Puglia

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dall'esterno, si vede lo slancio delle tre absidi.
Queste chiese sono indubbiamente romaniche, archi a tutto sesto, eppure hanno uno slancio verticale che si ritroverà nel gotico, che qui arriverà solo più tardi. Sarà una combinazione che qualcosa di simile si trova pure in Normandia, col romanico normanno? non per nulla qui c'è stato un regno normanno..

le medesime dall'interno, bianco e luminoso
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le navate laterali

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purtroppo della navata centrale si vede solo la parte bassa, e non l'alto triforium

hanno trasferito all'interno, spero non definitivamente, l'antica porta di Barisano da Trani 1175

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la cripta dedicata ad un altro san Nicola, il pellegrino, è una piccola selva di colonnine romaniche

un particolare di un capitello, come un merletto

un dettaglio di un portale esterno

[AdlerTS]

comincio qua un lungo resoconto fotografico ( ma non solo) della mia vacanza pugliese. Aggiungendo somiglianze e differenze con Trieste, in fondo ci affacciamo sul medesimo mare, solo che da loro il sole ci sorge e non ci tramonta.

La puglia ga un grande legame con Trieste, sin da prima del Ribalton. Come curiosità, per esempio, pareria che prima de tale data in città la stragrande magioranza dei parrucchieri fussi pugliese. Anche adesso el club pugliese godi de bona salute, e non xe dimenticar che tanti esuli xe stadi parcheggiadi in quella region prima de permetterghe de stabilirse da noi.
Per le tue foto, me ga colpido l'interno della cesa, cussì pulito ed essenziale...

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Per le tue foto, me ga colpido l'interno della cesa, cussì pulito ed essenziale...

continua ancora, per esempio no go ancora messo Bari.
el pulito e essenzial xe anche una scelta, oltre che el risultato de restauri che come se vedi no xe finidi. Molte de ste cese , doprade, vissude, xe stade modificade lungo el corso dei secoli , tanto per far un esempio nostran, pensemo al nostro sant'Antonio vecio, (a nche se el nome xe la Beata Vergine del soccorso, mi continuerò a ciamarlo s Antonio Vecio come la più parte dei veci triestini) che iera una cesa francescana gotica e nel settecento i la ga trasformada completamente. Cussì anche ste cattedrali spesso xe stade modificade e nel otto-novecento i ga voludo tornar indrio e i ga "restituido" el primitivo aspetto romanico. me domandavo anche mi, guardandole, come che le doveva esser appena costruide, se le gaveva pitture, o magari arazzi impicai, statue colorate, o se le iera veramente cussì lisse e bianche. A san Nicola i ga lassado el sufitto dorado de l'epoca successiva.
Per un confronto cole cattedrali normanne propio in Normandia, questa xe l'Abbaye aux dames de Caen, interno

A Trani gavevimo anche le ore de sol e le ore centrali della giornata, mentre a Bari ierimo de dopopranzo che butava sul scuro, e le cese iera molto più cupe. Purtroppo i ga privilegiado un poco de tutto e forsi un poco più el barocco che el romanico pugliese, che a scola la Rebecchi ne gaveva fatto studiar, basta dir che semo passai vizin del paese de Ruvo che ga un acattedral molto bela, ma no i se ga insognado de far una deviazion: ve la mostro de wiki
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Catte ... Puglia.jpg
che asua volta riporta una foto Flickr


perno parlar de quela che secondo mi xe la più original, quella de Troia, con un spettacolar roson, che inveze iera fora man rispetto al nostro viaggio

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di fronte alla cattedrale di Trani c'è come sempre il castello, normanno, federiciano e rimaneggiato successivamente

seguendo il lungomare del porto, una chiesetta le cui absidi assomigliano in piccolo alla cattedrale:

è una chiesetta dei templari, notare il campaniletto a vela, simile a tanti dalle nostre parti
barche di pescatori nel porto

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ancora la curva del porto, che mi ha fatto pensare un po' a Muggia ( tranne le palme, ma a Capodistria le hanno piantate!)

In un giardinetto al bordo del porto c'è un busto ottocentesco, come tanti, ma ve lo faccio vedere, perchè si tratta del loro concittadino Matteo Renato Imbriani!

così quando passate per via Imbriani, potete dare un volto al titolare.
altri bei giardini sul mare, con palme, alberi esotici, e piuttosto ben tenuti, dove abbiamo pranzato tipo picnic, con un parapetto liberty

come vedete, c'è qualche graffito, ma devo dire che l'impressione che ho avuto è di vederne meno che a Trieste

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Nei giardini, a Trani come a Bari, vi sono spesso colonnette romane, immagino segnamiglia delle antiche vie romane , la via Appia. Le due colonne che ne segnavano il termine, sono una ancora sul posto a Brindisi e la seconda , caduta. è stata ricostituita per la statua del patrono s Oronzo a Lecce.


arriviamo al lungomare ( mi rifiuto di usare l'orribile waterfront che mi sa di toilette) di Bari, che è stato aggiunto dal regno d'Italia, prima il mare lambiva le mura della città antica, con tante belle panchine

e subito dietro si attraversano le porte che portano alla zona della basilica di san Nicola.

