM (Ufficio Storico della Marina Militare) è al corrente del destino finale della nave. Ve lo servo in anteprima.
Sul Web si trova buon materiale, anche interessanti filmati Luce. E' sufficiente digitare "piroscafo Tevere". Si trova anche il riferimento al nostro Forum, che avevo ricordato precedentemente. La storia della nave è ben condensata in : http://it.wikipedia.org/wiki/Tevere_(nave_ospedale)
Sappi però che l'oggetto principale delle mie ricerche è piuttosto tematico, riguardando soprattutto i recuperi aeronavali avvenuti nei due dopoguerra, i rimorchi degli stessi, i relitti e le connesse ricerche sottomarine, rappresentando praticamente un settore della mia quarantennale attività professionale lavorativa e dei miei interessi.
Ho inoltre a disposizione e digitalizzato un ponderoso archivio raccolto in lunghi anni, anche con la mia collaborazione, da un caro amico che condivide la mia stessa passione.
L'archivio tratta dei fatti di mare occorsi in Adriatico prevalentemente dall'800 ai giorni nostri, compresi sinistri, incidenti e fatti bellici corredati dalle rispettive cartelle dell'Ufficio Storico, ma spazia anche in epoche precedenti.
Ciò premesso ti voglio dire che per questioni inerenti le navi, indubbiamente l'Aldebaran è una buona fonte, ma a Trieste vive uno dei maggiori esperti navali sulle marinerie mondiali. Sicuramente è il maggior collezionista italiano, con una raccolta di 140.000, si hai letto bene, centoquarantamila fotografie ed una biblioteca di migliaia di testi sull'argomento. E' enciclopedico con una memoria straordinaria, consultato da studiosi di ogni parte del mondo. E' ormai ottantasettenne, si muove oramai poco di casa, e lo potresti contattare in qualsiasi momento. Se ti può interessare gli posso chiedere autorizzazione a fornirti le sue coordinate. Nota che in casa possiede una buona attrezzatura per la stampa, ed è molto disponibile con chi richiede il suo aiuto.
Inizio a risponderti per ordine di data, cercando, per quanto possibile di essere sintetico:
“C'è qualcuno in grado di spiegare cosa significa "Nave a doppia elica" e la differenza di navigazione tra navi costruite in acciaio o in ferro?”
Le navi a doppia elica, come da significato letterale, sono provviste di due eliche, o meglio di due alberi (o assi) porta-elica, affiancati, dotati ciascuno di una propria elica. Nella tua epoca di riferimento, ai primi del'900, ognuno dei due alberi era ingranato ad una macchina alternativa a vapore. Lo stesso vale per le macchine a turbina e per le successive motonavi, quest'ultime dotate di macchine diesel. Ai nostri giorni la scelta della motorizzazione diesel-elettrica permette di ingranare gli alberi su motori elettrici che a loro volta sono “alimentati” da più motori diesel, anche sei od otto, frazionando così la potenza, ed aumentando la sicurezza. Normalmente non tutte le macchine vengono impiegate contemporaneamente, salvo richiesta di massima potenza, pemettendo così di programmare la manutenzione in corso di navigazione.
Le norme di sicurezza prevedevano e impongono tutt'ora la doppia elica per le navi passeggeri, mentre petroliere e navi da carico possono avere un singolo albero.
Le navi da guerra, per altre esigenze, ma non mi voglio dilungare oltre, avevano ( ed hanno tuttora) due. tre o quattro alberi porta-elica eliche.
Per soddisfare il tuo secondo quesito ti riporto alcuni paragrafi, tratti da “Elementi di costruzione navale” di A. Masdea, datato testo per gli istituti nautici :
Il legno ha dominato nell'industria delle costruzioni navali, fino a quando le dimensioni delle navi sono state mantenute in limiti tali da non richiedere particolari requisiti di resistenza alla loro struttura, e i mezzi di propulsione, unitamente ai meccanismi ausiliari di bordo non costituivano motivo di eccessiva preoccupazione, per gli incendi che potevano derivare dalla loro presenza. Attualmente, essendosi raggiunte, per la maggior parte delle navi in esercizio dimensioni per cui........................La sostituzione del legno, prima con il ferro, poi con l'acciaio è avvenuta per gradi. Il materiale metallico, se presenta il vantaggio di una maggior resistenza, è troppo pesante perchè si potesse in tempi lontani pensare di utilizzarlo per costruire con esso dei galleggianti......................Attualmente si costruisce in acciaio la maggior parte delle navi............con vantaggi che si possono riassumere nei seguenti:
Maggior leggerezza a parità di resistenza;
Possibilità di raggiungere notevoli dimensioni per gli scafi;
Maggior durata;
Maggiore capacità parità di dimensioni;
Maggiore impermeabilità;
Maggiore facilità di costruzione e riparazioni;
Maggior rapidità di costruzione;
Maggior sicurezza in navigazione;
Minor pericolo d'incendio;
La maggior leggerezza, malgrado il più elevato peso specifico dell'acciaio rispetto a quello del legno, è dovuta al fatto che l'acciaio, specialmente se di elevata resistenza, può assicurare, con un minimo quantitativo di materiale, quella robustezza che per una nave di legno di eguali dimensioni, richiederebbe un enorme impiego di materiale...............
