Trieste, port des Habsbourg 1719 1915

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Trieste, port des Habsbourg 1719 1915

Messaggio da babatriestina »

Trieste, port des Habsbourg 1719 1915
Un libro francese di un porfessore dell'università di Grenoble, esperto di italianistica.
L'ho trovato alla Civica e ve lo racconterò, per adesso vi copio solo la quarta di copertina
Cet ouvrage raconte comment des gens venus de toutes parts ont réussi en commerçant à s’amalgamer dans une italianité culturelle, puis comment l’éveil des nationalités puis des tensions italo-slavo-germaniques ont précipité la ville dans l’hécatombe de la Grande Guerre. Sans éluder la complexité des problèmes, c’est le récit vivant d’innombrables aventures familiales et des évolutions idéologiques face aux pressions de la géopolitique européenne. La présente étude se limite au port franc habsbourgeois, depuis sa fondation jusqu’à son rattachement à l’Italie. Fascinante est l’intégration réussie d’ethnies les plus diverses dans un creuset italianisant. Impérative est la réflexion sur la montée en puissance de tensions citadines et externes qui ont abouti à sa désintégration actée par la Grande Guerre. Dans une Union européenne de plus en plus désunie, comment ne pas prendre un peu de recul pour réfléchir aux conditions de réussite des vagues de migrants ? Le magistral ouvrage de Ara et Magris Trieste, un’identità de frontiera (1982) a été fondateur de cette problématique au point que le CNRS avait alors décidé de donner en lettres la priorité de la recherche à « la letteratura di frontiera au sens où l’entend Claudio Magris ». L’auteur du présent livre a obtenu un contrat quadriennal renouvelé durant seize ans sur ce thème appliqué à la littérature triestine en participant à de nombreux congrès en Europe et surtout à Trieste sur les identités nationales, les conflits interethniques, le statut des minorités et la recomposition (ou plutôt fragmentation) de l’Europe centrale et orientale. Un premier ouvrage de vulgarisation De Trieste à Dubrovnik Une ligne de fracture de l’Europe, couvrait un espace-temps considérable sur l’Adriatique orientale, depuis l’antiquité romaine jusqu’au traité de paix d’Osimo de 1975 qui mettait fin au calvaire de Trieste. La présente étude, concentrée sur le port franc habsbourgeois jusqu’à son italianisation politique nous initie à l’élaboration d’un âge d’or qui vrille et vire à « l’âge du bronze », selon l’expression d’un jeune mobilisable qui va mourir au front en 1916.
dovremmo mettere un richiamo anche nella sezione francese, con calma se volete traduco


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Re: Trieste, port des Habsbourg 1719 1915

Messaggio da babatriestina »

Per adesso vi riassumo la mia prima recensione, ma aggiungerò altro per chi conosce di più Trieste e ha seguito anche il ns forum
L'ho letto tutto d'un fiato, corrisponde abbastanza all'immagine che mi son fatta dello stesso argomento fra memorie familiari e letture storiche. la Trieste asburgica, non dal 1382 quando la lasciarono abbandonata per secoli, ma dal 1717 al 1918: praticamente due secoli. Come gli Asburgo decisero di sfruttare il loro porto sull'Adriatico, le scelte illuminate dei primi imperatori che accettarono i gruppi religiosi , a differenza del resto dell'impero, come questi crebbero e si trovarono bene amalgamandosi in quel crogiolo attraverso una cultura comune che passò anche per una scelta linguistica italofona. Che era loro familiare per contatti precedenti, non per nulla il veneto "coloniale" era una lingua franca del Mediterraneo. Come questo crogiolo durò per un secolo e mezzo, rifiutato solo da una gran parte di sloveni presenti da secoli sul territorio. Come i nazionalismi e le tensioni spezzarono il crogiolo, le reazioni e la prima guerra mondiale che distrusse il tutto. E foriera di successivi peggiori conflitti. Qualche imprecisione ( Kugy non era Kügy ed era altrettanto austriaco che sloveno, forse si è lasciato sviare dal testo di Mazzoli) Aurisina si chiama tuttora Aurisina e non solo Nabresina.. ironizza sul fatto che taluni tuttora dicano che Trieste non poteva essere italiana prima della fondazione del regno d'Italia, commentando che allora nemmeno Lubiana poteva essere slovena prima della creazione della Slovenia...
Riflessione attuale del libro è offrire una meditazione sulla possibilità nell'Europa attuale di unificare culturalmente popoli diversi..
passano nel libro tantissimi personaggi triestini dagli Illiri agli Ebrei, ai Greci, agli irredentisti, ai socialisti...


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