Vie intitolade ai nemici de Trieste

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Vie intitolade ai nemici de Trieste

Messaggio da Blues Briso »

Ho passato buona parte della mia infanzia abitando in una piccola via di Trieste, la quale porta un nome che, solo nell'ultima decade, ho scoperto essere uno scrittore ed autore di teatro piemontese di fine Ottocento, oggi pressoché sconosciuto. Immagino che la via gli sia stata dedicata successivamente alla prima guerra mondiale oppure dopo il '54. La cosa non mi stupisce. Quest'autore è stato, per quanto ne so, totalmente estraneo alle vicende di Trieste, ma l'Italia in qualche modo ha voluto omaggiarlo anche a Trieste. Preso possesso del territorio, l'Italia ovviamente lo plasma come le sembra meglio.
Più tardi, invece, durante l'adolescenza passavo ogni giorno in via Besenghi. Ecco, oggi scopro che Pasquale Besenghi, a cui la via è dedicata, nacque a Isola d'Istria sul finire del Settecento, studiò tra Capodistria e Padova, si avvicinò alle idee della "italianità risorgimentale", e pare volesse pure partecipare ai moti napoletani del '21, ma ha avuto la fortuna di arrivare a Taranto, quando ormai era già stato represso. La carriera burocratica che intraprese in seguito, lo portò a Trieste, dove trovò impiego nel tribunale mercantile, ma lì si inamicò l'ambiente che lo circondava e si ritirò per dissidi con i superiori. L'interesse per le attività mercantili dei triestini fu disprezzato da Besenghi che lo ritieneva utilitaristico. Cosa fece? Ne trasse ispirazione per prendere pesantemente in giro i Triestini, facendone una satira in cui la città di Cucibreck altro non era che la sua versione letteraria di Trieste, di cui ridicolizza i cittadini con una ricchezza di allusioni autobiografiche, nel suo "Saggio delle novelle orientali". A Trieste ci morirà per colera nel 1849.
Ecco, non so se la via gli è stata dedicata per la sua "italianità", o per gli studi che fece in seguito Stuparich sui suoi lavori, certo è che forse si sarebbe meritato di più una via qualcuno che non abbia denigrato Trieste (a torto o a ragione). Mi pare come ringraziare uno che ti ha appena sputato in faccia.
Ma questo, ho scoperto qui (in fondo alla pagina):
https://triestestoria.altervista.org/to ... /home.html
che non è il caso peggiore.


Vosi e lingue sconossude me bati sule orece nude. El posto xe 'l steso, ma mi no 'l me par, adeso. Tuta sta gente de ndo' la riva, ché no la va via? O inveze xe i mii che me schiva? E pur ara, che mi son casa mia!
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Bartolomeo D'alviano nato probabilmente a Todi in Umbria nel 1455, fu un condottiero, capitano di ventura con un lungo curriculum; il quale nel maggio del 1508, era al servizio di Venezia, e assediò Trieste per terra, mentre per mare la città venne posta in blocco navale dalla flotta di Girolamo Contarini con 9 galee e numerose barche armate. Vi fù la sortita di quaranta triestini, che riuscrono a muoversi fuori dalla città, per depredare il castello di Draga controllato dai veneziani. I triestini riuscirono per un po' a rallentare l'approntamento di una batteria di cannoni presso “le fornaci”, ma quando i veneziani portarono a termine il lavoro, per Trieste cominciò il fuoco dei cannoni, che continuò per tre giorni da terra e dal mare. Bartolomeo d’Alviano si attestò a Prosecco. Dopo che furono state atterrate parte delle mura, molte case ed alcune torri, i triestini superstiti, si videro costretti alla resa e acconsentirono a pagare ai veneziani 15.000 ducati pur di non subire il saccheggio della città. Dopodiché a Trieste giunse come provveditore Francesco Cappello, che mantenne la disciplina con inflessibile severità (impiccagioni, frustate e donne messe alla berlina). Nel castello venne posto Alvise Zeno.


