L`emigrazione italiana in America.

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AdlerTS
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Argentina

Messaggio da AdlerTS »

Domenica sera go visto uno speciale RAI sui furlani, giuliani, istriani e dalmati che con la famosa "Martha Washington" sbarcava in Argentina, sia ai primi che a metà del novecento.
Adesso (anche se la crisi argentina non xe una roba de ieri) a sta gente, dopo esserse fata "el mazzo" per più de 50 anni, i ghe ga magnado via tuto e i spera de tornar in Italia.
Molti veci parla ancora i nostri dialetti, i giovani parla più che altro spagnolo. Uno ga dito de esser "suddito" italiano, forse non el sa che ghe xe la repubblica.
In generale me ga fato tanta tristezza e commozion, anche grazie ai tanti filmati d'epoca. Muli, mule, se ne legè o legerè anche da la zo, ve posso solo far i miei più grandi auguri de tuto cuor.


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Tirabaralla
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Messaggio da Tirabaralla »

Adler..fra ti, Coce e Refolo..tra poco me vien de pianzer...'cidenti :P

Cmq, davero...che situazion de memele che i ga in Argentina... :(


[color=crimson][b][i]...it's not easy to be me...[/b][/i][/color]

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refolo

argentina

Messaggio da refolo »

Adler....
te ga' ragion....i xe tacadi alla sua terra, ma non farte un'idea sbagliada ! Gavemo avudo qua' al FOGOLER FURLAN un gruppo de fioi e nipoti dei emigranti friulani dell'Argentina, come che go' premesso che mia fia e nipote parla el triestin e anche el Talian, lori ga' fatto la stessa roba.
I se senti quel che mi go' sempre constata' I DIMENTICAI! el cugin de mio mari' a Trieste, el sta' ospitando un'Australiana-Triestina, mi go' avudo due studenti, un del Giapon, l'altro dalla Malasya.
Volevo mandar a Trieste, mio nipote quando chel studiava, ma i me ga' ditto che iera aperta l'iscrizion solo per i meridionali. E te sa' el perche'? perche' lori i se fa' avanti el Triestin retrocedi!!!!! menefreghisti al limite e non lo digo come offesa ma come osservazion logica. te basti che se ze da impignir un modulo i stessi genitori de sti menefreghisti, i va' a spender soldi da un avvocato, dipendi dalla provenienza? si! perche' xe certi che ga' ancora l'istinto de ciamarse Italiani-Friulani-istriani-ecc. i ga' fatto tutto pei fioi, ma l'Australia xe una terra che ancora oggi parla mal dei emigranti, dopo che la gavemo fatta ricca. Adesso con le Olimpiadi? se un non sa' e non lo disi per vergonia, te lo digo mi' Due muli un dell'atletica e l'atro con tiro a pistola xe fioi-nipoti de Triestini. Mark Occhilupo grande campion de SURF xe fio de Triestin, mio compare e Papa' putativo!


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Messaggio da AdlerTS »

dal sito emigranti.rai.it

La Colonia Caroya

Nelle colonie la vita agli inizi durissima divenne via via più facile anche se, di quando in quando, qualche divergenza con le autorità centrali mise in pericolo il lavoro di anni. Il centro di raccolta di coloni friulani più famoso è certo Colonia Caroya, a un'ora di auto da Cordoba dove la popolazione ha conservato la parlata furlana pura, dove le stesse attività economiche fanno pensare ai paesi friulani: distilleria di grappa, cantina sociale, produzione di salame, insaccati vari, e formaggi tipici. Il primo borgo della cittadina ha nome Jesus Maria, che fu il primo commento di una vecchia donna di Montenars appena vide quei luoghi allora deserti con i primi coloni.


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Elisa
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L`emigrazione italiana in America.

Messaggio da Elisa »

EMIGRAZIONE DI OLTREOCEANO, destinazione ARGENTINA -Sudamerica-
Anno 1950, esperienza come evidenza storica o come curiosità.


Alcune testimonianze di requisiti e condizioni sine qua non per l`ammissione e per il libero sbarco in Argentina.

1) Quanto segue è lo stralcio -COPIA FEDELE- di un documento che ha dovuto sottoscrivere il capofamiglia (mio papà)…..in nome della legge…..

