Vocabolarietto Triestin-Italian

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Piereto
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Re: Vocabolarietto Triestin-Italian

Messaggio da Piereto »

Coleser no lo go mai inteso ; inveze se diseva sia sariese che zariese e propongo una altra version per "ciapa su e porta a casa" , anche "meti in carta e porta a casa" .
Sul vocabolari0 me par che manchi la parola ingalà. " ...el iera rosso ingalà" che volesi dir rosso come un gallo cita el Doria. Mi un gallo tutto rosso no lo go mai visto. Propendo più per ingalà come derivado no da gallo, ma da gola. Un groppo alla gola e no te pol respirar, per cui te diventi tuto rosso. Cosa disè ?


Ciancele
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Re: Vocabolarietto Triestin-Italian

Messaggio da Ciancele »

Piereto ha scritto: Coleser no lo go mai inteso; inveze se diseva sia sariese che zariese ....
Mi go sempre dito che i francesi e i spagnoi ga 'vudo più influenza sul nostro dialeto che i taliani. Ve gavè inacorto che in francese se disi cerise e in spagnol zaresa? Parfina in inglese xe più compagno: cherry. Solo par s'ciavo (nelle lingue slave) no. In venesian xe zariesa?
Piereto ha scritto: ..... e propongo una altra version per "ciapa su e porta a casa", anche "meti in carta e porta a casa" .
Scusè se protesto de novo. Ma protesto solo se go capì ben. O ciapa su o meti in carta xe compagno. Ma sempre come imperativo in un soliloquio. Mi me digo a mi: Ciapa su ....
Piereto ha scritto: ..... Sul vocabolario me par che manchi la parola ingalà. " ...el iera rosso ingalà" che volesi dir rosso come un gallo cita el Doria. Mi un gallo tutto rosso no lo go mai visto. Propendo più per ingalà come derivado no da gallo, ma da gola. Un groppo alla gola e no te pol respirar, per cui te diventi tuto rosso. Cosa disè ?
Ingalà xe e, secondo mi, anca giusto. A mi tanti ani fa me xe capitado ogni tanto de magnar ovi de galina fecondai. I me diseva che se vedeva che i xe fecondai parchè i gaveva una strica de roso.
Incalmà pintosto no me piasi tanto. Oltre che inestà saria anca in senso de fecondà. Studiè.


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Re: Vocabolarietto Triestin-Italian

Messaggio da babatriestina »

Piereto ha scritto:Coleser no lo go mai inteso ; inveze se diseva sia sariese che zariese e propongo una altra version per "ciapa su e porta a casa" , anche "meti in carta e porta a casa" .
Sul vocabolari0 me par che manchi la parola ingalà. " ...el iera rosso ingalà" che volesi dir rosso come un gallo cita el Doria. Mi un gallo tutto rosso no lo go mai visto. Propendo più per ingalà come derivado no da gallo, ma da gola. Un groppo alla gola e no te pol respirar, per cui te diventi tuto rosso. Cosa disè ?
ingalà che mi sapio se disi tecnicamente del ovo fecondado, che ga la maceta rossa. No che son esperta in materia. Chi ga più galine?
In italian gallato
si dice dell’uovo fecondato dal gallo.


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Re: Vocabolarietto Triestin-Italian

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Nela discussion cominciada qua https://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopi ... start=1051 a un certo punto Piereto scrivi
Piereto ha scritto:Scuseme tanto , go fato un uso improprio della parola accento . Intendevo una inflessione , un appoggio più su una sillaba che un vero accento. L'accento xe sempre tronco e quindi una emission breve, mentre l'appoggio dura sai de più. E proprio dall'uso sapiente delle inflessioni deriva una buona recitazione o una diversa interpretazion de un testo. Lo stesso val anche per i cantanti in musica. Quindi no gò trovado sulla tastiera un simbolo per " l'appoggio".
Ti te ga centrà perfetamente un problema che me son trovado davanti metendo, sul vocabolario, i acenti. Su certe parole composte come cavaòci, ma anche per esempio sula parola Imbastìr me vegneria voia de meter due accenti "càvaòci" "Ìmbastìr". Ti te distingui tra appoggio e accento. Mi ste robe no le so e go meso sempre un acento solo, però volevo sotolinear sto fato, che certe volte me vegneria de meter due accenti e, qualche volta, go proprio sbaglià de acentar la parola. (Spero de ver coreto, anche se non son sicuro). Adeso no me ricordo più che parola che iera, ma su una me son proprio trovado in dubio.


