Cattinara

e anche el Carso triestin che ghe sta intorno
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rofizal
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Messaggio da rofizal »

Mentre di fronte a questa colonna, oltre la strada, sorge una casa che deve essere stata adibita ad abitazione dei custodi delle cava, e a fianco di essa parte la "Scala delle Vacche"....
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cattinara04.jpg


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Messaggio da rofizal »

...dietro alla colonna sorge una collina, dove aveva sede il Castelliere di Cattinara.

Questo Castelliere è stato oggetto di studio sia da parte del Marchesetti nel 1883 che di Benedetto Lonza (già Direttore della Biblioteca Civica di Capodistria dal 1939 al 1952) nel 1967.

Il Castelliere, privo di cinte di difesa, sorse proprio su questa collina, presso Cattinara, detta Col della Chiusa o della Polveriera (291 metri s.l.m.). Esso sembra esser stato del tutto estraneo alla cultura di Montorcino, che caratterizza la maggior parte dei Castellieri istriani dell'età del ferro. Venne così chiamata cultura di Cattinara e presenta influenze paleovenete, tanto che Lonza ipotizza l'appartenenza dei suoi abitanti proprio ad un gruppo di popoli veneti. Queste deduzioni le ha fatte in base ai reperti messi in luce negli scavi, come gli ornati "in prevalenza a falsa cordicella spesso incrostati di bianco su fondo generalmente nero (...) le anse, frequentemente ornate con la stessa tecnica (...) questo tipo di ornato nei castellieri rarissimo (...) [poi ancora] le ciotole a orlo rientrante".

Si ha una scarsezza di metalli, cosa comune ad altre località, e si può parlare di un periodo tardo dell'età del ferro, "che può coincidere circa con l'epoca della conquista romana e probabilmente col periodo immediatamente successivo".

Il colle è stato usato spesso per esigenze militari (da cui uno dei suoi nomi), e proprio ai tempi delle ricerche di Marchesetti (1883) si stava costruendo un deposito di munizioni. In tempi più moderni il sito è stato pure utilizzato dall'Italcementi come cava, ed è proprio grazie a questi scavi che gli strati archeologici sono venuti alla luce. Di lì oggi passa anche il metanodotto.

PS: In una notizia datata 3 ottobre 2002 e presente su internet alla pagina http://www.arcipelagoadriatico.it/news92.htm si parla di ripresa degli scavi (?) fatta dalla dott.ssa Franca Maselli Scotti. In particolare si dice:
"Ora che i lavori sono ripresi si sta pensando ad un futuro parco archeologico che comprenda anche i villaggi fortificati oltre confine, Elleri in particolare. In poco più di due settimane di rinnovati scavi sono state estratte una ventina di casse di materiale di notevole interesse: cocci di vasellame, resti di capanne, ossa di animali. Il vasellame è particolarmente importante perché ne è stato trovato anche di "importazione" a testimonianza dei contatti che già esistevano con popolazioni di altri luoghi del Mediterraneo.
I reperti inoltre potranno servire da base per una mostra in occasione del convegno su Marchesetti che Trieste intende organizzare a breve."

Resto un po' perplesso della notizia, non foss'altro perché non mi sembra di aver visto tracce di nuovi scavi. A meno che essi non si svolgano su un versante della collina, verso mare, che risulta chiuso da un rustico cancello di legno, a mio parere troppo rustico per essere una chiusura di scavi importanti.
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cattinara05.jpg


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Messaggio da rofizal »

Salto alcune parti meno importanti... poi :
Mettendo a posto la mia piccola biblioteca (impresa quasi utopistica, perché mi manca lo spazio), ho trovato alcuni studi di Leone Veronese, che lo stesso mi aveva a suo tempo dato sotto forma di fotocopie degli scritti originali dattilografati.

Questo scritto, riguardante la zona di Cattinara, fa parte di un interessante lavoro intitolato "Fortificazioni austriache dell'ottocento a Trieste", che non so se sia mai stato pubblicato.

La zona di Cattinara è caratterizzata dalla presenza di tre quote, ognuna di queste è stata sede di varie opere fortificate in diversi ordini di tempo.

Sappiamo che un castelliere preistorico sorgeva sul Montebello, un altro dove ora sorge il cimiterino di Cattinara, ed un altro ancora sul colle denominato Kljuc poco distante.

A titolo di curiosità si dirà che tutta la zona testè descritta, soprattutto l'ultimo colle, è molto ricca di cocci preistorici che si trovano in gran quantità alla luce del sole.