“Agenzia consolare d`Italia. Repubblica Argentina.
In nome della Legge
L`anno millenovecentocinquanta addì ventinove del mese di gennaio nella Agenzia Consolare d`Italia.
Davanti a Noi………..…..Agente Consolare.
È personalmente comparso il Signor……..obbligandosi al fedele adempimento dei doveri a tal uopo imposti dalla legge.
Del che si è redatto il presente atto che, letto e confermato, venne con noi sottoscritto.
Le persone indicate nel presente atto sono ammissibili allo sbarco in Argentina sempre che non risultino affette da malattie contagiose o ripugnanti e non abbiano difetti fisici o mentali che ne diminuiscano la capacità di lavoro, nè abbiano subito pene infamanti nei cinque anni che precedono l`imbarco. Firme, timbri, imposta di bollo Art. 75 Lire oro 15,00 pari a (pesos) $ 44,25 moneta nazionale argentina”. -FINE-


2) Poi, questi “certificati”, dei quali posterò il mio a continuazione, che mio figlio osserva e mi chiede: - mamma, te ven da pianzer o te ven da rider?


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Elisa
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Messaggio da Elisa »

Elisa scrive:
2) Poi, questi “certificati”, dei quali posterò il mio a continuazione, che mio figlio osserva e mi chiede: - mamma, te ven da pianzer o te ven da rider?
Allegati
certificato.jpg


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Re: L`emigrazione italiana in America.

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Elisa ha scritto: mamma, te ven da pianzer o te ven da rider?
Guardando questi certificati io, che non sono emigrato, provo la stessa sensazione di dolore che, da piccolo, provai salutando sul molo parenti che andavano negli USA col Vulcania ed altri che andavano in Australia (forse la nave si chiamava Toscana o Toscanelli).

Senso di dolore che provai anche quando, tantissimi anni dopo, mi trovai a collaborare all'analisi di alcuni questionari raccolti tra gli emigrati in Australia e dai quali si capiva quanto questa emigrazione fosse stata dura sia per i motivi che la provocarono, sia per le condizioni trovate da molti all'arrivo.

E penso che sia stata dura anche quella di Elisa (e non solo per aver sostituito le Alpi con le Ande :-D )


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macondo
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Messaggio da macondo »

Elisa

Personalmente trovo di grandissimo interesse la storia dell'immigrazione italiana in Argentina. Storia che inizia alla fine del 900 e che continua quasi fino ai nostri giorni. Si parla dunque di diversi milioni d'immigranti che sono approdati nel tuo paese durante l'ultimo secolo. L'influenza di tale massicia immigrazione é senz'altro determinante nella societá argentina e penso sarebbe bello se tu potessi sviluppare il tema, magari con qualche foto.

Qualche esempio: i quartieri di Buenos Aires che tradizionalmente sono stati abitati da italiani (cito Boca, per esempio), l'influenza della cucina italiana (la focaccia, il pesto, la lasagna ecc), l'influenza nel dialetto locale (il lunfardo) e magari qualche specifico argomento (la crisi bancaria, la dittatura militare ecc)...
Capisco che il tema ha poco a che fare con Trieste e magari potresti fare un accenno ai triestini (anche famosi) che vivono o hanno vissuto in Argentina.


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macondo
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Messaggio da macondo »

Comincio io con una famosa barzelletta:

Una coppia di argentini decide venire in Italia per il loro viaggio di nozze. Arrivano a Milano e l'indomani escono presto dal albergo per visitare la cittá. Dopo aver girovagato per qualche ora nel centro, il marito si rivolge alla moglie "Cara, hai notato quanti argentini hanno dei negozi commerciali a Milano?"


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macondo
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Messaggio da macondo »

E questo é una specie di decalogo che circolava in Venezuela quando durante la dittatura militare Caracas era stata 'invasa' dai rifugiati politici (o presunti tali) argentini:

¿Porqué los argentinos se creen dioses? ...porqué nadie los pueden ver.
¿Porqué en la Argentina nunca van a sufrir con los terremotos? ...porqué ni la Tierra los traga.
¿Porqué los argentinos no usan paracaídas?...porqué de todas maneras siempre caen mal.
¿Qué diferencia hay entre un argentino y una pila?...la pila tiene un lado positivo.
¿Porqué un argentino mira al cielo y sonríe quando relampaguea? ...porqué crees que Dios le está sacando fotos.
¿Porqué en Argentina hay tantos casos de sietemesinos? ...porqué ni su madre los aguanta nueve meses.

