Pittori triestini: Arturo Nathan

pitura, scultura, fotografia, cine ...a Trieste o de artisti triestini
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babatriestina
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Pittori triestini: Arturo Nathan

Messaggio da babatriestina »

Come presentazione, vi riporto quella di una sua mostra alla galleria Tor Bandena
La Galleria Torbandena di Trieste rende omaggio alla grande figura umana e artistica di ARTURO NATHAN, pittore triestino attivo tra gli anni Venti e gli anni Quaranta, morto in un campo di concentramento nazista.

Vero e proprio oggetto di culto, per la rarità oltre che per l'altissimo livello della sua opera, Arturo Nathan, artista schivo e complesso, è stato creatore di una particolare metafisica del mare, di paesaggi immaginari lontani da qualsiasi riferimento alla realtà quotidiana, di una poetica della solitudine che strappò le lodi e l'interesse del mondo artistico e intellettuale dell'epoca. La sua opera attraversa il periodo fascista, e riflette il mito di Trieste e della psicoanalisi. Fu infatti Edoardo Weiss, primo allievo di Freud, a consigliare a Nathan la pittura come terapia per combattere lo stato depressivo che lo accompagnò al ritorno dalla naja in Inghilterra (Nathan, da obiettore di coscienza, fu costretto alle mansioni più umilianti nell'esercito inglese, da cui era stato richiamato).

Di origine ebraica - padre ebreo iracheno stabilitosi prima in India e poi in Inghilterra, madre ebrea triestina - Nathan, nato a Trieste nel 1891, incarna perfettamente quel tormentato spirito di frontiera, quella difficile identità con cui questa città di mare e di commerci marca i suoi abitanti; è l'individuo borghese, totalmente frantumato dopo la caduta dell'impero asburgico, l'antieroe di cui parla Musil e che Schiele dipinge febbrilmente. Nathan frequentava una cerchia ristrettissima di amici - Bobi Bazlen, Leonor Fini, Umberto Saba - ma soprattutto il pittore Carlo Sbisà (con cui condivideva la passione per le moto e per le Harley Davidson) che in seguito metterà in salvo buona parte delle opere e dei carteggi. In vent'anni si conteranno circa 150 opere, disegni compresi, la metà delle quali andranno distrutte nei bombardamenti. Le rimanenti sono oggi sparse tra collezioni private di prestigio e importanti musei internazionali (Mosca, Tel Aviv, Milano).

La parabola di Arturo Nathan termina a Bergen Belsen e a Biberach, dove viene deportato dopo un periodo di confino nelle Marche, subito dopo la proclamazione delle infami leggi razziali. Dal 1940 non dipingerà più ad olio; solo alcuni delicatissimi pastelli per tutta la permanenza al confino, da dove, causa il carattere chiuso e mite, rifiuterà addirittura l'offerta per fuggire.


Il quadro che era nella presentazione di questa mostra
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quelloc he in questi giorni presenta il Revoltella su facebook
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ed un'immagine bianconera di un altro al Revoltella da un antico catalogo
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Re: Pittori triestini: Arturo Nathan

Messaggio da babatriestina »

qualche altro dettaglio di queste prime immagini, che ricordano un po' il "realismo magico" di Carrà e De Chirico fra le due guerre
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ma un'immagine, presenta al Revoltella ( per recente donazione?) è la più famosa, anche se ci arriverei per gra di: dappriam questo disegno bianconero:
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in cui hanno voluto riconoscere l'influsso della meditazione orientale


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Re: Pittori triestini: Arturo Nathan

Messaggio da babatriestina »

confrontare:
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ma poi il quadro diventa con gli occhi aperti

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vi metto un commento non mio:
Risale al 1927 l’Asceta di Arturo Nathan, uno degli autoritratti più noti e pubblicati del pittore triestino, oggetto di studi psicoanalitici e di confronti ripetuti con la ritrattistica antica. In questa enigmatica raffigurazione dell’artista di origini ebraiche sembrano convivere richiami occidentali e orientali, quasi a rappresentare simbolicamente la sua duplice origine: la solennità della posa, la fissità ieratica del volto e la foggia indiana della tunica, riecheggiano il mondo orientale, mentre il nitore del segno, l’uso sapiente della luce e l’impostazione quattrocentesca del ritratto paiono riallacciarsi alla tradizione artistica occidentale, reinterpretata in chiave moderna.
qualcun altro farà di queste immagini, con telo bianco in faccia.. ma con aspetto diverso


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Re: Pittori triestini: Arturo Nathan

Messaggio da babatriestina »

e ancora del medesimo, alla mostra Il mondo è là:
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che ricorda le lezione dell'Autoritratto di Duerer
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Re: Pittori triestini: Arturo Nathan

Messaggio da babatriestina »

babatriestina ha scritto: lun 11 mar 2013, 13:04 qualche altro dettaglio di queste prime immagini, che ricordano un po' il "realismo magico" di Carrà e De Chirico fra le due guerre

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rifotografata nella sua sede, la Pinacoteca di Gorizia

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