La moneda a Trieste nel 1800

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rofizal
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La moneda a Trieste nel 1800

Messaggio da rofizal »

Sicome xe vignù fora el discorso dela valuta circolante a Trieste nel 1800, e mi sinceramente no me ricordavo, son andado a veder cosa dixi Fulvio Babudieri nel suo "Industrie Commerci e Navigazione a Trieste e nella regiona Giulia dall'inizio del Settecento ai primi anni del Novecento", Milano 1982.

Ecco quanto :
Dopo il 1815, sebbene fosse stata ripristinata la valuta austriaca, a Trieste si continuò ad usare i Ducati di Trieste (di origine veneziana), Lire in valuta di Piazza e Lire in valuta corrente, nonché Zecchini veneziani. Le lire venivano usate nel commercio minuto. Eccone i valori secondo H. von Costa, cit. :

90 Lire correnti = 92 Lire di Piazza = 17 Fiorini Conv.

1 Ducato da 6 Lire = 68 Kreuzer = 120 soldi val. corrente = 1 Fiorino e 7 Kreuzer

1 Zecchino veneto da 22 Lire val. piccola = 4 Fiorini.

L'unità monetaria corrente usata sulla piazza di Trieste fu, fino a tutto ottobre 1858, il "fiorino di convenzione". Dal 1° novembre 1858, e in ottemperanza alla Sovrana Patente del 27 aprile 1858, la valuta legale divenne il fiorino austriaco. Il rapporto legale fu stabilito nei termini di un fiorino di convenzione per 1,05 fiorini V.A. (fiorini valuta austriaca).

Normalmente e per semplicità, il rapporto fiorino-lira italiana è fissato dal 1860 in termini di 2 a 1, cioè di 2 lire italiane per 1 fiorino austriaco.

Tra il 1848 ed il 1860 il cambio oscillò tra 1,16 e 1,17 lire austriache per lira piemontese e a sua volta la lira austriaca, in media, valeva un terzo di fiorino. Tra il 1860 e il 1870 il rapporto tra la nuova lira italiana ed il fiorino austriaco, secondo i cambi medi della Borsa di Trieste, è oscillante tra un massimo di 55,74 fiorini per 100 lire italiane nel 1861, ed un minimo di 40,80 fiorini per 100 lire italiane nel 1866.
Per i pesi e i liquidi :
Il centinaio o zentner corrisponde a cento pfund, o funti o anche libbre, cioè, ridotto in kg, 56,006 kg.
Lo stajo di Trieste è considerato equivalente a 82,61 litri.
Come fonte vien citado : Beltrami D., I prezzi nel Portofranco e nella Borsa Merci di Trieste dal 1825 al 1890.

Cusì, anche se non rivemo fino al 1892, data dell'altro topic, me sembra a questo punto più plausibile che l'abreviazion "kr" no stava per korone, ma per Kreuzer.


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

E va ben, ma.. i carantani, cossa iera?
e i heller, che xe sempre sui francobolli?
ecove qua qualche moneta, trovada nei cassettini dela bisnonna
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rofizal
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Messaggio da rofizal »

Bele queste ! No le gavevo mai viste ! :-D

Intanto, da wikipedia :
Carantano: Con questo nome veniva chiamata fino al 1858 nel Lombardo-Veneto la moneta da 4 pfennig, pari a 1/60 di fiorino. Con lo stesso nome era indicato, nel medioevo, il grosso tirolino.
e ancora:
L'Heller, o Haller, era una moneta di origine tedesca dal valore di mezzo Pfennig.

Fu coniata per la prima volta dall'imperatore Federico I Barbarossa nella zecca imperiale di Hall (oggi Schwäbisch Hall) da cui in nome di Haller o Häller.

Si diffuse in Svizzera verso il 1330. Fu coniato tra la fine del XIV secolo e l'inizio di quello successivo a San Gallo, Lucerna. In seguito fu coniato nell'Appenzello Interno, a Berna, dai Vescovi di Coira, a Zugo, Zurigo etc.
Nella Svizzera francofona, ad es. a Friburgo, era chiamato maille.

