Passo Volaia - Wolayer Pass

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sono piccolo ma crescero
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Passo Volaia - Wolayer Pass

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Tra le gite che ho fatto quest'estate merita, forse, qualche cenno, quella al passo Volaia.

Da Forni Avoltri (For Davôtri in friulano standard, For Davuatri in friulano locale) si sale in macchina fino a Collina (Culine in friulano standard, Culino in friulano locale) e poi al rifugio Tolazzi, dotato di un ampio parcheggio. Ecco come lo presenta streetview di Google.

http://maps.google.it/maps?q=collina,+r ... 91,,0,2.91

Prima sorpresa: il mio altimetro aneroide (sì quelli vecchi che funzionano sempre perché non hanno bisogno di batteria), il GPS (questo sì che ha bisogno di batteria eccome) e la carta geografica (questa di nuovo senza batteria ;-) ) segnano concordi 1.350 m. Sul rifugio invece campeggia la scritta 1.500 m. ... si sa, più è alto un rifugio e più è nobile ed anche le gite che partono da là sembrano più facili. Comunque, per me e quasi tutti, il rifugio si trova a 1.350 m sul livello del mare, marea più o marea meno...

Si sale prima per una strada con fondo duro che subito si divide, avanti per il rifugio Marinelli, a sinistra per il Volaia. La strada, subito se prendete la via breve, poco dopo se prendete la lunga, si degrada e diventa un sentiero accidentato.

Il bello di questa gita è che salite salite salite e, quando vedete il passo, ancora un quarto d'ora su un tratto più pianeggiante e ci siete, non come per andare al rifugio Marinelli che lo vedete, è sempre là, lontano, e non ci arrivate mai.

Sul passo, a 1970 metri, un paletto con una data fatale che segna il confine con l'Austria:

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da una parte i buoni e dall'altra i cattivi (per quale parte fate un po' voi; personalmente penso che ci fossero buoni e cattivi in egual misura da una parte e dall'altra).

(continua...)


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Passo Volaia - Wolayer Pass

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

La vista sui due versanti è molto bella sia dalla parte italiana

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che dalla parte austriaca, più verde ed abbellita dal laghetto di Volaia (Wolayer See);

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mi hanno detto che se avete la pazienza di cercare dentro al lago si trovano ancora molti proiettili sparati durante la guerra perché qua in quegli anni se le sono date di santa ragione; unica consolazione che i proiettili finiti nel lago almeno non hanno fatto male a nessuno.

(continua)


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Re: Passo Volaia - Wolayer Pass

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Ci sono intorno molti resti di fortificazioni della guerra, in parte ricostruite. Quelle scure, naturalmente, dei cattivi

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e quelle bianche dei buoni, come si impara da ogni film che si rispetti

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(continua)


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Re: Passo Volaia - Wolayer Pass

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Ci sono monumenti ai caduti

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ricordi lasciati da chi ha combattuto

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e un povero Cristo, messo là di recente, che dall'alto guarda e pensa.

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(continua)


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Re: Passo Volaia - Wolayer Pass

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Sul versante italiano il rifugio Lambertenghi, bello ridente, bianco e illuminato dal sole.

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Un'ardita teleferica, costruita dal genio italico, lo rifornisce superando i mille ostacoli ostacoli che una natura ostile ha frapposto tra lui ed il fondovalle.

Sul versante austriaco un altro rifugio,

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grigio, triste nonostante che una natura meno maligna lo abbia collegato al resto del mondo con una strada lungo la quale, agevolmente, gli arrivano i rifornimenti, come si capisce dal fuoristrada parcheggiato.

(continua)


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Re: Passo Volaia - Wolayer Pass

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Tra le rovine della guerra volava un uccellino

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Sarà uno spioncello? Questo nome, spia, alterato da un accrescitivo (-one) e un diminutivo con valore vezzeggiativo (-cello) mi fa pensare che forse il nemico (quale?) lo aveva messo là per controllare la situazione e raccogliere informazioni da trasmettere. E se, invece, fosse stato un prispolone? Mmmm prispolone fa rima con drone, aereo automatico senza pilota. Sempre oggetto militare doveva essere e sicuramente militarizzata pure la marmotta che da una pietra controllava i movimenti e con fischi segnalava il passaggio di persone sospette, come al gate di un aeroporto.

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E questi corvi? Neri, ostili, abilissimi veleggiatori... questi sono sicuramente ... del nemico, chiunque esso sia

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(continua)


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Re: Passo Volaia - Wolayer Pass

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Amici, invece, perché belli e luminosi con il loro colore giallo talvolta screziato di rosa, sono sicuramente i papaveri che illuminavano di un sole perenne i prati sullo sfondo azzurro dei nontiscordardime.

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A parte gli scherzi, che spero mi saranno stati perdonati, una bella gita.

Dal passo parte, poi, il sentiero attrezzato Spinotti che va al Marinelli, ma ... non ho l'età e, visto che anche il cielo si stava chiudendo, ho cominciato a scendere giusto in tempo per prendere la pioggia quando il sentiero è ridiventato carrareccia ed ho potuto aprire l'ombrello.

