L'OGS Explora a Trieste

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Nini Naridola
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L'OGS Explora a Trieste

Messaggio da Nini Naridola »

No podevo mancar alla conferenza stampa de stamatina su l'arivo dela nave oceanografica che mancava da 10 anni in cità.
Meto de seguito el comunicato stampa con i orari dela visita nel prossimo fine setimana

Comunicato Stampa
L'OGS Explora ritorna a Trieste e si apre al pubblico per un eccezionale “open day”

L'Ogs Explora, l'unica nave da ricerca con capacità oceaniche di proprietà di un Ente pubblico attualmente esistente in Italia, torna a Trieste dopo 7 anni, in quanto il porto di riferimento per le partenze e gli arrivi dalle sue missioni scientifiche è, da anni, Crotone, al centro del Mare Mediterraneo. In vista di quest'eccezionale occasione, dunque, l'OGS – Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, ha deciso di organizzare per venerdì 15, sabato 16 e domenica 17 marzo 2013, un particolare “open day”: un intero fine settimana dedicato a tutti coloro che desiderino conoscere l'imbarcazione, le attività scientifiche e i progetti di ricerca realizzati grazie a questo mezzo. A questo scopo, i ricercatori dell'OGS accoglieranno appassionati, curiosi, grandi e bambini che si prenoteranno ai recapiti dell'Istituto e che potranno godere dell'opportunità di salire a bordo dell'OGS Explora, appositamente ormeggiata al Molo dei Bersaglieri di Trieste.
Le iniziative in programma sono state presentate questa mattina da Maria Cristina Pedicchio, Franco Coren e Riccardo Codiglia rispettivamente Presidente, Direttore Generale e Referente per L'Explora, all'Hotel Vis-à-vis di Trieste. L'incontro è stato anche l'occasione per ricordare le principali missioni che hanno vista coinvolta l'imbarcazione negli ultimi anni e i programmi per il futuro.
Venerdì 15 marzo, l'OGS Explora verrà ormeggiata nei pressi della Stazione Marittima di Trieste, sul lato da cui di solito salpa il Delfino Verde. Il pomeriggio sarà riservato ai familiari dei ricercatori che lavorano a bordo dell'imbarcazione e che, anche per mesi, sono impegnati nei vari progetti di esplorazione in Italia e all'estero. In questo modo le famiglie potranno “toccare con mano” i luoghi dove vivono i loro cari e farsi un'idea concreta di come trascorrono le loro giornate. A sera l'OGS Explora ospiterà una cena per le autorità scientifiche della “International workshop on innovation and researche in the frame of the strategy of the Adriatic-Ionian Macroregion” in programma a Trieste per la stessa giornata.
Sabato 16 e domenica 17 saranno dedicate interamente alla città, con visite guidate della durata di 30 minuti ciascuna, riservate a gruppi di 10 persone per volta. Per godere di questa opportunità è necessario prenotarsi al n° dell'OGS +39-040-21401 a partire da martedì 12 marzo e fino all'esaurimento dei posti disponibili. Le visite avranno i seguenti orari d'inizio: sabato ogni 30 minuti dalle 9.30 alle 11.00 e dalle 14.30 alle 16.30. Domenica, sempre ogni 30 minuti, dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 14.30 alle 16.30. Per chi non fosse riuscito a prenotarsi, sia sabato che domenica, sarà possibile visitare la nave presentandosi direttamente al Molo Bersaglieri dalle 17 alle 18, fino ad esaurimento delle disponibilità.
Il percorso prevederà l'entrata sul ponte di coperta e la visita al salone di accoglimento dove i ricercatori si ritrovano, mangiano e discutono. Successivamente i visitatori scenderanno sotto coperta nella sala di controllo, dove si impostano le rotte e si gestiscono gli strumenti per le rilevazioni del fondale e del sottosuolo, per proseguire nel laboratorio biochimico, dove vengono studiate le caratteristiche dei campioni d'acqua prelevati. Infine si salirà sul Ponte di Comando, dove il Comandante gestisce la navigazione in costante contatto con il personale scientifico. La collaborazione tra l'equipaggio ed i ricercatori è infatti un fattore importantissimo per il buon esito delle campagne.
L'OGS Explora è lunga circa 73 metri, ha una stazza lorda di 1.400 tonnellate e può raggiungere gli 11 nodi di velocità. E' classificata come “classe ghiaccio”, in quanto possiede le caratteristiche per poter navigare e acquisire dati anche in ambienti estremi quali l'Antartide e l'Artico. Può ospitare 12 tra ricercatori e tecnici oltre ai 18 membri di equipaggio.
Al termine di questo intenso fine settimana, l'OGS Explora riprenderà le sue attività di ricerca. La prossima missione vedrà la nave impegnata in un rilievo geofisico tra il Golfo di Trieste e Capodistria in collaborazione con l'Università di Lubiana; successivamente si effettueranno studi al largo della foce del Po, da qui si procederà verso il Sud Adriatico per effettuare la manutenzione di una stazione oceanografica per poi proseguire con uno studio lungo il tracciato del TAP ovvero il TransAdriatic Pipeline, un gasdotto che collega il Mar Caspio con l'Europa. L'OGS Explora infatti “non si ferma mai”. Data l'ingente quantità di campagne effettuate finora, è ritenuta un'infrastruttura di riferimento per ricerche geofisiche ed oceanografiche a livello internazionale, tanto da essere stata inserita nel 2008 tra le 18 navi appartenenti alla flotta EUROFLEETS, un'alleanza di Enti di Ricerca europei di eccellenza nata per favorire il coordinamento e l'uso efficiente delle infrastrutture marine e migliorare così il progresso della ricerca scientifica sul mare.
Trieste, 8 marz0 2013


