Aneddoti musicali triestini del XVIII e XIX secolo

a Trieste ghe xe un teatro Comunal che de oltre 200 anni fa opere, balletti, concerti... e altri teatri che fa spettacoli musicali de tipo classico: contene storie vece e resoconti de spettacoli attuali..
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Aneddoti musicali triestini del XVIII e XIX secolo

Messaggio da rofizal »

Cercherò di riportare degli aneddoti sulla vita musicale della Trieste del XVIII e XIX secolo. Come al solito, qualcosa sarà noto, altro meno, altro ancora, spero, sconosciuto del tutto. :wink:

Nicolò Paganini (1782-1840)

Il celebre vilinista genovese suonò a Trieste nel 1816 dove tenne alcune accademie (una il 1° settembre). Ne parlava anche l'Osservatore Triestino del 16 settembre. A causa della pioggia l'affluenza del pubblico non fu eccezionale. In questa occasione si parla anche della sua relazione con Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, visto che in quell'anno Elisa risiedeva a Trieste. Ma la relazione poteva eventualmente aver avuto luogo a Lucca diversi anni prima. Sembra comunque che Paganini frequentasse casa Baciocchi durante la sua permanenza in città.

Nel 1824 è di nuovo a Trieste con la soprano Antonia Bianchi (dalla quale nel 1825 avrà il figlio Achille). In città tiene tre accademie (una il 15 novembre al Teatro Comunale) e viene ospitato dal commerciante suo concittadino Agostino Samengo, che pure si dilettava a suonare, sia pure da dilettante. Per l'amico Samengo, Paganini acquista un piano Graff per 400 talleri. Da notare che all'epoca i pianoforti viennesi Graff e gli Stein erano tra i più rinomati al mondo. A Trieste gli viene consegnato il diploma onorario della Società Filarmonica di Lubiana.

Un altro aneddoto, ma forse una leggenda, probabilmente riferito all'anno 1824, riferisce di come Paganini, in un ristorante triestino, si sia alzato improvvisamente in piedi urlando:
"Salvatemi dal fantasma che mi ha seguito qui!... ecc."
che farebbe appunto riferimento alle varie leggende sul suo conto, sulla sua abilità, sul diavolo, ecc.
Questo aneddoto si trova riportato da Paul Metzner in "Crescendo of the Virtuoso", che lo riprende a sua volta da Francesco Regli, "Storia del violino in Piemonte", del 1863.

E' incredibile comunque quante notizie errate ed imprecise vi siano su un personaggio così famoso. Quelle che ho raccolto, a parte l'ultimo aneddoto che viene riportato da una sola fonte, dovrebbero essere corrette. Incerta però è anche la relazione con la Baciocchi, o almeno le fonti non concordano. Va beh, si tratta di cose private.... :wink:


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Messaggio da rofizal »

Robert Schumann (1810-1856)
Schumann ha un amico triestino! :-D

Da una lettera scritta alla madre il 24 febbraio 1830:

"È un italiano di nome Weber, nato a Trieste, ove suo padre è generale del governo monarchico austriaco. Noi ci comprendiamo perfettamente su Petrarca e l'Ariosto... senza contare che egli canta come un dio, e che nobilmente apre il suo cuore al mondo intero. È un italiano divenuto calmo, chiaro e splendente come un mare profondo, leggermente agitato; inoltre, è l'essere meno egoista che io abbia mai incontrato, e il primo in cui abbia notato una ripartizione tanto equamente armoniosa di tutte le forze dello spirito: sembra sempre ch'egli ami col cervello e pensi col cuore. È talmente modesto, che se io gli leggessi questo elogio, non m'amerebbe certo di più..."

E' forse lo stesso "Dr. Weber" di Trieste che offre a Schumann 10.000 talleri (come aiuto finanziario?) che il musicista non può accettare?

Mi chi era esattamente questo Weber?


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Messaggio da serlilian »

rofizal ha scritto:Robert Schumann (1810-1856)
Schumann ha un amico triestino! :-D

Mi chi era esattamente questo Weber?
Un generale Weber ha firmato l'armistizio a Villa Giusti. Parente?

