I cantieri dell' ottocento

el porto de Trieste deuna volta, de adesso, le navi che vien e va a Trieste, de una volta e de adesso
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Piereto
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I cantieri dell' ottocento

Messaggio da Piereto »

Quando nel 1820 arriva a Trieste da Venezia Gaspare Tonello, a ricoprire la cattedra di costruzione navale presso la la Imperial regia accademia di nautica, abbiamo a Trieste in piena attività il Cantiere Panfilli, di cui poi il Tonello diventerà anche il direttore tecnico .Il cantiere chiuderà solamente nel 1851 varando più di 600 imbarcazioni. Tra queste bisogna ricordare il piroscafo Carolina del 1818, la seconda nave a vapore varata nel Mediterraneo, e nel 1829 il piccolo piroscafo Civetta del proto Zanon su cui il Ressel monterà la sua elica , nel 1830 i primi tre piroscafi a ruote della Navigazione del Danubio.Il Panfilli costruisce anche le prime navi a vapore del LLoyd , circa una ventina . Il LLoyd abbisogna però di una fonderia per la costruzione delle sue caldaie a vapore e una officina meccanica che viene aperta in Androna Campo Marzio nel 1837.
fonderia del lloyd 1837.jpg[/attachment [attachment=0]officine del LLoyd in androna Campo Marzio.jpg
L' inglese Iver Borland giunto a Trieste nel 1815 e divenuto uomo d'affari negli anni 30 è proprietario di una grossa fetta di terreni sulla sommita di Sant'andrea ghe guardano sia verso la sacchetta sia verso il vallone. Egli ecide di spianare la zona verso il lazzaretto di San Carlo, e coi materiali di risulta si inizia a creare una parte pianeggiante (androna campo Marzio , sede futura di molti opifici triestini, sul quale si insedia anche il LLoyd co la sua officima fonderia, e il tratto a mare antistante la Punta di di Sant'Andrea inizio del futuro Viale Campi elisi
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Piereto
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Re: I cantieri dell' ottocento

Messaggio da Piereto »

Oltre al Panfilli è presente anche uno squero a ridosso del nuovo lazzaretto di Santa Teresa a Roiano, situato sulla sponda destra del rio Martesin prima di entrare nel lazzaretto. Quasto tratto pianeggiante e in pendenza viene adattato nel 1801 a squero dai francesi che occupano Trieste, e vengono impostate un vascello di linea e tre corvette, che saranno poi varate al ritorno dell'Austria.
Lazzaretto Santa Teresa .jpg
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Con la scomparsa della Repubblica Veneta l'Austria deve ora costruire non solo una flotta mercantile ma anche militare per far pesare la sua presenza nel Mediterraneo orientale. Gli uomini capaci e pieni di iniziative vengono attratti a Trieste dalle possibilità offerte dalla zona franca e si pensa di sostituire l'arsenale militare di Venezia inadatto per il pescaggio delle navi moderne con uno nuovo da costruirsi in una nuova località, e le scelte sono quelle o di Pola o di PortoRe . Nel frattempo le nuove navi potranno essere acquistate all'estero oppure si potra usare qualche cantiere di Trieste per la manutenzione. Quindi Gaspare Tonello che già lavora al Panfilli, esperto nella costruzione e informato sulle nuove tecniche inglesi e svedesi di piroscafi, pensa di costruire un nuovo cantiere. Ottiene l'autorizzazione e la copertura finanziaria di un operatore di borsa , nella persona del Bousquet e che tra l'altro è anche uno dei padri fondatori del LLoyd. il Tonello scelse una zona nel vallone di Muggia in località isella. Quella volta la costa che andava dalla tozza e alta punta del campomarzo cioè Sant'Andrea al promontorio anch'esso tozzo di Servola con punta dei carpineti, si presentava arquata e in prossimita del colle servolano presentava una piccola penisoletta chiamata isella. (ancora oggi esiste una breve viuzza chiamata isella). Sul lato verso Sant'Andrea si andra ad edificare il futuro cantiere San Marco.
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Ciancele
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Re: I cantieri dell' ottocento

