vecia Trieste
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- babatriestina
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- Località: Trieste, Borgo Teresiano
e inveze xe parecchio cambiado, perchè la casa cola scritta Sartoria no esisti più e al suo posto xe la casa Parisi
E anche la casa a sinistra, papà la gaveva vista perchè col xe andado a abitar di fronte, in via Craducci, iera ancora sta casa bassa e el suo appartamento alprimo pian iera inondado de luce tuto el dopopranzo. Pochi anni dopo i ga costruido la casa più alta e arivava sol solo un per de ore,soprattutto in inverno.
E anche la casa a sinistra, papà la gaveva vista perchè col xe andado a abitar di fronte, in via Craducci, iera ancora sta casa bassa e el suo appartamento alprimo pian iera inondado de luce tuto el dopopranzo. Pochi anni dopo i ga costruido la casa più alta e arivava sol solo un per de ore,soprattutto in inverno.
"Oh! Questa è la caserma grande, il fanale con la fontana.
E quel portone in mezzo alla caserma: siamo passati tutti questi che vi dirò, alle ore 1 di notte alla fine di novembre 1918 noi uomini eravamo ritornati dalla guerra, mio padregno voleva festeggiare questo ritorno. Procurò carne, pasta e portò il tutto in una trattoria detta El Spazacamin, di sua conoscenza per una cena, una festa per la felicità di esser ritornati tutti a casa. I componenti era questi: mio padregno quello che pagava, mia mamma, mia sorella ed io, il mio amico Giordano e la chitarra, sua mamma e suo fratello, un suo zio con l'armonica e suo figlio il mio amico Renato con la fidanzata Teresina.
Finita la cena, questa trattoria si trovava quasi alla fine di via Settefontane, tutti in fila chitarra e armonica davanti, suonando canzonette e cantando Le Ragazze di Trieste giù fino in Piazza Grande tutto bene, tutti contenti. Ma nel ritorno, quando siamo arrivati al principio di via Settefontane (lì abitava il mio amico Giordano) ghe davimo l'ultima sonada e candada prima de saludarse, le strade iera senza ferai a gas, salta fora del scuro una patuglia de 12 militari con un sergente. Avevano le baionette inestate sui fucili e questo comanda ai suoi uomini "Contornateli e il primo che scappa una fucilata nella schiena". Ghe spieghemo. Niente. "Silenzio!" grida, ci contornano e in mezzo marciamo di nuovo in giù. Le donne piangono, tutte donne in età, e noi sotto vose "E anche el tram de Opcina...". Il sergente "Silenzio!". I soldai in zito i rideva e per quel porton in mezo i ne ga ficà dentro fino ala matina. Ierimo proprio visavì dove che xe la cela de Oberdan in un cameron; le donne, separate, pianzeva e noi a pian pianin cantavimo e sonavimo. Quel iera un disgrazià de sergente..."
E quel portone in mezzo alla caserma: siamo passati tutti questi che vi dirò, alle ore 1 di notte alla fine di novembre 1918 noi uomini eravamo ritornati dalla guerra, mio padregno voleva festeggiare questo ritorno. Procurò carne, pasta e portò il tutto in una trattoria detta El Spazacamin, di sua conoscenza per una cena, una festa per la felicità di esser ritornati tutti a casa. I componenti era questi: mio padregno quello che pagava, mia mamma, mia sorella ed io, il mio amico Giordano e la chitarra, sua mamma e suo fratello, un suo zio con l'armonica e suo figlio il mio amico Renato con la fidanzata Teresina.
Finita la cena, questa trattoria si trovava quasi alla fine di via Settefontane, tutti in fila chitarra e armonica davanti, suonando canzonette e cantando Le Ragazze di Trieste giù fino in Piazza Grande tutto bene, tutti contenti. Ma nel ritorno, quando siamo arrivati al principio di via Settefontane (lì abitava il mio amico Giordano) ghe davimo l'ultima sonada e candada prima de saludarse, le strade iera senza ferai a gas, salta fora del scuro una patuglia de 12 militari con un sergente. Avevano le baionette inestate sui fucili e questo comanda ai suoi uomini "Contornateli e il primo che scappa una fucilata nella schiena". Ghe spieghemo. Niente. "Silenzio!" grida, ci contornano e in mezzo marciamo di nuovo in giù. Le donne piangono, tutte donne in età, e noi sotto vose "E anche el tram de Opcina...". Il sergente "Silenzio!". I soldai in zito i rideva e per quel porton in mezo i ne ga ficà dentro fino ala matina. Ierimo proprio visavì dove che xe la cela de Oberdan in un cameron; le donne, separate, pianzeva e noi a pian pianin cantavimo e sonavimo. Quel iera un disgrazià de sergente..."
- Nona Picia
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"una fucilata nella schiena..."
eh bhè.....si cominciava bene da ex irredenti....