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Re: Vie intitolade ai nemici de Trieste

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Francesco Cappello, patrizio veneziano nato intorno al 1460, fu un uomo di governo e diplomatico, a cui il Senato della Repubblica veneta il 9 maggio 1508 affidò il compito di governare la città di Trieste.
I veneziani comandati da Bartolomeo D'alviano, l'avevano appena strappata all'imperatore Massimiliano I, dopo un'accanita resistenza da parte dei triestini.
Per Trieste fu un'esperienza dura e drammatica, poichè il Cappello affrontò il suo compito con con spietata foga, reprimendo le congiure e i continui atti di ostilità verso la Serenissima, che era invisa a una larga parte dei Triestini, e specialmente ai nobili (Ma non solo, visto che lo stesso Papa Giulio II avrebbe voluto dissolvere i suoi dominii). Durante il provveditorato di Cappello, numerosi cittadini triestini furono inviati al confino a Venezia; ad uno reo di occultare alcune armi fu tagliata una mano; fece impiccare un altro triestino colpevole di avergli rivolto parole di minaccia; gruppi di triestini oppressi si rifugiarono a Lubiana, in risposta Cappello fece deportare a Cherso donne e neonati. Sottopose la città a forzose spoliazioni per pagare il riscatto di 15.000 ducati che i Triestini si erano impegnati a rifondere per evitare il sacco della città. Il poeta triestino Giusto Giraldi lo definì "Can arrabbiato" per "che tutto il suo apiacer e suo solazio / era facendo de Tergestin stracio".
Successivamente, formatasi la lega antiveneziana dei Cambrai, gravi preoccupazioni andarono ad aggiungersi a quelle del provveditore, i cui dispacci nella primavera del 1509 furono quasi interamente dedicati alle informazioni sui preparativi militari degli Imperiali. Successivamente alla disfatta di Agnadello (14 maggio), abbozzando una manovra intesa a placare e dividere le potenze coalizzate, Venezia gli impose di restituire Trieste a Massimiliano I, ma gli ordinò pure di porre prima al sicuro le artiglierie e le munizioni, che giunsero infatti all'arsenale di Venezia il 28 maggio. Tuttavia in seguito, per mettere in salvo il provveditore Cappello, tanto odiato dai Triestini da non volerlo lasciar fuggire, nonostante la pacifica restituzione della città ai rappresentanti imperiali, fu necessario mandare due galee, per proteggerlo nel suo ritorno a Venezia il 6 giugno.


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Re: Vie intitolade ai nemici de Trieste

Messaggio da babatriestina »

Ma D'Alviano no iera nemico de Trieste, iera condottiero assoldado al momento dela repubblica de Venezia durante le guerre d'Italia che in quel momento iera in lega contro i arciduchi d'Austria, in un dei tanti cambiamenti de fronte e de aleanze che se ga formado in quei anni. Misurar con idee attuali o anche risorgimentali le guerre d'Italia dei primi anni del Cnquecento xe decisamente antistorico e xe deventado de moda perché qualchedun ghe piasi acentuar cussì.

(impiccagioni, frustate e donne messe alla berlina iera norme comuni del epoca, ti che te ga sotoman spesso i statuti comunali triestini te ghe troverà dentro "taglio del pollice della mano, del naso, l'esposizione alla berlina- per il reato di bestemmia!- e il bando"; per le impiccagioni, la forca xe restada a Montuzza fin al Ottocento


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Re: Vie intitolade ai nemici de Trieste

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Go capido che nol iera el vero nemico de Trieste, ma ga combatudo contro Trieste.
Che Trieste ghe intitoli una via xe assurdo per mi. Xe come se I francesi ghe intitolassi le vie a Horatio Nelson, dai.


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Re: Vie intitolade ai nemici de Trieste

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interessante la motivazion dela lega di Cambrai: papa Giulio II la ga fatta contro Venezia per volerse riprender le terre de Romagna, e per questo se ga alleado con Massimiliano, Luigi XII de Francia , i Aragona, i Este, i Savoia, i Gonzaga, progettando de spartirse- se vincitori- i territori veneziani. Ma dopo due anni, rendendose conto che la minaccia iera più grave che Venezia, dietro front, cambiamento de fronte, papa, imperator, Venezia e Spagna fa la lega santa contro la Francia. Ma nel 1515 Francesco I cala e vinzi a Marignano...
tuti sti cambiamenti de fronte e de aleanze ga fato far assai bruta figura a tuti i Stati contraenti. Più legio libri a riguardo e più me rendo conto