E adesso ho proprio finito.


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Re: Passo Volaia - Wolayer Pass

Messaggio da babatriestina »

Un bellissimo accesso a questi rifugi è dal lato austriaco, lungo la Valentinertal, che percorsi diversi anni fa in una bella giornata autunnale: a sinistra, il Coglians e la Cianevate. Ovviamente, per questo percorso l'automobile è da scordare!
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ed eccomi al rifugio austriaco, il Pichl: più di vent'anni fa..
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per il sentiero Spinotti, ne ho un'immagine avendolo percorso allora: se guardate bene, vedete la fila delle persone in salita:
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non presenta difficoltà. Secondo le mie carte e le mie guide, il rifugio Tolazzi è dato a quota 1350 :-D ( Galli: i sentieri montani del Friuli Venezia Giulia)


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Re: Passo Volaia - Wolayer Pass

Messaggio da mandi_ »

E io ringrazio S.P.M.C. per l'ottimo "reportage". E'incredibile che in una natura così bella si siano trovati a combattere i "buoni" e i "cattivi". Già, va a saperlo chi erano "quelli che lottavano per una giusta causa"...e morivano per essa. E soprattutto quanti uomini, se non fossero stati obbligati a farlo, sarebbero andati in guerra?
Io, pur lontana dai luoghi descritti, percorro spesso sentieri come questi, con paesaggi pietrosi e verdi prati. Ci sono persino i non ti scordar di me e al posto dei papaveri gialli vedo le stelle alpine. Vedo i falchi volare sopra le trincee e i forti, che ora, dopo tanti anni, si cerca di restaurare per rispetto a ciò che fu...penso.
Non mancano i rifugi e soprattutto le croci :quella italiana e quella austriaca. Ma se si dovesse mettere una croce per ogni uomo morto o sofferente in questi paradisi che furono infernali, rimarrebbe spazio per i fiori?
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Re: Passo Volaia - Wolayer Pass

Messaggio da babatriestina »

mandi_ ha scritto: Ma se si dovesse mettere una croce per ogni uomo morto o sofferente in questi paradisi che furono infernali, rimarrebbe spazio per i fiori?
:clapping_213:


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Re: Passo Volaia - Wolayer Pass

Messaggio da nonna ivana »

Grazie! :-D

Mi date occasione per riflettere!
Molto suggestivo quell'azzurro incastonato.
E simpatica la descrizione via via degli incontri con le creature, rivestite come personaggi!
Piacevolissima lettura!!!

Non devo esserci mai stata!


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Re: Passo Volaia - Wolayer Pass

Messaggio da VetRitter »

mandi_ ha scritto:Ma se si dovesse mettere una croce per ogni uomo morto o sofferente in questi paradisi che furono infernali, rimarrebbe spazio per i fiori?
facciamo che ogni fiore ricordi un Uomo, d'altronde, (sono un bieco materialista), essendo nati sulla terra bagnata dal sangue di chi lì è stato ferito o è morto, parte di quegli Uomini rivive nei fiori e nelle piante che lì crescono.
grazie del reportage..
saluti


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Re: Passo Volaia - Wolayer Pass

Messaggio da mandi_ »

Bellissima la tua riflessione, Vet, altro che "bieco materialista".
D'altra parte la Natura, i fiori e gli animali rendono così belli quei luoghi che Piccolo ha "osservato", che sembra impossibile quasi immaginare degli uomini che vi abbiano combattuto.
Qualcuno ha anche pensato di annotare in una lettera a casa i fiori che vedeva...
E penso proprio , che co la fam che girava, la graziosa marmottina sarebbe stata molto apprezzata...non per la sua bellezza!
Mandi


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Re: Passo Volaia - Wolayer Pass

Messaggio da Nona Picia »

Bellissimo reportage e bellissimi anche i i commenti! E sono d'accordo col "bieco materialista" :-D : ogni fiore rappresenta uno dei tanti soldati che persero la vita lassù.


Ciao ciao
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Re: Passo Volaia - Wolayer Pass

Messaggio da Bilbo »

son stado sia sul lambertenghi (più volte) che sul marinelli (una volta sola nel 1996).

Verso el marinelli la xe lunga, ma co te son su te ga una splendida vista, visto che te son in zima del spartiacque.....


