ecco il programma:
Inaugurazione con Attila, di Verdi, era l'epoca delle "riesumazioni" di opere un po' perse dal repertorio
La De Osma fece quel che poteva, Boris Christoff anche se non molto verdiano fu un grande protagonista, mi piacque molto il tenore ruggero Bondino, c hiaro squillante
Stagioni liriche al Verdi: 1966-67
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- babatriestina
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Stagioni liriche al Verdi: 1966-67
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1966-67
Trovai pesante il così fan tutte, si vede che gli interpreti non erano eccelsi e mi sembrò assai statico, Curioso ma non il mio genere Pelléas et Méisande,non so se vidi la Butterfly, un'opera che non mi appassiona molto, mi piacque invece molto il Tannhauser, in tedesco, soprattutto la protagonista Ditha Sommer
Poi un altro Otello, opera sempre difficile e nemmeno questa fu memorabile ,accettabile Pier Miranda Ferraro come protagonista
Stupenda nuovamente Magda Olivero in Fedora: l'opera è la solita opera verista, con le sue classiche romanze ( Amor ti vieta..) ma la classe e l'interpretazione della Diva erano sublimi. entrava come una principessa nel primo atto, abito di velluto nero e tiara scintillante di brillanti..
Un trittico di opere moderne di cui ricordo una abbastanza piacevole Alissa di de Banfield
Norma: annunciata Elena Suliotis ,che secondo me sarebbe stata una buona Norma, per qualche motivi diede forfait e all'ultimo momento riuscirono a rimediare con Radmila Bakocevic pescata credo a Lubiana, che riuscì a salvare la serata senza trascinare: Norma è un personaggio difficile e qualsiasi interprete deve fare i conti con le ombre della grandi Norme del passato. Segnalo invece la prima apparizione, come Adalgisa, di Banca Maria Casoni, un mezzo soprano che senza avere doti di spicco, fu protagonista di diverse piacevoli edizioni,soprattutto rossiniane, in quel periodo.
I pescatori di perle, con una buona protagonista Maddalena Bonifaccio
Giulietta e Romeo di Zandonai, per chi ama il verismo..
per finire, come balletto, il solito London's festival ballet , in una edizione del Lago dei cigni completa ,a dir loro filologica, che mi colpì soprattutto perchè il Cigno nero.. era bianco! interpretato da una danzatrice diversa in modo da poter eseguire un passo delle due rivali Un'immagine di scena dal libretto di sala
Poi un altro Otello, opera sempre difficile e nemmeno questa fu memorabile ,accettabile Pier Miranda Ferraro come protagonista
Stupenda nuovamente Magda Olivero in Fedora: l'opera è la solita opera verista, con le sue classiche romanze ( Amor ti vieta..) ma la classe e l'interpretazione della Diva erano sublimi. entrava come una principessa nel primo atto, abito di velluto nero e tiara scintillante di brillanti..
Un trittico di opere moderne di cui ricordo una abbastanza piacevole Alissa di de Banfield
Norma: annunciata Elena Suliotis ,che secondo me sarebbe stata una buona Norma, per qualche motivi diede forfait e all'ultimo momento riuscirono a rimediare con Radmila Bakocevic pescata credo a Lubiana, che riuscì a salvare la serata senza trascinare: Norma è un personaggio difficile e qualsiasi interprete deve fare i conti con le ombre della grandi Norme del passato. Segnalo invece la prima apparizione, come Adalgisa, di Banca Maria Casoni, un mezzo soprano che senza avere doti di spicco, fu protagonista di diverse piacevoli edizioni,soprattutto rossiniane, in quel periodo.
I pescatori di perle, con una buona protagonista Maddalena Bonifaccio
Giulietta e Romeo di Zandonai, per chi ama il verismo..
per finire, come balletto, il solito London's festival ballet , in una edizione del Lago dei cigni completa ,a dir loro filologica, che mi colpì soprattutto perchè il Cigno nero.. era bianco! interpretato da una danzatrice diversa in modo da poter eseguire un passo delle due rivali Un'immagine di scena dal libretto di sala
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