Si ricorderà che nel '600 sul colle di Montebello venne costruita una grande villa, la villa dei Rigoni, poi passata in proprietà della famiglia Costanzi. Questa villa aveva tutte le caratteristiche di un fortilizio e probabilmente come tale fu considerata anche dai militari nel loro piano di difesa. Di questa villa, ancora in essere all'inizio dell'ultima guerra, ora restano poche rovine; sono visibili le grandi cantine.

Attorno al 1850 sul colle di Montebello sorse il forte omonimo, a protezione della strada per Trebiciano e Basovizza. Dalla vista in loco del perimetro fortificato, dato che nulla è rimasto del forte, si può pensare che esso fosse stato piuttosto grande e complesso. La sua guarnigione salirebbe a stima sulle due compagnie, ovvero circa 500 soldati. Nulla ci è dato di sapere sulle sue artiglierie, ma in considerazione delle distanze di tiro esse dovevano essere di un calibro abbastanza grande.

Sappiamo che durante la prima Grande Guerra sul colle sorgeva una postazione antiaerea con due cannoni da 150 mm. Sulle carte militari la posizione è segnata come "Ballon Abwehr Kanonen".

Nel periodo fra le due guerre sul colle venne costruito il castelletto dell'acquedotto, che ancor oggi si può vedere e che serve tuttora per il suo scopo.

Nell'ultima guerra compaiono altre fortificazioni, prima italiane e poi tedesche. I "bunkers" sono ancora oggi visibili. Queste fortificazioni recenti testimoniano quanto importante sia sempre stata la zona dal punto di vista tattico-strategico fino ai nostri giorni.

Per il Colle Kljuc una nota in particolare, che esula dal nostro argomento specifico, un fatto d'arme quasi sconosciuto: nel 1797, e precisamente il 13 aprile, nella zona si svolse un breve ma cruento scontro tra le truppe francesi e le truppe austriache. Il fatto d'arme è riprodotto in un interessante dipinto popolare conservato ora nella canonica della Parrocchia di S. Giuseppe. Da una parte si vedono i francesi sul colle di Montebello che con un cannone battono la zona di Kljuc e San Giuseppe, dall'altra parte si vedono scendere verso il villaggio le truppe austriache con i paesani in armi che vanno a dare man forte agli imperiali. Vicino alla chiesa si notano le donne inginocchiate che pregano.

Sul Colle Kljuc sorse nel 1867 una grande polveriera, scomparsa nei primi anni del nostro secolo. Di questa polveriera troviamo traccia nel nostro Archivio di Stato, ove esiste pure una fitta corrispondenza tra il Comune di Trieste e l'Alto Comando Militare. Il primo cittadino chiedeva lo spostamento della "vecchia" polveriera di via dell'Istria per motivi prudenziali e di sicurezza. Dopo breve tempo giunse la giusta decisione dei militari ed ecco sorgere alla Chiusa il nuovo complesso. Della vecchia polveriera di via dell'Istria, che sorgeva esattamente dove ora è il complesso del Crematorio, rimangono due tracce: il toponimo "Rione delle Vecchia Polveriera" e parte del suo cordolo che è stato inserito nel muro di cinta del complesso ospedaliero della Maddalena.

[Leone Veronese]


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Messaggio da rofizal »

Salto qualche altro mesagio de cui no so se l'autor saria contento che el veni ripreso qua, e rivemo a quel de Kasteliz:
sergio ha scritto: Per il Colle Kljuc una nota in particolare, che esula dal nostro argomento specifico, un fatto d'arme quasi sconosciuto: nel 1797, e precisamente il 13 aprile, nella zona si svolse un breve ma cruento scontro tra le truppe francesi e le truppe austriache. Il fatto d'arme è riprodotto in un interessante dipinto popolare conservato ora nella canonica della Parrocchia di S. Giuseppe. Da una parte si vedono i francesi sul colle di Montebello che con un cannone battono la zona di Kljuc e San Giuseppe, dall'altra parte si vedono scendere verso il villaggio le truppe austriache con i paesani in armi che vanno a dare man forte agli imperiali. Vicino alla chiesa si notano le donne inginocchiate che pregano.
[Leone Veronese]
Eco due particolari del quadro votivo che xe conservado nela canonica de S.Giuseppe d.c. - Ricmanje.

