Le difese costiere settecentesche

el porto de Trieste deuna volta, de adesso, le navi che vien e va a Trieste, de una volta e de adesso
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Le difese costiere settecentesche

Messaggio da Piereto »

Metto una stampa del 1734 di Giovanni Pallavicini. Anche la stampa originale non era molto nitida , ma si riconosce certamente il mandracchio quasi al centro della costa con sopra uno spiazzo che è la zona della compagnia delle Indie. Più in alto cioè a nord le saline . In alto a sinistra la batteria di San Pietro in zona pianeggiante e che prende il nome da una chiesetta dedicata al santo , e dove verrà realizzato il lazzaretto santa teresa di roiano Sotto il mandracchio un bel tratto di riva libera con tre strutture aggettanti dalla riva facenti parte dello squero San Nicolò (dove cioe si poteva inclinare la chiglia della nave e procedere alla calafatazione della medesima) Infine in punta sant'andrea il lazzaretto dotato anche lui di una batteria difensiva . Si vede anche un tratteggio verso il mare dove sta lo scoglio Zucco futuro basamento per la Lanterna. Quindi manca il molo di collegamento. Ora le difese consistevano in dei terrrapieni sopraelevati e con coronamenti in pietra a mo di feritoie e protettivi se colpiti. Dietro venivano messi i cannoni lunghi anche due metri sia su base fissa che su ruote. la gittata di questi cannoni difensivi armati con palle di dieci kg arrivava a poche centinaia di metri .
difese costiere.jpg
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batteria posta dopo lo squero San Nicolò verso las sacchetta. .jpg
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Re: Le difese costiere settecentesche

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batteria sul colle di San Vito per colpire il vallone di muggia.jpg
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batterie del lazzaretto futuro arsenale della marina.jpg
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Re: Le difese costiere settecentesche

Messaggio da babatriestina »

Tante difese perchè pensavano d un porto militare o comunque a difesa di un porto commerciale?
il solito modellino ottocentesco, ma molto preciso,della città, mostra i cannoni della batteria a difesa del Mandracchio

Immagine

a destra il piccolo squero di san Nicolò


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Re: Le difese costiere settecentesche

Messaggio da Piereto »

Penso proprio de si. Con la guerra di Gradisca i veneziani posero il blocco del golfo e del porto di Trieste e nonostante l'arrivo di una flotta napoletana a favore degli Asburgo il blocco rimase . Quindi le difese costiere furono da sempre antiveneziane. La pace si concluse nel1617, ma Venezia combattè ancora contro i Turchi per cui qualche scorribanda moresca era sempre possibile fino alla pace di Karlovitz del 1699. Quindi le difese costiere nel 1734 erano ancora plausibili.


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Re: Le difese costiere settecentesche

Messaggio da babatriestina »

ma queste difese le fecero nel Settecento o c'erano già nel Seicento? visto che mi parli della guerra di Gradisca 1615-1617, Trieste era abbastanza un buco allora, cosa meritava difendere? o fu l'esperienza e la memoria della guerra ( in cui i Veneziani attaccarono le saline di Zaule) che spinse a creare difese? ma contro Venezia o contro possibili Turchi?


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Re: Le difese costiere settecentesche

Messaggio da Piereto »

Non ho tovato delle mappe, ma credo che la difesa costiera più antica di Trieste sia il mandracchio.Sia perchè nelle guerre precedenti al 1600 furono abbattute le sue mura da parte dei veneziani. Trieste era un buco, ma per i veneziani una spina nel fianco. I veneziani possedevano il monopolio del sale nell'alto adriatico e la piccola concorrenza triestina dava fastidio. Possiamo dire che la batteria di San Pietro venne incamerata nel lazzaretto di Santa Teresa che risultò anchesso munito di artiglieria. La tradizione della difesa costiera proseguì anche nell'ottocento con la costruzione sia della batteria a mare del Cedas che del forte kressic nel 1854 dopo il tentativo di sbarco a barcola. Sottostante il forte Kressich esisteva anche una batteria San Bortolo, si dice collegata da una galleria.