Messaggio da Ciancele »

Ciao Piereto, perdonime se fazo domande, ma te devi ‘ver compasion par un vecio povaro emigrato. Dove che xe i alberi nel pupolo de sora iera una volta, inzio ani trenta, campagneta e un campo de tenis. Mi gave forsi 4/5 ani e ‘ndavo coi grandi andove che i me portava. Qualche volta ‘ndaimo a veder le mule che zoga tenis, nel boscheto a cior corneti par la fionda e po ghe tiraimo fisete. Una volta i ne ga corso drio. I ga ciapà el più picio e i lo ga sculazà. Xe sempre i inocenti che ciapa. Me par che dopo el 1935 i ga fato la piaza Carlo Alberto.
Campo Marzio iera per noi lontan come la Siberia. Più tardi, ma ‘ncora in età de muleto, se pasava davanti col 4 co’ tornaimo del bagno. Pedocin, naturalmente. Tanti ani dopo i devi gaver fato la casa che se vedi intel secondo pupolo, ma mi iero za via. In quela androna iera sempre una o do oficine. Ma no so dir cosa che i fazeva, parchè iero tropo muleto. I ga trasferì là anca la tipografia dela Citadela.
Oficine de fabro iera anca tra via Ciamician, Santi Martiri e via dei Fabri, verso la vecia università. Cosa xe adeso?
Sul canton de via Ciamician e via Santi Martiri iera una osteria. In un post devo gaver visto ultimamente la foto.
Le case invia Ciamician sula sinistra in zo verso via Santi Martiri le go viste in ocasion de una visita a Trieste.
Grazie par l’informazion.


Piereto
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Re: I cantieri dell' ottocento

Messaggio da Piereto »

Bei ricordi Ciancele :-D Officine de fabro no ghe ne xe più nianche una in cità. Figurite che co mi iero picio e Greta iera un rion novo, ghe ne gaveimo do. Se te vol una officina meccanica te devi andar in zona industrial, e quasi più nisun dopra fero, e tuti a far seramenti de alluminio. Anche trovar un che te fa una saldadura co la saldatrice xe una impresa. O te te compri i ordegni per far de ti, opur te compri un toco novo.


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babatriestina
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Re: I cantieri dell' ottocento

Messaggio da babatriestina »

No xe più una in alto de via Ginnastica? co iero putela me piaseva assai veder le luci co i saldava


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Elisa
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Re: I cantieri dell' ottocento

Messaggio da Elisa »

babatriestina ha scritto:co iero putela me piaseva assai veder le luci co i saldava
A conseguenza di quel piacere non ricorderai d' esserti pescato un noiosissimo disturbo equivalente ad avere sabbia negli occhi? :arf2_140: ....esperienza mia de putela curiosa anche, ed ignorante di quel rischio. Poi ho imparato che il disturbo agli occhi prodotto dal flash della saldatura è la congiuntivite fotochimica... alla larga,....mai più ripetuta l'esperienza! ;--D :lol:


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Re: I cantieri dell' ottocento

Messaggio da Piereto »