In Assia il Groschen era diviso in 12 Heller, e quindi un Pfennig prussiano, mentre in Sassonia-Gotha i Dreiheller (tre Heller) erano monete di rame da 1 1/2 Pfennig.

Negli stati della Germania meridionale i rapporti erano:

8 Heller = 4 Pfennig = 1 Kreuzer
4 Kreuzer = 1 Batzen.
In Germania gli ultimi furono coniati in Baviera prima del 1880.

Il termine è stato usato in periodi più recenti da stati di lingua tedesca. Nell'Austria-Ungheria nel 1892 fu introdotta la corona divisa in 100 Heller.

La corona e l'Heller circolarono in Austria subito dopo la Prima guerra mondiale, fino all'immissione dello scellino austriaco. In Ungheria la Korona era divisa in 100 Filler. La Korona ungherese fu sostituita nel 1926 dal Pengő sostituito a sua volta dal Fiorino ungherese nel 1946. Tutte queste monete erano divise in 100 Filler.

Da Heller vengono anche haléř, halier, che sono frazioni della Corona ceca e della Corona slovacca, come in precedenza della Corona cecoslovacca.


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rofizal
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Messaggio da rofizal »

A sto punto completemo con Wikipedia anche le monete za citade:
Il Kreuzer era una moneta, inizialmente d'argento, diffusa negli Stati meridionali della Germania, in Austria ed in Svizzera.

La moneta risale al grosso tirolino che fu battuto a partire dal 1271 a Merano in Alto Adige da Mainardo II. Sul rovescio della moneta era rappresentata una croce (in tedesco Kreuz) caricata con una croce di Sant'Andrea, per cui molto presto si diffuse il nome di Kreuzer. Era anche datto Zwanziger perché aveva il valore di 20 denari veronesi. La moneta nel XIV e XV secolo si diffuse in tutti gli stati di lingua tedesca dell'Europa centro-meridionale con il valore di 4 Pfennig.

La legge imperiale del 1551 ufficializzò il Kreuzer nel ruolo di moneta divisionale d'argento. 60 Kreuzer valevano un Fiorino d'oro (Goldgulden) e 10 valevano un Tallero. In seguito assunse il valore di 1/48 di fiorino.

Nel XVI secolo era di mistura e nel XVIII di rame.

Nella maggior parte dei sistemi delle valute della regione meridionale tedesca i valori erano 8 Heller = 4 Pfennig = 1 Kreuzer e 4 Kreuzer = 1 Batzen.

Fu emesso in Germania fino al 1871, in Austria fino al 1892. Nell'Impero Austro-Ungarico fino al 1858 valeva 1/60 di fiorino, dopo prese il valore di 1/100 di fiorino.

Nel Lombardo-Veneto circolarono sotto la dominazione austrica monete d'argento da 20, 10, 5 kreuzer, di mistura da 3 e di rame da 1 e da mezzo kreuzer.
e ancora :
Il Fiorino o Gulden fu la moneta dell'Impero Austro-Ungarico tra il 1754 ed il 1892. Il nome Gulden fu usato nelle banconote austriache in tedesco, mentre nelle monete fu usato il termine Florin. il nome Forint fu usato nelle monete e banconote in ungherese

Con l'introduzione del Konventionstaler nel 1754, il Fiorino fu definito come mezzo Konventionstaler e perciò equivalente ad 1/20 del Marco di Colonia d'argento, cioè ~11,7 g di fino, e suddiviso in 60 Kreuzer. Il fiorino divenne l'unità standard dell'Impero Asburgico e rimase in uso fino al 1892.

Nel 1857, in Germania e nell'Impero Austro-Ungarico fu introdotto il Vereinsthaler con un contenuto di 16⅔ grammi d'argento. Questo peso era di poco inferiore ad 1.5 volte il contenuto in argento del Fiorino. Di conseguenza l'Austria-Ungheria adottò un nuovo standard per il Fiorino che ora conteneva 2/3 dell'argento del Vereinsthaler. Ciò provocò una svalutazione della moneta del 4.97%.

L'Austria-Ungheria nello stesso tempo decimalizzò la propria valuta creando un nuovo sistema con 100 Kreuzer = 1 Fiorino ed 1½ Fiorino = 1 Vereinsthaler.