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Re: Le difese costiere settecentesche

Messaggio da babatriestina »

e oviamente le difese vegniva anche dei canoni del Castel, che difatti iera rivolti verso el porto più che verso el esterno, almeno dele foto che se vedi


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Re: Le difese costiere settecentesche

Messaggio da Piereto »

Go trovà altre notizie su la batteria costiera del primo lazaretto San Carlo in sacchetta. Co la pase de Utrecht e de Ramstadt 1713-1714 a seguito de la guerra de succesion spagnola e po co la pase de Passarowitz 1718 coi ottomani Carlo Vi se anetteva el regno de Napoli e l'unico collegamento no podeva vignir che per mar per cui bisognava aver un porto efficente e una sicurezza de transito per l'adriatico.Ecco allora el diploma de sicurezza per l'adriatico del 1717 e nel 1719 la scelta de far porto franchi Trieste e Fiume . Le merci che rivava per mar le podeva rivar da teritori in cui ghe iera delle pestilenze e malattie in corso e quindi iera necessario per la medicina dell'epoca tinir sotto controllo equipaggi e merci provenienti da zone contaminate. Perc ui se costruisi tra el 1720 e el 1730 un lazzaretto in localita campo marzio su un teren adibido a saline, e el sarà circondado da mura alte sie metri. Ledificio principale sarà quel che oggi ospita el museo del mare. Nel frattempo arriva anvche la guerra de sucession polacca ed ecco che un pericolo pol vinir da la flotta francese, e quindi el comandante de la flotta austriaca, el conte Luca Pallavicini el fa abbater el muro lato mare del lazzaretto e el munisi sto fronte mare con 22 cannoni e po el sistema tutte le batterie costiere menzionade ne la sua carta del 1734. Nel 1738 se decidi de costruir anche la batteria sul zucco e quindi de collegar sto scoio co la riva , e cusì se pol tirar via le batterie dal lazzaretto e ripristinar el muro verso el lato mare. La roba interessante xe che la franchigia doganale valeva solo all'interno del lazaretto dove che ghe iera anche i magazzini , e solamente nel 1749 Maria Teresa estendi la franchigia doganale a tutto el distretto camerale cioè al borgo teresiano, mentre città vecia no gaveva sto privilegio e quindi esistiva dei varchi coi doganieri che controllava i transiti fora del borgo e anche verso la città.


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Re: Le difese costiere settecentesche

Messaggio da babatriestina »

Piereto ha scritto:Co la pase de Utrecht e de Ramstadt 1713-1714 a seguito de la guerra de succesion spagnola e po co la pase de Passarowitz 1718 coi ottomani Carlo VI se anetteva el regno de Napoli e l'unico collegamento no podeva vignir che per mar per cui bisognava aver un porto efficente e una sicurezza de transito per l'adriatico.
Utrecht e Rastadt ga fatto qualcossa de altro: ghe ga impedido la navigazion alla foce della Schelda cioè i Paesi Bassi Austriaci oggi Belgio e quindi per forza el se ga inacorto che el gaveva i porti sul Adriatico. El regno de Napoli ( senza la Sicilia che ghe xe andada ai Savoia che ga approfittado per ciapar el titolo de re fra el 1713- 1720 co i lo ga scambiado cola Sardegna salvando el titolo de re)i se lo ga tegnudo per poco, fin ala guerra de succession polacca 1734-38 trattato final. Ma intanto i Asburgo con la guerra de succession spagnola gaveva ciapado anche el Milanese.. altro motivo de interesse verso sud.. anche perchè sempre ala fin de quella guerra i Inglesi ciapava Gibilterra ( che i ga ancora) e MInorca, quindi un controllo mediterraneo.
Co se studia la storia de Trieste, checchè disi certi localisti, la va vista nel contesto dela storia generale europea..
nb apunto perchè i gaveva Napoli ( che però xe sul Tirreno) i ga fato costruir el vascello san Carlo e un altro nei cantieri napoletani..

a proposito de peste e lazzaretti, me par de gaver notado anni fa in forum una roba: a Trieste almeno iera due tipi de quarantena: quela dele navi mercantili e quella dele navi militari: la prima iera più longa (la sicurezza iera più importante dle commercio rapido) e la second apiù curta perchè se dava per scontado che su una nave militar - del propio Stato- ghe fussi maggiori controlli de sicurezza e quindi bastava spetar de meno. No so quandoc he i ga abolido la contumacia nei lazzaretti. Nel Otocento, forsi..


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Re: Le difese costiere settecentesche

Messaggio da Piereto »

Il Carlo Pallavicini che era il comandante della flotta asburgica impose nel 1738 la realizzazione del molo che doveva collegare la terraferma del promontorio di Sant'Andrea chiamato in antico Camarzio con lo scoglio dello Zucco per poter costruire un forte dotato di artiglierie in modo da smantellare le artiglierie installate nel Lazzaretto San Carlo e renderlo così nuovamente funzionale al traffico commerciale. Si trattava di allargare e innalzare il precedente molo romano e costruire un bastione pentagonale cosa che avvenne nel 1755. Si aggiusero altri interventi e solamente nel 1787 lo Zucco venne armato con otto cannoni. Già nel 1752 si pensò di costruire un faro sullo Zucco, ma solo con l'arrivo del conte Zinzendorf nelò 1776 e quindi col passaggio da Suprema intendenza commerciale a Governatorato, nel 1779 vennero autorizzati i lavori per l'erezione di un faro cioè la futura lanterna. La Lanterna venne accesa sulla struttura progetta dal Pertsch a torre eretta sopra una casamatta circolare solo nel 1833 !!
da una stampa  di trieste dei primi anni del 1800 .jpg
da una stampa di trieste dei primi anni del 1800 .jpg (66.07 KiB) Visto 2909 volte
Il coronamento del muraglione a mare del lazzaretto è ancora visibile in Via Giulio Cesare alla base della recinzione del mercato ortofrutticolo.


