Scovazze

[babatriestina]

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Ma legendo che a San Vito se parla finoto e che a San Vito se disi fArsora e strazAriol, se deduci (folgert) per inversion (Umkehrschluss) che la A xe finota. Fonte: Geometria. A = B B = C A = C. E anca che Carpinteri vegnerà meso come arbiter in casi de grammatica triestina. Chisà se el gavarà pensà de diventar tanto famoso. Spero che le espresioni sia giuste. Go meso vizin el tedesco. Cusì me podè coreger. . Il mio compito è quello di far arrabbiare la gente. .

Te vedi xe verissimo che par che te fazi per stuzigar, perchè el tuo ragionamento filassi, SE..
mi gavessi dito che a san Vito si disi fArsora etc. Che no go dito e quindi te me meti in boca roba che no go dito. E qindi te me fa dir conseguenze altrettanto false.
( ps mi credo che i "finoti" no sapi gnanca el termine fersora men che meno farsora). Per inciso: chi sa chi che iera "el prete fersora"?

Se te vol saver, mi penso che la version cola A sia propria de rioni tuto meno che "finoti" tipo quela che iera una volta Galauca.


Mi no possiedo come tanti altri forumisti, i vocabolari del dialetto triestin , che spero che i sarà cussì gentili de dirme cossa che i trova in quei al riguardo, e el solo testo simile a un vocabolario xe el Carpinteri processo ale parole. Fin che lu e Fargauna scriveva le Maldobrie, el Cossa dirà la gente, la Dèbegnac, el Campanon.. etc de solito i li considera un classico del triestin.. un tantin famosi diria proprio! ma sia lori che i vocabolari, per certi triestini, i va ben solo co i xe dacordo con lori ( no parlo per ti, ma go letto in giro critiche feroci sui vocabolari triestini..).

[babatriestina]

Per la raccolta indumenti in buono stato, è esplicitamente detto che vanno rivenduti nei mercatini e non donati ai poveri, perchè non si tratta per nulla di una gestione diretta della Caritas ( quelli semmai li fa la san Vincenzo de Paoli nelle parrocchie) ma di una ditta di riciclo di indumenti usati che si impegna a dare una parte ( non dice quale ) dei suoi introiti alla Caritas. C'erano a suo tempo parecchi articoli sul Piccolo che spiegavano bene la questione.
Una per tutte:
http://www.ri-vesti.it/index.php?option ... &Itemid=58

Finalità del Progetto
La raccolta di indumenti usati avviene per mezzo dei circa 250 appositi cassonetti, distribuiti su tutto il territorio della provincia di Firenze.
Clicca sulla mappa interattiva per scoprire il punto di raccolta più vicino a te.
Una volta raccolti, gli indumenti vengono trasferiti con i mezzi della Cooperativa presso l'area ecologica di Quadrifoglio a San Donnino e stoccati in appositi containers.
Qui una ditta specializzata si occuperà della cernita e successiva rivendita del materiale raccolto.
E' importante ricordare che il fine della raccolta è la commercializzazione del materiale rivendibile, per il finanziamento di progetti di solidarietà.

http://www.toscanatv.com/leggi_news?idnews=NL075216

Che fine fanno gli abiti usati dei cassonetti Caritas?
TOSCANA - 19/10/2007 - Che fine fanno i vestiti usati che mettiamo nei cassonetti della Caritas? La raccolta, su Firenze e provincia, viene affidata alla Cooperativa Sociale San Martino, che attualmente da' lavoro a sette persone disagiate.

Una volta raccolta, la merce viene portata in aziende specializzate nelle operazioni di cernita, selezione e riciclaggio. In media, nei 300 appositi cassonetti-130 dei quali presenti nella sola Firenze-vengono raccolti ogni anno oltre 1.100.00 chili di indumenti e accessori. Il materiale viene consegnato alle aziende che, a seconda dello stato di conservazione degli abiti, lo avvia su tre diverse strade. La parte di abiti e accessori meglio conservata, che rappresenta circa il 50% della merce complessiva, finisce sul mercato dell'usato italiano, ma soprattutto dell'Europa dell'Est e nel Nord Africa. Un'altra parte viene riciclata attraverso processi di cardatura; la merce restante, all'incirca il 10%, viene invece avviata a smaltimento in discariche autorizzate. In ogni caso tutto il materiale raccolto dalla Cooperativa San Martino viene commercializzato. Vincenzo Cavalleri, presidente della Cooperativa San Martino: 'La nostra cooperativa da una parte offre nuove opportunita' di lavoro a persone svantaggiate, dall'altro garantisce a Caritas una fonte aggiuntiva di finanziamento. Quest'anno circa 70 mila euro'.

