Stagioni liriche al Verdi: 1965-66

a Trieste ghe xe un teatro Comunal che de oltre 200 anni fa opere, balletti, concerti... e altri teatri che fa spettacoli musicali de tipo classico: contene storie vece e resoconti de spettacoli attuali..
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Stagioni liriche al Verdi: 1965-66

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Altra stagione lirica:
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opera iniziale: Luisa Miller, opera verdiana poco conosciuta ( da amore e raggiro di Schiller) giusto in quel tempo ritornava di moda per una bella incisione con protagonista Anna Moffo. La Suliotis, la cui voce non era forse l'ideale per tale personaggio, la interpretò bene, destreggiandosi nell'aria iniziale con le sue fiorettature e mostrando il suo temperamento drammatico in Tu puniscimi o Signore 8 avevo la registrazione per anni), buoni gli altri interpreti.. ottimo Gian Giacomo Guelfi

Elisir d'amore: simpatica coppia di protegonisti, Valeria Mariconda, un sopranino dalla voce non molto forte, ma di tecnica assai aggraziata ( cantava anche in TV a quei tempi, se ben ricordo) e tenore Renzo Casellato, il cui Quanto è bella quanto è cara, forse ancor più che la più famosa furtiva lacrima era ( volutamente, immagino) un'eco di quello di Beniamino Gigli
Eccolo nell'autografo di un anno dopo nei Pescatori di Perle , a nche lì il suo Mi par d'udire ancor ( in italiano) riecheggiava Gigli
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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1965-66

Messaggio da babatriestina »

Ricordi vaghi di Jenufa e per la Judith nulla se non una foto dell'autore con dedica ( sul retro) a mio papà, che era stato suo compagno di scuola. un autore triestino, insomma! il verdi, in tempi di stagioni con 12 spettacoli, riusciva a ritagliare spazio per i compositori locali
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un Rigoletto di routine, un simpatico Pipistrello ( ora filologicamente Die Fledermaus) tradotto in italiano, un Sansone e Dalila ( credo in italiano anche quello) di cui ricordo pure le danze ed un autografo del bravo baritono Silvano Carroli come Gran sacerdote
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E arriviamo ai maestri Cantori di Norimberga, edizione che mi piacque moltissimo, tant'è vero che feci una raccolta di autografi ( manca la Meriggioli, forse non e ne aveva, e Taddei firmò su un retro..)
il tenore, Mirto Picchi
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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1965-66

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Capecchi, Beckmesser
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e Clabassi, Pogner
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Wagner in italiano? :shock: :shock: :shock: quelle horreur!!! su questo le vestali puriste si scandalizzano, io devo dire che lo spettacolo mi piacque moltissimo , ma per dire che non sono isolata, vi inserisco un link
http://ilcorrieredellagrisi.blogspot.co ... liano.html
da cui riporto alcuni paragrafi
Il mito e la foia dell'esecuzione in lingua originale sono nati negli anni '40 del secolo scorso e sono stati incrementati negli anni successivi, trascorsi i quali eseguire un Lohengrin in italiano è il segno di ignoranza ed inculturalità. E su questo altare ci siamo persi, magari, il trio Caballé, Bergonzi, Bumbry in Lohengrin o il Corelli, Mac Neil, Cossotto, Arroyo in Tannhauser.
I nostri nonni o bisnonni e, persino, Wagner non la pensavano affatto così. Il problema essenziale era farsi capire (oltre che quello contingente di riempire il teatro stante l'assenza di sovvenzioni pubbliche ed alchimie di bilancio) e, quindi, in Italia e paesi di lingua spagnola si cantava Wagner in Italiano ed in Francia in gallico idioma.
A questa regola si attenevano cantanti di carriera middleuropea come, primi, che ricordo Frida Leider, Brunilde scaligera nel 1928 o Leo Slezak protagonista, sempre in Scala, di Tannahauser nel 1905. Non solo, ma anche cantanti italiani quali Giuseppe Kaschmann, che era dalmata di Lussinpiccolo, conoscevano ed eseguivano Wagner nelle due versioni. Basta guardare le cronologie del Met, della Scala e di Bayreuth.
La conseguenza della scelta della lingua originale prima, sempre e comunque ha distrutto la grande tradizione dei cantanti italiani o di scuola italiana continuata sino alla Callas ed alla Tebaldi ed anche più oltre come intendiamo testimoniare.
e riporto anche un passo di Rodolfo Celletti, mitico critico di opera:
del leggendario Wagner in italiano, eseguito fino alla seconda guerra mondiale non soltanto da noi, ma nei paesi di lingua spagnola
. Avete mai sentito la morte di Isotta in italiano cantata da Maria Callas?
bene, devo dire che quelli di questa edizione erano signori cantanti italiani, superiori a tanti cantanti tedeschi assai meno famosi sentiti in altre occasioni..
Balletti: iL London's festval ballet rappresentò un Peer Gynt piaceevole
i Puritani, che non venivano eseguiti da parecchi anni, si accontentarono di Gianna D'Angelo, sopranino di agilità ( le grandi belcantiste avevano ancora de venire) e altri interpreti corretti ( la parte di Arturo è dura, aveva da arrivare il primo Pavarotti..)
per gli appassionati di opere in tedesco, un ennesimo Strauss: Arabella
E per finire una Bohème con Mirella Freni, acclamata interprete di Mimì, per cui r icorderei una canzoncina del Campanon:

Il cartellon del Verdi
è un vecchio cartellone
presenta ogni stagione
Bohème, Bohème, Bohème
Xe anni che i prometi
de meter su l'Otello
ma inveze sul più bello
i peta la Bohème


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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1965-66

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Mirella Freni ( in costume immagino di Manon Lescaut)
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una delle poche star liriche viste al Verdi
Licinio Montefusco come Rigoletto
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