Nini Naridola
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Re: L'OGS Explora a Trieste

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Per chi che no ga voia de leger tuto el comunicato stampa riassumo le modalità per la visita alla nave:
Venerdì 15 visita riservata ai familiari degli addetti ai lavori ed alla sera cena per le autorità scientifiche;
Sabato 16 ogni 30 minuti visita per gruppi di 10 persone a partire dalle 9.30 sino alle 11.00 e dalle 14.30 alle 16.30
Domenica 17 Idem dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 14.30 alle 16.30
Per chi non fosse riuscito a prenotarsi, sia sabato che domenica, sarà possibile visitare la nave presentandosi direttamente sotto bordo al Molo Bersaglieri dalle 17.00 alle 18.00 fino ad esaurimento delle disponibilità

Prenotazione al n° tel. dell'OGS 040-21401 (è il centralino dell'Ente) a partire da martedì 12 marzo. Consiglio: durante le ore lavorative (per es. dalle 08.00 alle 14.30).
tratto da una foto di Andrea Lasorte
tratto da una foto di Andrea Lasorte
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Nini Naridola
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Re: L'OGS Explora a Trieste

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Il Piccolo, che pure ha ricevuto il comunicato stampa di ieri, oggi riporta sul suo sottotitolo la notizia (errata) che si potrà visitare la nave oceanografica oggi e domani. Ho chiesto ad uno dei ricercatori impegnati a bordo e mi ha dato conferma che le visite guidate saranno effettuate nei giorni di sabato 16 e domenica 17.


Nini Naridola
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Re: L'OGS Explora a Trieste

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No so quanti de voi xe stai interessai dale visite al OGS Explora e se stai fortunai, vista la coda nele prenotazioni, de montar a bordo. Mi me son sentì in dover de ofrirme volontario a darghe una man ai mii ex coleghi. La barca mancava de Trieste da un dieci anni e xe sta bel veder tanta gente, complice la giornada de sabato piena de sol, curiosar soto bordo.
Meto qua un per de foto.
Ecola, ormegiada al molo bersaglieri, col Delfino Verde che ga apena molà le zime e che 'l va a Muja e col gazebo alestido per dar opuscoli, informazioni e per preparar el tour de visite.
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Nini Naridola
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Re: L'OGS Explora a Trieste

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L'alabarda orgogliosamente sventola sora el Gran Gala dei pavesi e l'anemometro che segna el greco-levante che sufiava un pochetin.
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Nini Naridola
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Re: L'OGS Explora a Trieste

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Un particolare de la prua col suo scudo
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Nini Naridola
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Re: L'OGS Explora a Trieste

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Ancora il Gran pavese simbolo di festa.
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Nini Naridola
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Re: L'OGS Explora a Trieste

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Santa Maria del Guato con l'ancora che se gà posà sui fondai de mezo mondo: da l'Artide a l'Antartide.
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Nini Naridola
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Re: L'OGS Explora a Trieste

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Le colleghe in veste da hostess nel gazebo con gigantografia de piazza Unità
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Nini Naridola
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Re: L'OGS Explora a Trieste

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Una nostra ricercatrice che “prepara al giro” un grupo de visitadori de tute le età
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Nini Naridola
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Re: L'OGS Explora a Trieste

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El grupo de le personalità sul carruggetto de babordo, in attesa de entrar nei laboratori, guidadi da la presidente dell'Ente prof. Maria Cristina Pedicchio (la prima sulla destra), una persona che me piasi: volitiva, ma nello stesso tempo affabile.
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Nini Naridola
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Re: L'OGS Explora a Trieste

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Forsi saria meio metter tuto in "porto e navi"?