Quando nel 1866 la Prussia sconfisse l'Austria, questa uscì della Zollverein e nel 1867 si indirizzò verso l'Unione Monetaria Latina. Furono perciò emesse monete d'oro da 8 e 4 fiorini che erano equivalenti alle monete da 20 e 10 lire/franchi.

Tuttavia l'Austria non completò l'ingresso nell'Unione che era stato previsto per il 1870.

Il fiorino austro ungarico fu sostituito dalla Corona austro-ungarica nel 1892 al tasso di 2 Corone = 1 Fiorino.


Nel Lombardo Veneto i fiorini furono coniati a Milano tra il 1858 e il 1859 da Francesco Giuseppe. A Venezia furono coniati fiorini da Francesco I tra il 1822 ed il 1827, e da Francesco Giuseppe dal 1857 fino al 1865. Il peso era di 12,35 g al 900/1000, pari a 11,115 di fino. Il diametro era di 30 mm.


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Messaggio da rofizal »

Bon dài, no pol mancar la lira:
In seguito alla caduta dell'Impero romano d'Occidente e alle conseguenze politico-mlitari che ne conseguirono non solo per gran parte del bacino mediterraneo, le attività commerciali subirono una brusca frenata, con la conseguente riduzione nella circolazione di monete.

Per i traffici più importanti si prese ad usare monete auree arabe e bizantine, mentre le transazioni minori videro l'affermazione della moneta argentea. Il risultante [monometallismo] argenteo venne definitivamente sancito dalla riforma monetaria attuata da Carlo Magno nei suoi vasti domini.

L'unica moneta coniata nei territori sotto giurisdizione carolingia fu il "denaro", di cui venivano dati 240 esemplari per ogni libbra d'argento portata da privati alla zecca.

Multipli "di conto" del denaro erano: il "soldo", pari a 12 denari e la lira; 20 soldi, quindi, corrispondevano ad una lira. Entrambe queste unità di conto non avevano un corrispettivo metallico.

Questo sistema monetario rimase in uso per secoli in gran parte dell'Europa, escluse alcune zone come l'Italia meridionale che non videro mai l'affermazione di questo sistema basato su lira-soldo-denaro.

Molte volte si cercò di coniare una moneta che avesse il valore nominale di 20 soldi o di 240 denari (ossia una lira) ma questi tentativi hanno quasi sempre portato a non centrare l'obbiettivo nel lungo periodo. Nel 1472 Venezia sotto il dogato di Nicolò Tron coniò un pezzo da 20 Soldi (6,5 g a lega 948/1000); questo pezzo fu chiamato lira tron. Il duca Galeazzo Maria Sforza fece coniare nel 1474 a Milano una lira d'argento (9,8 g a lega 962/1000). Monete analoghe furono coniate in molte altre città. Questi tipi di monete furono chiamati testoni, grossi o grossoni. In Piemonte e in Savoia Emanuele Filiberto nel 1562 fece coniare anch'egli una "lira" (12,72 g a lega 895,83/1000).

In definitiva, tutti questi tentativi di dar forma tangibile ad una pura unità di conto fallirono.

Nel 1793 viene adottato il sistema decimale francese, con la suddivisione della lira in decimi e centesimi.

Lira italiana
L'introduzione della "lira italiana" va fatta risalire, come per il tricolore, al periodo napoleonico. Infatti, il tricolore venne adottato dalla Repubblica Cispadana nella prima campagna d'Italia (1796 - 1797). La lira, invece, venne adottata alla seconda campagna d'Italia con la ricostituzione della Repubblica Cisalpina come Repubblica Italiana (gennaio 1802), trasformatasi poi nel Regno d'Italia (marzo 1805). Le prime emissioni dalle zecche di Milano, Bologna e Venezia si ebbero nel 1807, con monete da 40, 5 e 2 lire; l'anno successivo vennero coniate anche monete da 20 lire e da 1 lira, caratterizzata da un peso di 5 g ed un titolo d'argento di 900/1000.

