Bella Epoque

a Trieste ghe xe un teatro Comunal che de oltre 200 anni fa opere, balletti, concerti... e altri teatri che fa spettacoli musicali de tipo classico: contene storie vece e resoconti de spettacoli attuali..
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Piereto
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Bella Epoque

Messaggio da Piereto »

Con questo termine si considera un periodo storico appartenente prevalentemente all'ottocento e che abbraccia anche il novecento, almeno per certe nazioni europee sino all'inizio della prima guerra mondiale. Questo periodo è caratterizzato da un fiorire economico industriale sociale artistico e anche musicale delle nazioni europee e del continente nord americano. E' un passaggio storico che prende l'avvio tra settecento e ottocento innescato dalle guerre napoleoniche , un fiorire di idee da parte inglese per vincere la guerra in corso. L'ottocento è il secolo dello sviluppo del motore a vapore , della suo impiego quel pompa nelle miniere inglesi e poi installato in un mezzo di trazione. L'ottocento è l'epoca della ferrovia. A partire dal 1830 è un continuo rincorrersi di costruzioni che interessano il mondo ferroviario e che andranno nel giro di 40 anni a definire una ossatura di trasporti continentale di merci e di persone. Le città collegate dalla rete ferroviaria si espanderanno, e non ci si potrà più accontentare di locande e osterie, ma si costruiranno alberghi e caffè che presenteranno al loro interno un angolo per l'ascolto della musica.
Si crerà così anche in campo editoriale un genere di composizioni che si adattano alle necessità dei viaggiatori. e dei frequentatori dei caffè : la salon musik. cioè una raccolta di partiture per l'ascolto di musica descrittiva e di musica da ballo. Si stampano anche gli spartiti per vari strumenti e quelli caratteristici del periodo, riguardano l'orchestrina che è composta da un pianoforte conduttore, un quintetto d'archi e alcuni fiati come flauto oboe clarinetto e tromba. Si aggiungono anche delle percussioni. E anche l'epoca dei lied e delle romanze per canto e pianoforte o per strumento solista e pianoforte. L'ottocento è il secolo del pianoforte come per il settecento lo era il clavicembalo , ed il pianoforte raggiunge ogni angolo di una nazione. Quindi si devono creare nuove composizioni per addattarsi alle esigenze del pubblico e si avvia anche una costruzione in serie di strumenti musicali. Nascono anche le società corali e musicali , luoghi in cui si imparano i primi rudimenti dell'arte musicale e dove anche ci si esercita e sempre più spesso si creano occasioni per concerti e per balli.


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sono piccolo ma crescero
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Re: Bella Epoque

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Se quella iera la belle epoque, come te ciameria questa? ;-)

Per certi versi la xe meio. Con l'elettronica xe più facile gaver un strumento, però me par che se sia sbasada sai la professionalità de chi che interpreta. Anche una stonadura o una vose sgraziada diventa "capacità interpretativa"...


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Bella Epoque

Messaggio da Piereto »

Gli ospiti delgli alberghi e delle città terrmali e dei bagni di mare, e i frequentatori dei caffè si ritagliavano brevi riposi nelle intense giornate ascoltando la musica. A guardare i programmi di sala si trattava sempre di brevi pezzi intorno ai 4 minuti, lunghezza diversa invece per i balli. Non poteva mai mancare una marcia introduttiva, e dobbiamo sempre ricordare come la musica che accompagnava il trasferimento delle truppe fosse la più adatta a farle mantenere il ritmo del passo. Quindi nei ballabili della Belle Epoque incontriamo la polka , la mazurka , il walzer , la gavotta , balli che si eseguono in coppia, mentre la quadriglia è un ballo figurato. Polka e mazurka sono balli provenienti da zone della Polonia che ricordiamo smembrata allora in tre imperi. La polka come la marcia è un tempo binario e presenta una figurazione ritmica che ricorda il galoppo del cavallo. Esisteva anche il ballo "Galop" che non è altro che una polka veloce. La mazurka è invece un ballo ternario caratterizzato dalla successione di note lunghe puntate e note corte, il tutto per un incedere molto eroico e militaresco. La gavotta è un ripescaggio settecentesco di un antico ballo dei pastori delle alpi francesi anch'esso binario. Ma la danza che pervade tutto l'ottocento e che trascina tutta l'epoca è il valzer. Si trattta di un ballo ternario che però essendo veloce possiede all'interno delle figurazioni ritmiche che difattto sono binarie ingenerando così un grande contrasto e forttissimo impulso. E' anche un ballo in cui per la prima voltta uomini e donne sono vicini fra loro e si toccano. Dall'altra parte dell'atlantico si scrivono e si importano musiche europee, ma va prendendo forma un ballo binario originale che si affermerà alla fine dell'ottocento il ragtime, tradotto in ballo spezzato dalla figurazione ritmica particolare. E' un ballo tipico da eseguirsi al piano in cui la mano sisnistra marca rigorosamente i movimenti , mentre la mano destra che esegue la melodia risulta essere sfalsata armonicamente, cioè esegue una sincope. Questto ritmo sincopato ci accompagnerà poi per tutto il novecentto.