Vedi qua


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(A. Petacco - La nostra guerra)[/size][/i]
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Messaggio da AdlerTS »

In generale Trieste jera l'ombelico del mondo :-D Nell'800 innumerevoli personaggi illustri della musica e del teatro xe almeno passadi per Trieste:
anche Franz Liszt el xe vignudo el 26.10.1839, restando per due settimane (pareria per passarle con la stessa Carolina Ungher che aveva fatto perder la testa a Stendhal .)
L'Osservatore Triestino lo ga presentado come "il diavolo dei pianofortisti" ed el concerto xe stado tra el 5 ed il 11 novembre. El programma, oltre alla musica propria , prevedeva musiche de Lickl, Chopin, Lillo, auber, Donizzetti, Rossini e Bellini.


Mal no far, paura no gaver.
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Messaggio da rofizal »

5 ottobre 1837

TRIESTE. Teatro Grande.

Prima rappresentazione della stagione autunnale, seguita il 23 scorso settembre.
Beatrice di Tenda del Maestro Vincenzo Bellini. Artisti, signore Ungher, e Viale. Sigg. Poggi, Cosselli e Benciolini ecc. La Musica piacque discretamente la prima sera, ma molto più la seconda, ed eccovene il preciso ragguaglio.
Introduzione cantata da Cosselli applausi, duetto alla sortita di Poggi colla Viale grandi applausi e due chiamate, cavatina dell'Ungher due chiamate, duetto colla Ungher e Cosselli una chiamata. Finale silenzio.
Atto secondo. Quintetto applaudito con chiamata, ma il vero entusiasmo fu nell' a solo di Poggi che fu salutato da immensi bravo ed applausi; Poggi si è fatto conoscere anche a Trieste per vero artista, e l'aspettativa, che aveva di Lui il nostro Pubblico, è stata pienamente appagata.
Aria di Cosselli benissimo agita, ed eseguita, ed è chiamato sul palco a ricevere i segni d'approvazione del nostro uditorio.
La Ungher nel suo Rondò piacque e fu chiamata sul palco sola, e coi compagni.
II terzettino ovvero Romanza, che Poggi canta fra le scene, desta sempre entusiasmo; tutto il nostro Pubblico proclama il Poggi per uno dei primi tenori della nostra Italia: anche in una piccola parte, come in quest'opera, esso ne ricava quell'effetto degno di Lui; in complesso la Compagnia è tanto bene assortita da non desiderare di più, e già l'Impresario ne ha la prova col teatro sempre pieno in modo straordinario; per second'opera si sta preparando la Lucia di Lammermoor del Maestro Donizzetti.


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Messaggio da rofizal »

E per completare, ecco una lettera di commento:


AI sig. Direttore del Giornale dei Teatri a Bologna.

Trieste 24 settembre 1837.

Ieri sera si aprì questo nostro teatro colla Beatrice Tenda di Bellini: l'Ungher, Cosselli, Poggi e la Vale ne furono gli esecutori. Sebbene il meschino successo che ebbe quest'opera in Venezia quando comparve per la prima volta, avesse qui sparsa una cattiva prevenzione di questa musica, fu tale e tanta la perfezione colla quale venne eseguita che i Triestini dovettero ad ogni pezzo prorompere in generali acclamazioni. Grandi onori quindi all'Ungher, a Poggi, ed a Cosselli, i quali furono e soli, e tutti uniti replicate volte chiamati sulle scene e nei loro pezzi rispettivi, e cosi pure terminato lo spettacolo; anche la giovinetta Viale fu onorevolmente distinta. Circa alla musica, gl'intelligenti vogliono che il second'atto sia d'assai migliore del primo. I pezzi che più degli altri vengono acclamati sono: la cavatina dell'Ungher, la grand'aria di Cosselli, il terzettino nel quale Poggi incanta colla sua deliziosa voce, il quintetto, ed entrambi i duetti dell'atto primo; Orchestra e Cori egregiamente; vestiario magnifico, teatro sempre affollato e contento generale del Pubblico per un complesso così eccellente di sommi artisti. Eccovi in breve le notizie vere del nostro teatro; datene pubblicità nel vostro giornale. Vi saluto, e credetemi

Il vostro vero Amico
G. S.