Allora Gaspare Tonello apre il cantiere San Marco nel 1839 e nel 1840 viene impostata la prima nave, una goletta in legno la " Primogenita" Ma gli affari languono e così la proprietà passa al Bosquet, che da avvio ad una società per azioni, mantenedo il Tonello come proto e affittando nel 1842 una parte del terreno del San Marco al LLoyd austriaco che nasceva come caompagnia di navigazione nel 1835. Si continuano a costruire piroscafi a ruote per il LLoyd e ad eseguire il montaggio delle parti metalliche prefabbricate provenienti dalla Svizzera per i piroscafi della compagnia del LLoyd operanti sul Po, sul Ticino e sul lago maggiore . Questa attività laquale avrà breve durata, perchè il trasporto ferroviario avanzerà celermente nelle terre padane.
San Marco nel 1849-1.jpg
San Marco nel 1849-1.jpg (27.35 KiB) Visto 2360 volte
Nel 1849 muore Gaspare Tonello e nello stesso anno ( sappiamo del forte interesse da parte della marima militare ad costruire un proprio arsenale e dalla diffidenza nei confronti degli squeri privati), sotto la spinta dell'arciduca Massimiliano messo a capo della marina, si espropria la proprietà privata del San Marco e si da avvio alla costruzione di una flotta militare. Il fratello di Gaspare Giuseppe Tonello, anche lui costruttore subentra al fratello in cantiere e costruisce per la marina militare due corvette a ruote che impressionano favorevolmente e favoriscono altre commesse ai cantieri privati.
Nel 1853 si pone la prima pietra del costruendo arsenale del lloyd che viene costruito accanto al San Marco verso Sant'Andrea. La coabitazione al San Marco con la marina militare finisce nel 1858 e nel 1859 anche il Lloyd entra nel suo arsenale, così si libera il cantiere che può essere acquistato dal Tonello nel 1860
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Cantiere san marco nel 1861 a sinistra e a destra Arsenale del LLoyd .jpg
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Piereto
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Re: I cantieri dell' ottocento

Messaggio da Piereto »

Il caseggiato principale del cantiere era lungo 194 metri e nella parte cemtrale aveva tre piani. I bombardamenti del 1944 hanno distrutto il corpo centrale e daneggiato tutte le altre attrezzature. Sullo scalo potevano essere impostate 5 navi. Giuseppe Tonello riceve molte commesse di navi soprattutto da parte dell marima militare e alcune per il LLoyd. Costrui anche piroscafi a ruota , velieri , e anche navi in proprio, tanto è vero che negli anni 60 dell'ottocento in Austria dopo la flotta del LLoyd, veniva seconda la flotta personale del Tonello e terza quella del Gopcevich. Quindi non solo costruttore ma anche armatore Costruì anche la prima di alcune navi costiere in ferro e ad elica quale l"Alcione". Il Tonello aveva in mente un ampliamento del cantiere con l'acquisizione di terreni verso Servola per costruire un bacino di carenaggio, e una fonderia per produrre in proprio le macchine a vapore, onde non dover più dipendere per le forniture dallo Stabilimneto Tecnico Triestino. Quindi il Tonello avviò anche la costruzione di sue navi anche su scali minori di sua proprietà come lo scalo SanLorenzo sotto Servola (attuale zona di depurazione fognaria) e lo scalo Cadetti a Muggia (ex Felszegy). Me negli anni a seguire le commesse di navi da parte della marima militare al San Marco diminuirono, perchè si era già approntato l'arsenale di Pola e il cantiere San Rocco a Muggia e abbandonato lo scalo cadetti di Muggia: Ciò avvenne a partire dal 1858, ma abbiamo visto come il Tonello non si perdesse d'animo e ampliasse le sue attività. Alla sua morte segui dopo pochi mesi anche quelle del figlio, e gli eredi decisero di vendere , ma non si trovarono compratori (anche i Rothschild avevano i lotro problemi) e quindi il cantiere vivacchiò con poche costruzioni dal 1870 al 1877 anno della sua chiusura, e sotto il nome di Stabilimento Navale Adriatico . Ma il San Marco doveva rinascere nuovamente.
Il cantiere San Marco nel 1860.jpg
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babatriestina
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Re: I cantieri dell' ottocento

Messaggio da babatriestina »

