Triestin (e italian) oggi e ciacole de linguistica

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Ender
Vilegiante
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Messaggio da Ender »

Ma io non dico che va sempre bene.

Solo che, nel caso del "book", il nostro "libro" o alternative non vengono riconosciute come significanti quella cosa. Se io, accordandomi per un appuntamento con un potenziale committente, dico « Ok allora domani ti porto a vedere il mio libro. » lui, probabilmente, mi risponderebbe con tono un po' seccato « Libro? ... No, scusa. Non ci siamo capiti io cercavo un disegnatore! ». Purtroppo, la parola per esprimere quel concetto, in Italiano non esiste. O, se esiste, è stata dimenticata. Ma, non tanto dagli addetti ai lavori (anche se io non la conosco), quanto da quelli con cui dobbiamo interloquire. Purtroppo si deve cercare anche di andare incontro ai potenziali committenti. Non posso certo mettermi a fare le precisazioni su sta cosa a ogni colloquio, altrimenti non lavoro più. E così succede che la lingua si trasforma.

Altra cosa sono i "farmisti" o cose simili. Ma penso sia inevitabile essendo così lontani dalla patria.

In quanto invece alle parole inglesi isate perché fa figo o fino, beh! Li sono d'accordo pure io che non serve a nulla. Ma è anche vero che è un normale fenomeno storico. Un tempo andava di moda il Francese e si usava quello. Ora va di moda l'Inglese.
È vero che esistono tanti esempi bizzarri. Come il commesso del negozio di vestiti, che per descrivermi gli abiti che stavo provando, diceva « Questo ha una portabilità molto comfort. », « Questo è un capo molto fashion. » :shock:


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sono piccolo ma crescero
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Messaggio da sono piccolo ma crescero »

I linguaggi tecnici o di settore sono sempre stati intrisi di forestierismi. Penso che nessuno di noi si scandalizza per il fatto che Beethoven o Von Karajan usassero le parole "andante con moto" o "allegro con brio" nel comporre o dirigere la musica. Trovo, invece, scioccamente sciovinistico che i francesi si ostinino a chiamare octet e logiciel il byte e il software.

E poi tutte le lingue sono piene di parole mutuate prima da altri idiomi e poi deformate alla moda della lingua stessa: fa parte dell'evoluzione della lingua (albicocca è nata come latina, malum precoquum, è andata in Arabia dove è diventata al barquq ed è tornata qui come albicocca appunto).

Voi avete parlato di parole prese da lingue straniere, ma avete mai notato quante volte vengano, in Italia, usate parole italiane a sproposito: trascendentale per trascendente (trascendentale è una parola tipica della filosofia di Kant ed ha un significato completamente diverso), quantizzare invece di quantificare (la quantizzazione è la suddivisione in quantità discrete dell'energia nella fisica dei quanti), ma soprattutto epicentro invece di centro (l'epicentro della rivolta è ... il CENTRO della rivolta è ... epicentro è la proiezione sulla superficie della terra del centro di un terremoto che è qualche chilometro più sotto).

Sono usi impropri che pian piano entrano nel linguaggio comune e alla fine finiscono sul vocabolario. Pensiamo ad aqua che è diventato acqua e consoliamoci: così va il mondo,

La lingua è viva e si trasforma continuamente: prendiamone atto e accettiamo con gioia il fremito di orgoglio nazionale che proviamo, andando in giro per il mondo, quando troviamo le parole pizza e spaghetti. :wink:


ffdt
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Messaggio da ffdt »

sono piccolo ma crescero ha scritto:[...] il fremito di orgoglio nazionale che proviamo, andando in giro per il mondo, quando troviamo le parole pizza e spaghetti [...]
per poi notare che, se mangiati, spesso non hanno alcuna parentela con quello che, pure omonimo, si trova a casa nostra ;-D

con bona paxe de la facolta` de architetura ;-D ;-D ;-D ;-D ;-D ;-D ;-D ;-D ;-D


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Ender
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Messaggio da Ender »

Oltre a "pizza" e "spaghetti" aggiungo "Caffé Nero" (c'è una catena in England), "capuccino", "espresso".

