Fulvio Moro ha scritto:el iera cognà de Miceu che gaveva sposà la sorela de mia nona. Cussì, oltre a qualche marina de Miceu, go dei Zangrando, Wostry, Flumiani, Ballerini, Garzolini, Grimani, Fragiacomo, etc..
intanto che spetemo, mi confesso che savevo poco de Miceu, e speto che te ne conti de più, ma ve metto un suo quadro che xe passado per la Stadion del 2007 e che me ga assai piasso. Pensavo de dedicar un topic ai pittori de marine e navi , un genere che va assai e che ale aste ga bone valutazioni..
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
Come ho già accennato, il pittore Giuseppe Miceu era cognato dei miei nonni paterni avendo sposato Giuseppina Bonin, sorella minore di mia nonna Virginia.
Lascerò la parola a Carlo Wostry che nella “Storia del Circolo Artistico di Trieste” lo ricorda così:-
Ma ahimé! Fra gli artisti incominciarono a farsi maggiori vuoti. Nel 1908 morì Tito Aguiari, vecchio artista venuto a Trieste da Adria nella sua prima gioventù. Fu insegnante di disegno per molti anni alle Scuole Tecniche e, si può dire, il primo maestro di due generazioni di artisti.
Nel 1909 fu la volta di Giuseppe Miceu, a soli 37 anni, minato da lungo tempo da una malattia inesorabile. La sua tragedia degli ultimi mesi fu delle più strazianti: una sua figluiola gli era morta alcuni mesi prima dello stesso suo malee la moglie fu uccisa dal dolore mentre egli agonizzava. La morte lo liberò da tanto affanno.
Giuseppe Miceu era triestino e visse i suoi primi anni in Egitto. Ritornato in patria fu assunto come impiegato alla Società del Lloyd. A vent’anni incominciò a disegnare e dipingere senza l’aiuto di nessun maestro. A un tratto dipinse delle tele che lo rivelarono artista nato e se dapprima la visione pittorica delle sue marine ricordava quella di Pietro Fragiacomo e del Grimani, ben presto egli seppe vedere con occhi propri. I toni squillanti degli orizzonti, la lucentezza delle sue acque terse che si perdevano in lontane prospettive quasi sempre raggiunte, lo distanziarono dai suoi mestri ideali e la natura stessa gli indicò la via per la quale avrebbe certo raggiunto una perfezione da farlo spiccare fra molti altri. Come avviene sempre, finchè visse, fu talvolta giudicato con quella indulgenza che si largheggia con chi fa l’artista dilettante. Appena quando si videro riunite alla Permanente le sue tele migliori, si comprese quale forte tempra di pittore era stata la sua.
Poi avvenne la morte di Arturo Fittke, uno degli artist più nobili e più sensibili di queste nostre terre. …..
Fin qui il narratore di cui “posterò” uno dei suoi celebri schizzi caricaturali che raffigura Giuseppe Miceu.
Già, veramente triste. Anche un'altra sorella della nonna morì in maniera tragica a Caracas in Venezuela dov'era in tournée come cantante lirica. Accoltellata da una cameriera dell'albergo in cui alloggiava con il marito sposato da poco. L'unica che son riuscito a conoscere era mia nonna. La ricordo vestita di nero, truce, senza un sorriso e che metteva paura a me e a mia sorella. Non sapevo, ovviamente, del suo dramma familiare. Ora riposano tutti a Sant'Anna (campo 15, mi sembra). Sulla tomba una statua di Gianni Marin della piccola Gigetta. Non credo abbia avuto altri fratelli.
Continuo co i Miceu. Io non ho mai conosciuto mio nonno e come dicevo, mia nonna si era forse rinchiusa in un ostinato, triste silenzio sulle tragedie familiari. Solamente il fratello di mio padre, che all'epoca (1909) aveva 13 anni, qualche volta ha accennato alla "povera Gigetta" probabilmente morta come il padre di tisi. Anche questa marina che posto è dedicata "all'amico Giulio Moro" di cui ignoro l'esistenza. Un cugino di mio nonno? Qualche volta, sempre da mio zio, ho sentito parlare di "zio Silvio". Anche il critico d'arte Firmiani tempo fa mi chiese ragguagli su Giuseppe Miceu; più di indicargli la tomba, altro non seppi.
merita che gli dedichiamo un argomento tutto per lui.. anch'io ne ho trovati alcuni passati per le aste stadion, e proposti aprezzi abbastanza buoni ( per loro, non per le tasche di un eventuale compratore..). Stacco i post e li intitolo a lui..
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
Copio dal "Catalogo integrato dei beni culturali del Comune di Trieste":
Nato a Trieste nel 1873, fu autodidatta. Dopo aver trascorso qualche anno in Egitto, tornò a Trieste dove entrò come impiegato nella Società del Lloyd. Paesaggista, si dedicò esclusivamente alla pittura di marine, rimanendo influenzato all'inizio dall'arte di Pietro Fragiacomo e Guido Grimani e in seguito arricchendo la tavolozza di colori squillanti. Le sue marine sono permeate da un afflato romantico e da uno spirito poetico. Frequentò il Circolo Artistico Triestino. Morì prematuramente nel 1909.
Si veda: Catalogo della galleria d'arte moderna del Civico museo Revoltella, a cura di Franco Firmiani e Sergio Molesi, Trieste, [s.n.], 1970 (Bergamo : Istituto italiano d'arti grafiche), p. 103, fig. 245-247; Carlo Wostry, Storia del Circolo Artistico di Trieste, Trieste, Italo Svevo, 1991 (riedizione dell'edizione di Udine, Le Panarie, 1934), p. 220-221.
Compilazione: Francesca Nodari.
Aggiungo le notizie in mio possesso:
nato a Trieste il 26 gennaio 1873 e morto a Trieste il 17 novembre 1909.
Rientrato dopo l'adolescenza dall'Egitto, egli debuttò, sotto la spinta di mio nonno, professore di disegno e prima di diventare suo cognato, e che aveva riconosciuto in lui una mano artistica.
Condividevano lo studio che si trovava sopra il caffè Chiozza (probabilmente nella medesima sede del Circolo Artistico).
Al Lloyd fu impiegato come compositore di cartoline, manifesti e poster che trattavano il mare. Aveva avuto così modo anche di viaggiare ad Atene, Corfù e Costantinopoli dove raccolse alcuni album con schizzi e studi che furono esposti nel 1908 al Circolo artistico. Di lui ci sono rimaste poche opere.