Son andado cusì a zercar su internet e go visto che el iera stado sopreso con la legge 23 dicembre 1978, n. 833 che istituiva le Unità Sanitarie Locali. Tale lege iera stada fata col governo Andreotti IV, in carica dal 11 marzo 1978 al 31 gennaio 1979. Tuti i sui beni iera pasadi ale USL.
Ma perché mai sta sopresion?
Con qualche ricerca in più go finalmente trovado una spiegazion (vedi http://www.morsanodistrada.it/associazi ... index.html) :
Da tuto questo me sembra ciara una roba, cioè che, come al solito, ai interesi dela comunità se ga preposto i interesi de partito. Povera Italia...Nel dopoguerra rinasce la possibilità per i cittadini di autoorganizzarsi in associazioni politiche, culturali, sportive, ricreative. In questo contesto vengono recuperate anche le esperienze effettuate dai lavoratori a partire da fine ottocento, compreso il recupero del patrimonio culturale e immobiliare legati a quella fase della storia nazionale. La volontà di creare centri di vita democratica si esprime attraverso una grande mobilitazione che comporta sottoscrizioni e lavoro volontario, nonostante le cattive condizioni economiche. Nella seconda metà del 1945, attraverso decreti, venne deciso il futuro assetto di due importanti organizzazioni: l'Opera Nazionale Dopolavoro venne denominata ENAL e posta sotto la direzione di un Commissario di nomina governativa ed il CONI passó dalle dipendenze del Partito Nazionale Fascista a quella del Consiglio dei Ministri. L ’Ente Nazionale Assistenza Lavoratori, nasce quindi con decreto legge del 22 settembre 1945, n. 604 che sancisce la trasformazione dell’Opera Nazionale Dopolavoro in E.N.A.L.
L’ente si proponeva di promuovere il sano e proficuo impiego delle ore libere dei lavoratori intellettuali e manuali, con istituzioni ed iniziative dirette a sviluppare le loro capacità morali, fisiche, intellettuali. In particolare l’E.N.A.L. si distinse nell’organizzare mense, spacci di generi alimentari, soggiorni per lavoratori e colonie per i loro figli, facilitazioni commerciali, sanitarie, termali, cinematografiche, assicurazioni extra lavoro, buoni acquisto. Vanno inoltre ricordate le iniziative culturali, come la promozione di feste folkloristiche, campionati sportivi, concorsi canori e musicali.
Verso la fine del 1947 si consuma la rottura, a livello governativo, dell'unità antifascista, che produrrà conseguenze a cascata in tutte le organizzazioni unitarie. Sono le prime conseguenze della guerra fredda e della divisione del mondo in blocchi. In questo contesto che, mentre le sinistre cercano di conservare l'unitarietà del movimento circolistico nell'ENAL puntando alla sua democratizzazione. Tuttavia, prima i cattolici, poi i repubblicani, costituiscono proprie organizzazioni del tempo libero; nascono così le ACLI, l'ENDAS, la GIAC e molte altre associazioni del tempo libero alle quali vengono riconosciuti tutti i benefici di legge e concessa l'utilizzazione di impianti e attrezzature appartenenti all'ENAL e al Commissariato della Gioventù.
Nel 1955 il Ministro Scelba firma il nuovo statuto dell'ENAL; contestualmente nascono anche le organizzazioni ricreative legate ai partiti di sinistra. In questo periodo la vita dei Circoli e delle Case del Popolo risente dei mutamenti profondi in atto nel paese. Il cosiddetto "miracolo economico", pur caratterizzato da profondi squilibri, sperequazioni e contraddizioni economico - sociali, determina tuttavia un notevole sviluppo produttivo e l'espansione del lavoro terziario. Aumenta il reddito pro-capite ed aumentano i consumi, in particolare quelli dei beni durevoli. L'espandersi della motorizzazione privata e la televisione hanno conseguenze dirette sulle abitudini e sul costume della gente modificandoli sensibilmente. Nel frattempo, con la costituzione delle regioni e con la contestuale ristrutturazione di molti enti, viene avanzata la proposta formale dell'abolizione dell'ENAL, sancita dal parlamento con la legge del 21 ottobre 1978. L’ente viene quindi soppresso con la legge 23 dicembre 1978, n. 833 che istituiva le Unità Sanitarie Locali, stabilendo che i beni dell’I.P.A.B. (Istituto Pubblica Assistenza e Beneficenza), a cui l’E.N.A.L. faceva capo, passassero alle USL.