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Vocabolarietto Triestin-Italian

Messaggio da Ciancele »

Me xe vignù inamente la parola udrega. Mi la go sentida nel senso de daghe, movite. Chi la conosi? Arè (Guardate) che no vien del latin. ;--D


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Re: Vocabolarietto Triestin-Italian

Messaggio da babatriestina »

Ciancele ha scritto:Me xe vignù inamente la parola udrega. Mi la go sentida nel senso de daghe, movite. Chi la conosi? Arè (Guardate) che no vien del latin. ;--D
mai sentida. :shock:


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Re: Vocabolarietto Triestin-Italian

Messaggio da sum culex »

Gnanche mi no la go mai intesa!
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Re: Vocabolarietto Triestin-Italian

Messaggio da babatriestina »

La creanza. Sì xe anche in lingua, ma l'espression " lassar la creanza" in piatto per dir de no magnar tuto, adesso no se usa ma iera un modo de dir dei nostri veci


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Re: Vocabolarietto Triestin-Italian

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

babatriestina ha scritto:La creanza. Sì xe anche in lingua, ma l'espression " lassar la creanza" in piatto per dir de no magnar tuto, adesso no se usa ma iera un modo de dir dei nostri veci
El Devoto Oli riporta "Boccone della creanza", boccone che si lascia nel piatto per far capire che la quantità era abbondante.


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Vocabolarietto Triestin-Italian

Messaggio da nonna ivana »

sono piccolo ma crescero ha scritto:
babatriestina ha scritto:La creanza. Sì xe anche in lingua, ma l'espression " lassar la creanza" in piatto per dir de no magnar tuto, adesso no se usa ma iera un modo de dir dei nostri veci
El Devoto Oli riporta "Boccone della creanza", boccone che si lascia nel piatto per far capire che la quantità era abbondante.



Questa usanza mi sembra sia più dei paesi orientali.
Lasciare cibo nel piatto non è cortesia, ma, secondo il galateo moderno, un gesto scorretto, soprattutto se hanno servito la pietanza passando presso ciascun commensale, per cui uno decide su quanto possa mangiarne...quindi sempre bene non eccedere, ma misurarsi in difetto, diciamo! Si può lasciare una rimanenza, nel caso che il piatto venga portato già colmo, e magari non è scorretto non continuare oltre il proprio "appetito" o abitudine di cibarsi!
Mi trovo quindi perplessa sul significato di "creanza" oggigiorno in questo contesto...magari solo ironico!


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Re: Vocabolarietto Triestin-Italian

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Credo di averlo sentito usare, forse da mia moglie, in senso di rimprovero: "Cos te lasi la creanza!", nel senso quindi di mangia tutto, non spargere il cibo sul piatto e poi lasciarlo là inutilizzato.

Il detto originale credo faccia riferimento a pasti, come dici tu, serviti in piatti di portata. Ancora oggi ho assistito e preso parte all'imbarazzo di prendere l'ultima porzione di un piatto posto al centro della tavola. E ricordo la storiella dei dieci commensali a tavola, con al centro un piatto di antipasti sul quale è rimasta l'ultima oliva. Improvvisamente la luce viene meno per un attimo. Quando la luce ritorna nel piatto si vede una mano che stringe l'oliva trafitta da 9 stuzzicadenti.

Comunque nel vocabolario metterei la parola "creanza" e la frase "lassar la creanza" col significato di rimprovero.


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Re: Vocabolarietto Triestin-Italian

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Me son inacorto che go meso tante parole de genere femminile come sostantivi maschili (per esempio Lisia, Rincela, Sacheta, ...); ghe ne go corete 22, ma ghe ne sarà sicuro anche altre.

Me scuso per sto ategiamento "maschilista" e se trovè altri sbagli segnalemeli per favor. Go coreto tute le parole che finiva in a e iera sostantivi maschili. Xe rimasto maschile Balista, Deca, Gua, Imbriaghela, Saltimpanza, Taiamerda (questa onestamente no so se la sia maschile o femminile; la go lasada maschile).


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Re: Vocabolarietto Triestin-Italian

Messaggio da Piereto »

No gavevo mai pensà al significato de creanza, e adeso vedo che el deriva da creare nel senso de allevare, e quindi la mancanza de creanza xe mancanza de educazion ( difetti de ...allevamento).