[oli1939]

questa proprio no la savevo....e dove se la meti, in scovazze?

. Se dovessi meter la carta riciclata nei cassonetti per le robe non riciclabili perchè no se la pol più riciclar. Ma, finchè no i protesta, la butto anche mi nella carta, e pò che i se la dividi lori. Inoltre se dovessi protestar seriamente per quel che costa le borse; se i vol la differenziata che i dia almeno le borse gratis. Xe tropo de lavorar e de spender e de portar e de resentar, per la gente, oltre al fatto che forsi qua de noi non servi nianche tanto farlo. Saluti, Oli1939.

[oli1939]

E ricordeve che la carta za rciclada vedi el piccolo, no se devi metter nel bidon dela carta.buon anno!oli1939.

Penso che te se sbagli.

Sul contenitor dela carta davanti a casa mia xe scritto "Giornali" "Newspapers" e anche in tedesco e sloven (e me pareria ragionevole).

Però mi go sentì la notizia per television, e me par che el nostro Piccolo sia fato con carta riciclata. Inoltre mentre la carta normale se pol riciclar, quela zà riciclada no se pol. Bah! Oli1939.

[babatriestina]

Mia nona i giornai li doprava per:
-netar le lastre
-far cartine de naftalina
-taiarli in rettangoli più o meno regolari e serviva se se finiva la carta igienica, de riserva insoma..

mi anni fa li ingrumavo e li portavo al ASTAD che ghe serviva per le lettiere de cani e gatti, forsi ghe servi ancora.

[Nona Picia]

Con quel che paghemo de tasse per le scovazze, i poderia almeno parlar più ciaro e fornirne de tutti i cassonetti che servi....Se no gavemo dove meter l'umido, lo lassemo in strada? e i vari colori dei sacchetti per distinguer la roba perchè no i li publicizza? Anni fa a Cinisello Balsamo gavevo visto che in un dato giorno della settimana se portava i sacchetti in una zona dove che i li ingrumava, no me ricordo però che genere de "merce" che se portava là.

[sum culex]

E chi ne paga el detersivo, l'acqua e el tempo speso per lavar o per lo meno solo sciaquar la roba che i volessi che la sia neta?
Noi xè za de ani che spartimo le scovaze: gavemo due seci: un per vetro e latine (e i altri metalli, ma qai?), un per la plastica (ma quala?) e una borsa per la carta, più le normali scovazze che se tien nel terzo secio soto la scafa. Un mio amico tempo fa me ga dito: "mi la diferenziata no la fazo, con quel che pago de tarsu anche quel dovessi far?"
E adesso dovessimo anche comprar (pagando) i sachi de diversi colori e i tagliandini de cassa per ste spese no indifferenti li detraemo dala tarsu o dal 730?
Dove dovemo andar a comprar sti sacheti? Ogi per TG i ga dito in distributor de benzina e i ga amche mostrado; ma xè mai possibile?
Me par che sta vignindo fora un 'casin' indescrivibile!!!!!
Sarà fato aposta per incassar le multe? Ma chi ne contesta la contavenzion e ne fa el verbale? Penso che ghe costeria de più el personal adeto a sta mansion che el personal che fazi una cernita co i svoda i tre cassoneti verde, gialo e blu; quei grigi resta per l'umido e l'indiferenziata che dovessi andar al inceneritor.
Quel va qua, quel va là, quel altro va conferì (ma come?). Son pienamente dacorso per la diferenziata, ma in un modo più semplice!
ciao
sum culex

[sum culex]

Queste saria le multe esose, tratto dal 'Piccolo' de un per de giorni fa.



Cossa ve par?
ciao
sum culex

[sono piccolo ma crescero]

Mi so che a scola i Promessi sposi iera una rottura (a mi veramente i me piaseva), ma

Le leggi anzi diluviavano; i delitti erano enumerati, e particolareggiati, con minuta prolissità; le pene, pazzamente esorbitanti e, se non basta, aumentabili, quasi per ogni caso, ad arbitrio del legislatore stesso e di cento esecutori; le procedure, studiate soltanto a liberare il giudice da ogni cosa che potesse essergli d’impedimento a proferire una condanna: gli squarci che abbiam riportati delle gride contro i bravi, ne sono un piccolo, ma fedel saggio. Con tutto ciò, anzi in gran parte a cagion di ciò, quelle gride, ripubblicate e rinforzate di governo in governo, non servivano ad altro che ad attestare ampollosamente l’impotenza de’ loro autori; o, se producevan qualche effetto immediato, era principalmente d’aggiunger molte vessazioni a quelle che i pacifici e i deboli già soffrivano da’ perturbatori, e d’accrescer le violenze e l’astuzia di questi.