E per finire in bellezza:

¿Qué es el Ego?...el argentinito que todos llevamos adentro.

:-D :-D :-D :-D :-D

Ti assicuro che non condivido queste opinioni :wink: :wink:


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Messaggio da AdlerTS »

Elisa,

me son permesso de attacar el tuo discorso ad uno pre-esistente.

Tristemente interessante el documento che te ne ga fatto veder :?


Mal no far, paura no gaver.
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Elisa
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Messaggio da Elisa »

sono piccolo ma crescero ha detto:
“E penso che sia stata dura anche quella di Elisa e non solo per aver sostituito le Alpi con le Ande”.

Elisa aveva scritto a Lucio: “Tra emigrati posso dirti: sono partita da adolescente ed è stato uno strazio. Poi con il passar del tempo si sente perfino desiderio di rendere tributo alla patria di adozione…. o forse è secondo come ti è andata”.
Penso che emigrando, sia negli USA, in Australia o in Argentina, eravamo…. uno dei tanti!
La tristezza del distacco che la tua sensibilità rivela, rimane impressa idelebile nelle menti di chi parte e di chi rimane! Cosa provata. Per un tempo indefinito si sente la mancanza del proprio paese e la sua gente. Si prova una forzata rinuncia a godere della presenza delle persone care lasciate là.
Un semplice esempio che è lo specchio di tanti altri casi: la storia di un uomo trentino arrivato nel 1929 all`età di nove anni. Ricordava che a quella età si teneva sempre stretta a sè la pagella perchè conteneva un saluto della sua maestra, uno scritto molto emotivo di commiato e di augurio per l`arrivo alla lontana nuova terra dove era diretto, secondo lui il più bel ricordo! Dopo l`ho veduto piangere perchè da grande la salute non gli ha pemesso di rivedere più il suo Trentino. Aveva lavorato la terra con il suo papà, in quei tempi di sacrificio e difficoltà, poi era fuggito a lavorare in città.


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Messaggio da Elisa »

Guarda Macondo che:

detto qui tra noi e a bassa voce….questo è vero! Esistono i protagonisti del decalogo, e te ne mancava una anche bella: Sai chi hanno pigliato in Messico sull`autobus senza il biglietto?..argentini!
Tutto è dimostrato da due parole codice di squalifica: “picardía criolla”. Sento dispiacere per questa “fama” però dobbiamo rallegrarci perchè ci sono anche gli altri, eccezionali e di gran lunga superiori in numero, fortunatamente.
Ci sono anche gli italiani che provano ma non resistono l`emigrazione di ritorno, e allora ritornano qui dove, alla fin fine, devono accettare di risiedere nuovamente. Non tutto è facile in emigrazione! O almeno non per tutti.
Mi impegno a esporre quanto ti interessa ed anche a “cercare” triestini, famosi e non, emigrati in Argentina. Fino ad oggi non ne ho presenti.


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Messaggio da macondo »

L'emigrazione del ritorno....
Non é facile ritornare a quell'Italia che non esiste piú. Io l'ho lasciata, per una mia scelta, piú di trent'anni fá ed al ritornarci una prima volta dopo pochi anni mi ero trovato in un paese che ormai era diventato per me incomprensibile. Un errore che si commette molto spesso, é il pensare che i posti, le amicizie e le abitudini del passato si siano 'congelati' al momento che abbiamo lasciato il paese natale. Al ritornare, ci troviamo che tutto é ormai irrevocabilmente cambiato e che ormai siamo cambiati pure noi :( Ti t'e nasciüu e t'è parlau špagnollu...

Ma se ghe pensu...

