Poi negli anni '80 ho visto il film, "Un sacco bello" recitato da Carlo Verdone e mi sono detto: "Che bravo questo attore ad interpretare tutti questi ruoli, così diversi tra di loro". Quando guardai "Bianco Rosso e Verdone" ritrovai gli stessi personaggi, gli stessi tic, le stesse storie. E così avanti, per cui adesso, i film di Verdone non li guardo nemmeno, mi hanno stufato, sono monotoni.
Meno monotono è, invece, il verso del verdone, un uccellino di cui, fino a pochi mesi fa, appunto, ignoravo persino l'esistenza e che ho fotografato ieri sugli alberi a destra di via Marchesetti, andando dal Ferdinandeo a villa Revoltella (è un maschio). E' grande un poco più di un passero, ma di colore giallo verde sul petto e le ali verde oliva con una barra gialla nella parte inferiore e che si intravede nella foto.
Il colore gli ha dato il nome in tutte le lingue: in francese verdier, in tedesco Grünling, in inglese greenfinch, in russo Обыкновенная зеленушка, in sloveno zelenec (ho controllato sui vocabolari on line e anche in russo e sloveno il nome deriva dal colore verde che, ad esempio, in sloveno si dice zelen).
Questo è, invece, uno di quei casi in cui il nome scientifico è cambiato nel tempo (ne abbiamo parlato per la galerida miramare): in un vecchio libro di mia moglie è indicato come chloris chloris, mentre nei testi più recenti come carduelis chloris, cardellino verde, insomma.
E in triestin? Mi lo ciameria verdon, ma lassemoghe a Zigolo de impinir questa lacuna.
Che derivi dal sloven?zigolo ha scritto: El Verdone (Carduelis chloris) xe ZARANTO a Trieste e SERENTO a Muja (entrambi accento sulla prima sillaba).