Sono andato su e mi hanno detto tutti che l'Italiano, da loro, fa figo! :shock:

Sono rimasto stupefatto. Certo sono tutti convinti che gli Italiani sono "pizza, spaghetti e mandolino" e del nord conoscono a malapena Venezia, ma non mi lamento troppo. Ma se si aspettano che mi metto a cantare "O sole mio" per fervore patriottico gli canto piuttosto "El tram de Opcina". :wink:


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Nona Picia
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Messaggio da Nona Picia »

Voi parlate degli inglesi, ma anche i tedeschi non sono male....
capiert per capito e cannibalen per cannibali sono solo un piccolo esempio.


Ciao ciao
Trova un minuto per pensare, trova un minuto per pregare,
trova un minuto per ridere.
"MADRE TERESA"

"La Mama l’è talmen un tesor de valur che l’ha vorüda anche Noster Signur" .....
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Tirabaralla
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Messaggio da Tirabaralla »

Che la lingua si trasformi...va bene, è chiaro ed ineluttabile.
Che si imbarbarisca...non è detto debba essere accettato sempre a capo chino (in questo discorso i barbari non sono "gli stranieri"...lo intendo diversamente...qui si direbbe "che si sciupi").
Il confine non lo conosco io e credo con sicurezza nemmeno alla Accademia della Crusca (E' qua dietro a dove abito...vado a chieder loro un parere? :P)...però tra trasformazione e sputtanamento un qualche confine ci deve pur essere.

Detto ciò, due note:

Io e L. che siamo d'accordo! :-o (domani nevica) ^_^
End, avrei voltuo vedere la tua faccia davanti al "molto fashion", pagherei per vederla! E anche per vederti vestito fashion :)


[color=crimson][b][i]...it's not easy to be me...[/b][/i][/color]

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Coce
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Gadgets

Messaggio da Coce »

Trovo l'argomento divertente, se no saria cussi' serio de far pieta'.
Son d'acordo pienamente con Lucio. Me go za espresso su sto tema in precedenza, e penso che ste' rovinando una dele piu' bele lingue del mondo ( almeno per noi Italiani) con espressioni che qualche volta no le xe corette gnanche in Inglese. Andara' a finir che parlare' un PIDGIN Italian, (El Pidgin xe quela lingua che parla i Nativi dela Papua-Nuova Guinea dove xe un poco de Inglese e tanto del suo idioma).
secondo mi saria anda' ben se l'anuncio del'Universita' saria sta' espresso
nel modo seguente: (Un Gruppo di Idee per la facolta' di Archittetura)
L'espression GADGETS no xe indicativo per quel che i intendeva perche
Gadgets signica proprio aggeggi, cianfrusalie, gingilli ecc... La maniera giusta in Iglese de usar le proprie qualificazioni, capacita', o passata storia de progeti portai al termine xe el RESUME', E PER MOSTRAR LE PROPRIE OPERE (You do not show your Book, but you show your WORK. Ciao Coce :-)


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Coce
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Espressioni

Messaggio da Coce »

Anche se semo Triestini, no xe de far certi paragoni:

[/b]O SOLE MIO xe un vero goiello de poesia musical Italian e el xe conosu' e apprezza' in tuto el mondo.
EL TRAN DE OPCINAProbabilmente el xe de provenienza Tedesca
come musica, e el xe conosu' solo che de noi. Ciao Coce. :-)


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macondo
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Re: Gadgets per la Facoltà di Architettura

Messaggio da macondo »