Par che tuto 'ndassi sai ben per i Napoleonici quando una patuglia de pasagio ga fato qualche malagrazia nel paese. Se disi che i ga rubà un'oca o qualcossa del genere.

La parona del volatile la se ga rabià, la ga tacà a zigar e xe nato un gran casoto. I Francesi i le ga ciapade dai contadini e i ga dovù scampar, intanto xe rivade le trupe austriache comandade, se ben me ricordo, dal Nugent e xe nata la bataglia, apunto de S.Giusepe, che la xe finida mal per i Francesi.

Iera el 14 de april 1797.

I pupoli li go ciolti dala copertina dela guida SIP del 1988-89.

Nel primo se vedi i Francesi che i riva...
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Messaggio da rofizal »

...Nel secondo la bataglia
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Messaggio da rofizal »

Un interesante mesagio de Servolo sula ciesa de Cattinara:
El 25-5-1800 xe stada consacrada la cesa de Catinara ala "Santissima Trinità", che xe el 15-6. La cesa merita una visita, pur picola la ga un bel'altar de marmo bianco de Carrara e due laterali in marmo de Aurisina, un bel organo del 1858, fato dal maestro Giovani Tonoli de Brescia, el folo iera manuale fino a non sai anni indrio. Anche el campanil xe stado fato pi tardi, nel 1884. Sule paredi interne xe una Via Crucis del pitor, incisor e scultor Tone Kralj (1931), arte sacra espressionista, sul sofito xe i 4 Evangelisti e sul'Altar trovemo la Santissima Trinità, de fronte de la cesa xe la Villa pompeiana.
e poi, col suo aiuto, proseguivo:
Eco, grazie a Servolo, alcune foto del famoso "cordolo".
Qua xe in Via Marenzi-Strada di Fiume.
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cordolo012.jpg


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Messaggio da rofizal »

Eco l'altra foto de Servolo che ne lo mostra ben da vizin.
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Messaggio da rofizal »

Poi un mesagio de Kasteliz, con foto, sui lavori del'autostrada:
Ogi me son fermà a vardar i lavori per la nova superstrada in zona Chiusa e go visto che i sta za preparando l’imbocatura per la galeria "Carso" che andera in suso.

Documentemo per la storia…

13.12.03
Pecà che Kasteliz no se lo vedi più su internet..... :(
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novagaleria031213x.JPG


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Messaggio da rofizal »

Dopo un altro per de bele foto o cartoline, che no meto nel dubio de far rabiar qualchedun :wink: (magari no xe cusì, ma nel dubio...), ecco un mesagio de Max Avenger (tiro via le robe personali, se volè podè sempre zontarle voi):
Su per la scala dele vache se andava a cior legno in Bosco Bazzoni, con un picio careto, no so come i fazeva andar su per i scalini (d'altro canto pasava le vache..). Oviamente no se podeva andar, iera vietato, e ogni tanto iera anche le guardie (me par finanzieri) che controlava..

Andando su per quela scala e girando verso la cava se dovessi ancora trovar una "cellula" botanica, che la xe là dei tempi de l'Austria. Xe una picia dolina con quatro-cinque enormi abeti, veramente particolari, oltra a altre piante, cespugli, ecetera che i mati gaveva piantà per studiar. Là vizin xe anche un interessante inghiottitoio, sempre in dolina
Seguiva una interesante foto de Andy:
Nele imediate vicinanze, nela parte est del supercondominio de Melara, se pol veder non proprio ben (causa alberi e foie) una grande villa padronale con un bel frontal neoclassico, apartenuda ai siori dell'epoca, i Buda. Le sue condizioni attuali non xe proprio dele migliori ma ghe abita ancora qualchedun ....altri dati al momento non go ...
che gaverà un seguito con Kasteliz.
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La villa dei Buda
La villa dei Buda


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Messaggio da rofizal »

Eco la spiegazion de Kasteliz:
Questa “Villa Buda” (no savevo che l’ultimo nome iera questo) la merita un studio più atento perché esisti asai poco sula sua storia.

In antico la se ciamava “Villa Porcia” e dopo la iera conosuda come “Villa Melara”.

I principi Porcia iera gente asai, ma sai altolocada nela corte vienese.

Mi go trovado che un Alfonso Gabriele di/von Porcia (1760-1835) el iera stado governator de Trieste dal 1823 ala sua morte. El xe ricordado per gaver verto la via Commerciale Nuova, che saria ogi via Fabio Severo.