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Messaggio da rofizal »

Ma vedemo come prosegui la stagion lirica a Trieste nel 1837...

Intanto se cerca un novo impresario (iera contratti annuali?):

AVVISO

Spirando coll'ultima settimana di Quaresima 1838 l'Impresa delle Opere e Balli da darsi nel gran Teatro di Trieste, la Direzione Teatrale pubblica il seguente avviso di concorso per una nuova Impresa; e notifica le condizioni proposte per base del relativo contratto da stipularsi.

S'invitano quindi gli aspiranti a produrre a tutto il mese di ottobre a.c. all'uffizio della Direzione in iscritto, e suggellate le offerte che vorranno fare in base delle dette condizioni, o ritenendole tutte tali quali sono, o proponendo quelle modificazioni, che credessero conciliabili colla sostanza delle medesime.

La Direzione accetterà fra le proposizioni quella, che giudicherà più confacente ed adatta al miglior andamento degli Spettacoli.

Le offerte non potranno essere ritirate prima che la Direzione deliberi, locchè seguirà infallantemente entro il mese di novembre.

Le offerte dovranno essere stilizzate in termini chiari e precisi, riferirsi espressamente alle singole condizioni, e contenere la dichiarazione dell'offerente d'essere obbligato alla sua offerta sino alla deliberazione della Direzione, da seguire come si disse, entro il mese di novembre.

Trieste 11. settembre 1837.


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Messaggio da rofizal »

Per l'impresario attuale le robe sembra andar per il meglio, infatti...

26 ottobre 1857

Prima rappresentazione dell'opera Lucia di Lammermoor del Maestro Cavaliere Donizzetti. Artisti, la Ungher, Poggi, Cosselli e Biondi. Musica sublime, esecuzione perfetta; la Ungher ha cantato, ed agito da sua pari. Essa si è mostrata maggiore della sua fama, e questo è molto; applaudita nella sua cavatina, nel duetto con Poggi, nel finale; nel suo rondò chiamata e richiamata sul palco a ricevere i vivi applausi di un Pubblico, che rende giustizia al suo sommo merito. Poggi preceduto da una grande riputazione nella parte di Edgardo, pe' suoi trionfi di Firenze, Vienna e Venezia, ha sorpreso tutti; anima, vita, espressione, tutto havvi nel suo canto nel suo agire. Poggi, che nella Beatrice di Tenda aveva entusiasmato, nella Lucia ha portato il suo uditorio al delirio, ed a qualificarlo uno dei pochi artisti che tutti i mezzi possiede per essere grande; voce fresca, intuonata, pronunzia, azione, in somma un complesso maraviglioso; nel duetto colla Ungher, nel gran finale, nel duetto con Cosselli, e particolarmente nella sua scena finale gli applausi sono stati furenti; non parliamo di quante volte esso, e i compagni siano comparsi sul proscenio; in una parola, esso forma la delizia del Pubblico triestino.

Lo spettacolo ha avuto un esito fortunatissimo. Cosselli è sempre quel grande attore cantante applaudito e festeggiato in ogni suo pezzo. Un complesso eguale di artisti è molto tempo che Trieste nol possedeva, tutti gioiscono, ma chi più di tutti è l'Impresario, che ogni sera vede il teatro affollatissimo.

Il Pittore Pupelli è stato chiamato per due bellissime decorazioni.

Per terza opera si darà Marino Faliero.

R. R.


Insomma tutto sembra andare veramente a gonfie vele, ma...


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Messaggio da rofizal »

L'uomo propone e Dio dispone... infatti il 16 novembre 1837 arriva una breve notizia che anticipa il resoconto del disastro:


16 novembre 1837

TRIESTE. Atteso le malattie sopraggiunte a qualcuno di quegli artisti, si è ripiegato alla meglio coll'andata in iscena del Barbiere; la Biondi ha
sostenuta la parie di Rosina.