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Re: Vocabolarietto Triestin-Italian

Messaggio da babatriestina »

Lasciare la creanza nel proprio piatto era un uso di un tempo per mostrare di non essere famelici. Se ricordate in Via col vento Mamy raccomanda a Rossella di mangiare prima per poi mangiare poco alla festa. Per non far pensare che si è venuti solo per mangiare. La versione ironica è moderna.


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Re: Vocabolarietto Triestin-Italian

Messaggio da sum culex »

Go guardà sul vocabolario: se poderia (forsi) zontar un'ulteriore traduzion.

Cotola = (sul vocabolario disè) gonna, ma mi diria anche sottana (e forsi gonnella)

Ronglò: xè scrito vedi ranglò (mi ranglò no go mai inteso: go sempre doprà solo ronglò - lo gavevimo anche in giardin). Oltre al tipo de prugna, manca la traduzion "regina claudia" (almeno cussì la ciamavimo noi) o "susina claudia".
In ogni caso per la precision su tuti i tre vocabolari che go mi xè sempre indicado 'ranglò' trane che sul Pinguentini che disi Ranglò - Ronglò.
ciao
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Re: Vocabolarietto Triestin-Italian

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

sum culex ha scritto:Go guardà sul vocabolario: se poderia (forsi) zontar un'ulteriore traduzion.

Cotola = (sul vocabolario disè) gonna, ma mi diria anche sottana (e forsi gonnella)
Go meso gonnella soto Cotolèta e me son domandà: "Come se disi in dialeto quela che in italian xe la cotoletta?" Bisteca? Brisiola?
sum culex ha scritto: Ronglò: xè scrito vedi ranglò (mi ranglò no go mai inteso: go sempre doprà solo ronglò - lo gavevimo anche in giardin). Oltre al tipo de prugna, manca la traduzion "regina claudia" (almeno cussì la ciamavimo noi) o "susina claudia".
In ogni caso per la precision su tuti i tre vocabolari che go mi xè sempre indicado 'ranglò' trane che sul Pinguentini che disi Ranglò - Ronglò.
ciao
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Mi credo a casa mia de 'ver sentido ranglò, ma go scrito la definizion in ranglò perché anche el Doria che go mi la meti cusì. Però per pararme da critiche, nela prefazion xe scrito
Nel vocabolario ci sono numerosi sinonimi per i quali si è data la definizione una volta sola, mettendo per gli altri il rimando; ad esempio anima e anema oppure balerin e balarin, bisiga e visiga, cianciut e cinciut, … . La decisione di mettere la definizione esplicita su una delle voci ed il rimando sulle altre risponde ad un'esigenza pratica e non vuole attribuire alla voce esplicitamente definita una patente di preferibilità d'uso.
Che tradoto vol dir: "go meso per prima una definizion", le altre go meso un rimando, ma doprè quela che ve par meio.

Inveze te me devi spiegar meio: confermime che i ranglò/o ronglo (che me par fazi al plurale irregolare rangloi, giusto?) se doveria tradur in italian "susina claudia"? Se te me lo confermi, meto nel vocabolario.


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Re: Vocabolarietto Triestin-Italian

Messaggio da Nona Picia »

Confermo mi.."regina Claudia o susina Claudia " saria el nome uficiale che go sempre sentì e che go visto anche in internet zercando ronglò


Ciao ciao
Trova un minuto per pensare, trova un minuto per pregare,
trova un minuto per ridere.
"MADRE TERESA"

"La Mama l’è talmen un tesor de valur che l’ha vorüda anche Noster Signur" .....
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Re: Vocabolarietto Triestin-Italian

Messaggio da Nona Picia »

Nona Picia ha scritto:Confermo mi.."regina Claudia o susina Claudia " saria el nome uficiale che go sempre sentì e che go visto anche in internet zercando ronglò
lo conferma anche el vocabolarieto triestin italian del Kossovitz


Ciao ciao
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trova un minuto per ridere.
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Re: Vocabolarietto Triestin-Italian

Messaggio da babatriestina »

Reine Claude e dovessi esser Claudia de Francia prima moglie de Francesco I


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Re: Vocabolarietto Triestin-Italian

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Nona Picia ha scritto:Confermo mi.."regina Claudia o susina Claudia " saria el nome uficiale che go sempre sentì e che go visto anche in internet zercando ronglò
Corretto.

Resta verte due domande.

la prima: mi me par de ver sentido, in piazza Perugino, co iera el mercato, far el plurale in oi: rangloi o rongloi: Me ricordo mal o lo gavè sentido anche voi?
la seconda: come tradusè in dialetto cotoletta (alla milanese per esempio)? bisteca, brisiola, ...?


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