"E l'éa passau du tempu, foscia troppu,
u figgiu u l'inscištàiva: "Štemmu ben!
Dunde teu anò, papà, pensiemu doppu
u vièggiu, u mà, t'é vegiu nu cunvien!"
"O nu,o nu me sentu ancùn in gamba,
sun štüffu nu ne possu proppiu ciü!
Sun štancu de sentì: señor, caramba,
mì eugiu riturnòmene ancùn in zù...
Ti t'e nasciüu e t'è parlau špagnollu,
mi sun nasciüu zenaize e nu me mollu."
Ultima modifica di macondo il ven 28 mar 2008, 19:02, modificato 2 volte in totale.


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Messaggio da macondo »

E la famosa o famigerata 'picardía criolla', che probabilmente é una ereditá... italianissima. 'El alumno superó el maestro', dicono a Buenos Aires :-D :-D

Ti spiego come era nato il decalogo. A Caracas gli argentini erano sempre stati molto amati, particolarmente lo stereotipo del porteño con la fedora e la sciarpa bianca di seta. Gardel docet...
Ma durante la metá degli anni settanta, a causa della dittatura militare, di argentini ne erano arrivati in quantitá industriale. Te li potevi trovare in tutte le strade piú commerciali con un termos sottobraccio e la bombilla alla bocca 8) Grazie ad un livello educativo di gran lunga superiore (ed una grande capacitá di bluffare) si erano accapparati i piú ambiti posti di lavoro nel giornalismo, televisione ecc. I media, per usare un termine alla moda.
Tale successo aveva creato una notevole ostilitá tra gli 'operatori culturali' locali che avevano cosí iniziato una campagna di discredito nei confronti dei nuovi arrivati.
Mi ricordo di un noto autore teatrale venezuelano, che conoscevo personalmente, il quale aveva l'abitudine di commentare ad alta voce nei cinema della cittá, con un assai credibile accento porteño, frasi del tipo 'Mirá vos que cine de m.... que hay en este pais de indios'
Ultima modifica di macondo il ven 28 mar 2008, 19:04, modificato 1 volta in totale.


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Messaggio da babatriestina »

Dei miei parenti, due cugini sono andati in Argentina e poi rientrarono in Italia: uno , dopo esserci vissuto per qualche decennio, rientrò in Italia con la famiglia, stabilendosi a Torino: del periodo argentino, rimane la memoria nelle figlie che parlano italiano e spagnolo. L'altro, marito di una cugina, a un certo punto rimandò a Trieste la famiglia e.. lui rimase in Argentina con una nuova moglie :(


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Messaggio da AdlerTS »

Elisa ha scritto: te ne mancava una anche bella: Sai chi hanno pigliato in Messico sull`autobus senza il biglietto?..argentini!
In Germania un giorno i me ga accolto disendome: "in un auto ghe xe un polacco e un italian. Chi xe el terzo che guida ?" Risposta: "un poliziotto" :roll:
Tuto el modo conta barzellette su qualchidun altro :wink:


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Messaggio da Elisa »

Oddio! ho detto a prima vista, non posso distinguere se MACONDO domina l`ostrogoto o scrive un`opera d`arte.... :?:
No, scherzi a parte dopo ho capito che si tratta di xeneize e mi riprometto di rileggere e interpretare, ne ho curiosità. Se tu l`hai potuto scrivere io devo poterlo leggere! Volere è potere. :shock:


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Messaggio da Elisa »

Macondo ha scritto:

"Ma se ghe pensu..."

Caramba, señor,….trovo molto sentimento in questa poesia e la sua redazione è una sfida all`ingegno per chi non domina il dialetto ligure.
Mi fa venire in mente le difficoltà di quegli emigranti cho non si sono potuti adattare “al strapiant”, che non si sono potuti integrare e la cui storia meriterebbe un capitolo a parte! Non è però che io voglia descrivere quelle miserie!
I genovesi, i primi emigranti che arrivanos in Argentina, si insediarono nel quartiere La Boca, che è attualmente un pittoresco “barrio” di attrazione turistica in Buenos Aires.
Lì è nato il “cocoliche”, lingua derivata dalla mescolanza del dialetto genovese con lo spagnolo, ma che in pratica era la conseguenza della difficoltà di imparare lo spagnolo….. Tanto il cocoliche come il “lunfardo” sono rimasti lì come lingue poetiche soltanto.
La squadra di calcio argentina più accanita, amata e odiata Boca Junior è anche soprannominata “los xeneizes”…. È quella che ha trapassato le frontiere con Maradooooona che faceva esplodere gli stadi….e poi qui in provincia di Buenos Aires è nato l`altro famoso calciatore genovese che ha letteralmente conquistato l`Italia: Chiquín El Cabezon Sivori. E morto un paio d`anni fa e per il funerale è venuto dall`Italia un inviato della Gazzetta dello sport.