Pochi giorni dopo viene spiegato cosa sia successo:


23 novembre 1837

TRIESTE. Teatro Grande.
Gli affari del nostro Teatro andavano a gonfie vele; lo spettacolo faceva un chiasso, un entusiasmo; la serata del tenore Poggi fu tanto brillante, che da molti anni non erasi fatto un simile introito; il celebre tenore fu festeggiato da un Pubblico che tanto lo stima; il teatro era pienissimo, si fecero 1050 viglietti di platea, e regali preziosi, bacile colmo d'oro, poesie ecc.; in somma tutto quello che può appagare l'amor proprio di un artista; ma ecco un disastro nella malattia della prima donna signora Ungher, che da 15 giorni manca al teatro; per ripiego fecesi adunque il Barbiere, ma col supplimento alla Rosina, con un Don Basilio... dunque non piacque: l'Impresa che mette ogni cura per rimediare alla meglio a tanto disastro ed a tante perdite, fece studiare in fretta Il Belisario, e comparve sulle nostre scene colla signora Biondi supplimento (Antonina), la Viale (Irene), Poggi (Alamiro), e Cosselli (Belisario); lo spettacolo, sebbene mancante della prima donna, destò entusiasmo, e tutti gli artisti furono applauditi.

La Viale chiamata sul proscenio nella sua cavatina. Poggi e Cosselli fecero furore nel loro duetto.

L'aria di Poggi nell'atto secondo destò poi un vero entusiasmo; bisognava sentire come questo artista cantò il largo; esso lo esegui da suo pari, ed un diluvio di bravo e di applausi gli fecero conoscere come si stima a Trieste il suo talento. La cabaletta - Trema Bisanzio - la disse con forza, e con anima tale da strappare grida di entusiasmo da tutto il Pubblico; esso fu chiamato e richiamato sulla scena con un chiasso indescrivibile. Il duetto fra Cosselli e la Viale piacque assai, e furono chiamati sul proscenio. Piacque pure il terzetto fra la Viale, Poggi e Cosselli, ed al finir dello spettacolo tutti e tre gli attori si mostrarono sul proscenio per ricevere le congratulazioni dell'uditorio. Cosselli fece il Belisario egregiamente. Poggi cantò ed agì da valoroso artista.

N. N.


Ecco una fra le diverse poesie in onore del tenore Poggi.

O voi
Del merito vero ammiratori
Venite plaudite
ad
Antonio Poggi
Beatevi nei paradisali concenti
Dell'armoniosa voce
Del vero canto italiano
Che nell'anima si sente
E la sublima
Ad immortali pensamenti



Tutto sembra finire bene, dunque, ma la "botta" è stata dura. Ecco un commento da Bologna:

Non si fa che sentire da tutti: Oh che bella professione è mai quella dell'Impresario! e altri rispondono: Cattiva cattivissima, peggiore non evvi per quegli Impresari che pagano, intendiamoci bene! Oltre che in oggi si rende assai difficile di rendere pago e contento il Pubblico per gli spettacoli che gli si danno, forse perché non vi sono cantanti, perché non vi sono maestri che scrivano, oppure perché troppo hanno sentito del buono; se viene un momento favorevole con spettacolo fornito di primari cantanti, e che l'entusiasmo del Pubblico giunto sia all'eccesso; e perciò l'Impresario con fondamento ritenga di potere conseguire un lucro certo della sua azzardosa intrapresa, è propriamente allora che, come si suol dire: il Diavolo vi mette la coda; tutto il guadagno che poteva fare in un momento sparisce: abbiamo in oggi un esempio di ciò sul Teatro di Trieste; più fortunato di quello non v'era per quell'Impresario; vi cantava un Ungher, un Poggi ed un Cosselli; piene strepitose, furori, incassi straordinari; viene il giorno 8 corr., giunti alla prova generale del desideratissimo Marino Faliero; cade malata l'Ungher, si può dire sorpresa da vioientisiima febbre, la quale non è cessata che dopo nove giorni, ed ancora trovasi a letto mancante di forze onde riprendere le sue fatiche; l'Impresa nell'emergenza ripiega col Barbiere, ma che? il teatro è vuoto, tutto è squallore perché privi dell'astro principale. Ecco come tutto ad un tratto il guadagno si converte in perdita; ecco, la sorte degli Impresari! e sì dirà essere una bella professione? no certamente!