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Re: Vie intitolade ai nemici de Trieste

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Blues Briso ha scritto: mar 15 ago 2023, 17:53 Go capido che nol iera el vero nemico de Trieste, ma ga combatudo contro Trieste.
Che Trieste ghe intitoli una via xe assurdo per mi. Xe come se I francesi ghe intitolassi le vie a Horatio Nelson, dai.
per dir, in Francia no i ga mai dedicado una via Giulio Cesare?

https://fr.wikipedia.org/wiki/Rue_Jules-C%C3%A9sar


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Re: Vie intitolade ai nemici de Trieste

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Blues Briso ha scritto: mar 15 ago 2023, 17:20 Ho passato buona parte della mia infanzia abitando in una piccola via di Trieste, la quale porta un nome che, solo nell'ultima decade, ho scoperto essere uno scrittore ed autore di teatro piemontese di fine Ottocento, oggi pressoché sconosciuto. Immagino che la via gli sia stata dedicata successivamente alla prima guerra mondiale oppure dopo il '54. La cosa non mi stupisce. Quest'autore è stato, per quanto ne so, totalmente estraneo alle vicende di Trieste, ma l'Italia in qualche modo ha voluto omaggiarlo anche a Trieste. Preso possesso del territorio, l'Italia ovviamente lo plasma come le sembra meglio.
Più tardi, invece, durante l'adolescenza passavo ogni giorno in via Besenghi. Ecco, oggi scopro che Pasquale Besenghi, a cui la via è dedicata, nacque a Isola d'Istria sul finire del Settecento, studiò tra Capodistria e Padova, si avvicinò alle idee della "italianità risorgimentale", e pare volesse pure partecipare ai moti napoletani del '21, ma ha avuto la fortuna di arrivare a Taranto, quando ormai era già stato represso. La carriera burocratica che intraprese in seguito, lo portò a Trieste, dove trovò impiego nel tribunale mercantile, ma lì si inamicò l'ambiente che lo circondava e si ritirò per dissidi con i superiori. L'interesse per le attività mercantili dei triestini fu disprezzato da Besenghi che lo ritieneva utilitaristico. Cosa fece? Ne trasse ispirazione per prendere pesantemente in giro i Triestini, facendone una satira in cui la città di Cucibreck altro non era che la sua versione letteraria di Trieste, di cui ridicolizza i cittadini con una ricchezza di allusioni autobiografiche, nel suo "Saggio delle novelle orientali". A Trieste ci morirà per colera nel 1849.
Ecco, non so se la via gli è stata dedicata per la sua "italianità", o per gli studi che fece in seguito Stuparich sui suoi lavori, certo è che forse si sarebbe meritato di più una via qualcuno che non abbia denigrato Trieste (a torto o a ragione). Mi pare come ringraziare uno che ti ha appena sputato in faccia.
Ma questo, ho scoperto qui (in fondo alla pagina):
https://triestestoria.altervista.org/to ... /home.html
che non è il caso peggiore.
alora no xe un caso che i ghe gabi distrutto el busto e mai rifatto e che el suo busto in Giardin pubblico la la P de Pasquale cancellada de anni e nissun la governa? ma sa, Dante parla dei Ughi come s crivi una lapide ben nota. Ma te ga leto tute le sue poesie o solo q uella? vedi anche


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Re: Vie intitolade ai nemici de Trieste

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Blues Briso ha scritto: mar 15 ago 2023, 17:20 L'interesse per le attività mercantili dei triestini fu disprezzato da Besenghi che lo ritieneva utilitaristico. Cosa fece? Ne trasse ispirazione per prendere pesantemente in giro i Triestini, facendone una satira in cui la città di Cucibreck altro non era che la sua versione letteraria di Trieste, di cui ridicolizza i cittadini con una ricchezza di allusioni autobiografiche, nel suo "Saggio delle novelle orientali".
Un po' come Musil che sfotteva la "kakania" ? eppure in Austria lo ammirano e rispettano


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Beh, Besenghi ai sui tempi no iera ben visto dai Triestini, che sappio mi, i ghe ga blocado anche dei libri, che lui ga ristampado come Filadelfia.
De kakania sinceramente no so, ma mi son permaloso, se un no ga confidenza o boni motivi per ciorme pel fioco, con mi ga serado. Magari Musil el iera più cocolo, no so.


