avere il coraggio di seguire la propria coscienza

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mandi_
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avere il coraggio di seguire la propria coscienza

Messaggio da mandi_ »

In questi giorni, ma tante altre volte, molti di noi hanno raccontato frammenti di storia personale, ognuno a suo modo, ognuno con le proprie idee ed emozioni. Certe cose sgorgano dal cuore e dai propri ricordi, e sono come un ruscello che scorre sotto il greto, ma prima o poi torna a riemergere, per poi essere soffocato nuovamente da quello che si chiama autocontrollo personale.
Il Salotin magari non è il posto adatto , ma non saprei dove altro collocare questo mio pensiero. A me sta bene così : non è sempre in un luogo formale e inquadrato che si esprimono pensieri.
Io in questo Forum ho sempre parlato con pacatezza, almeno me lo auguro, e vorrei continuare così.
Forse sono la persona meno indicata a fare questa proposta di discussione, perchè sono nata in un'epoca dove certi eventi dolorosi erano cessati, o più sfumati, per fortuna,ma ciò non toglie che una persona possa pensare ugualmente.
In questo Topic mi piacerebbe ricordare, insieme a voi( per favore, non lasciatemi sola), certe persone che hanno avuto il coraggio di non seguire come pecoroni i potenti di turno, chiudendo gli occhi davanti a certe situazioni drammatiche e dolorose della Storia.

Inizio parlando di due fratelli, Hans e Sophie Scholl. I due fratelli sono quelli a sinistra. L'altro è il loro amico Christoph Probst.
hans e sophie scholl.jpg
hans e sophie scholl.jpg (39.06 KiB) Visto 2643 volte
Sophie e Hans hanno dedicato la propria giovinezza alla ricerca alla ricerca dei veri valori su cui basare la propria vita. Una volta trovati, vi si sono aggrappati fino a morire pur di difenderli .
Hans nacque nel 1918,Sophie Scholl nacque nel 1921, in Germania .

Hans e Sophie giovanissimi aderirono alla Gioventù Hitleriana e ne furono attratti come tanti giovani della loro età.
Nel novembre nel 1937, Hans, rendendosi conto di quello che stava creando Hitler e uscito dalla Gioventù Hitleriana, venne arrestato dalla Gestapo. Inoltre Hans attraverso le letture che andava facendo sviluppò pian piano una fede religiosa sempre più intensa.Anche Sophie iniziò a rendersi conto della violenza e della negazione della libertà di espressione volute da Hitler.
I due fratelli cominciarono ad agire secondo il comportamento di persone rispettose della propria coscienza, malgrado tutto, malgrado un mondo tedesco sordo e cieco e impotente.

Aderirono quindi al gruppo antinazista della "Rosa Bianca”. Nel 1943, mentre distribuivano dei volantini all'Università di Monaco, i due fratelli vennero arrestati . Sophie, sottoposta per 4 giorni a interrogatorio e torture da parte della Gestapo, venne riconosciuta colpevole di tradimento e processata insieme al fratello Hans e all'amico Christoph Probst, arrestato nel frattempo.
Rivendicarono le ragioni del volantinaggio e cercarono di coprire il maggior numero possibile di persone a conoscenza delle attività della Rosa Bianca.

L'uomo della Gestapo che conduceva l'interrogatorio chiese a Sophie : “Signorina Scholll, non si rammarica e non si sente colpevole di aver diffuso questi scritti e aiutato la Resistenza, mentre i nostri soldati combattevano a Stalingrado? Non prova dispiacere per questo?", e lei rispose: "No, al contrario! Credo di aver fatto la miglior cosa per il mio popolo e per tutti gli uomini. Non mi pento di nulla e mi assumo la pena!".

Il 22 febbraio i tre ragazzi vennero ghigliottinati lo stesso giorno nel cortile della prigione di Monaco.