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Re: Passo Volaia - Wolayer Pass

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

sono piccolo ma crescero ha scritto:Tra le rovine della guerra volava un uccellino

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Ho chiesto un parere in giro, ma le foto sono quello che sono, il petto e la testa si vedono male, il becco non si vede proprio e quindi pare proprio che questo uccellino resterà ... milite ignoto :-D
sono piccolo ma crescero ha scritto: E questi corvi? Neri, ostili, abilissimi veleggiatori... questi sono sicuramente ... del nemico, chiunque esso sia

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Qua sono stato bacchettato sulle dita (si può farlo telematicamente? certo! Ad un certo punto, inaspettatamente, il mouse si è alzato in volo e paf!, mi ha picchiato le nocche della mano destra che tentava di prenderlo prima che cadesse verso terra ciondolando mestamente appeso al suo filo :-D :wink: ), perché avrei dovuto scrivere gracchi. Chiedo scusa :oops:


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Re: Passo Volaia - Wolayer Pass

Messaggio da nonna ivana »

i gracchi perdoneranno il lapsus...ma non il fatto di averli catalogati...nemici, per il colore!!! :wink:
Va be', hai spiegato che è colpa dei filmoni western che abbiamo sorbito...ma capiamoci...anche i bianchi possono essere nemici!!! :(


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Re: Passo Volaia - Wolayer Pass

Messaggio da mandi_ »

Scusa nona Ivana, ma io invece ho interpretato questo "reportage" in un'altra chiave: Piccolo per me ironizzava in modo umanissimo sui nostri stereotipi e modi di pensare unilaterali .
La sua descrizione calza perfettamente con lo spirito di quel che si osserva : un paesaggio geografico e scientifico splendido, dove si trovavano a combattere uno di fronte all'altro uomini con divise diverse per colore.
I commenti di Piccolo secondo me possono essere molto attuali : anche adesso spesso purtroppo si prova diffidenza(e anche qualcosa di più) per chi è diverso da te nell'aspetto, o non ha le stesse idee politiche o non la pensa allo stesso modo.
E allora , chi è il migliore, quello che ha ragione? Quello che ha combattuto per la guerra giusta,quello che è stato irredentista,quello che ha combattuto fedelmente per l'Austroungheria, quello che si sente italiano, quello che ha ancora nostalgie asburgiche, quello che crede nella religione giusta, nel partito politico giusto, quello che ha la pelle del colore giusto?
Credo che quello di Piccolo sia un bel messaggio di tolleranza e di pace.
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P.S. Io avrei detto che i corvi-gracchi erano cornacchie :doh_143:


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Re: Passo Volaia - Wolayer Pass

Messaggio da nonna ivana »

Infatti...è esattamente questo che volevo sottolineare!!
Oltre l'aspetto puramente storico-bellico, esistono stereotipi che sviliscono l'umanità...tutto qui, amaramente!!!
Apprezzo grandemente il reportage, e lo spirito con il quale SPMC ha voluto vestire di ironia, anche scherzosamente, un mondo di non-senso!
La natura, soprattutto a quelle altitudini, ti rende ancora più consapevole delle miserie umane!

Chiedo scusa a SPMC...nel caso si fosse interpretato negativamente un mio pensiero!


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Re: Passo Volaia - Wolayer Pass

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Accidenti, non faccio in tempo ad organizzare una risposta che me ne trovo un'altra che mi costringe a riorganizzare quello che volevo scrivere. :wink: Siete troppo veloci. Io ho bisogno di leggere, rileggere, ed intanto arrivano repliche e controrepliche. Bon, adesso spedisco la mia risposta, che comincia qua sotto, e sia quel santo che sia. :-D

Ecco, colgo l'occasione dei tre interventi per specificare: nel post ho giocato, facendo riferimento esclusivamente all'immaginario collettivo e la sola affermazione che è veramente mia è la considerazione che non c'erano buoni da una parte e cattivi dall'altra, ma tutt'al più buoni e cattivi in egual misura (e soprattutto tanti poveri diavoli "messi là nella vigna a far da pali"). In tutto l'intervento mi sono sempre astenuto dal dire chi fossero i buoni e chi i cattivi, a parte il riferimento, più estetico che altro però, ai rifugi che, di necessità e a causa delle bandiere, ho dovuto contestualizzare e dove ho ripreso un poco, o almeno avrei voluto farlo, il linguaggio retorico dei film Luce di tanti anni fa.

Aggiungo che una delle fortificazioni è la stessa, presa in controluce ed un poco sottoesposta, per farla scura e nemica e con la luce giusta per farla bianca ed amica.

Quanto ai gracchi sono animali bellissimi, che, quando vedo veleggiare nel vento teso dei passi alpini, mi lasciano affascinato per la loro abilità nel volo. E bellissimo ed elegante è il loro piumaggio. Mi sembrano, poi, animali estremamente abili ed intelligenti. Non vorrei in alcun modo che il mio associare il loro colore al nemico venisse ad avere significati concreti che mi sono talmente lontani da non averci nemmeno pensato.

Fondamentalmente io ho fatto riferimento alla filmografia hollywoodiana, soprattutto degli anni '50, ed ai canoni usati spesso nella pubblicità: il buono è sempre bello, pulito, elegante, la buona è bionda e bellissima; il cattivo è sempre vestito di scuro, scuri sono i suoi capelli e, quando organizza le sue trame, le immagini sono realizzate in toni bassi (predominanza dei colori scuri); anche la cattiva ha quasi sempre i capelli neri. Ecco, scrivendo quelle frasi ho fatto riferimento, come del resto nonna Ivana ha sottolineato, a quegli stereotipi. Per cortesia, non date alcun altro significato recondito alle mie parole.


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