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Re: Le difese costiere settecentesche

Messaggio da Piereto »

Tra le fortificazioni della carta del 1734 si vede anche il fortino di San Vito. Il colle acquistò interesse militare con lo sviluppo delle artiglierie , in quanto esso e più alto di pochi metri di quello di San Giusto. Quindi una batteria di cannoni colà dislocata poteva dare serio fastidio al castello di San Giusto. Finalmente nel 1616 si diede avvio ad una costruzione di un posto di blocco sulla sommità del colle di San Vito. Intorno al 1660 il fortino era ultimato .Tuttavia 70 anni più tardi l'opera era sorpassata e pertanto il Pallavicini si vide costretto a modificarlo ,a costruire bastioni a scavare molte trincee sul colle e ad impostare una costruzione poligonale in mattoni e pietrame, e con tanto di fossati. ( Apro una parentesi : Schanzen è il termine tedesco per scavare trincee, e da esso deriva il toponimo Sanza in quanto il termine è posteriore a quello di San Vito. Ritengo anche che sanzin era così chiamato un operaio scavatore di trincee, e che da esso derivi il cognome sanzin o sancin con grafia slava.) La veduta che accludo mostra la fortificazione come appariva nei primissimi anni del 1800 cioè una bassa torre tronco conica con feritoie che viene chiamata torre massimiliana. Il nome è dovuto al generale arciduca Massimiliano Giuseppe Asburgo d'Este ideatore di tale costruzione e si possono ancora vedere esempi a difesa di Verona e al forte di Sant'Erasmo a Venezia. Sulla destra e presente la Villa Moore che oggi si trova all'angolo tra via Bazzoni e Via Capello e in cui visse molti anni Scipio Slataper scrivendo colà "Il mio carso". L'unico fatto d'arme che coinvolse il forte di San Vito fu l'assedio del 1813 ad opera degli austroinglesi e la resa dei francesi.
forte di SanVito Sanza..jpg
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Re: Le difese costiere settecentesche

Messaggio da babatriestina »

Grazie, tutto ok salvo una cosa: Slataper abitò nella villa di via Bazzoni ma non si dice che avesse scritto il mio Carso nella casa di villeggiatura estiva a Ocisla? o l a casa in carso gli ispirò solo il libro?


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Messaggio da Piereto »

Sorry, devo aver saltà una riga de batuda circa "el mio carso", ma po' chi pol dir dove, se Scipio nol gà meso nero su bianco.


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Re: Le difese costiere settecentesche

Messaggio da babatriestina »

Trovo una pianta di Trieste
Immagine
e in essa menzionata una Batteria di Musiella, Muriella... ma non la identifico: dove? per quanto? aveva altri nomi?


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Re: Le difese costiere settecentesche

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La batteria di musiella era precedente alla batteria di san Pietro (riportata dalla carta del Pallavicini ) eretta nel 1733 per eventuali difese al seguito della guerra di sucessione polacca, e forse quest'ultima fu un allargamento e irrobustimento della precedente. La zona è sempre quella della piccola pianura allo sbocco del rio Martesin nel mare. Colà c'è testimonianza di una cappella dedicata a San Pietro già in un documento del 1050, e questa musiella potrebbe essere una piccola punta o isolotto della costa in relazione al rio Montorsino. Comunque musiella, cappella, e batteria San Pietro sparirono con l'edificazione del lazzaretto Santa Teresa eretto tra il 1765 eil 1769 su disegno tecnico dell'ingegnere Struppi del genio. Nell'ultima cartina riportata, sul lato sinistro, si può riconoscere non tanto chiaramente una piccola punta forse la musiella.


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Re: Le difese costiere settecentesche

Messaggio da babatriestina »

quindi in pratica Roiano per capirci all'incirca. L a pianta non e ra chiara, è una scansione d a un'immagine di un libro


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Re: Le difese costiere settecentesche

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La bateria Musiella la iera su la picia punta in basso a sinistra. Per veder la "H" bisogna ingrandir asai
Allegati
H Musiella 3.jpg
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