Secondo el prof. Antonio Trampus la vila la xe stada costruida da un architetto ignoto (dal stile diria proprio in quei ani) per conto del principe Serafino di/von Porcia.

E qua la storia se fa interessante perché el scritor francese Honor de Balzac par che el fusi un grandissimo amico de sto Serafino, ciambellano de l’Imperator de l’Austria.

Tanto amico che lu e sua sorela Serafina (Fanny) i ghe gaveva inspirado el romanzo “Memories de deux jeunes marriees”. Per de più de Balzac el ghe aveva dedicado altri due romanzi: “Splendeurs et miseres des courtisanes” (1838) e “Les Employes”.

Mi go leto una de queste dediche e però el scritor se riferisi a incontri a Milan.

Mi no go trovà un albero genealogico de sti Porcia, cusì no so se sto Serafino iera pare, fio, fradel, cusin del nostro governator, ma xe evidente che el iera suo contemporaneo.

A complicar la storia, Ignazio Kollmann (nol xe quel dela Cittadella, ogi el saria tropo vecio), nela sua guida “Trieste ed i suoi dintorni nel 1807” ga scrito un intiero capitolo su “Case di campagna. La Villetta Porca”:

“A questo predio grazioso ed elegante (el parlava dela Villa Brigido) attiguo il possesso del signor principe di Porca, che secondo la scritta esistente sul muro di cinta, chiamato Villa Porca. Ma questo appellativo non induca a cercare qualche rassomiglianza con Villa Borghese o Villa Medici a Roma.

Attraverso un grande portone d’entrata si giunge in un luogo sgombro a breve distanza dalla strada. Sotto un gelso appoggiata al muro una lapide con l’arma del principe di Porca sulla quale sta scolpita l’impresa piena di paziente e genuina assennatezza.”DEUS FELICITAS – HOMO MISERIA”.

Ci si avvicina alla casa di abitazione nella quale il principe ogni anno ha cura di trascorrere quietamente qualche settimana. Non senza sorpresa ci si accorge che qui assente quella eleganza che si è soliti immaginare nella solitaria dimora di un principe filosofo che vive di rendita”

E po’ el va avanti descrivendo una casa semplice con mobili sobrii e tanti quadri, tuti più o meno che parla dela morte.

“…Addossata alla casa c’ una piccola cappella solitaria e dimessa…. Il giardino non ha nulla d’attraente eccezion fatta per una bella e malinconica vista sui paesi dell’Istria ed alcuni comodi posti ombrosi.
Un paio di semplici abitazioni di poveri contadini ed una leggiadra casa costruita in uno stile civile rappresentano tutte le costruzioni vicine alla Villa; ma una fontana sulla strada, caritatevolmente dedicata al ristoro degli uomini e degli animali di passaggio, costituisce in questa zona un bel monumento alla generosità principesca.”

A sto punto par strano che la vila neoclasica con le colone, in pie ancora ogi, podesi eser la “villetta” del Kollmann, ma probabilmente una costruzion più picia precedente, o no?

Purtropo sto Kollmann no disi come che se ciamava sto solitario principe filosofo.

Se qualchedun sa qualcossa de più preciso, che el ne fazi saver, va ben? Forsi su l’Archeografo Triestino ghe sarà qualcossa su sti Porcia, ma devo partir e no go tempo de ‘ndar in Civica.

La fontana, purtropo, no la go trovada – che bela foto saria stada - ma per quanto riguarda la lapide col stema, ogi la xe tacada soto el portico del casermon moderno in Largo Papa Giovanni XXIII. Sora tanto che se legi DEUS FELICITAS HOMO MISERIA. Sul cartiglio de soto doveva eser scrito FRANZ SERAFIN DES HEIL ROEM REICHS FUERST VON PORCIA (Dio felicità, essere uomo l’infelicità – Franz Serafin del Sacro Romano Impero Principe di Porcia).

Ve meto la foto.
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La lapide con lo stemma
La lapide con lo stemma


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Messaggio da rofizal »

Ghe iera una nota equestre de Oldmax :
Sempre tornando ala "scala delle vacche", giusto per la cronaca, quela xe l'unica via per risalir a caval dal "Breg" (S.Gusepe, Bagnoli, Doline ecc.) verso el Carso, senza far asfalto e senza far el giro fin soto S.Lorenzo o fin Draga.
Poi mi trovavo forsi qualcosa per Kasteliz:
Kasteliz ha scritto: Forsi su l’Archeografo Triestino ghe sarà qualcossa su sti Porcia, ma devo partir e no go tempo de ‘ndar in Civica.
BENEDETTI Andrea
Il governatorato di Alfonso Gabriele di Porcia e Brugnera a Trieste, pp. 109-159, ill. In "Archeografo Triestino", 1967-1968 - IV SERIE - VOL. XXIX-XXX (= LXXVIII-LXXIX), articolo N. 980.