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Messaggio da Elisa »

Elisa ha scritto:Macondo ha scritto:

"Personalmente trovo di grandissimo interesse la storia dell`immigrazione italiana in Argentina".
Del lavoro italiano in Argentina: è stato scritto che “L`Argentina esiste e vive in virtù del lavoro italiano…..” In ogni campo dell`arte e dell`industria si trovano opere di rielievo di cervelli e mano d`opera italiana in quantità illimitata! Tra tante, il prestigioso “Teatro Colón” di Buenos Aires ne è un esempio. Poi dalla città di Tucuman è emerso un architetto discendente di italiani César Pelli che è il responsabile della costruzione delle “Torri Gemelle” nella città di Kuala Lumpur in Malaysia, tra tantissime altre opere nel mondo che lo rendono famoso.
In Argentina non ci sono “dialetti”, sull´intero territorio si parla soltanto lo spagnolo-castellano ufficiale. Eccezioni sono: l´infiltrazione sul confine nord della lingua portoghese dal Brasile e il guarani dal Paraguay dove è la seconda lingua ufficiale e, naturalmente le lingue proprie parlate dagli aborigeni nelle loro riserve.

Che dire della cucina argentina? E` la copia di quella italiana, tutto si conosce e si usa in questo crogiolo di razze e tradizioni dove tutti son benvenuti,….ricette dalla “caponata siciliana” e su e su fino alla bagnacauda piemontese”.
La pasta industria argentina (alcune marche) è ottima, pari a quella italiana!
Un piatto tipicamente argentino è “la empanada”. Si tratta di dischi di pasta ripieni con carne, o verdura, o come si voglia, poi piegati e chiusi a mezzaluna con una chiusura artistica a onde e poi fritte o al forno. Specialità! Si può dire anche che ogni straniero “del mondo” ha introdotto le proprie ricette e, per esempio gli arabi, hanno fatto conoscere le loro squisite“empanadas árabes” .Qui ci sarebbe da scrivere un trattato!
E il tristemente celebre regime della epoca dei “desaparecidos”, voce che ha fatto il giro al mondo…ancora oggi, a 32 anni dal golpe, si lavora alla ricerca dei colpevoli di tanta ignominia. EVIDENTI casi davanti ai nostri occhi, di giovani innocenti “spariti” soltanto perchè furono sorpresi mentre erano maledettamente istruiti da adulti fanatici che non si possono certo chiamare idealisti, sì degni della forca; giovani messi nel medesimo sacco dei veri violenti senza limiti, che anche ci furono.
L`economia? Siamo venuti a galla anche dalla tremenda crisi bancaria del 2001-2002 “el corralito”, che ha mortificato e rovinato tanti!
Un cenno alla stupidità... (1982) Come ha scritto un tal John inglese: “quelli…della dittatura, stupidi e facili da odiare”, nell`assurdo tantativo di ricupero delle isole Falkland, sottovalutando la (vostra) “dama de hierro”, e: “si quieren venir que vengan”! quasi mandano in battaglia, tra tanti giovani, qualcuno dei miei figli che erano vicini in età dei richiamati! Quanto dolore, confusione, inganno.
Qui si edita il quindicinale “Voce d`Italia” a opera dei missionari sclalabriniani, che segna l`andamento della collettività italiana. E`proprio qui che non trovo notizie su triestini, ma dovrò pur sapere. Assieme ad un importante giornale porteño “La Nación” si può acquistare, pero soli 70 centesimi di differenza, il CORRIERE DELLA SERA e LA GAZZETTA DELLO SPORT.
Concludo sottolineando la situazione attuale che saprai! Da 18 giorni l`agricoltura è minata da discordia per l`azione intransigente del governo sulle tasse all`esportazione. Gravi le conseguenze!


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