Strana ipotesi su Pucinum

dei omini preistorici, i castellieri, fin ala Tergeste romana, inclusa
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rofizal
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Strana ipotesi su Pucinum

Messaggio da rofizal »

Questo lo gavevo scrito in data 25 gennaio 2008 sull'altro forum.

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Data 29.12.07, 13:48:56

Il Castellum Pucinum viene identificato con la località di Duino. Degli scavi eseguiti vicino alla cinta muraria dell'attuale castello hanno portato alla luce un insediamento risalente al perido tra la seconda metà del I secolo a.C. e la prima metà del II secolo. Si pensa perciò che il Castellum Pucinum venne costruito dopo le incursioni dei Giapidi del 52 a.C. (vedi Valentina Degrassi, "Le vie di comunicazione").

Mi sono chiesto da dove poteva aver avuto origine questo nome e ho trovato una certa somiglianza con quello del popolo dei Peucini, chiamati anche Bastarni, di cui parla Tacito in "Germania". Su Wikipedia per Bastarni trovo:
I Bastarni erano originari della Slesia, ma dalla fine del III secolo a.C. tali popolazioni germaniche comparvero sul Danubio inferiore, abitando un’ampia regione che andava dai Carpazi al Mar Nero, incluse pianure della Moldavia centrale e settentrionale (cultura Poienesti-Lucasevca).
Si allearono ben presto con i Macedoni e nel 182 a.C. compirono scorrerie in Tracia. Dopo il 179 a C. 30.000 Bastarni, guidati da Clondico, attaccaroni i Dardani con incursioni.
Più tardi i Bastarni appaiono tra gli alleati di Mitridate, e nell'elenco dei popoli sui quali Pompeo trionfò nel 61 a C., ma proprio in quell'anno i Bastarni inflissero una sconfitta al proconsole C. Antonio.
Battuti, insieme agli alleati Geti, nel 29-28 a.C. da M. Licinio Crasso, pare continuassero a molestare la Tracia. Nel suo testamento (v. Res Gestae Divi Augusti) Augusto ricorda che i Bastarni, con gli Sciti chiesero l'amicizia del popolo romano.
Secondo un'iscrizione trovata a Tuscolo, vicino a Frascati, questo popolo fu vinto nel corso di una campagna compresta tra il 3 e l'1 a.C., dall'allora governatore dell'Illirico, Marco Vinicio.
Si tratta di popoli abitanti zone non proprio vicine alla nostra, poteva essere una ipotesi valida o doveva considerarsi fantascientifica?

Guardando altre fonti, che riportano la traduzione di "Prehistoric Dacia" (1913) di Nicolae Densusianu, però ho trovato che in Istria risultava una località dal nome greco di Peucetiae (Plinio, lib. III. 25. 1) e da quello latino di Paucinum e/o Pucinum (Tolomeo, Geogr. lib. III. 1. 24) e che Peuce doveva essere il nome di una grande isola nel delta del Danubio, i cui abitanti venivano chimati Peucini.
Lo stesso Densusianu ipotizza che Tergeste possa esser stata fondata dalla tribù dei Tyregeti, emigrata in epoca preistorica dal basso Danubio. Tribù menzionata anche da Strabone (Geogr. lib. II. 5. 12; III. 4. 17) e Tolomeo (Geogr. lib. III. 10. 7) come abitante la parte orientale della Dacia, con il nome di Tyregetae (anche Tyrigetae, Tyragetae, Tyrangitae, Tyrangotae). Tyregetae dovrebbe essere il nome greco corrispondente al latino Tyregenae. Ancora egli cita un'iscrizione romana proveniente dalla bassa Pannonia (C. I. L. Vol. III. nr. 4251) dove si parla di un Domatius Tergitio (Tergitius), mercante di Tergitia, o Tergeste.

Il discorso continua a lasciarmi perplesso, ma nemmeno me la sento di escludere che il nome Pucinum possa essere in qualche modo connesso a quella poco conosciuta tribù.

Altro riferimento trovato su internet:
Mommsens Lesung stützt sich auf diejenige des ungarischen Archäologen I. Paúr, der den
Stein im damals zu Ungarn gehörigen Unterpetersdorf entdeckte. In der 2. Zeile, in der Paúr
irrtümlich PETERGITIO gelesen hatte, erkannte Mommsen richtig die Filiationsangabe; für
die 6. Zeile schlug er jedoch unnötigerweise die Änderung in P·L·MEMPTAE vor. In der
gesamten nachfolgenden Literatur wurde dann ähnlich wie von Mommsen angenommen,
daß in der 2. Zeile auf die Filiationsangabe das Cognomen des Kaufmannes folgte. Sein Name
lautet nach den einzelnen Gelehrten, die sich mit der Inschrift beschäftigten, folgendermaßen:
P. Domatius P. Itegitio (sic) nach V. Récsei, P(ublius) Domatius P(ubli) f(ilius) Tercitio nach
A. Schober, der den Grabstein fälschlicherweise als ein unpubliziertes Monument
behandelte, P(ublius) Domatius P(ubli) f(iius) Tergitio nach A. Barb, A. Mócsy, D. Gabler
und anderen, P(ublius) Domatus (sic) P(ubli) f(iius) Tercitio nach K. Visky. Das sonst
nirgends belegte Cognomen Tergitio erscheint in den Handbüchern als ein illyrischer Name,
für den der Ortsname Tergeste (Triest) als Parallele hinhalten mußte.
Il riferimento è molto serio, perché si trova su un documento pdf dell'Università di Colonia (Germania).
Tento una traduzione aiutandomi con Google (non conosco il tedesco purtroppo) e con l'aiuto di Babatriestina:

"La lettura di Mommsens (Theodor Mommsen, storico tedesco, 1817-1903) è basata su quella dell'archeologo ungherese I. Paúr, il quale scoprì la pietra a Unterpetersdorf che una volta apparteneva agli Ungheresi. Nella seconda linea nella quale erroneamente Paúr aveva letto PETERGITIO , Mommsen riconobbe giustamente la Filiationsangabe; per la 6 riga egli invece suggerì la non necessaria modifica in P L MEMPTAE. Nella succesiva letteratura, come è stato assunto da Mommsen, si considera che nella seconda riga della Filiationsangabe seguiva il cognome del mercante. Il suo nome secondo gli scolari degli stati individuali che erano impegnati nell'iscrizione, come il seguente:
P. Domatius P. Itegitio (sic) to V. Récsei, P (ublius) Domatius P (ubli) f (ilius) dopo Tercitio A. Schober, la pietra tombale erroneamente trattato come un monumento non pubblicato, P (ublius) Domatius P (ubli) f (iius) Tergitio a A. Barb, A. Mócsy, D. Gabler e altri, P (ublius) Domatus (sic) P (ubli) f (iius) Tercitio dopo K. Visky. Il finora sconosciuto (??) cognome Tergitio salta agli occhi nei manuali come un nome illirico, perchè va considerato il parallelo col nome di luogo tergeste (Trieste)."


La traduzione che viene fuori non è ancora perfetta Si fa comunque riferimento al monumento della Pannonia e a quel Domatius Tergitio, di cui parla anche Densusianu, e alla sua relazione con Tergeste.

C'è ancora una curiosa considerazione da fare.
Questa ipotesi dei Peucini metterebbe in relazione il Danubio con Tergeste. Cosa non nuova, infatti nella leggenda degli Argonauti, quando essi tornano con il Vello d'oro, vengono su dal mar Nero per l'Istro (che dovrebbe essere appunto il Danubio) e... arrivano all'Adriatico, presso le foci del Timavo!


Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera

[S. Quasimodo]

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