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Re: Bella Epoque

Messaggio da Piereto »

La musica veniva insegnata a tutti i fanciulli e ricordo come l'istruzione scolastica fosse obligatoria in tutto l'impero austriaco a partire dal 1780. Le truppe dovevano trasferirsi a piedi nel vasto impero , il treno arriverà solamente a mettà ottocento,e per mantenere il passo si cantava e si marciava accompagnati dalla fanfara dei fiati. Il servizio militare era obligattorio e ogni reggimento possedeva la sua banda e un kapellmeister che curava le esecuzioni e scriveva nuovi brani. Moltissimi soldati suonavano anche strumenti ad arco per cui alla fine se l'Austria contava su 100 reggimenti poteva anche disporre di 100 orchestre. I kapellmeister erano compositori anche di musica diversa da quella militare . Pensiamo solo a Franz Lehar. Ricordo Komzak, Josef Wagner, Zcibulka, Fucik, e tanti altri. Possiamo affermare che la popolazione era preparata e anche competente, molto più di oggi. Non si sbaglia a dire che Trieste era una città musicalissima.


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Re: Bella Epoque

Messaggio da Piereto »

E la Belle epoque musicale a Trieste ? Avevamo i salotti della buona borghesia in cui un giorno alla settimana si invitavano amici e conoscenti e magari la padrona di casa o la figlia suonava al pianoforte o si invitava qualche ospite a suonare, Si faceva musica anche in famiglia passata la giornata trascorsa al lavoro, genitori e figli. C'erano molti caffe frequentatti dai letttori dei giornali e in cui si sorbiva la bevanda contornata dai pasticcini e accompagnati dalle note di suonatori professionisti. Anche i ristoranti alla sera fornivano musica durante i pasti. Negli hotel c' era l'orchestrina con programma di intrattenimento pomeridiano o serale. Si attingeva alla salon musik, e anche la musica classica e operistica aveva la sua parte, un grande lavoro per i trascrittori. Poi c'era la stagione dei balli aperta a tutti con biglietto a pagamento , o alcune sale si aprivano per i balli sociali . Anche i teatri ospitavano il ballo. Si levavavno le poltrone di platea e ricordo che anche il Verdi con il suo ridotto (ora sala de Sabata) ospitava le danze, sopra il colonnato c'era lo spazio per l'orchestrina .Esiste ancora oggi un passaggio tra ridotto e corridoio del II ordine dei palchi, quindi orchestrina al ridotto e orchestra sul palcoscenico.


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Re: Bella Epoque

Messaggio da babatriestina »

Mia nonna come tutte le signorine di buona famiglia aveva imparato a suonare il pianoforte e conservo ancora,. nonostante vendite e regali, parecchi dei suoi spartiti. Amava le romanze di Tosti, oppure le trascrizioni per piano delle opere liriche, che con l a famiglia numerosa si divertivano a mimare in casa, Mi raccontava per dire che facevano sedere su due sedie al centro i bisnonni e la famiglia sfilava davanti inchinandosi sulla musica del Tahhnauser ( la scena della wartburg), oppure mimavano la Traviata e nonna malignava che le sorelle di Italo Svevo ( signorine Schmitz ovviamente) volevano far Violette per poter cadere in braccio morenti a zio Luigi, il bello di famiglia.
E così, commentava lei, tutti si divertivano, ballavano la quadriglia.. e io inchiodata al pianoforte! doveva essere un comune pianoforte verticale.. concluse: il giorno in cui arrivò la radio a portar l a musica in casa, lo vendetti.