Vederè, i ne conterà un giorno che i ga multà la veceta che ga butà le scovazze indifferenziade nela plastica (lo fazeva sistematicamente mia mama perché el covercio iera più leger e dopo mi andavo a veder se rivavo a tirarle fora...), poi magari i ne mostrerà el sindaco che paga la multa al posto suo e poi ... basta perché per far rispettar quele norme no digo che ghe voleria una guardia per ogni scovazon, ma almeno una guardia "dele scovaze" (no iera quela del radicio una volta?) che gira...

Così va spesso il mondo... voglio dire, così andava nel secolo decimo settimo. (sempre Promessi sposi, ma al capitolo VII)

[Nona Picia]

E che multa che demo al comun per "inottemperanza di forniture sufficienti e adatte a tutte le immondizie descritte nei vari comunicati con cui ci bombardano?"

[Ciancele]

Vedo che SCOVAZZE: RACCOLTA DIFFERENZIATA xe un tema gradito con tanti interventi. Dopo ‘ver leto tuto son contento de star fora. No voio insegnar talian, ma solo far presente che el verbo conferire no ga gnente a che far con le conferenze, ma ga el significato de raccogliere, portare. Una espresion che se trovi nei contrati dele SRL. Durante la guera se conferiva all’ammasso, dove che xe ‘ndà a finir anca el gran piantà nel 1941 in Piaza Oberdan e nela piazeta vizin el teatro romano.
Fina a qualche ano fa qua se ingrumava carta a livello industriale. Iera dite che ingrumava carta e la vendeva in bale a camionade ale carterie. Chi che gaveva ‘ssai scarti iera naturalmente le stamperie, dove che la carta andava divisa come che ga scrito SPMC el 2.1.2012. Se un ga un poco de esperienza co’ la stampa offset da foglio, sa de cosa che parlo. Adeso se vedi de meno, anca se non se sa dove che va a finir la carta dei depliant (pieghevoli). Mi me ricordo che più de 30 ani fa son andà a Trieste ala FIAT e ala IBM per aver prospeti. Nisba (senza successo). Qua, co’ te va ala fiera, te vien fora con borse de carta. E sicome che no te sa cosa far co’ la carta, te la buti via. L’importante xe averla ingrumada. Più borse iera, più grando iera el sceso ala fiera. El postier (postino) ga più prospeti che letere. I te impignisi la caseta de carta. Certi ga una tabelina: Vietato mettere prospetti. Sicome che quei che distribuisi devi far fora (evadere) tuto, i lasa el resto par tera. Che va a finir nei casoneti. Un circuito chiuso come quel de l’eremita de Pogibonsi.
Le lampadine brusade le portemo in negozio dove che se compra le nove. Dele medicine go za scrito.
Per quei che no sta tacai, portar roba al centro de racolta pol eser un viagio (tipo: Rion de Re – Campo Marzio), ma del resto xe anca dificile cior un garas (garage) in zità per 50/60 metri cubi.
Sum Culex ga scrito:
Son pienamente dacordo per la differenziata, ma in un modo più semplice.
Sum Culex no conosi el ministero per la complicazione di casi semplici, con sucursali in tuta l’Italia. E purtropo anca a l’estero.

[babatriestina]

No voio insegnar talian, ma solo far presente che el verbo conferire no ga gnente a che far con le conferenze, ma ga el significato de raccogliere, portare.

con- fero in latin vol dir portar insieme e anche contribuir, comunicar, confrontar quindi de quel vien el conferire che in italian per prima roba vol dir dar, conceder ( se conferissi un'onorificenza), portar a una roba comun ( le nostre scovazze) e anche aver un colloquio ( de cui la conferenza).
http://www.etimo.it/?term=conferire


Devo dir che a mi sto conferire me ricorda el obliterare che i disi per timbrar i biglietti del autobus , tuti termini che prima che i se impignissi la bocca nei regolamenti nissun doprava.