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mandi_
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Re: L'OGS Explora a Trieste

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Ti ringrazio del bel reportage fotografico. Quanto avrei voluto esserci! Mi sarebbe soprattutto piaciuto vedere l'interno della nave (non sono mai salita su una nave con l'occasione di vederne la struttura). Mi sarebbe anche piaciuto ascoltare i termini nautici usati (anche in dialet) e naturalmente le spiegazioni delle funzioni di questa OGS Explora.
Beati voi...


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Re: L'OGS Explora a Trieste

Messaggio da babatriestina »

Nini Naridola ha scritto:Forsi saria meio metter tuto in "porto e navi"?
fatto


"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
Nini Naridola
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Re: L'OGS Explora a Trieste

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Per la gioia di Mandi di cui mi commuove il suo entusiasmo nautico, aggiungo il pieghevole che veniva distribuito ai visitatori. Logicamente è molto succinto, però se vuole saperne di più ... basta chiedere.
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Nini Naridola
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Re: L'OGS Explora a Trieste

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... per sentire i termini marinareschi, magari in dialetto, devo deludere Mandi: di triestini a bordo ci sono solo il comandante ed un marinaio. Il resto dell'equipaggio è della Campania, in massioma parte meridionali.
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mandi_
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Re: L'OGS Explora a Trieste

Messaggio da mandi_ »

Mah, la mia è più una domanda semplice. Una nave così mi sembra un poco un enorme computer, anche per le importanti rilevazioni da essa effettuate. Quanto è importante al giorno d'oggi l'intervento umano su una nave? Cosa fanno insomma gli uomini(o donne)a bordo, oltre al lavoro computerizzato ?

Un'altra osservazione: vedo che quest'anno sono aumentate le iscrizioni all'Istituto nautico a Trieste. Come trovano occupazione i giovani usciti da quest'Istituto? Trieste offre ancora un'opportunità ai giovani che vogliono lavorare sul mare? (sta osservazione m'è venuta spontanea pensando a soli due uomini triestini nell'equipaggio...)

Non mi arrischio a chiedere della geofisica...

Ah, se cercano un'assistente a bordo, mollo il lavoro subito... :-D e parto per l'oceano...


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Re: L'OGS Explora a Trieste

Messaggio da Nini Naridola »

Rispondo volentieri alle tue domande sull'attività dei ricercatori e tecnici a bordo. Non ti parlerò della sismica e della geologia in generale, ma mi soffermerò più su quello che era il mio campo: l'oceanografia fisica, chimica, biologica.
La disponibilità per il personale tecnico è di 12 unità. Si lavora in continuo, 24 h su 24 a turni di 8 ore (poi vengono sempre molte di più): quindi 4 per turno.
Mentre l'ADCP (Acoustic Doppler Current Profiler) installato fisso sotto la chiglia è interfacciato ad un computer che in continuo registra la velocità e la direzione della corrente (“sottratta2 a quella della nave. L'acquisizione è sì automatica però bisogna tenerlo sotto controllo, impostare di tanto in tanto vari parametri ...Stesso discorso vale per il termosalinometro che ci dà i valori di temperatura e di salinità superficiali (altro computer) Un terzo computer registra la posizione e quindi la rotta, un altro registra la batimetria. Sono ovviamente tutti sincronizzati. Il grosso del lavoro per tutta l'equipe avviene durante lo stazionamento per il prelievo dei campioni d'acqua lungo tutta la colonna dalla superficie al fondo. A questo scopo si usa una batisonda (CTD) collegata con un cavo conduttore collegato attraverso una deck unit ad un computer. Il CTD (conducibilità, temperatura, pressione-profondità) è ingabbiato nel Rosette che porta 24 bottiglie da 10 litri atte a prelevare i campioni d'acqua alle profondità desiderate. Le bottiglie vengono calate aperte (imploderebbero con la pressione) e, giunti alla profondità prescelta con un comando sulla deck unit vengono fatte rinchiudere intrappolando l'acqua a quella quota. Quando viene issata a bordo la Rosette intervengono i chimici ed i biologi (che, intanto, nello stazionamento hanno provveduto a calare i loro retini per catturare il fitoplancton o lo zooplancton) a prelevare nelle apposite bottigliette l'acqua che dovrà essere poi analizzata nel “laboratorio umido”. Parametro importante è l'ossigeno disciolto che viene “fissato” immediatamente con reagenti. Altre procedure vengono utilizzate per i vari parametri da determinare. Ne elenco i più comuni:il Ph, l'alcalinità e carbonio inorganico totale, i fosfati, nitriti, nitrati, l'ammoniaca, i silicati, l'azoto e fosforo, la clorofilla (che ha bisogno, per le analisi, di una gran massa d'acqua per cui certe volte bisogna dedicare un'ulteriore calata del CTD con Rosette) Ovviamente, tra una calata e l'altra bisogna fare la manutenzione della cella della conducibilità sul CTD (lavaggio con acqua distillata) e “riarmo” delle 24 bottiglie del Rosette (riapertura dei tappi e fissaggio sul tamburo rotore). Intanto che il computer fa le prime elaborazioni dei dati raccolti, il fisico provvede a compilare la scheda meteorologica (lettura dei termometri asciutto -bagnato e conseguente calcolo dell'umidità relativa, osservazione del cielo con sua copertura e tipo di nuvole, direzione ed intensità del vento, barometro, temperatura superficiale dell'acqua marina, ed infine le misure della trasparenza dell'acqua con lo strumento più antico che non ha bisogno del computer: il disco Secchi. Finito ciò qualche volta riesce a passare in caffetteria a procurare per sé e per i colleghi qualche genere di conforto.
Le stazioni, generalmente si susseguono ogni 10 miglia (circa ogni ora).
I Chimici sono chini sulle loro apparecchiature (autoanalyzer,, spettrofotometri, imbuti separatori ed i biologi o sul microscopio o sotto la cappa con le loro colture. Anche i frigoriferi incominciano a riempirsi perchè molte analisi vengono poi concluse a casa.