Grazie per il tutto che vorrei pian pianino ricopiare nella parte wiki del sito.
Chiariscimi alcune cose che vorrei aver presente:
1 c'erano distinzioni fra cantieri per navi militari e navi civili?
2 per navi statali o parastatali ( penso al Lloyd) e navi private?
3 fra navi grandi e piccole barche?
4 fra cantieri sostenuti direttamente o indirettamente dalla Stato e privati?
sempre per adesso pensando all'Ottocento


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Re: I cantieri dell' ottocento

Messaggio da Piereto »

Nei primi anni dell'800 esisteva solo una imprenditoria privata. L'Austria era a digiuno di interventi statali specialmente in campo marittimo, a parte la triste esperienza della compagnia delle indie che comunque era pur sempre una compagnia privata. Il capitale poteva essere di qualche menbro della real casa , ma a titolo personale. Nel momento che si doveva costruire dal nulla una flotta militare, si era pensato di gestirla senza l'ausilio dei privati come una dipendenza della stessa casa d'Asburgo.(Il capo delle forze armate era il Kaiser e il capo della Marina militare era l'arciduca Massimiliano) . Lo stesso LLoyd austriaco nato come una impresa privata e con una partecipazione anche di capitali viennesi, decide da subito di trasportare anche la posta e di espletare così un servizio pubblico per cui si fa pagare dalle casse dello Stato. Lo Stato tramite qualche ministro, chiede ogni volta delle garanzie e impone delle regole, sempre con l'assenso del Metternich , il quale intravede con la scusa della posta, la creazione di una base di appoggio per attività di intelligence ( come si direbbe oggi). Le navi lloidiane fanno scalo non solo nei porti della Dalmazia , ma anche in quelli dell'impero ottomano, greci , del mar nero, della costa dell'anatolia e per un certo periodo sono anche al servizio del sultano. In questo modo si crea un saldo legame tra LLoyd e Stato austriaco, tanto che nei casi di difficoltà economiche dovute alle guerre o al calo dei traffici., il LLoyd riesce ad ottenere un intervento finanziario a sostegno da parte dello Stato. Cioè agli albori dell'ottocento, che è un secolo di grandi trtasformazioni, lo Stato viene coinvolto volente o nolente nell'opera di trsformazione del paese caldeggiata e promossa dai privati. Un parallelismo esiste anche in campo ferroviario. Le società private fanno da battistrada , poi si affianca l'intervento Statale con aiuti mirati e alle volte anche in prima persona se si tratta di opere strategiche e di interesse economico militare, e alla fine si arriva alla creazione delle ferrovie statali.
I cantieri navali producevano quello che la committenza proponeva e se rientrava nelle ,loro capacità : dal barchino alla corazzata,dalla maona al veliero in legno alla nave in ferro a tambure o a elica.


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Re: I cantieri dell' ottocento

Messaggio da Piereto »

L'altro grosso cantiere triestino di riparazione e costruzione fu l'arsenale del LLoyd austriaco. Come sappiamo il LLoyd austriaco nasce nel 1833 come compagnia assicuratrice marittima. Quindi è di vitale importanza per essa la conoscenza in tempo utile delle notizie e dell'andamento delle borse, onde poter far fronte finanziariamente agli imprevisti. Ben presto col crescere dei trasporti gli azionisti decidono di trasformarsi in una compagnia di navigazione a vapore nel 1836 e si propongono al governo centrale viennese come appaltatori della posta sia in Dalmazia che nelle terre non austriache del mediterraneo oientale e nel mar nero. Dapprima si decide di acquistare e navi sul mercato libero in Gran Bretagna e poi costruzioni locali al Panfilli e poi al San Marco, ed infine passare alle costruzioni in proprio. Dobbiamo pensare quanto nel passato fosse importante la manutenzione degli scafi in legno e il ricambio di velature e del cordame, quindi la necessità di svolgere tale attività in proprio con la creazione di un arsenale con officina meccanica e fonderia disponendo anche di bacini di carenaggio a secco . Presidente del Lloyd austriaco fu il baron Bruch che era anche ministro per il commercio dell'impero Austriaco. In quei primi anni e cioè fino al 1859 ( l' anno della posa della prima pietra dell'arsenale è il1853) si fà affidamento su un affitto di una area all'interno del San marco.L'arsenale venne edificato su di una area adiacente il San Marco verso Sant'Andrea. La prima nave varata all'arsenale fu il piroscafo " Egitto". nel 1863. L'arsenale venne progettato dall'architetto danese Hansen.
arsenale del lloyd austriaco.jpg
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Re: I cantieri dell' ottocento