RUSCONI LIVIA
Un documento marmoreo dei Porcia. pp. 431-440. In "Archeografo Triestino", 1924 - III SERIE - VOL. XI (= XXXIX), articolo N. 678.

Se ve servi far ricerche su argomenti de l'Archegrafo Triestino, gavevo meso in linea un database (costruido con un poco de pazienza da un libro de indici). Nol coverzi tuto, se ferma no me ricordo a che anno, ma ghe xe veramente parechia roba e la ricerca xe molto veloce (provar x creder).

Ghe xe anche alcuni libri in elenco.
Per quel che riguarda libri de Kollman, go trovado:

KOLLMANN Ignazio Triest und seine Umgebungen, Agram 1807

KOLLMANN Ignazio Trieste ed i Suoi Dintorni Nel 1807; Villaggio del Fanciullo, Tip. - Opicina (Trieste); 1978; pagg.131; A cura di Sergio degli Ivanissevich.

dove el secondo xe oviamente la version tradota del primo.
Se dovesi rimeter in linea quel database, iera veramente utile...

Ghe iera poi Adler:
Zonto solo una foto che go fatto sta estate, ciapada dall'ospedal. Penso sia cocola.
E xe la foto che se vedi qua soto.
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Messaggio da rofizal »

AdlerTS gaveva poi postado el progeto original dei lavori, del 1990, che vedè qua soto, avertindo però che ghe iera molte varianti (par che sia stado cambiado quasi tuto, ma xe comunque interesante).
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Messaggio da rofizal »

El topic se chiudeva con l'ultima interesante foto comparativa de AdlerTS, con comento :
i tempi cambia....
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Messaggio da Nona Picia »

Assai interessante, grazie rofizal, te son magnifico!. No te ga miga niente de Roian, che mi son nata là? :-D


Ciao ciao
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Messaggio da babatriestina »

Questa “Villa Buda” (no savevo che l’ultimo nome iera questo) la merita un studio più atento perché esisti asai poco sula sua storia.

In antico la se ciamava “Villa Porcia” e dopo la iera conosuda come “Villa Melara”.
se te va sul topic "Rozzol" ala seconda pagina te trovi le foto recenti de sta villa, in condizioni disatrose. Sula cesa de Cattinara xe un topic completo.


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Messaggio da ffdt »

rofizal ha scritto:[...]Se dovesi rimeter in linea quel database [...]
so che ghe sara` chi che pensa che aprofito, ma te sa che se te vol podemo parlarghene ... :-)


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Messaggio da rofizal »

ffdt ha scritto:so che ghe sara` chi che pensa che aprofito, ma te sa che se te vol podemo parlarghene ... :-)
Spetemo che te gabi un periodo de calma e poi vedemo cosa se pol far.


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Messaggio da rofizal »

Questa xe la piantina dela zona de Catinara ante lavori (datada 1973) più ciara che gabi mai visto. La xe stada disegnada da Lauro Decarli per el libro "Il villaggio protoveneto presso Cattinara e guida alla preistoria di Trieste" di Benedetto Lonza, che penso sia ormai introvabile, salvo nele Biblioteche.

Xe interesante, perché xe indicade le altimetrie, la cava de arenaria e quela de calcare, la scala dele vache, la teleferica, la zona dei scavi archeologici (ma no devi eser stada l'unica), el cimitero de Cattinara, oltre, naturalmente, ai traciati dele vecie strade. Se vedi anche la strada in sterato che portava a San Giuseppe (xe quela che va a finir in baso, tra la ferovia e la teleferica).


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Messaggio da babatriestina »

rofizal ha scritto: el libro "Il villaggio protoveneto presso Cattinara e guida alla preistoria di Trieste" di Benedetto Lonza, che penso sia ormai introvabile, salvo nele Biblioteche.
.
El libro che te disi se trova appunto anche nella biblioteca del Carli, insime con altri do de Lonza, uno sui castellieri e uno sulla dedizion all'Austria.


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Messaggio da rofizal »

Eco l'imagine dei scavi de Cattinara, che iera misteriosamente sparida dal mio ultimo mesagio.
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