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Re: Bella Epoque

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Ma diamo ancora altre notizie. Ogni nazione europea nell'ottocento cioè in quel periodo di sviluppo generale delle attività umane , ha cercato di utilizzare le proprie forze, e così anche in campo musicale, e perciò il panorama dei compositori che si sono dedicati alla salonmusik è veramente esteso. Autori oggi però sconosciuti ai più, un periodo storico che rivive almeno una volta all'anno col concerto di capodanno da Vienna. Ma la salonmusik non è solo Johann Strauss e famiglia. L'Austria ha dato tantissimo grazie a compositori boemi, ungheresi facenti parte della monarchia , e anche austriaci come Juius Eggard come, Josef Gungl, Siegfried Translateur . Ma i due centri musicali europei che facevano la moda dell'epoca non erano solo Vienna ma soprattutto Parigi, città che attraeva moltissimi italiani, che poi acquistata la notorietà potevano anche fare il grande balzo o verso Londra o verso gli Stati Uniti con turnee che duravano mesi e mesi, e poi magari sceglievano di rimanere e naturalizzarsi americani. Pensiamo a Julius Fradel veneto di origine che dalla natia Vienna si trasferì in Nordamerica , oppure anche a Rudolf Bèrgher che a Parigi diventta Rodolphe Bergèr. Quanto all'Italia che si è specializzata nell'opera lirica, ha dato i natali a grandi salonisti come Ernesto Beccucci. Vittorio Monti, Braga ,Gastaldon, vanno a Parigi. Paolo Tosti si fa conoiscere a Londra. Luigi Arditi in Germania. Forse però il più grande compositore di Salon Musik è il tedesco Carl Bohm, mentre il suo connazionale autore di ballabili è Oscar Fetras. E molto strano come oggi la Francia sia mutata e che non senta la necessità di dedicare un festival che ricordi le opere di Emil Waldteufel o di Olivier Metra, due capisaldi del ballabile della Bella epoque. Ma L'ottocento vide anche l'affermarsi di un altro genere musicale l'operetta,


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Re: Bella Epoque

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Anche l'operetta è parte integrante della Belle Epoque. Nel mondo del canto si mette voce alla parte sentimentale ma a settentrione delle alpi riesce difficile pensare di cantare anche i dialoghi non in rima e che sono per lo più di collegamento. Nell'opera lirica ci sono i recitattivi accompagnati, ma nell'operetta ci si affida al parlato. Wagner che è un grande genio supererà i recittativi e passerà alla musica totale. Ma il soggettto dell'operetta è leggero, niente drammoni piagnucolosi. C'è una operetta francese di genere a lieto fine per lo più satirica dove prevale la figura di Jacques Offenbach, e una viennese a tinte rosa comica dove prevale Franz von Suppè, il compositore spalatino che molte volte è passato da Trieste per raggiungere Vienna e che ci ha lasciato quel piccolo capolavoro frutto di bisboccia che è "Salve Colombo". L'operetta francese prosegue con Robert Planquette e Charles Lecocq, menttre a Vienna anche Johann Strauss imbocca la strada dell'operettta . Incontriamo altri autori quali Millocker, Zeller e anche ZIerher fino a che appare l'astro di Franz Lehar che in realtà acquista notorietà con il valzer oro e argento al ballo del 1902 alla sophiensale viennese, Segue nel 1905 il suo capolavoro la Vedova Allegra. Alttro grande composittore austro ungherese è Imre Kalman, il controaltare di Budapest, ma entriamo così nella musica del novecento. Esistono anche altri luoghi in cui trionfano le operette con autori che ad esse vi si dedicano , a Londra c'è Arthur Sullivan e a Berlino il grande Paul Linke. L'operetta passa anche la prima guerra mondiale e incontra ancora i favori dell' europa del novecento, ma è un genere tutto sommato costodo da allestire e che subisce i colpi della depressione. La radio e il cinema attirano sempre più ascoltatori e le case discografiche vendono bene.


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Re: Bella Epoque

Messaggio da babatriestina »

A proposito di operette in Francia. verissimo quel che dici, però ricorderei una cosa: c'era anche una forma di opera ,mi sembra che il termine fosse opéra comique anche se non era necessariamente comica, con arie e parlati inframmezzati, Carmen, nella versione originale. Poi misero i recitativi, ma la prima versione alternata arie e parlato. NB non ho mai visto una rappresentazione teatrale di orphée aux enfers, quella del più famoso can can. A Trieste ricordo una Perchole e una Belle hélène..
Mi chiedo sempre se i puristi dell'edizione originale accetterebbero di rappresentare le operette coi dialoghi parlati in lingua originale. Nb la Sophiensale ve lho messa nelle mie foto di Vienna allora era penosamente in declino


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Re: Bella Epoque

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Di Orfeo all interno ci fu un allestimento del Verdi, al Rossetti per il festival dell'operetta nei primi anni 2000. L' operetta vive molto dei dialoghi, e quindi necessità anche di buoni attori che dovrebbero essere però anche buoni cantanti, il massimo delle difficoltà. O hai l'uno,o hai l'altro. Se l'aria è superconosciuta si può anche sentire in lingua originale, ma il parlato non si può gustare coi soli sottotitoli, anche se la recitazione e la mimica dell'attore sono di grande aiuto alla comprensione. Certamente che ascoltare qualche brano in lingua tedesca e altri no, e il parlato in italiano creano un ulteriore umorismo.