Mi fermo qui, per non essere troppo pedante, ma mi sorge un dubbio: era questo l'oggetto della tua domanda, o intendevi – differenza di comportamento in navigazione ? In tale caso, semplificando molto le cose, questo dipende teoricamente dalla volumetria della nave (la stazza), dal suo peso (il dislocamento), dalla forma di carena e dal pescaggio (immersione), e non dal materiale di costruzione.
Vorrei farmi perdonare dagli amici del Forum questa lunga sparata, postando le foto relative al recupero ed al rimorchio effettuato dalla soc. R.R. Panfido & C, della nave ospedale Tevere ex p.fo Gablonz, a te tanto caro. da Tripoli a La Spezia nel 1950 per la demolizione.
Sono immagini inedite, non conosciute. Nemmeno l'USMM (Ufficio Storico della Marina Militare) è al corrente del destino finale della nave. Ve lo servo in anteprima.
Sul Web si trova buon materiale, anche interessanti filmati Luce. E' sufficiente digitare "piroscafo Tevere". Si trova anche il riferimento al nostro Forum, che avevo ricordato precedentemente. La storia della nave è ben condensata in : http://it.wikipedia.org/wiki/Tevere_(nave_ospedale)
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Re: NAVI DEL LLOYD DI TRIESTE
Gavè pazienza che go quasi finido. Le meterè voi in ordine cronologico.
NOTA
Da Wikipedia, estratto (cfr scheda integrale nel file ricordato precedentemente)
omissis..............................................................................................................................................
Grazie alla scarsa profondità delle acque in cui era affondata, dalla nave fu possibile asportare gran parte delle dotazioni sanitarie e dei materiali imbarcati, dopo di che il relitto venne temporaneamente utilizzato come banchina per le bettoline[2]. Vennero poi avviati i lavori di recupero della nave: venne preparato un tampone in legno leggermente più lungo (un metro) della falla, e due sagome della forma delle due paratie lesionate, per poi chiudere lo squarcio con una colata di cemento, procedendo frattanto a sigillare gli oblò e le altre aperture sommerse, con l'impiego di palombari[8]. Il 21 aprile 1941 il relitto della Tevere poté essere riportato a galla, venendo quindi rimorchiato entro il porto di Tripoli[2][10].
Il relitto della nave ospedale probabilmente dopo l’inizio dei lavori di recupero.
Dopo il recupero la nave non tornò mai più in servizio: il 20 gennaio 1943, nell’ambito dell’evacuazione e del blocco del porto di Tripoli in previsione della sua prossima caduta in mano britannica, l’immobilizzata Tevere venne minata e fatta saltare in aria per evitarne la cattura[2][1][5]. Gli inglesi recuperarono il relitto e lo dichiararono “buona preda”[2], per poi avviarlo alla demolizione nel corso del 1944[1] (secondo altra fonte la nave sarebbe stata riparata ed avrebbe ripreso servizio sotto bandiera italiana nel 1950[2], ma si tratta probabilmente di un’informazione errata).
Per ogi basterà cussì. Ale prosime e ciau a tuti.
Sicome co questo sistema no rivo a incolar la nota, ve la copio qua de soto.NOTA
Da Wikipedia, estratto (cfr scheda integrale nel file ricordato precedentemente)
omissis..............................................................................................................................................
Grazie alla scarsa profondità delle acque in cui era affondata, dalla nave fu possibile asportare gran parte delle dotazioni sanitarie e dei materiali imbarcati, dopo di che il relitto venne temporaneamente utilizzato come banchina per le bettoline[2]. Vennero poi avviati i lavori di recupero della nave: venne preparato un tampone in legno leggermente più lungo (un metro) della falla, e due sagome della forma delle due paratie lesionate, per poi chiudere lo squarcio con una colata di cemento, procedendo frattanto a sigillare gli oblò e le altre aperture sommerse, con l'impiego di palombari[8]. Il 21 aprile 1941 il relitto della Tevere poté essere riportato a galla, venendo quindi rimorchiato entro il porto di Tripoli[2][10].
Il relitto della nave ospedale probabilmente dopo l’inizio dei lavori di recupero.
Dopo il recupero la nave non tornò mai più in servizio: il 20 gennaio 1943, nell’ambito dell’evacuazione e del blocco del porto di Tripoli in previsione della sua prossima caduta in mano britannica, l’immobilizzata Tevere venne minata e fatta saltare in aria per evitarne la cattura[2][1][5]. Gli inglesi recuperarono il relitto e lo dichiararono “buona preda”[2], per poi avviarlo alla demolizione nel corso del 1944[1] (secondo altra fonte la nave sarebbe stata riparata ed avrebbe ripreso servizio sotto bandiera italiana nel 1950[2], ma si tratta probabilmente di un’informazione errata).