Vediamo ora quali risulterebbero (a distanza di più di 150 anni è bene sempre usare il condizionale) essere le opere rappresentate in quella stagione:

Beatrice di Tenda (Il Castello d'Ursino) di Vincenzo Bellini, 9 repliche (dal 23 settembre)
Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti, 7 repliche (dal 10 ottobre)
Il barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini, 2 repliche
Belisario di Gaetano Donizetti, 7 repliche
Marin Faliero di Gaetano Donizetti, 6 repliche (dal 31 ottobre) ???
Cenerentola di Gioacchino Rossini, 12 repliche (Carnevale)
Adelaide in Franconia di Pietro Combi, 8 repliche (Carnevale)
Le prigioni di Edimburgo di Federico Ricci, 5 repliche (Carnevale)
Semiramide di Gioacchino Rossini, 7 repliche (Carnevale)
La Sonnambula di Vincenzo Bellini, 2 repliche (Carnevale)

Sulla sequenza indicata ho qualche dubbio. Da dobve poi sono stati raccolti certi dati? dal programma di inizio stagione? Farebbe pensare ciò
il fatto che per il Marin Faliero la fonte viene indica la data di prima rappresentazione quella del 31 ottobre, ma visti i fatti, probabilmente era solo la data programmata, e ancora non so se l'opera sia poi stata rappresentata in quell'anno a Trieste (magari lo scopro tra poco).


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Messaggio da rofizal »

Antonio Poggi su Wikipedia italiano? ve lo scordate! :(
Però lo si trova su Wikipedia francese:

Antonio Poggi était un ténor lyrique italien du XIXe siècle, qui fut le grand interprète du romantisme italien.

Élève du ténor Andrea Nozzari (1775-1832), Antonio Poggi a créé les rôles de :

* Roberto dans Torquato Tasso (1833, Teatro Valle de Rome) de Gaetano Donizetti ;
* Ghino dans Pia de' Tolomei (1837, Teatro Apollo de Venise) de Gaetano Donizetti ;
* Charles VII dans Giovanna d'Arco (1845, Scala de Milan) de Giuseppe Verdi.

Il était marié à la soprano Erminia Frezzolini (1818-1884).

Il a acheté en 1840 le Palazzo Grassi à Venise, pour le revendre presque aussitôt, et en mai 1849, la Villa Spada à Bologne.


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Messaggio da rofizal »

Per favore mi correggete la seconda riga del messaggio precedente con:

Però lo si trova su Wikipedia francese:



Grazie! :wink:


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Messaggio da rofizal »

Anche Domenico Cosselli è del tutto assente su Wikipedia italiano, ma è invece presente su Wikipedia inglese:

Domenico Cosselli (May 27, 1801, Parma - November 9, 1855, Parma) was an Italian operatic bass-baritone, particularly associated with Rossini operas.

He began his vocal studies in his native city in 1814 and made his stage debut there in 1821. He quickly made a specialty of Rossini roles, singing in Il barbiere di Siviglia, Tancredi, La cenerentola, La gazza ladra, Semiramide, etc. He created for Donizetti the roles of Olivo in Olivo e Pasquale in 1827, and of Azzo in Parisina in 1833, also creating the role of Arnoldo in Pacini's Carlo di Borgogna, in 1835.

One of the first singers to make the transition between the old conception of the bass vocal range to what we know today as the baritone, a vocal range that did not really exist then. For Donizetti again, he created the role of Enrico in the highly uccessful Lucia di Lammermoor, at the San Carlo in Naples, in 1835, giving to the role a new dramatic dimension, looking forward to what was to become known as the Verdi-baritone.

He went on singing the florid bass roles of Rossini such as Mosè, Maometto, Assur, etc.