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e a proposito de intitolazioni, per storia un poco più recente (no volessi solevar un vespaio ma..) gavemo in Carso le scole dedicade al 1 maggio del 45 che ben, per qualchedun xe liberazion, ma no per tuti, vista l'atmosfera dei 40 giorni. In cui ga partecipado anche don Scek, che i ghe ga dedicado una scola e che el Archeografo ghe ga dedicado un articolo, come prete i lo gaveva anche sospeso a divinis( se xe vero, come se legi in tante fonti "Nel 1945 rifiutò di amministrare i sacramenti agli italiani in procinto di essere uccisi a Basovizza, affermando che non ne valeva la pena" la cit xe in Spazzali, autor bastanza affidabile


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Blues Briso ha scritto: mar 15 ago 2023, 18:18 Beh, Besenghi ai sui tempi no iera ben visto dai Triestini, che sappio mi, i ghe ga blocado anche dei libri, che lui ga ristampado come Filadelfia.
De kakania sinceramente no so, ma mi son permaloso, se un no ga confidenza o boni motivi per ciorme pel fioco, con mi ga serado. Magari Musil el iera più cocolo, no so.
confesso de no gaver letto Musil direttamente ( devi esser un maton), ma quel che go letto sula kakania e sui sui libri me pareva che el sfottò fussi evidente. Me par che parla Magris a riguardo.


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Re: Vie intitolade ai nemici de Trieste

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babatriestina ha scritto: mar 15 ago 2023, 17:58
per dir, in Francia no i ga mai dedicado una via Giulio Cesare?

https://fr.wikipedia.org/wiki/Rue_Jules-C%C3%A9sar
Mi fossi francese no gaverìa volù, soprattutto desso che la guerra de Cesare e l'impero roman xe finidi de un pochi de aneti; comunque de qualche parte i ga la statua de Vercingetorige, che per lori me par più giusta.


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Re: Vie intitolade ai nemici de Trieste

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babatriestina ha scritto: mar 15 ago 2023, 18:19 e a proposito de intitolazioni, per storia un poco più recente (no volessi solevar un vespaio ma..) gavemo in Carso le scole dedicade al 1 maggio del 45 che ben, per qualchedun xe liberazion, ma no per tuti, vista l'atmosfera dei 40 giorni. In cui ga partecipado anche don Scek, che i ghe ga dedicado una scola e che el Archeografo ghe ga dedicado un articolo, come prete i lo gaveva anche sospeso a divinis( se xe vero, come se legi in tante fonti "Nel 1945 rifiutò di amministrare i sacramenti agli italiani in procinto di essere uccisi a Basovizza, affermando che non ne valeva la pena" la cit xe in Spazzali, autor bastanza affidabile
Mi infatti no volevo riferirme a situazioni più delicate, dove ideologia, confini, etc xe più importanti (e magari anche opinabili). Mi me volevo riferir proprio a chi ga atacà Trieste, che se ritrova un ricordo "imperituro" che ghe vien regalà proprio da chi ga subido. Ben inteso, no penso che sia personaggi che va messi ala berlina, ma per come la vedo mi, no xe i triestini che ga de darghe gloria.
Tuto qua


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Re: Vie intitolade ai nemici de Trieste

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xe che no i ga atacà Trieste come Trieste, ma el stato che in quel tempo Trieste fazeva parte e che i iera in guera, ripeto, ga poco senso considerar che i gabi atacado Trieste come Trieste in sè, la fussi stada un staterello a sè, alora saria un altro per de manighe.
Saria bel comunque leger l a motivazion del intitolazion. Mlte i le fa adesso sul onda emotiva, po fra un secolo no i se ricordarà gnanche perché. Ma xe de anni che vedo e no solo a Trieste una sorta de guera dele strade de sugerimenti de cambi de intitolazioni ( le varie vie Stalin de qualche parte)


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Re: Vie intitolade ai nemici de Trieste

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Blues Briso ha scritto: mar 15 ago 2023, 18:25
Mi fossi francese no gaverìa volù, soprattutto desso che la guerra de Cesare e l'impero roman xe finidi de un pochi de aneti; comunque de qualche parte i ga la statua de Vercingetorige, che per lori me par più giusta.
la go fotografada mi a Clermont ferrand
Immagine