Dopo la fine del Regno d'Italia nel 1814, la lira riappare nel 1815 nel Ducato di Parma con l'introduzione della monetazione decimale da parte della duchessa Maria Luigia di Asburgo. Il taglio delle monete era da 1, 2, 5, 20 e 40 lire.

Nel 1861, con la riunificazione dell'Italia sotto i Savoia, la lira torna ad essere la valuta italiana ed il 24 agosto 1862 ebbe corso legale e sostituì tutte le altre monete circolanti nei vari stati pre-unitari: 1 lira da 5 g di argento al titolo 835/1000 corrispondeva a 0,29 g d'oro fino oppure a 4,495 g d'argento fino.

A causa della crescita del debito pubblico susseguente all'unificazione, nel 1866 per la lira viene stabilita il corso forzoso, con una limitata convertibilità ristabilita nel 1892. Nel 1893 viene messa in liquidazione la Banca Romana e creata la Banca d'Italia, con una copertura aurea di almeno il 40% delle lire in circolazione.

Alla morte di Umberto I (1900), arrivò al trono il re Vittorio Emanuele III, un numismatico, che durante il suo regno fece una collezione varia.

L'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale, con la conseguente penuria di metallo, fa ripristinare il corso forzoso, abolito nel 1909 e che durerà fino al 1927, quando 1 lira corrispondeva a 0,07919 g di oro fino. L'obbligo della copertura in oro venne abolito nel 1935 e nel 1936 la valutazione viene portata a 0,04677 g.

La convertibilità viene ripristinata nel 1960 grazie all'ammissione al Fondo Monetario Internazionale, con una lira corrispondente a 0,00142 grammi d'oro o a 625 lire per dollaro.

Il 1° gennaio 2002, con l'entrata in circolazione dell'euro, si apre una fase di doppia circolazione con l'euro: le lire vengono ritirate definitivamente il 1° marzo 2002.


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

Già che se parla de monete, penso che saverè che famoso xe stado el tallero d'argento de Maria Teresa
La moneta xe stada copiada de tanti altri Stati ( ste robe le go ricordade e approfondide visitando la collezion Bottacin a Padova) e la ga avudo tanto successo che la xe stada doprada ancora per tutto el Ottocento e magari anche in principio del Novecento come pagamento in Medio Oriente. No go un tallero de Maria teresa, ma ve mostro un tallero raguseo, anche questo ricordo de famiglia , che del lato del stemma ghe somiglia moltissimo, de l'altra parte ghe xe inveze de Maria Teresa el busto de un rettor raguseo
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rofizal
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Messaggio da rofizal »

Per finir cosa manca? Ah, sì, Ducato e Zecchino...
Ducato d'argento
Il ducato d'argento era il nome di un grosso emesso a Venezia per la prima volta dal doge Enrico Dandolo intorno al 1202. In seguito fu detto Matapan. Al dritto San Marco che consegna la bandiera al doge, al rovescio Cristo in trono. Il nome fu preso da altre monete emessa da diverse autorità: Mantova, Modena, Napoli, Parma etc.

Ducato d'oro
Il ducato d'oro era una moneta pari al fiorino di Firenze, emesso per la prima volta nel 1284 dal doge Giovanni Dandolo (1280-1288) e che in seguito prese il nome di zecchino. Il ducato d'oro di Venezia valeva 2 lire veneziane e 8 soldi.

Il ducato veneziano presentava al dritto il Doge che si inginocchia davanti a San Marco e al rovescio Gesù Cristo dentro la "mandorla". Pesava 3,44 g a 24 K.

Fu emesso con la stessa quantità di intrinseco e con gli stessi tipi fino alla caduta della Repubblica.

Il nome di ducato fu preso anche da altre monete simili emesse da altre autorità: ducato papale, dell'Impero, di Milano, Rodi, Savoia, Urbino.

Dopo il passaggio all'Austria fu emesso ancora da Francesco II (1798-1805) e dallo stesso imperatore con il nuovo titolo di Francesco I d'Austria (1815-1835).

Le monete mantenevano ancora i tipi dei vecchi zecchini: il re genuflesso davanti a San Marco che gli consegna il vessillo e Cristo in piedi dentro la "mandorla".