Un circuito chiuso come quel de l’eremita de Pogibonsi.

Eravi un eremita a Poggibonsi... ( Ifigonia)

Sum Culex no conosi el ministero per la complicazione di casi semplici, con sucursali in tuta l’Italia. E purtropo anca a l’estero.

UCAS Ufficio Complicazioni Affari Semplici

[babatriestina]

per i negozianti
http://www.informatrieste.eu/blog/blog. ... m=facebook

[sono piccolo ma crescero]

Ho trovato questa interessante pagina web ed ancora più interessante il filmato molto chiaro

http://www.deabyday.tv/ecologia-e-ambie ... stica.html

che mi conferma in un'idea: che alla fine tutto va bruciato, ma che il comune ha un ritorno dal consorzio dei produttori di imballaggi per la plastica raccolta... per cui io i piatti di plastica ed i bicchieri (pochissimi) li butterò nella plastica; infatti i casi sono due: o devono pagare qualcuno che li tiri fuori (e creo un posto di lavoro) o aumentano il peso della plastica ed il comune avrà un maggior ritorno...

Interessante l'ultimo consiglio del filmato: meno plastica si consuma e meglio è.

[babatriestina]

qualche esperto della Defonta mi racconta cosa ne facevano delle scovazze triestine allora?
lo so che la coscienza ecologica si è sviluppata più tardi, ma adesso mi dicono no alle discariche che inquinano, no agli inceneritori che inquinano pure... e le immondizie crescono sempre più perchè cresce sempre di più l'usa e getta

[mandi_]

Leggo che "Trieste ha una tradizione molto antica di incenerimento dei rifiuti. Già nel 1912, ancora con il governoasburgico, era attivo un impianto".
No so altro...

[sono piccolo ma crescero]

qualche esperto della Defonta mi racconta cosa ne facevano delle scovazze triestine allora?
lo so che la coscienza ecologica si è sviluppata più tardi, ma adesso mi dicono no alle discariche che inquinano, no agli inceneritori che inquinano pure... e le immondizie crescono sempre più perchè cresce sempre di più l'usa e getta

Sicuramente se ne producevano meno di oggi. Quando ero piccolo, ma proprio piccolo, ricordo che alla mattina si metteva in portone il vaso con le immondizie e passavano a raccoglierlo. Noi eravamo in 9 ed avevamo una cassettina di legno che avrà avuto dimensioni 20x30x40 cm. La carta si riciclava, molti prodotti venivano venduti sfusi. Ed in inverno, fino al 1970, finiva tutto nella stufa (chissà di quanta diossina e polveri sottili siamo stati responsabili...)

[VetRitter]

cosa ne facevano delle scovazze

penso che anche in altre parti d'Europa, fino agli anni '50-'60 non ci siano stati grossi problemi di rifiuti da smaltire, unici imballaggi potevano essere le scatolette, chi poteva permettersele, e quelle raccolte da magnani o straccini, plastica e precursori quasi assenti, cibo acquistato e confezionato in carta paglia, (o quotidiani), bottiglie in vetro riutilizzate in eterno, e quel poco di organico che avanzava in cucina smaltito grazie a cani, gatti, sorci del cortile o del campo dietro casa.
credo, non so, magari gli inceneritori erano solamente quelli di grosse industrie o impianti di trasformazione, a Piacenza nel vecchio macello è ancora presente, e risale alla fine del '800.
saluti

[babatriestina]

non penso agli anni 50 ma prima: scarti di cucina ce ne son sempre stati, le carte venivano riciclate ma per esempio dopo aver fatto da cartine di naftalina venivano buttate, dopo aver scolato l'olio idem.. il dentifricio, il detersivo, anche il sapone avevano le loro custodie.. prima della discarica di Trebiciano cosa ne avveniva?
insomma, c'era un servizio di nettezza urbana coi scovazzini, chiedo cosa ne facevano gli scovazzini della - se volete poc- immondizia che raccoglievano? in particolare a Trieste fino al 1918 !

[oli1939]

Noi fino al 1945 e poi la mia famiglia fino al 1970, stavamo in "campagna" a S.Luigi, ex via dei Porta 128 ora via Richard Burton. Avevamo un orto grande e splendido, fiori e frutta di tutti i tipi. Le scovazze si raccoglievano in un cassone di cemento con il coperchio di ferro, a strati, e poi si usavano, miste a terra, per concimare la campagna. Credo lo facciano anche adesso in periferia. Saluti, oli1939.