Per ogi basterà cussì. Ale prosime e ciau a tuti.
Re: NAVI DEL LLOYD DI TRIESTE
Caro Danilo43, quando qualchidun scrivi una longa roba come ti e el se scusa che la xe cusì longa, se disi qua: Fishing for compliments! E te speti che i te scrivi disendo che no xe cusì. Bon, mi te scrivo. E te ricordo che, come che diseva tanto tempo fa un, chi si ferma è perduto. ‘lora: non fermarti. Adesso in tono serio: Le tue informazioni non sono mai troppo prolisse e ti esorto a comunicare sempre molti, molti particolari. Essi non sono solo interessanti, essi servono in special modo a rendere più completa e più chiara la spiegazione.danilo43 ha scritto: Vorrei farmi perdonare dagli amici del Forum questa lunga sparata,.... Mi fermo qui. .....
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Re: NAVI DEL LLOYD DI TRIESTE
'ssai bel...
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Re: NAVI DEL LLOYD DI TRIESTE
En grande grazie anca da parte mia per le spiegazioni. Bel veder tuta la storia de un piroscafo che ho tanto zercà, dopo aver leto en diario che contava quel che se vedeva da bordo. Go seguì la Gablonz nel so viaggio con apprension, fin a tirar en sospiro de solievo quando xe rivà a Trieste nel 1919. Bel sopratuto el lavoro che completa la storia de sta nave.Complimenti bellissime foto e documentazioni. Me se slarga el cor, per sto lavoro "de gruppo" dopo anni. Me intriga veder i cambiamenti fatti a bordo della nave nel tempo. Molto interessante per mi capir anca come se riparava na nave dopo en recupero, col tampon de legno ecc. Le navi e la so identificazion e la rotta e il declino xe na grande passion.
No mancherò de contattarte, co rivo a Trieste, per el sior co l'archivio de foto. Chissà se lui avrà le foto che cerco da tanto tempo...
Mandi
No mancherò de contattarte, co rivo a Trieste, per el sior co l'archivio de foto. Chissà se lui avrà le foto che cerco da tanto tempo...
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Antoine de Saint-Exupéry
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Re: NAVI DEL LLOYD DI TRIESTE
Carissimi, non mi fermerò certamente qui, ho molto altro materiale da inviare e vorrei un vostro parere.
Le foto navali, di cui mi confermate l'interesse, come ho già detto sono assolutamente inedite. Con piacere le metto a disposizione per condividerle con la comunità di cui sono entrato a far parte, ma come ben sapete sul web è facile a chiunque appropriarsene. Sarebbe un peccato, perché oramai fanno parte del nostro patrimonio comune
Proporrei pertanto di sovrapporre il nostro logo su tutte le immagini, proprio sulla foto e non al margine, dove è possibile ritagliarlo.
Della serie da poco inviata, noto che solo la foto n°1 ha il copyright del Forum.
Proporrei all'Admin. di provvedere in merito.
Le foto navali, di cui mi confermate l'interesse, come ho già detto sono assolutamente inedite. Con piacere le metto a disposizione per condividerle con la comunità di cui sono entrato a far parte, ma come ben sapete sul web è facile a chiunque appropriarsene. Sarebbe un peccato, perché oramai fanno parte del nostro patrimonio comune
Proporrei pertanto di sovrapporre il nostro logo su tutte le immagini, proprio sulla foto e non al margine, dove è possibile ritagliarlo.
Della serie da poco inviata, noto che solo la foto n°1 ha il copyright del Forum.
Proporrei all'Admin. di provvedere in merito.
- babatriestina
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Re: NAVI DEL LLOYD DI TRIESTE
Il logo compare automaticamente in alto a sinistra in tutti gli Allegati, solo che, a causa di cookies credo, risultano visibili sul proprio pc solo dopo un poco.
Non è prevista finora una personalizzazione del punto in cui è inserito il logo, ma ci sono già due possibili alternative:
1 usufruire del servizio di album foto, dove ci sono scelte foto per foto sui caratteri e posizione del logo ( e anche di ometterlo)
2 rimaneggiare prima le foto con qualche programma di immagini, già che lo si fa comunque per ridimensionarle, inserendo un logo o una sigla a piacere.
Non è prevista finora una personalizzazione del punto in cui è inserito il logo, ma ci sono già due possibili alternative:
1 usufruire del servizio di album foto, dove ci sono scelte foto per foto sui caratteri e posizione del logo ( e anche di ometterlo)
2 rimaneggiare prima le foto con qualche programma di immagini, già che lo si fa comunque per ridimensionarle, inserendo un logo o una sigla a piacere.
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Re: NAVI DEL LLOYD DI TRIESTE
su ebay una medaietta del Helouan
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