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Re: Bella Epoque

Messaggio da babatriestina »

Daniela Mazzuccato è rimasta per me un modello di protagonista di operetta. Cantante lirica capace, con una verve da soubrette eccezionale.
un caso diverso, Aurora Banfi. la vidi tanti tanti anni fa al Cristallo credo era la compagnia di Calderoni, protagonista di una Vedova Allegra: bella donna, ottima recitazione, ma il canto era modesto.. Una stupenda comprimaria successivamente al festival dell'operetta


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Re: Bella Epoque

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La Belle epoque italiana è conosciuta ancor meno di quella francese, anche perchè gli italiani si fanno influenzare molto speso dalla moda e per farsi notare ne abbracciano subito una diversa , dimenticandosi così anche di ciò che di valido possiedono in casa. E' difficile anche trovare le partiture di questi autori ottocenteschi sepolte in qualche biblioteca di conservatorio, o spesso materiale casalingo, gettato poi nella spazzatura perchè non più di moda, quasi ci si vergognasse. Sono autori che hanno scritto per il salonmusik nostrano, numerosi come autori di arie e canzoni per canto e pianoforte. , poco come compositori strumentali. Citerò quelli che ho incontrato Francesco Paolo Tosti e Francesco Paolo Frontini che hanno lasciato molto materiale di buona struttura e vena melodica . Poi Braga Gastaldon Arditi e Monti che sono ricordati per una sola composizione. Francesco Fanciulli è stato un compositore di marcie così buone da diventare il succesore si Sousa alla guida della banda dei marines americani. Ernesto Beccucci prolifico autore di più di trecento ballabili valzer polke mazurke a livello di uno Strauss o di uno Ziehrer, Poi abbiamo Alfredo Barbirolli altro italiano che emigra a Parigi, parente del direttore d'orchestra inglese. Un altro superdimenticato è Pietro Floridia pianista operista, ma ottimo autore di musica descrittiva. Vorrei anche ricordare anche l'operettista Ruggero Leoncavallo scappato in Svizzera cittadino onorario di Brissago, osteggiato da Ricordi, che ci ha lasciato una decina di operette scritte in collaborazione con Gioacchino Forzano e musica pianistica. Vorrei ancora ricordare che anche nell'ottocento gli editori alle volte facevano anche i compositori di musica specialmente pianistica come Giulio Ricordi o come ll francese August Durand.


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Re: Bella Epoque

Messaggio da babatriestina »

In effetti, mia nonna conservava un sacco di spartiti in soffitta, dei tempi in cui lei suonava il pianoforte, poi iniziò a suonare la mandola , e papà studiava violino . Raccolti e recuperati negli anni 70... sono finiti in tre gruppi: una parte andò in vendita presso i robivecchi, che erano interessati soprattutto alle copertine fin de siècle, qualcun altro ad una figlia di amici che suonava il pianoforte.. e altri li ho ancora a casa!
alcuni - tanti- sono trascrizioni e riduzioni operistiche, altri canzonette, altri canzoni patriottiche... e alcuni trascritti pure a mano per risparmiare!
ecco alcune immagini fatte alla buona col cellulare.. un Tosti
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sul retro, indicazioni di altre composizioi di Tosti
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ma sembra che alla nonna piacessero pure le canzoni napoletane:
santa Lucia, credo per mandolino
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e il classico Funicilì funiculà
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La maggior parte li comprava a Trieste, da Ario Tribel


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Re: Bella Epoque

Messaggio da babatriestina »

Suppé per pianoforte a quattro mani
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Re: Bella Epoque

Messaggio da Piereto »

Esistono dei cultori dei frontespizi degli spartiti e spesso sono dei veri collezionisti. Ci troviamo di fronte alle volte a delle piccole opere d'arte, paesaggi stilizzati o scenette di genere. Non dimentichiamo che ci fu un periodo in cui la musica veniva incisa sulla lastra , per cui abellire il frontespizio con una incisione era un vanto per l'incisore. Solo dalla metà dell'ottocento furono adoperati dei caratteri mobili per le note e vennero anche inserite delle riproduzioni fotogrtafiche.


veduta di Monte-Carlo da frontespizio di partitura .jpg
veduta di Monte-Carlo da frontespizio di partitura .jpg (62.67 KiB) Visto 2289 volte


le note della vedova allegra. con foto di  Lehar e autori del testo .jpg
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Ciancele
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Re: Bella Epoque

Messaggio da Ciancele »

Un grazie a Piereto per i post molto interessanti e spero che continui. Io apprendo cose che non conoscevo. Tosti è uno dei miei preferiti. Quasi sette anni più giovane di mio fratello, son cresciuto con due maestri di piano, per cui la musica classica non mi era straniera. Anche dopo la guerra, ormai ventenne, (io, non la guerra!! :lol:), coltivavo un po' canzonette, ma quelle serie, quelle che facevano cadere qualche lacrima.


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