Com'era quella di Cecchelin ? Si presentò ad uno spettacolo travestito da Franz Joseph......il pubblico ammutolì (se non mi inganno c'era già il fascismo)......Cecchelin guardò il pubblico con cipiglio senza dire nulla...poi prima di lasciare il palco sussurò: "Ve piaserìa, eh...."
eh bhè.....si cominciava bene da ex irredenti....
Com'era quella di Cecchelin ? Si presentò ad uno spettacolo travestito da Franz Joseph......il pubblico ammutolì (se non mi inganno c'era già il fascismo)......Cecchelin guardò il pubblico con cipiglio senza dire nulla...poi prima di lasciare il palco sussurò: "Ve piaserìa, eh...."
Some day you will find me,
Caught beneath the landslide
In a champagne supernova in the sky
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- babatriestina
- senator
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- Iscritto il: dom 25 dic 2005, 19:29
- Località: Trieste, Borgo Teresiano
la leggenda continua con una variante. si rivolgeva ai vari personaggi che avevano avuto incarichi e riconoscimenti sotto l'Austria ed ora erano in bella vista come zelanti italiani. Ma credo che questo avvenga un po' dappertutto in occasione di cambi di regimi.Kyeldor ha scritto: Si presentò ad uno spettacolo travestito da Franz Joseph......il pubblico ammutolì (se non mi inganno c'era già il fascismo)......Cecchelin guardò il pubblico con cipiglio senza dire nulla...poi prima di lasciare il palco sussurò: "Ve piaserìa, eh...."
- babatriestina
- senator
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curioso, quindi dovessi essser el principio del Aquedotto, visto el rifermento ala Fenice: la casa picia sarà prima dela casa Cassab ( ricordite de Cassab! diseva mia nona a papà co de mulo el andava in grotta, perchè el mulo Cassab xe morto in grotta de muleto nei primi anni del 1900)Lugara ha scritto:"Vecio Acquedotto.
A sinistra in quella prima porta con su un feral iera la trattoria alla Fenice;
el manufatto central me gavè ben spiegado che iera una cabina elettrica, ma za quela volta i lo doprava per tacarghe sora manifesti e reclam ( i mobili de Francesco Zanetti, vedo). A destra tuti i negozi ga el incorniciatura de legno per fraghe star i rolè, se no me sbaglio
"Qua se vedi Piazza Caserma.
L'alabarda col melon, el fontanon. Tuto in giro a questo fontanon, così detto a quei tempi, a ogni arco era una fontana e chi voleva poteva prendere a volontà l'acqua, non costava niente. Venivano i furlani, erano in due con un carro a quattro ruote con su una grande botte in legno: il carro lo tiravano loro due e andavano di casa in casa a vendere l'acqua a due o tre soldi alla brenta, chi voleva, altrimenti andavano a prendersela da loro in fontana.
A me tocava andar a prender l'acqua in quella fontana che si vede ancor oggi sotto il muro dell'ospitale Maggiore, abitavo in via San Maurizio 9, soffitta, case vecchie non avevano l'acqua in casa.
Questa foto sarà stata scattata nel 1900-1902, si vede sbucare a sinistra del fontanon un pezzetto di tram, di quei primi tutti aperti che venivano dalle fabbriche di Graz.
In fondo via Fabio Severo il fabbricato a due piani che fa angolo sono le scuderie militari."
L'alabarda col melon, el fontanon. Tuto in giro a questo fontanon, così detto a quei tempi, a ogni arco era una fontana e chi voleva poteva prendere a volontà l'acqua, non costava niente. Venivano i furlani, erano in due con un carro a quattro ruote con su una grande botte in legno: il carro lo tiravano loro due e andavano di casa in casa a vendere l'acqua a due o tre soldi alla brenta, chi voleva, altrimenti andavano a prendersela da loro in fontana.
A me tocava andar a prender l'acqua in quella fontana che si vede ancor oggi sotto il muro dell'ospitale Maggiore, abitavo in via San Maurizio 9, soffitta, case vecchie non avevano l'acqua in casa.
Questa foto sarà stata scattata nel 1900-1902, si vede sbucare a sinistra del fontanon un pezzetto di tram, di quei primi tutti aperti che venivano dalle fabbriche di Graz.
In fondo via Fabio Severo il fabbricato a due piani che fa angolo sono le scuderie militari."
Questa xe l'ultima de quela serie de vecie foto che me ga lassado nono.
"Piazza delle Poste.
A sinistra le fondamenta del palazzo atuale dele Poste, di fronte a destra in fondo il palazzo della Provincia, in mezzo al posto della fontana monumentale di oggi un altro fontanon, el brun col cucer in siarpa; il palazzo delle Ferrovie non era ancora arrivato."
"Piazza delle Poste.
A sinistra le fondamenta del palazzo atuale dele Poste, di fronte a destra in fondo il palazzo della Provincia, in mezzo al posto della fontana monumentale di oggi un altro fontanon, el brun col cucer in siarpa; il palazzo delle Ferrovie non era ancora arrivato."
- Nona Picia
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- Iscritto il: ven 20 gen 2006, 15:08
- Località: Trieste - Rozzol