Ender ha scritto: Ad esempio per identificare la cartellina, quaderno, diario (o qualsivoglia modo lo si voglia chiamare) contenente una raccolta delle migliori cose realizzate da un artista, in bella forma, a scopo dimostrativo per presentarsi ad eventuali committenti o datori di lavoro, è più facile chiamarla "book" o "portfolio". "Libro" o "portafoglio" o "cartellina", sono ambigui e necessiterebbero di spiegazioni (a volte, imbarazzanti; a seconda dei casi per il soggetto o per l'interlocutore) atte a spiegare con quale significato della parola abbiamo usato.
Penso che il termine portfolio sia probabilmente il piú preciso quando si riferisce alla raccolta delle migliori realizzazioni di un artista, di un fotografo, o illustratore o disegnatore grafico. Portare o richiedere il portafoglio crea senz'altro confusione..(Cossa? Ghe devo pagar el pranzo? :wink: )


Capuzi garbi

Re: Espressioni

Messaggio da Capuzi garbi »

Coce ha scritto:Anche se semo Triestini, no xe de far certi paragoni:

[/b]O SOLE MIO xe un vero goiello de poesia musical Italian e el xe conosu' e apprezza' in tuto el mondo.
EL TRAN DE OPCINAProbabilmente el xe de provenienza Tedesca
come musica, e el xe conosu' solo che de noi. Ciao Coce. :-)
Giustamente no credo che se possi paragonar el tram de Opcina con le composizioni del maestro napoletan Edoardo de Capua, scritor fra l'altro anca de Maria Mari` e I te vurria vasa` melodie cantade per tuto el mondo dove che la grande musica xe aprezada ( o nel caso de Bryan Adams anche dove che oviamente el zercava de mazarla :lol: :lol: )


Capuzi garbi

Messaggio da Capuzi garbi »

Tirabaralla ha scritto:
Io e L. che siamo d'accordo! :-o (domani nevica) ^_^
:lol: :lol: :lol: !

Ad ogni modo guarda che era gia` accaduto piu` di una volta, per esempio sulla politica (io sono piu` rosso di un tramonto di Trieste) ed anche sul piano dell'ecologia.

PS Non so se domani nevichera`, pero oggi abbiamo passato una giornata pessima, con un vento fortissimo ed, a tratti, pioggia ghiacciata spazzata dallo stesso.


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Tirabaralla
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Messaggio da Tirabaralla »

Sì, io..ehm..facevo per ridere un po' (di noi stessi) :)


PS Ma non sta arrivando la primavera là sotto?


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Re: Gadgets

Messaggio da Ender »

Coce ha scritto:Gadgets signica proprio aggeggi, cianfrusalie, gingilli ecc...
Coce ha scritto:La maniera giusta in Iglese de usar le proprie qualificazioni, capacita', o passata storia de progeti portai al termine xe el RESUME', E PER MOSTRAR LE PROPRIE OPERE (You do not show your Book, but you show your WORK.
Il Resume non è altro che il Curriculum Vitae.
Book non sarà corretto (nell'ambiente qua in Italia si usa quel termine li) ma Work non centra un bel niente con quello che ho detto io.

Un esempio da un sito illustre di che termine si usi realmente in Inglese per indicare il Work o Book.

Industrial Light & Magic


[url=http://endercomics.blogspot.com]Ender's Comics[/url]
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Espressioni Italiano- Inglese

Messaggio da Coce »

Ender, ci sono delle icongruenze a volte nelle lingue. LIBRO-BOOK
e' definitivamente sbagliato nel nel significato che intendete voi, come la
parola CLUB, che in Italiano viene pronunciata CLEBda 50 anni, e non lo so perche, per pronunciarla CLEB in Inglese dovrebbe essere scritta come CLAB. Per es. la parola JOB= lavoro, puo essere usata come impiego, "to have a good job", e anche come Lavoro, Pre es. "you have done a good job". In Italiano abbiamo la parola SENTIRE, che si usa per UDIRE ed anche per sentire dal CUORE in
Inglese usano due parole diverse TO HEAR per la prima e TO FEEL per la seconda. Ma tutte le opere d'arte, sia nella pittura che nella scultura, nella musica ecc... Sono conosciute come WORKS OF ART.
E' ovvio che nella vostra industria si usa il termine