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La basilica di san Nicola è stata costruita in una posizione particolare, era la sede del catapano bizantino, cioè del delegato di governo imperiale: per questo si ritrova all'interno di una specie di conta di mura ed è fiancheggiata anche da torri laterali.
Ecco il fianco della chiesa

e una delle torri d'angolo

la parte centrale della facciata, il solito romanico a capanna ma affiancato da due torri

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un dettaglio delle sculture del portone d'ingresso ( sec XII)

e mi permetto di citare un'immagine di sumCulex relativa alla chiesa di san Spiridione

ci sono circa 700 anni di differenza..

entriamo e l'impressione che ho avuto, e che ebbi anche in occasione della mia prima visita, è un po' di capogiro, a causa degli archi trasversali, inseriti non volutamente all'origine, ma nel XV secolo per consolidare la struttura

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ancora archi

si vede il triforium romanico in alto
anche in questa chiesa sono state tolte quasi tutte le aggiunte rinascimantali e barocche, per evidenziare la struttura romanica. Hanno però lasciato il soffitto ligneo del 1660 con intagli e quadri

verso il fondo, l'altare è segnato dal ciborio, lo si trova molto simile in alcune cattedrali dalmate dall'altro lato dell'Adriatico- vedere p. es Cattaro

( dietro, assai nel buio, la cattedra del vescovo Elia e la tomba di Bona Sforza, regina vedova di Polonia)

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Nel transetto destro, altare d'argento con immagine di san Nicola, seicentesco ( dietro, il san Nicola nero, per l'iconografia del Santo , vedere anche il post su san Nicolò)

su un altare, il trittico di Andrea Ritzos di scuola cretese, autore di cui abbiamo a Trieste alcune icone

dall'altra parte, una pala di Vivarini, pittore veneziano del '400

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Nella cripta, la tomba di san Nicola

e vicino la cappella ortodossa moderna con l'iconostasi
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La piccola stanza col tesoro contiene interessanti argenterie trecentesche, ecco un reliquiario di dono di Carlo d'Angiò del 1301, insomma, un oggetto più o meno contemporaneo della Divina Commedia a forma di tiara papale perchè dovrebbe (?) racchiudere una reliquia di san Gregorio Magno

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Dirigendoci verso la Cattedrale, incontriamo una cappelletta dedicata a san Marco, con piccolo rosone con un leone marciano, i Veneziani da queste parti avevano i loro punti di appoggio.

( ne troviamo una più decorativo a Lecce)
A Bari c'è anche una Cattedrale romanica, costruita nel XII secolo sui resti di una precedente paleocristiana distrutta da Guglielmo il Malo re normanno.
Ha un alto campanile, mentre san Nicola ha le sue torri laterali più tozze ed una curiosa torre circolare laterale, detta la Trulla, probabile antico battistero

il fianco

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la classica facciata a capanna e rosone, il quale però è alquanto rifatto liscio

( chi ha presente la cattedrale di Modena o san Zeno a Verona ci troverà una certa somiglianza..)

l'interno, anche qui sono state tolte tutte le aggiunte settecentesche per lasciarlo all'originale romanico, incluso il soffitto a capriate di legno

il coro

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il fianco della navata, che mostra chiaramente la tripartizione e le belle colonnine di marmi pregiati

scendiamo nella cripta, e vediamo che invece qui hanno conservato i rivestimenti settecenteschi di marmo colorato, questo per dare un'idea di come poteva essere la chiesa prima dei restauri

Uscendo e passeggiando nel vecchio centro, dove ricordavo ancora dalle mie prime visite le signore locali, sedute sulla sedia a guardare i passanti e i rari motociclisti, la più parte dei quali col casco!.
Un altarino dedicato a san padre Pio, santo locale di cui per giunta quei giorni cadeva la festivita:

in genere sono diffusi parecchi altarini, spesso dedicati alla Madonna dei sette dolori, vestita di nero e viola o ai santi Cosma e Damiano

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sempre in queste strade, si incontrano le signore che fanno la pasta a mano, come qui le tradizionali orecchiette baresi, mi assicurano che nella pasta va solo semola e acqua, niente olio:

poi la mettono ad asciugare su una specie di griglia

e quando è asciutta è pronta per essere venduta
altri formati

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anche a Bari c'è un castello..


andando verso Lecce incontriamo una centrale eolica


e giunti a Lecce ci fermiamo in una piazza, al cui centro sta un obelisco in onore di Ferdinando I di Borbone del 1822

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di fronte, l'ingresso nella città vecchia è marcato da un arco di trionfo in onore di Carlo V del 1548


vicino, una chiesa neoclassica a cupola

di cui vi mostro la decorazione dell'interno della cupola, perchè è lo stesso motivo delle cupole di S Antonio nuovo e anche dell'abside ottocentesca di san Giusto, motivo immagino preso da qualche costruzione romana, i cassettoni ma senza le rose sono nel Pantheon

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l'architettura civile del centro barocco di Lecce, chiamata la Firenze del barocco, è caratterizzata soprattutto dalle decorazioni dei balconi



le decorazioni sono agevolate dalla facilità di lavorazione della pietra locale, che assume colori dorati o rosati