Quel che io penso è che non è facile trovare il coraggio, ma a volte qualcuno ci è riuscito, per rispetto della propria coscienza .
Uomini comuni hanno rischiato la propria vita per pensare a quella degli altri. Hanno fatto delle scelte. Io non so, se sarei stata in grado di farlo , ma spero di sì. Tanti altri, silenziosamente, hanno lottato per un mondo migliore, senza chiudere gli occhi, aiutando degli esseri umani anche a Trieste, in Istria, a Trento e in moltissimi altri luoghi di questa Terra , che potrebbe essere un posto bellissimo. Altri hanno dato aiuto e solidarietà, ognuno con le proprie capacità di uomo o di donna.

A Marzabotto, sono andata a cercare una via , la via "Hans e Sophie Scholl", che forse pochi conoscono .
via Hans e Sophie Scholl --.jpg
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Re:avere il coraggio di seguire la propria coscienza

Messaggio da mandi_ »

Nella mia preoccupazione di esprimere quello che pensavo, ho aggiunto nel titolo un "di dire" di troppo. Me lo potete correggere , per favore?
So che questo è un argomento spinoso, ma vorrei soprattutto parlare di persone che hanno aiutato, che hanno cercato di fare del bene...
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Re: avere il coraggio di seguire la propria coscienza

Messaggio da mandi_ »

<< Ho imparato che un animo forte senza un cuore tenero , non porta alcun frutto; lo stesso vale per un cuore tenero senza l'animo forte.>> Questo pensiero , tratto dalla lettura di una frase scritta dal filosofo Maritain, è stato riportato da Sophie nel suo diario.
Nonostante quel che si pensa, per stereotipi, furono stimati in 180.000 i condannati a morte tedeschi per opposizione al regime Hitleriano, in 12 anni.

Noto che c'è una piazzetta dedicata ai due fratelli anche a Bolzano.

Moltissimi tedeschi nascosero ebrei, finchè fu loro possibile. Queste persone non sono da dimenticare.

Ci sono i grandi gesti, come anche quelli piccoli.

Mia nonna materna, profuga a Braunau con i figli, mi ha sempre parlato di una signora austriaca del luogo che le portava del cibo per i suoi bambini.

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Re: avere il coraggio di seguire la propria coscienza

Messaggio da Liuz »

mandi_ ha scritto: Quel che io penso è che non è facile trovare il coraggio, ma a volte qualcuno ci è riuscito, per rispetto della propria coscienza .
Uomini comuni hanno rischiato la propria vita per pensare a quella degli altri. Hanno fatto delle scelte. Io non so, se sarei stata in grado di farlo , ma spero di sì. Tanti altri, silenziosamente, hanno lottato per un mondo migliore, senza chiudere gli occhi, aiutando degli esseri umani anche a Trieste, in Istria, a Trento e in moltissimi altri luoghi di questa Terra , che potrebbe essere un posto bellissimo. Altri hanno dato aiuto e solidarietà, ognuno con le proprie capacità di uomo o di donna.
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Re: avere il coraggio di seguire la propria coscienza

Messaggio da VetRitter »

Palatucci a Fiume, e Perlasca a Budapest, insieme a tutta la legazione spagnola.
Quando chiesero a Perlasca perchè l'aveva fatto, la risposta fu: "erano Uomini come me, cosa c'è di strano?"


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Re: avere il coraggio di seguire la propria coscienza

Messaggio da mandi_ »

I Giusti del Mondo, non erano tanti ma c'erano.
.

Direi che erano tanti, questi Giusti. 23.000, per quel che se ne sa. Se ognuno ha salvato qualcuno...

http://it.wikipedia.org/wiki/Giusti_tra_le_nazioni

Vale la pena, ogni tanto, di vedere che l'uomo è stato anche capace di rischiare per dei principi.
"erano Uomini come me, cosa c'è di strano?"
Infatti. Quel che mi è sempre piaciuto di Giorgio Perlasca e di altri, è il fatto che hanno vissuto in seguito una vita normalissima, senza pensare di essere degli eroi .