Sotto Ferdinando I e Francesco Giuseppe la moneta prese i tipi delle monete austriche, con la testa dell'imperatore e l'aquila bicipite coronata e sul petto lo scudo con lo stemma d'Autria.

Nell'Italia preunitaria il Ducato era la valuta del Regno delle Due Sicilie ed aveva un valore di circa 16 €. Il Ducato era diviso in 10 Carlini, ciascun Carlino in 10 Grana, ciascun Grano in 2 Tornesi e ciascun Tornese in 6 Cavalli.

Da Venezia il ducato si è diffuso e veniva usata in tutta l'Europa. Pesava 3,5 grammi di oro al .986/1000.

In Germania fu introdotto nel 1559 come Moneta imperiale e nel 1857 fu abolito dalla Zollverein (Unione doganale).

Molte autorità differenti, comprese dozzine di stati Tedeschi e l' Austria, hanno prodotto ducati. La denominazione è stata usata fino agli inizi del XX secolo.

Furono anche emessi dei multipli del ducato.

La produzione di ducati come monete commerciali continuò anche dopo la Prima guerra mondiale. Anche ora qualche zecca produce serie di ducati, coniati seguendo i vecchi modelli, come lingotti e le banche vendono queste monete senza corso legale ad investitori privati.
Lo Zecchino era una moneta d'oro veneziana con lo stesso peso e titolo del fiorino fiorentino. Venne emessa nella Repubblica di Venezia dal 1284.

Era nota anche con il nome di Ducato.

Con il doge Francesco Venier (1554 – 1559) la moneta si chiamò, per la prima volta, zecchino anche pubblicamente. In questo periodo valeva 7 lire e 12 soldi.

Furono emesse sia frazioni da mezzo e da un quarto di zecchino, che multipli da 2, 3, 10, 12, 100 Zecchini.

Dopo la caduta della Repubblica ci furono alcune emissioni effettuate dagli Austriaci, a nome dell'Imperatore Francesco II.

Il dritto mostrava il doge inginocchiato davanti a San Marco, il rovescio l'immagine di Cristo. Il contenuto in oro dello Zecchino veneto varia leggermente a seconda del periodo ma era pari a 3,494-3,559 grammi d'oro praticamente puro (997‰).

All'inizio del XVII secolo a Venezia fu coniato uno Zecchino d'argento dal valore di 10 lire.

In Italia furono emesse monete con questo nome da diverse zecche come quella di Lucca (1572), di Genova (1718), di Roma e Bologna.

Furono emessi anche in Toscana, da Carlo Emanuele III di Sardegna, da Maria Teresa d'Austria per la Lombardia.


Zecchino di Solimano il magnifico (1520).La moneta fu usata anche dai Cavalieri di Rodi e di Malta e da altri stati cristiani del Mediterraneo Orientale.

Inoltre con questo nome fu coniata una moneta introdotta nell'Impero Ottomano verso il 1478.


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Messaggio da rofizal »

Sul Tallero de Maria Teresa, su Wikipedia, ghe xe un romanzo :wink:
Su Wikipedia, in italian :
Il tallero di Maria Teresa è una moneta molto utilizzata nei commerci mondiali in passato e che ha considerabilmente esteso la fama dell'Imperatrice Maria Teresa, che ha regnato in Austria, Ungheria e Boemia dal 1740 al 1780. Nel 1753 l'Austria firmò un trattato con il Ducato di Baviera che regolamentava il contenuto di argento fino dei talleri. Le monete prodotte successivamente portano una X dopo la data e si definiscono talleri di convenzione. Molti altri stati germanici e anche la Repubblica di Venezia si adeguarono a questa convenzione determinando il riconoscimento internazionale e il successo di questa moneta.

Dal 1780 in poi, anno di morte dell'Imperatrice, la moneta è stata sempre emessa con la stessa data del 1780 ed è stata coniata dalle seguenti zecche: Birmingham, Bombay, Bruxelles, Londra, Parigi, Roma e Utrecht, oltre che dalla zecche Asburgiche di Hall, Gunzberg, Kremnitz, Karlsberg, Milano, Praga e Vienna.