PORTFOLIO, qui' il termine e' piu' usato nei circoli finanziarii in riguardo ad un Portfolio di investmenti, azioni ecc.. In riguardo al tuo link
di L.I.&M. ti infomano che se non presenti il tuo modulo come e' richiesto da loro, non esamineranno il tuo LAVORO-WORK. Ciao Coce :-)


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Messaggio da Ender »

Scusa ma nella prima riga c'è scritto « A completed SUBMISSION RELEASE FORM is required for all portfolio submissions. » (la sottolineatura è mia), e poi insistono « To submit your demo reel and/or portfolio [...] » (il demo reel è invece un VHS o CD con materiale audiovisivo dimostrativo). Se poi questi termini siano usati impropriamente non lo so, ma nell'intestazione c'è scritto chiaramente « Special Instructions for Art jobs ». E ho ri-controllato sui siti di tutte le maggiori aziende di quel tipo, e al massimo qualcuna omette portfolio e si limita a demo reel, probabilmente perché non hanno posizioni per artisti tradizionali.

Che poi portfolio e, in Italiano, portafolio siano originari dal mercato finanziario lo sapevo già. Mio padre ha lavorato per anni in banca e per lui quel termine vuol dire quello e basta.

Work o work of art o, aggiungo io, art work, sono espressioni che significano esattamente quello che ci aspetteremmo, risppettivamente: lavoro, opera d'arte, opera d'arte.
Invece, l'oggetto che avevo preso ad esempio io (traendo spunto da un post di non mi ricordo più chi) non è un'opera d'arte o la sua produzione artistica nel complesso, ma la cartellina che, di solito, un artista si porta dietro per presentarsi ai colloqui di lavoro. Questa cartellina, può assumere varie forme e, a volte, è molto simile ad un libro, poiché è stampata e rilegata. Ed è forse proprio per questo che alcuni hanno preso a chiamarla book.

Per quanto riguarda i gadgets che vuol dire congegno, dispositivo, aggeggio (per averne conferma ho guardato qua http://www.wordreference.com/) una soluzione per il bando del concorso avrebbe potuto essere "accessori promozionali" o, ancora, "oggettistica promozionale".


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

e se non vi basta, da un paio di anni a scuola, invece di raccolte di compiti scolastici e di giudizi o valutazioni, ogni alunno riceverà ( fatto dai suoi insegnanti) un portfolio che descrive la sua attività scolastica.
Il tutto per dare una mano di vernice aziendale alla scuola. :roll:
E vedrete che di questo passo, ogni scuola, per incrementare le proprie iscrizioni, incomincerà a produrre gadgets, anzi, gadget perchè in italiano i termini stranieri non si declinano al plurale :-D
Ultima modifica di babatriestina il lun 1 ott 2007, 19:50, modificato 1 volta in totale.


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Messaggio da Ender »

Ho trovato qualcosa: http://en.wikipedia.org/wiki/Artist%27s_book, che non è esattamente quello che intendevo io (parlo della cartellina) ma, a giudicare da articolo e foto, si avvicina molto e penso che potrebbe essere all'origine dell'uso della parola "book" per identificare la sudetta cartellina.

Aggiungo, che (anche se non ne sono certissimissimo) ma la mia ragazza mi ha ricordato che una nostra amica che vive a Leicester in England usa la parola "book" (alternandola con "portfolio") per definire la famosa cartellina con i suoi professori e gli altri studenti.

Pertanto sono sempre d'accordo (come prima) che in Italiano dovremmo usare le parole italiane. Al contrario, comincio a nutrire seri dubbi sul fatto che "book" (inteso come "portfolio") non sia corretto neppure in Inglese. Benché, all'inizio, pensavo anch'io che fosse un'interpretazione all'italiana.

Riguardo a "gadgets" ecco cosa ho trovato: http://en.wikipedia.org/wiki/Gadget. E anche qui comincia a profilarsi un altro panorama, abbastanza vicino a quello inteso dal bando del concorso.