Non conosco Palatucci, ma forse si potrebbe approfondire

Ciao e grazie.
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Re: avere il coraggio di seguire la propria coscienza

Messaggio da Liuz »

mandi_ ha scritto:
I Giusti del Mondo, non erano tanti ma c'erano.
.

Direi che erano tanti, questi Giusti. 23.000, per quel che se ne sa. Se ognuno ha salvato qualcuno...
tanti...pochi..., dipende. andrebbero ricordati più spesso, ma anche questo dipende.


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Re: avere il coraggio di seguire la propria coscienza

Messaggio da mandi_ »

Già, dipende...
Dipende anche se in noi i rancori sono più forti di qualsiasi cosa.
Leggo abbastanza i commenti sul Piccolo on line per capire che i rancori di certo non sono di certo superati. Come leggo quelli sul mio giornale e su quello di Bolzano.
Ma il mio proposito non è quello di andare a cercare chi ha avuto delle colpe, o cosa di ingiusto è stato fatto. Piuttosto cercherei di capire chi ha cercato di fare "cose secondo la propria coscienza", magari anche sbagliando prima e ravvedendosi poi .

Chi fu Giovanni Palatucci?
Al momento mi basta vedere come morì : Il 13 settembre 1944 Palatucci viene arrestato da Herbert Kappler, tenente colonnello delle SS, e tradotto nel carcere di Trieste. Il 22 ottobre viene trasferito nel campo di lavoro forzato di Dachau dove morì pochi giorni prima della Liberazione, a 36 anni.


Se un uomo è stato fatto uccidere a 36 anni da Kappler a Dachau, mi pare di potermi fidare del fatto che sia stata una persona degna.

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Re: avere il coraggio di seguire la propria coscienza

Messaggio da Liuz »

mandi_ ha scritto:.
Ma il mio proposito non è quello di andare a cercare chi ha avuto delle colpe, o cosa di ingiusto è stato fatto.
Il mio neanche
mandi_ ha scritto:Piuttosto cercherei di capire chi ha cercato di fare "cose secondo la propria coscienza", magari anche sbagliando prima e ravvedendosi poi .
capire chi salvando una vita rischia la propria non credo sia facile


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Re: avere il coraggio di seguire la propria coscienza

Messaggio da mandi_ »

capire chi salvando una vita rischia la propria non credo sia facile
Ma cercare di capire chi almeno chi ha provato a non scendere a compromessi con il guardarsi allo specchio senza vergognarsi troppo, direi che può rappresentare una sfida.
Difficile.
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Re: avere il coraggio di seguire la propria coscienza

Messaggio da nonna ivana »

Quello che mi conforta è che esistono davvero tanti esempi, anche molto vicini a noi...sono atti immensi, che però furono naturali!
Due domeniche fa ero alla Giornata della Cultura ebraica, e nel piccolo gruppeto, cui ero onorata di appartenere, c'era il nipote di un "Giusto", che ha saputo solo da pochi anni che lo zio è stato questo, allorché testimonianze da molto lontano, da coloro che cercavano il loro salvatore, un parroco della Bassa Modenese, testimoniarono l'opera di don Ridelchi!
Come pure fra i Giusti delle Nazioni, c'è il parroco di Nonantola, ne ho già parlato poco tempo fa, che aiutò i ragazzi di Villa Emma!
Un targa è nell'abbazia di Nonantola (mio zio pure faceva parte di quei paesani che aiutavano con viveri e...peripezie per farli pervenire in villa!)

