La Società Zoofila triestina

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rofizal
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La Società Zoofila triestina

Messaggio da rofizal »

A inizio secolo xe ativa a Trieste la Società Zoofila, con sede in via del Bosco 24, dove la ga anche dele stalle per curar animali maladi o feriti.
Nel 1908 in queste stalle la ga curado 97 asinelli, 32 cavalli e 11 buoi, mentre la se ga ocupado de curar preso i stesi proprietari 46 asinelli, 52 cavalli e 22 buoi.

No tuti se comporta ben verso i animali, ma ghe esisti dele legi che permeti de perseguir i crimini e de condanar i colpevoli. Cusì in quel anno vien condanadi per maltratamenti ai animali 66 carradori, 27 portatori di polli, 8 venditori di uccelli e 3 persone per brutale trattamento di gatti.


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Messaggio da AdlerTS »

Ghe jera anche una Stazion Zoologica in Passeggio S.Andrea dal 1875 al 1914 e succesivamente trasferida a Rovigno. De più (per adesso :wink: ) no so. Zercherò altro.


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Messaggio da AdlerTS »

da "San Vito" de Seri - degli Ivanissevich se capissi che la società dipendeva delle università de Graz e Vienna e i jera dotadi de laboratori e vasche de cemento , vetro e piera con acqua pompada direttamente dal mar, ma anche de una barca attrezzada per la ricerca scientifica. L'edificio jera quel che fino al 1944 ospitava l'osservatorio geofisico, distrutto dal bombardamento del 10 giugno.


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Messaggio da AdlerTS »

Ancora l'impagabile Mario:

dal sito del talassografico:

le sue origini risalgono al 1841 (foto1), anno in cui iniziarono a Trieste le osservazioni meteorologiche sistematiche presso l'allora Osservatorio Marittimo della I.R. Accademia di Commercio e Nautica, Istituzione governativa dell'Impero Austro-Ungarico.

Immagine

Dopo la prima guerra mondiale e l'annessione di Trieste all'Italia, detta istituzione venne assegnata prima al Regio Comitato Talassografico Italiano, poi al Consiglio Nazionale delle Ricerche, successivamente al Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste ed infine nuovamente al CNR (nel 1985).

Immagine


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Messaggio da AdlerTS »

L'edificio poderia esser nell'attuale via Romolo Gessi, 2.
El titolare della Zoologischen Station in Triest doveva esser el professor Carlo Cori. Dopo el ribalton inveze el titolare jera el prof. Francesco Vercelli, che ga rischiado seriamente la vita nel tristemente celebre 10 giugno, restando sotto le macerie dell'istituto. La riapertura el 4 novembre 1950.


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Re: La Società Zoofila triestina

Messaggio da AdlerTS »

Un personaggio legato alla stazione di zoologia marina a Trieste è Carl Claus (Carolus Friedrich Wilhelm) (1835 - 1899) professore di zoologia e anatomia comparata, fratello del chimico Adolf Karl Ludwig Claus. Seguace del darwinismo, studiò a Marburg e Gießen ed insegnò poi a Marburg, Würzburg, Göttingen e Vienna, in Austria.
Alla stazione di zoologia marina a Trieste studiò particolarmente i crostacei e creò la moderna classificazione di questo gruppo. Nell'ambito della sua ricerca sulle cellule fu coniato il termine fagocita, termine poi riutilizzato dal biologo russo Il'ja Il'i? Me?nikov.
Un certo Sigmund Freud :-D , studente in medicina sotto la direzione di Claus scrisse nel 1877 il suo primo lavoro scientifico, basato sulla ricerca che aveva fatto Claus per la stazione di Trieste sulla struttura testicolare dell'anguilla.


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Re: La Società Zoofila triestina

Messaggio da AdlerTS »

Mai sentito il museo di zoologia adriatica di Chioggia ?
Sul corrieredelveneto.it trovo un articolo che ricorda che
Il primo oggetto di collezione del museo è stato pescato nel 1880 al largo di Trieste. Oggi il cetriolo di mare frondoso, nome scientifico «Ocnus Planci», è conservato all’interno di un contenitore trasparente e avvolto dalla formalina. E può essere ammirato assieme ad altri 350 oggetti di collezione al museo di zoologia adriatica di Chioggia dedicato al naturalista veneziano del Settecento Giuseppe Olivi. Il museo, diretto dalla professoressa Maria Berica Rasotto ospita la collezione iniziata nella seconda metà dell’Ottocento, dopo l’annessione del Veneto all’Italia, alla stazione idrogeologica di Sant’Andrea a Trieste. Trasferita a Rovigno d’Istria nel 1891 e poi a Venezia nel 1943, la collezione fu trasportata definitivamente a Chioggia nel 1968 all’interno della stazione idrobiologica. Dal 2011 è possibile ammirare una selezione di 350 esemplari su un totale di 1258 oggetti catalogati. Dalla seconda metà dell’Ottocento gli scienziati austriaci in collaborazione con quelli giuliani e italiani, hanno campionato le specie dell’Alto Adriatico. Dopo il recupero in mare, i pesci venivano lasciati nella formalina e catalogati.
articolo completo qua


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