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Messaggio da Coce »

Con il nostro sistema parlamentare " che e' il Westminster" si puo' avere Ministri senza Portfolio, questa e' u'naltra variazione del termine.
Book ha molti significati, Libro e' il primo e base, ma poi ci sono diramazioni come Bookeeper= contabile, Bookie= la persona che prende scomesse a le corse ippiche, to book= prenotarsi, To bring someone to Book= mettere qualcuno in ordine, e ce ne soo tante altre. Non mi considero un esperto d'Inglese e tanto meno d'Italiano Io parlo, capisco, scrivo ,e leggo l"Inglese che e' usato dalla gente, attraverso i media, la radio, televisione, stampa ecc... Mi parli della amica della tua ragazza che abita in Inghilterra, guarda io avevo una fidanzata che poi e' diventata mia Molie per un totale di 47 anni, lei e tutta la famiglia erano Inglesi. Tu interpelli il wikipedia, Io ho 55 anni di uso della lingua Inglese, e per diversi anni ebbi pochissimo contatto con l'Italiano, pero' sono stato molto attivo in questa societa', con questo intendo dire che non ho trascorso tutti questi anni in qualche posto remoto coltivando zucche o rape.
We could go on blinding each other with signs at infinitum without achieving any thing. Io mantengo l'opinione che e' una pessima idea mescolare l'Italiano con l'Inglese, quando non c'e ne' bisogno, spesso con risultati erronei. Ti saluto con stima Coce :-)


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Messaggio da Ender »

Interpello wikipedia, ma non solo, perché da qualche parte li ho pur sentiti sti termini usati con quei significati e cerco di dimostrarti, trovando delle fonti, che non mi sto inventando le cose. Anche per fare delle supposizioni sulle origini dell'uso di questi termini qui in Italia. Al di là se sia giusto o no usare parole inglesi in Italiano, questi significati da qualche parte devono pur venire. Ma, per una volta, sembrerebbe che non è colpa di un'interpretazione maccheronica degli Italiani, se queste parole hanno assunto anche questi significati.
Ora, se in Inghilterra e USA usano "portfolio" e "book", possiamo fare ben poco noi Italiani, che la parola per chiamare la caspita di cartellina non ce l'abbiamo proprio. Come la vogliamo chiamare sta cartellina? "Work folder" ad esempio ("cartella dei lavori")? Mi sta bene, però "work" è troppo generico essendo che significa semplicemente "lavoro", bisogna metterci qualcosa vicino per capirsi. Se io dico solo "il tuo lavoro" o "i tuoi lavori", sia in Italiano che in Inglese, si interpreta allo stesso modo e cioè il tuo lavoro nel suo insieme, mentre nella cartellina c'è un estratto del tuo lavoro. E quella cartellina ha inoltre una funzione specifica. Quella di introdurre il canditato al potenziale datore di lavoro o committente. E probabilmente nelle scuole questi termini sono stati introdotti non solo perché fa figo, ma per iniziare a far conoscere in modo naturale i termini usati nel mondo del lavoro.
Con questo non difendo la snaturizzazione della lingua a causa dell'inserimento di parole straniere. I picconi nei temi di Italiano fioccheranno, che vi devo dire.


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Messaggio da Capuzi garbi »

Tirabaralla ha scritto:Sì, io..ehm..facevo per ridere un po' (di noi stessi) :)


PS Ma non sta arrivando la primavera là sotto?
Andando fuori tema per un momento :-) . Infatti la primavera e` arrivata da oltre un mese, ma non ostante questo, mischiato con delle bellissime giornate quasi di prima estate, il tempo va avanti facendo lo spiritoso dalle mie parti, specialmente con il continuo soffiare di questo vento che a tratti diventa, rimanendo sempre in tema lirico, assolutamente violento e procelloso!

...l'orrenda, l'orrenda procella spari`,
spari` si qual lampo, spari` si spari`.
Di lieta novella il ciel si vesti`....


:lol: :lol:


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