Tra il 1751 ed il 2000 sono stati coniati circa 389 milioni di pezzi. Dal 1946, la zecca di Vienna ne ha emessi più di 49 milioni e viene tuttora prodotta. All'inizio del Novecento è stata la moneta ufficiale dell'Etiopia e nello stesso periodo la banca dell'Abissinia emetteva in Talleri anche le banconote. È stata una delle prime monete usate negli Stati Uniti ed ha probabilmente contribuito (accanto al Pezzo da otto Spagnolo) alla scelta degli Stati Uniti di usare il dollaro come unità monetaria. Il tallero di Maria Teresa è stata anche la moneta di Muscat e Oman.

La moneta è anche attualmente popolare in Africa e nel Medio Oriente. È una bella moneta d'argento con il ritratto dell'Imperatrice sul dritto e l'aquila bicefala Austro-Ungarica al rovescio. Si dice che l'ampia scollatura dell'Imperatrice abbia accresciuto la popolarità della moneta, che viene persino citata spesso nelle storie disneyane con protagonista Paperon de' Paperoni.

La moneta prodotta dalla zecca di Vienna ha un diametro di 39.5 mm uno spessore di 2.5mm, pesa 28.0668 grammi di cui 23,3795 d'argento fino. È pura a .833/1000. Differenze nelle dimensioni, titolo, peso e alcuni dettagli del conio si possono ritrovare nelle monete prodotte da altre zecche su concessione della zecca di Vienna per permettere il riconoscimento della zecca produttrice.
ma poi ghe xe adirituara una pagina web con un saco de particolari e foto:
http://www.jdsworld.net/article/m_theresa_thalers.html


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Messaggio da AdlerTS »

El grande dovessi esser el Tallero: la data impressa xe 1780.
El medio xe un fiorin del 1887.
El picio xe un :?: del 1915
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Messaggio da AdlerTS »

e dopo la testa, la crose
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Messaggio da macondo »

AdlerTS ha scritto: El picio xe un :?: del 1915
Una corona, forsi? (Dovesi eser de argento...)


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Messaggio da babatriestina »

E se spostassimo in numismatica? :-D


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le monede a Trieste 1800

Messaggio da refolo »

Betta!

ga' ragion, mi go' el Tallero in oro de Maria Teresa (solo che d'estate me lo cavo perche' el me tien caldo), mio mari' ga', credo un quarto de corona con Francesco Giuseppe con orologio e cadena da giubotto....ma lo go' regala e mio nipote, assieme al libretto de numismatica che me ga' lassa' mio papa', cussi' l'impara anche lui un poco de storia.

Mari aka Refolo


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Messaggio da AdlerTS »

macondo ha scritto:
AdlerTS ha scritto: El picio xe un :?: del 1915
Una corona, forsi? (Dovesi eser de argento...)
Te ga ragion, xe una corona.

Questo xe un articolo de un giornal de un 10 anni fa
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Messaggio da AdlerTS »

Queste inveze xe da " a catalogue of modern world coins" de RS Yeoman, 1970
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e due
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e tre
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Messaggio da AdlerTS »

anche la banca d'italia dedica un pdf ad alcune monete austriache:

http://www.bancaditalia.it/servizi/muse ... 7c_vet.pdf


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Messaggio da babatriestina »

me par che no ve go messo quele de rame:
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Monete dell`Impero

Messaggio da Elisa »

sono antiche monete di mio papà, divenute attraenti dopo ‘lustrate’ dalla patina.
Anni 1893, 1894, 1896 e 1899 dedicate a “Franc.Jos.” con testa inghirlandata da frondoso alloro, tutte identiche.
Anno 1895 a “Ferencz Jozsef” pure con ghirlanda.
Sono scritte, se non sbaglio, in latino e in ungherese?
Una unica moneta, quella dell`anno 1916 -anno della morte dell`imperatore Francesco Giuseppe (detto Cecco Beppe a Trento)- lascia perplessi…non si osserva ghirlanda sull`imperiale testa.
Allegati
Anno 1916.jpg
Anno 1895.jpg
Anno 1893.jpg


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