Isola d' Istria ( Izola)

Muggia, Istria slovena ed Istria croata
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Isola d' Istria ( Izola)

Messaggio da babatriestina »

una breve visita all'imbrunire a Isola:
fuori centro, i resti della fabbrica Arrigoni
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stradine
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la vecchia scuola di fine Ottocento
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Re: Isola d' Istria ( Izola)

Messaggio da babatriestina »

Palazzo Besenghi il solo che meriti tale nome, ora scuola di musica, settecentesco
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le belle finestre di ferro battuto
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Re: Isola d' Istria ( Izola)

Messaggio da babatriestina »

un panduro sulla porta
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e un misterioso leone sull'angolo, forse di un portale di una chiesa non più esistente
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il Duomo di sera, ormai chiuso
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Re: Isola d' Istria ( Izola)

Messaggio da babatriestina »

la piazza vicino al porto
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e il palazzetto gotico che ospita l'unione degli italiani ( 4% della popolazione attuale)
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Tramonto verso il porto
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( visita un po' du fretta..)


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Re: Isola d' Istria ( Izola)

Messaggio da mandi_ »

Ho dei bei ricordi di Isola...
Ci son passata qualche anno fa con mio marito e mi son goduta un caffè nel porticciolo, in riva al mare, in un mattino azzurro e frizzante.
Mi è sembrato un luogo tranquillo,tipicamente marinaro, con tanti negozietti. L'Istria cambia velocemente, ma non ho visto allora palazzoni deturpanti.
Mi aveva colpita palazzo Besenghi, con i suoi stucchi rococò e la doppia scalinata. Ricordo inoltre di aver comprato nella piazzetta dei merletti (che possiedo ancora).
Ieri ho visto qui nella mia zona una proposta di viaggio in pullman verso Lubjana. Si affermava nella descrizione del viaggio che Lubjana è la città dove dall'antichità e da più tempo rispetto ad altre città locali si confezionavano merletti.
Ricordo però che a Isola c'era una scuola molto antica di merletto(così mi ha raccontato la signora che mi ha venduto il manufatto).
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Re: Isola d' Istria ( Izola)

Messaggio da babatriestina »

Sono merletti di tradizioni diverse: i merletti di Isola dovrebbero essere imparentati coi merletti veneziani di Burano, quelli dell'interno sono i merletti di Idria. Mi piacerebbe approfondire la questione dello stile dei merletti. Qua a Trieste, la libreria/ negozio sloveno di via san Francesco vende appunto quelli di Idria, che usano anche appendere sottovetro tipo quadri. Anche a Muggia ci dovrebbe essere una scuola di merletto ( di tipo veneto) ma poco ne so. Sono comunque credo tutti merletti al tombolo. Mia nonna aveva un tombolo, anche se lei di solito faceva a ltri tipi di ricamo, e il suo tombolo l'ho regalato ad una signora che si occupava di questo tipo di lavori.


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Re: Isola d' Istria ( Izola)

Messaggio da mandi_ »

In effetti ricordo che la vecia signora ricamava seduta davanti al negozio artigianale col tombolo e mi ha accennato a qualcosa di tradizione veneta però con caratteristiche proprie di Isola. Mi ha anche raccontato una leggenda, che però adesso ricordo poco.Qualcosa che diceva "merletti delle sirene"...
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Re: Isola d' Istria ( Izola)

Messaggio da babatriestina »

mandi_ ha scritto:Mi ha anche raccontato una leggenda, che però adesso ricordo poco.Qualcosa che diceva "merletti delle sirene"...
Mandi
ho trovato un cenno sul libro sull'Istria di Alberi: è la storia di una ragazza che volle imitare coi suoi pizzi una pianta marina, che era chiamata merletti delle sirene, e inventò il punto Venezia. Dovrebbe trovarsi in Caprin, immagino Istria nobilissima o Marine istriane. Il primo ce l'ho e dovrei cercare.. forse qualcuno qua ne sa più di me.