---

Su Wikipedia inglese è citato più volte anche Antonio Poggi, ma per ora non c'è una scheda a lui dedicata.

Per la Viale, non conoscendone il nome, è difficile trovare dei riferimenti.

La Ungher potrebbe essere Caroline Unger:

Caroline Unger (October 28, 1803-March 23, 1877) was an Austrian contralto. Born in Vienna, she studied in Italy; among her teachers were Aloysia Weber Lange and Domenico Ronconi. Her stage debut, in her native city, came in 1821, when she performed in Cosi fan tutte. Three years later she sang in the first performances of Ludwig van Beethoven's Ninth Symphony and Missa Solemnis. She performed a great deal in Italy; among the operas written for her were Vincenzo Bellini's La straniera, Gaetano Donizetti's Maria di Rudenz and Parisana, and Saverio Mercadante's Le due illustre rivali. Unger had a great success at the Théâtre des Italiens in Paris in 1833. In 1841 she married François Sabatier and retired from the stage.

Unger died in Florence in 1877.


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Messaggio da rofizal »

Ecco finalmente il Marino Faliero andare in scena! :-D

Da una lettera:


Trieste 27 novembre 1837

Eccomi, sig. Direttore, a darvi contezza del nostro teatro sul terminare della stagione. Sabato 25 corrente andò in iscena la tanto desiderata opera di Donizzetti - Marino Faliero -. Gli esecutori furono mad. Viale, Poggi, Cosselli, Costantini, mad. Biondi, Biondi e Benciolini. L'esito di quest'opera fu un vero trionfo pel protagonista Cosselli, e pel tenore Poggi. La Viale e Costantini meritarono anch'essi, ed ottennero moltissimi applausi. Il teatro era affollato di spettatori, e così egualmente alla seconda recita, ed eguale se non maggiore l'entusiasmo del Pubblico. Questo fortunato successo forma doppiamente l'elogio della compagnia, la quale ha dovuto superare la cattiva prevenzione che si aveva dell'esito di quest'opera, attesa la mancanza dell'Ungher. L'orchestra, i cori, ed il pittore Pupilli contribuirono valorosamente al clamoroso successo di questo capolavoro di Donizzetti. Il vestiario è magnifico. Dopo la grande scena della congiura declamata dal grande artista, volle egli dividere i meritati applausi coll'egregio direttore dei cori sig. Desirò, alla perizia del quale devesi non piccola parte della prefata esecuzione di quest'opera.

La egregia Ungher frattanto va di giorno in giorno migliorando, e si tiene per certo che giovedì ritornerà in iscena col Faliero, o almeno col Belisario, siccome opera di minor fatica per lei; le si preparano a quest'ora grandi onori per quella sera tanto desiderata della sua ricomparsa su queste scene; e senza fallo quella sera sarà per essa un trionfo dei più lusinghieri nella sua carriera teatrale.

La riverisco distintamente

Affezionatiss. Amico
G. B. M.


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Messaggio da babatriestina »

rofizal ha scritto: La Ungher potrebbe essere Caroline Unger:
.
se ne parlava qua a proposito di Stendhal a Trieste
Levi riporta " Benchè lo stesso Bellini e qualche critico del tempo ne trovassero aspri certi suono del registro acuto, era un'artista di sensibilità profonda e dotata di rarissima intelligenza".
resta il dubbio di dove sia nata:
Caroline Unger (October 28, 1803-March 23, 1877) was an Austrian contralto. Born in Vienna, she studied in Ital
Carolina Ungher (Székesfehérvar, Ungheria 1803 - Firenze 1877),
Al Verdi cantò:
1829 Rossini L'Assedio di Corinto; Feliciano Strepponi : Gli Illinesi
1830 Bellini Il pirata; Fioravanti Le cantatrici villane; Rossini L'inganno felice ; Rossini , Mosè; Bellini, La straniera
( Nota a parte, nel 1831 cantò al VerdiLuigi Duprez, uno dei più famosi tenori dell'epoca, famoso per i suoi acuti e il suo falsettone: citato in tutte le storie della lirica e perfino nella Signora delle Camelie)
1837 sempre la Ungher in Beatrice di tenda di Bellini ( in quegli anni incomincia a cantare al Verdi Giuseppina Strepponi); Lucia di lammermoor di Donizetti;Marin faliero di Donizetti.
1839 ancora Lucia di Lammermoor, Nicolai Ottone : Enrico II d'Inghilterra; Mercadante Gabriella di Vergy; ancora Marin faliero;Parisina di Donizetti;
e nel medesimo 1839 due concerticon il pianista Franz Liszt , la Ungher ed altri cantanti.

