Castello di san Giusto

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Due immagini del castello e dintorni nell'Ottocento, presenti nella sala dedicata alla storia del castello stesso



campagnette sotto, quel che diventerà il Parco della rimembranza e il castello ormai caserma e prigione


qua il Bastione rotondo e sotto Cittavecchia..

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Dalla mostra della collezione Paladini, una stampa - anzi ne è a sua volta un dettaglio che mostra il castello


questa è settecentesca o al massimo inizi Ottocento, viste le cupole a cipolla delle prime chiese di s Antonio e s Spiridione, i pendii sono abbandonati e si vedono i cimiteri non cattolici

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e adesso notizia recente, stile " Secchia rapita": Santa Croce reclama la restituzione della Madonna, anche se ovviamente la chiesa a cui apparteneva non dovrebbe esistere più: probabilmente era murata sulla canonica.

e difatti il sindaco Dipiazza dichiara che è pronto a restituirla. Non alla chiesa originaria, che non esiste più, ma alla canonica..

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Nella seconda metà del sec XVI , con somme somministrate dalla città, si pose mano al suo rifacimento che, continuato fino al 1680, diede la forma presente al castello, il quale è cinto di quattro baluardi e cioè il bastione tondo, chiamato Leopoldo, che domina il porto e corrisponde all'antica rotonda eretta dai veneziani, il secondo detto Filippo di forma quadrangolare che domina il sito dove in passato stava la porta di Riborgo e parte della città verso greco, il terzo posto a levante appellato Ferdinando e prima Venezia per esser stato cominciato dal comandante della repubblica Alvise Zeno, nel 1508 di figura triangolare, al pari el quarto,nominato Chinich, che guarda il colle di san Vito, sul quale sorgeva un altro forte , che principiato nel 1616 sulle rovine di antiche trincee,e ra stato ricostruito con migliore forma dopo il 1627 e venne demolito negli ultimi anni.
Il solo bastione Ferdinando è terrapienato, gli altri sono vuoti come vuota è la piazza e tutto il resto del castello. Lo si crede per via sotterranea in comunicazione con la città e col forte di san Vito; ma di questi occulti passaggi non si ravvisò alcun indizio quando fu demolito il forte, né basta ad assicurare della loro esistenza il cunicolo che viene additato nei pressi di via di Riborgo e che invece dovrebbe essere il residuo di una delle cloache d'epoca romana.

questo qua copia quasi parola per parola la relazion de Tribel del 1884 o 85 . Quindi 4 bastioni. el conta i due corni del bastion Hoyos?

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altre immagini del Castello, dai civici musei interessanti perché lo mostrano prima delle opere fatte nel Novecento


panorama


bastione Hoyos

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bastione rotondo mezzo interrato

la casa del capitano con le aggiunte ottocnetesche, in alto

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Mi avevano colpito le orecchie volpine a punta, come quelle della casa dei Serbi

In Moravia, nel castello di Valtice appartenuto ai Lichtenstein, su un mobile di stile rinascimentale tedesco, non so se originale o rifatto nell'ottocento, ho trovato uno di questi omini con le orecchiette a punta, che in realtà non sono di Elfo, ma di un cappuccio

[/quote] Ho trovato in rete, non ricordo dove, questa spiegazione:

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Visita oggi, una sola novità:
nell'Armeria- e non nella sala veneta- è ricomparsa l'armatura ottocentesca:

è un dono del 1953, è ottocentesca, di metallo leggero usato per rievocazioni medievali...
lo stemma

ha permesso di identificarla: si tratta del nobile Giacomo de Tuerkheim ( il cui discendente la donò) che era.. aiutante di campo di.. re Umberto I !

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primavera scorsa, appena potei uscire. il castello era vicino a casa, gli stemmi, esistenti ma abrasi, sulle mura
i due mostri di Hoyos

un resto di stemma col toson d'oro



anche questo è consumato ma qualcosa si legge


quello d'angolo abraso

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Novità. profitando che ogi no se paga ( perché pagar per quel che xe sempre preciso no merita) una saletta in alto xe cambiada
i ga fato una sintesi dela storia de Triestee i ga messo i die busti de gesso dela Gipsoteca del duca Leopoldo e de Federico III



( penso sempre a quel lole che sule Segnalazioni ne spiegava che sto Leopoldo, nela copia de Miramar, iera el papà de Carlotta!

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con pannelli sula storia un poco sintetici.
Carciotti, che tristezza pensando al stato del palazzo

( pupoli per fioi, un poco).
Una storia che me ga contado papà che ghe ga contado nono: a fin otocento iera un Carciotti che ghe ga proposto a mio nono de deventar suo medico a queste condizioni: el ghe gavessi pagado una moneda de ori al giorno, ma a condizion che el passassi ogni giorno a visitarlo. Nono ga trovado el impegno tropo limitante e no ga acetado el oferta