( lori se consola con Asterix)


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Re: Vie intitolade ai nemici de Trieste

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Santo Gavardo di Capodistria nel gennaio del 1463 si trovava in Istria, quando sorse una controversia tra Venezia e Trieste perché a dei mercanti che dalla Germania erano diretti a Capodistria i triestini impedirono loro il libero passaggio; inoltre, i triestini furono accusati di aver ucciso una guida fornita da Santo Gavardo agli stessi mercanti. Il condottiero penetrò nel territorio del Comune con una sessantina di uomini d’arme e compì alcune scorrerie nella valle di Moccò.
A febbraio, i veneziani bloccarono il porto di Trieste con sessanta legni. Santo Gavardo, da parte sua, si mosse sul Carso con ben quattrocento cavalieri, toccò Nigrignano (Schwarzeneg), Corgnale ed altre terre dei conti di Gorizia, marciando sulla strada che dalla Carniola conduce a Trieste. Sconfisse Giovanni (o Cristoforo) dei Cancellieri che tentava di impedire le operazioni del blocco terrestre a Trieste.
Ancora tra giugno e luglio continuò a tediare i triestini, finché giunsero in suo soccorso millequattocento uomini tra fanti e cavalieri (tra i quali trecento balestrieri). I triestini chiesero una tregua, che non rispettarono quando parve loro di vedere in difficoltà gli avversari.
Ad agosto poi, giunsero ancora quattro galee e nuove truppe con il provveditore di Udine Giacomo Antonio Marcello. Gavardo prese parte all’assedio di Trieste con Bernardino di Montone, Carlo di Montone e Matteo da Sant’Angelo. I veneziani si accampano nella zona della Geppa, a Roiano, a Scorcola, a Chiadino, a San Vito e a Sant’Andrea mentre dal mare la città si trovava ancora in blocco per la presenza di molte navi e da quattro pontoni forniti di bombarde grosse.
In autunno gli viene dato l’incarico di sbarrare la strada ad alcuni cavalli tedeschi venuti in soccorso dei difensori, ma i suoi avversari elusero il suo tentativo ed entrarono a Trieste a causa di un contrattempo sorto nel campo veneziano, che ebbe l'effetto di ritardare la sua partenza per intercettarli.
Nel 1465 muore.


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Re: Vie intitolade ai nemici de Trieste

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Alcune informazioni le ho desunte da cavalieridiventura.it


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Re: Vie intitolade ai nemici de Trieste

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la famosa guerra che i dirottava i cranzi ( i mercanti tedeschi) per obligarli a passar per Trieste e comprar de lori. Xe quela che xe finida cola cosidetta " destruzion de Trieste"? nel 1468 che i ga capitolado dopo un assalto de Luogar ( ch e per fortuna no i ghe ga dedicado una via) perdendo i veci privilegi de autonomia dela dedizion del 1382? viewtopic.php?t=1867


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babatriestina ha scritto: mar 15 ago 2023, 18:46 xe che no i ga atacà Trieste come Trieste, ma el stato che in quel tempo Trieste fazeva parte e che i iera in guera, ripeto, ga poco senso considerar che i gabi atacado Trieste come Trieste in sè, la fussi stada un staterello a sè, alora saria un altro per de manighe.
Saria bel comunque leger l a motivazion del intitolazion. Mlte i le fa adesso sul onda emotiva, po fra un secolo no i se ricordarà gnanche perché. Ma xe de anni che vedo e no solo a Trieste una sorta de guera dele strade de sugerimenti de cambi de intitolazioni ( le varie vie Stalin de qualche parte)
Ma no so, mi no la vedo cussì.
Xe comunque stai dall'altra parte.
Xe come se adesso l'Austria ghe dedicassi una via a Princip, perché nol ga copà Francesco Ferdinando perché la gaveva con lui, ma perchè el iera anarchico. Gabi pazienza, no voio sembrar che me intestardiso, ma me par che no gabi tanto senso. Xe omini che ga combatudo contro Trieste. Come pol esser giusto (ma per come che la vedo mi anche solo acetabile) che sia Trieste a darghe gli onori?
Torno a ripeter per mi xe come se a Hiroshima ghe fossi una via Enrico Fermi


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