Chi conosce le opere riportate, e le relative parti per soprano, può immaginare il tipo di voce e il tipo di tecnica della Ungher.


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Messaggio da babatriestina »

rofizal ha scritto: Per la Viale, non conoscendone il nome, è difficile trovare dei riferimenti.
.
con ogni probabilità si tratta del soprano Costanza Viale che cantò nel Belisario di Donizetti nel 1837.
(a volte sui libri si trova quello che su internet non c'è ancora.. :wink: )


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rofizal ha scritto: Vediamo ora quali risulterebbero (a distanza di più di 150 anni è bene sempre usare il condizionale) essere le opere rappresentate in quella stagione:

Beatrice di Tenda (Il Castello d'Ursino) di Vincenzo Bellini, 9 repliche (dal 23 settembre)
Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti, 7 repliche (dal 10 ottobre)
Il barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini, 2 repliche
Belisario di Gaetano Donizetti, 7 repliche
Marin Faliero di Gaetano Donizetti, 6 repliche (dal 31 ottobre) ???
Cenerentola di Gioacchino Rossini, 12 repliche (Carnevale)
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Semiramide di Gioacchino Rossini, 7 repliche (Carnevale)
La Sonnambula di Vincenzo Bellini, 2 repliche (Carnevale)

Sulla sequenza indicata ho qualche dubbio. Da dove poi sono stati raccolti certi dati? dal programma di inizio stagione? Farebbe pensare ciò
il fatto che per il Marin Faliero la fonte viene indica la data di prima rappresentazione quella del 31 ottobre, ma visti i fatti, probabilmente era solo la data programmata, e ancora non so se l'opera sia poi stata rappresentata in quell'anno a Trieste (magari lo scopro tra poco).
i dati si trovano con sicurezza al Museo del teatro, che conserva quasi tutte le locandine ed i documenti, ed una conferma nel libro il Comunale di Trieste, che presenta tutte le opere, concerti, spettacoli di prosa ( ma non balletti) dall'apertura del teatro al momento della sua compilazione 1961
Per confronto:
1837 Lirica (A) stagione autunnale:
Beatrice di tenda ( Il Castello d'Ursino) di Vinc Bellini ( 9 repliche) M conc Luigi Ricci M dir Aless scaramelli M coro Franc desirò- con Carolina Ungher, Ant Poggi, D Cosselli 1 rappr 23-9
Il Barbiere di Siviglia (2) e ve omettoi soliti intepreti
Belisario di G Donizetti (7)
Lucia di Lammermoor di G Donizetti (7)
Marin faliero di G Donizetti (6)
CQ - Carnevale quaresima:
Cenerentola di g Rossini (12)
Adelaide in franconia di Pietro Combi (8)
Le prigioni di Edimburgo di Feder Ricci(5)
Semiramide di G Rossini (7)
La Sonnambula di v bellini (2)

Per le opera, alcune xe restade sempre in repertorio: Barbiere, Lucia, Cenerentola, Sonnambula e forsi Semiramide; altre xe stade lassade cascar e riprese colla belcanto renaissance dela fine anni 60: Beatrice di tenda, Belisario, Marin faliero. Altre xe finide nel più totale oblio: Adelaide in Franconia e le prigioni di Edimburgo.


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Messaggio da babatriestina »

babatriestina ha scritto:
rofizal ha scritto: Per la Viale, non conoscendone il nome, è difficile trovare dei riferimenti.
.
con ogni probabilità si tratta del soprano Costanza Viale che cantò nel Belisario di Donizetti nel 1837.
poichè cantò la parte di Agnese del Maino nella Beatrice di tenda, allora dovrebbe trattarsi di un soprano drammatico con timbro prossimo al mezzosoprano, almeno a giudicare dalle interpreti di tale parte nel XX secolo.