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Re: Isola d' Istria ( Izola)

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Non volevo intervenire sui merletti, non perché ritenga che sia poco dignitoso per un uomo parlare di questi argomenti, ma per altri motivi personali. Tuttavia cedo alle pressioni di ben due forumiste e riporto tutto quello che so, col beneficio di inventario, nel senso che non sono in grado di verificare la correttezza delle affermazioni.
La scuola professionale dei merletti veneziani fu aperta per volere del parroco Monsignor Giovanni Zamarin [NDR]non trovo la data, ma dovrebbe essere tra il 1845 e il 1849, periodo in cui il citato sacerdote fu parroco[/NDR]. Essa voleva diffondere e proseguire l'attività della lavorazione di pizzi e delle trine con l'uso dei fuselli. Questa antica tradìzione, preesistente alla scuola, sembra sia stata importata dai fuggiaschi di Venezia ad Aquileia[NDR]?[/NDR] e venne ben appresa dalle donne isolane che, con la fabbricazione di preziosi ricami, seppero farsi apprezzare dalle sofisticate dame francesi giunte nelle nostre terre in seguito alle truppe napoleoniche. Anche all'Austria piacque il merletto, tanto da agevolare, appunto, l'apertura di una scuola pro­fessionale, dedita a tramandare quest'arte.
Maria Teresa Vascotto fu la prima maestra, avendo appreso i segreti dei fuselli direttamente a Vienna, dove si era recata su incarico del parroco. Fu proprio dalla capi­tale austriaca, che in seguito, giunsero materiali ed ordi­nazioni.
Da subito la scuola riscosse notevole successo: nume­rose erano le allieve ed i lavori così ricercati da offrire discreti guadagni alle giovani apprendiste.
Accanto a Maria Teresa Vascotto venne ad insegnare Agnese Tamaro in Degrassi. Successivamente divenne direttrice Pia Degrassi, che resse il suo incarico fino allo scoppio della prima guerra mondiale, che determinò la chiusura della scuola. Solo nel 1920 essa, che dapprima occupava alcuni locali in via Besenghi, venne riaperta in una casa detta "Al Lido", ma fu in seguito spostata defini­tivamente al pianoterra del palazzo Municipale. Allora vi insegnò Luigia Pugliese, la cui sorella Felicita era invece maestra elementare.
Purtroppo iniziavano tempi duri anche per quest'atti­vità; poche erano le allieve davvero interessate a scoprire i segreti degli antichi merletti ed anche le autorità si dimo­stravano meno interessate a difendere questa tradizione. Fu così che in seguito a parecchie difficoltà la scuola, nel 1936 fu soppressa e trasferita ad Idria.
Questa è una foto delle allieve fatta, penso, prima del 1914.

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In seconda fila, la seconda allieva da sinistra è una mia prozia che continuò a fare merletti per tutta la vita e 60 anni dopo realizzò e mi regalò questo suo lavoro.

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Per dare un'idea delle dimensioni del filo e dei nodi, la foto originale ha 15 centimetri di lato.


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Isola d' Istria ( Izola)

Messaggio da babatriestina »

sono piccolo ma crescero ha scritto: Fu così che in seguito a parecchie difficoltà la scuola, nel 1936 fu soppressa e trasferita ad Idria..
E' tutto interessante, ma sottolineo questo passo, che mostra il collegamento con gli attuali pizzi di Idria , fiore all'occhiello della tradizione slovena...


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Re: Isola d' Istria ( Izola)

Messaggio da mandi_ »

Molto molto interessante , splendida la foto delle ragazze e dei loro strumenti di lavoro. Altrettanto delicati e particolari i grembiuli che indossano le ragazze e i merletti che si intravedono.
Comunque , Piccolo, so che non c'entra niente, ma mio padre mi faceva a maglia le "babucce" quando ero piccolina, e non si vergognava. Ne sono sempre stata fiera!
Credo che l'arte del saper disegnare e lavorare il merletto non abbia niente da invidiare a nessun altro tipo di arte, anzi.

Bei tempi, quelli...
E bella l'osservazione di Baba! Il merletto da quel che ho potuto vedere è molto diffuso tra le donne istriane in varie zone, tuttora. Mi fa piacere che queste tradizioni non si siano perdute, malgrado il cambiamento dei tempi.
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Re: Isola d' Istria ( Izola)

Messaggio da babatriestina »

Dalla mostra Modiano, cartoline di Isola ai primi del Novecento

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