Ho cercato di essere il più conciso possibile; ugualmente avrai capito che senza l'opera dell'uomo ben poco il computer potrebbe fare.
Sono stato il primo ad utilizzare un computer a bordo nel 1969: era un Hewlett & Packard con 8 K di memoria (hai letto bene otto kilobyte).
Per l'altra domanda: sulla scelta dei giovani per il Nautico, non saprei risponderti. All'epoca mia era una scuola difficile (sia di coperta che di macchina) ora penso ancor di più.
Nella mia famiglia c'è una lunga tradizione nautica (trisnonni, bisnonni, zii, cugini, ecc. ). Dei tre cugini che si son diplomati al Nautico, uno ha vinto un concorso alle FS (molti macchinisti di Trieste hanno preferito quella strada), uno impiegato in un'agenzia marittima, ed uno professore di matematica all'Università. Io, il solo a non aver fatto quella scuola, sono stato l'unico a “batter onde”.
Se, Mandi, ti interessa qualcosa di più nel dettaglio, sarò felice di accontentarti.


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mandi_
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Re: L'OGS Explora a Trieste

Messaggio da mandi_ »

Grazie, sei sempre gentilissimo ed esauriente. Persino io penso di aver capito molto di quel che hai spiegato, a livello di dettagli tecnici.
Direi che quello che hai descritto è un lavoro appassionante e basato sulla precisione,sicuramente un'attività da svolgersi con grande competenza.

Con tuo comodo, una curiosità : il computer che usavi nel 1969 era come questo?

http://en.wikipedia.org/wiki/Hewlett-Packard_9100A

Nel 1969 io me li sognavo i computer...

Poi una cosa non ho capito: cosa è il il disco Secchi, "lo strumento più antico che non ha bisogno del computer?"

E grazie....


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Re: L'OGS Explora a Trieste

Messaggio da Nini Naridola »

Il disco Secchi è uno strumento che serve a dare solo valutazioni qualitative e d'insieme dell'assorbimento luminoso nell'acqua di mare. E' un disco di diametro ~30 cm, colorato di bianco latte da una faccia e dall'altra in nero opaco, che viene immerso badando che la sua posizione resti orizzontale. Il disco risulta visibile fino a profondità dipendenti dallo stato di torbidità delle acque.
Ho cercato in Google e vi ho trovati molti link descrittivi.
Abbinata al disco Secchi vi è anche la determinazione del colore dell'acqua con la scala di Forel che sfrutta il confronto tra il colore che appare con il disco Secchi bianco posto ad 1-2 metri dalla superficie e la colorazione di boccette campione di varie colorazioni.
Un'altra misura meteo-marina importante è l'osservazione dello stato del mare: viene valutata l'onda in altezza, periodo e direzione. Una volta di più affermo l'inesattezza comune nel dire “mare forza 8”: è uno stato e non una forza (che è quella del vento)
Il computer HP non era quello che dici tu: era il 2116 B di cui allego una foto fatta a bordo del Geomar dove si vede a sin. l'unità nastro magnetico a 7 piste, al centro un registratore analogico Moseley a più canali e più sotto un Photoreader (lettore di banda perforata prodotta da una Teletype) a dx il 2116B con sotto un voltmetro digitale che era interfacciato assieme ad uno scanner a 600 canali. Nello stesso periodo avevamo anche un HP 2114 di 4kb. In seguito passammo al 2100 HP. Ecc. Una curiosità: il 2116B costava (ho visto sul link) 22.000$; a quell'epoca il mio stipendio era intorno alle 90.000 lire! Che disparità di costi odierni!
http://www.hpmuseum.net/display_item.php?hw=95

http://www.itgsecchi.it/archivio%20prog ... secchi.htm

http://www.isegretidelmare.it/luce.asp
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