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L’arsenale del lloyd fu antesignano del progresso anche in campo sociale sia perché si andò a costituire un embrione di fondo pensionistico che come prima cosa costrui nel 1860 le otto case dietro l’arsenale per gli operai del cantiere arsenalotti, che pagavano un basso affitto, e i figli potevano andare a scuola gratuitamente Esisteva pure un magazzino di consumo per le derrate alimentari e un ambulatorio aziendale ,e una serie di altre agevolazioni.

Dopo l’apertura nel 1857 della strada costiera che portava a Miramare, un altro squero minore si apriva a Barcola sui terreni oggi del ex bagno excelsior, nel 1861, uno squero avviato da Giacomo Bonomo e che diede il masimo di se verso la fine del secolo con la costruzione di navi in legno.
squero a Barcola.jpg
squero a Barcola.jpg (41.44 KiB) Visto 2087 volte
Il veliero sullo scalo si vede a destra dell'immagine.

Bisogna ora parlare dell'opera avviata da Giorgio Simeone Strudthoff capitano marittimo che viene da Brema a Trieste nel 1815, per la sua futura attività legata intimamente ai cantieri navali.Egli rimane a Trieste e avvia un negozio di provveditoria marittima. Mette su famiglia e tra i suoi parenti abbiamo l’Angeli che è uno dei principali fabbricanti di cordami, e Manzioli costruttore di strumenti nautici. Decide di produrre in proprio tutte quegli accessori e minuterie che servono alle navi, e compra un terreno nel 1835 a Sant’Andrea per la costruzione di una fonderia ,la “Fabbrica Macchine di Sant’Andrea”, e nel 1845 si costruiscono anche motori a vapore, e la mano passerà poi al figlio Guglielmo . Alla direzione tecnica arriva l’ingegnere inglese Robert Whitehead che nel 1851 costruisce il primo apparato motore e nel 1854 il primo apparato motore per navi a elica e nel 1856 la prima caldaia cilindrica. Il Whitehead poi si trasferirà a Fiume aprendo il primo silurificio mondiale. Nel 1857 si dà avvio ad una società per azioni il cui scopo è quello di finanziare l’ampliamento degli impianti, l’acquisizione e costruzione del cantiere San Rocco a Muggia. A tale società “Stabilimento Tecnico Triestino” partecipa anche il Revoltella, il Bauer, e la ditta Reyer e lo stabilimento diviene il principale fornitore e costruttore di navi della marina militare.


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Re: I cantieri dell' ottocento

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Trieste nel 1857 per forum .jpg
Trieste nel 1857 per forum .jpg (101.63 KiB) Visto 1988 volte
Inserisco questa interessantissima mappa di come Trieste stia crescendo. (sono presenti vie e caseggiati ancora oggi presenti). A sinistra appare ancora il Lazzaretto Santa Teresa di Roiano attraversato dalla linea ferroviaria , poi il grande parco ferroviario con il primo porto (l' embrione del nostro attuale porto vecchio) con una sola banchina e la darsena triangolare. Dall'altra parte della carta: al centro della punta di Sant'Andrea è la villa Murat col giardino che degrada verso campomarzio verso il primo lazzaretto cioè verso la caserma della marina. Poi marcato con la a la fabbrica macchine Strudthoff, con la b l'arsenale del lloyd, e con la c la zona del cantiere San Marco.


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