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Messaggio da rofizal »

babatriestina ha scritto:
rofizal ha scritto: Marin Faliero di Gaetano Donizetti, 6 repliche (dal 31 ottobre) ???
i dati si trovano con sicurezza al Museo del teatro, che conserva quasi tutte le locandine ed i documenti, ed una conferma nel libro il Comunale di Trieste, che presenta tutte le opere, concerti, spettacoli di prosa ( ma non balletti) dall'apertura del teatro al momento della sua compilazione 1961
E in effetti la mia fonte per l'elenco delle opere della stagione non era internet. :wink: Però indicavano per il Marin Faliero la data del 31 ottobre, mentre, come vediamo dalle lettere, andrà "in onda" solo il 25 novembre (1837). Quindi desumevo che i dati che riportava la fonte fossero stati estratti dal programma iniziale della stagione (cosa più semplice), non tenendo conto delle modifiche avvenute in seguito per i noti inconvenienti.

Questa differenza tra data del programma e data reale potrebbe giustificare anche altri casi di discordanza di date sulla messa in scena di varie altre opere (anche in altre città).


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Messaggio da rofizal »

babatriestina ha scritto:con ogni probabilità si tratta del soprano Costanza Viale che cantò nel Belisario di Donizetti nel 1837.
Grazie per l'aiuto.
Non si trova però molto su di lei. Come date di nascita-morte solo:
180? - 186?
e proprio niente altro. :(


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Messaggio da rofizal »

La malattia della Ungher no doveva eser una semplice influenza, se a un certo punto i gaveva temudo che no la podesi sopraviver.
A questo proposito me vien in mente la morte prematura de Enrico Angeli avenuda proprio a Trieste (ma non so per quale causa), e me domandavo se podeva eser el clima dela cità la causa de tuto.
Eco intanto una letera dove se parla apunto dela malattia dela Ungher:


Trieste 21 novembre 1837

Carissimo Fiori
Tu mi chiedi notizie di madamig. Ungher, ed eccotele. Ella è stata in procinto di far vestire a lutto di bel nuovo le itale scene. Meschini noi se alla recente morte della Malibran [Maria Malibran, morta nel 1836 a Manchester, a soli 28 anni, a causa di una caduta da cavallo] avesse tenuto dietro quella dell'Ungher! Che ci restava allora? Oh! amico mio, quante volte mi sono sentito a stringere il cuore da tale pensiero! Quante mi sono portato palpitante a chiederne novella! Ora, grazie a Dio, è perfettamente risanata. Così Egli ha voluto serbarci ancora una impareggiabile cantante ed attrice, che ai sommi altri pregi, ond'è fornita, unisce pure un'anima oltre ogni dire generosa e sublime. E se ciò sia, eccotene una prova. Perché poteva conoscere in due giovani del talento, le piacque che da loro si scrivesse un'opera espressamente per lei. In fatti fu scritta, e si dice che nella ventura prossima primavera ella medesima per la prima volta la eseguirà. Dicesi che il titolo ne sia - Iginia d'Asti - musica del giovine maestro Eugenio Löhr olandese dimorante in Bologna, tragedia lirica di Antonio Nepoti bolognese. Se sia tratto di cuor gentile e di vera filantropia l'aprire una strada alla gioventù, e il far sì che i talenti non languiscano sconosciuti, lascio a te giudicarlo.

Godi adunque, amico, come io pur faccio, della ricuperata salute di simil donna, e credimi a tutte prove

Il tuo
D. F.


Chi sia questo Eugenio Löhr, olandese, non sono riuscito a scoprire. Iginia d'Asti è invece il titolo di un libro di Silvio Pellico, che venne trasformato sì in Opera, ma da Samuel Levi (o Levy) su libretto di Gaetano Rossi. Però l'anno di quest'opera è in effetti proprio il 1837. Mistero.


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