Abbiate pazienza, ho anche delle immagini...ma sono un po' "impedita" con le novità computeresche della giornata!!!


ivana

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Re: avere il coraggio di seguire la propria coscienza

Messaggio da mandi_ »

Nona Ivana, se trovi queste immagini di cui parli, mettile per favore. Siamo veramente stufi di sentir parlare solo di figure disprezzabili, proviamo a parlare di altro, di ciò che merita esser ricordato.
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Re: avere il coraggio di seguire la propria coscienza

Messaggio da VetRitter »

mandi_ ha scritto:Chi fu Giovanni Palatucci?
vicequestore o questore di Fiume, dal '38 (mi pare) al '44, nella sua posizione aiutò molte persone di religione Ebraica a fuggire dalle terre occupate via via dai nazisti nell'Europa centrale.
alcuni gruppi li salvò facendoli "internare" in un campo di concentramento del sud Italia, che però era diciamo "gestito" con la supervisione di un suo zio, vescovo della città vicina.
cerco notizie più precise, se vorrete.
saluti


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Re: avere il coraggio di seguire la propria coscienza

Messaggio da mandi_ »

Ti ringrazio, Vet, in particolare per le precisazioni sullo zio vescovo.
Provo a scrivere qualcosa, se mai, potresti integrare, se manca qualcosa?

Giovanni Palatucci

Nato a Montella il 31 maggio 1909.
Si iscrisse al Partito Fascista nel 1932 , diventò vice commissario di pubblica sicurezza e nel 1937 fu trasferito alla questura di Fiume come responsabile dell'Ufficio Stranieri, come commissario e questore reggente.

Così scrive wikipedia.

Da parte mia penso che una persona in questa posizione amministrativa e poliziesca aveva in mano parecchio potere. Un potere, appunto, da usare secondo la sua coscienza.
Si trovava nella posizione giusta, apparteneva ad un Partito dominante in quei tempi. Era il tempo dell'emanazione delle leggi razziali . Avrebbe potuto usare il suo potere in modo iniquo, trincerandosi dietro un “Io obbedisco agli ordini”.

I delatori, erba gramigna della peggior specie, sicuramente non saranno mancati.

Purtroppo molte testimonianze su Giovanni Palatucci sono indirette, ma di sicuro fu un uomo che tentò di salvare delle vite umane.
Scrisse in una lettera ai familiari : “I miei superiori sanno che, grazie a Dio, sono diverso da loro. Siccome lo so anch'io, i nostri rapporti sono formali, ma non cordiali”.

Nel marzo 1939 riuscì a far rifugiare ad Abbazia 800 ebrei, che avrebbero dovuti essere consegnati alla Gestapo. Da lì furono ospitati nel seminario da Mons Sain. Si afferma di Palatucci che riuscì a salvare 5000 ebrei, durante la sua permanenza a Fiume.
Non si sa quante vite abbia salvato effettivamente, ma direi che “Chi salva una vita, salva il mondo intero”.
Inviò nel 1939 molti ebrei a Campagna (Sa), dove lo zio Vescovo potè prestare il suo intervento in aiuto.
Nel novembre 1943 Fiume entrò a far parte della cosiddetta Adriatisches Küstenland, ed il comando militare della città passò al capitano delle ss Hoepener.
Palatucci, pur in pericolo personale , decise di rimanere al suo posto, far scomparire gli archivi contenenti informazioni sugli ebrei fiumani e salvare più persone possibili, vietando inoltre il rilascio di certificati alle autorità naziste se non su sua esplicita autorizzazione, così da poter aver notizia anticipata dei rastrellamenti delle SS e poter avvisare in tempo gli ebrei ancora presenti.
Nel settembre 44 Palatucci venne arrestato da Kappler e portato nel carcere di Trieste. Il 22 ottobre venne inviato a Dachau, dove morì il 10 febbraio 1945.
E' nominato dal 1990 tra i Giusti delle Nazioni.
Dal 2002 è stato proclamato Beato. Dal 2004 Servo di Dio.
E' anche Medaglia d'oro.

Mi piace ricordare una frase che gli è stata attribuita : <<Vogliono farci credere che il cuore sia un muscolo, e ci vogliono impedire di fare quello che il cuore e la nostra religione ci dettano.>>


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Re: avere il coraggio di seguire la propria coscienza

Messaggio da Coce »

Io penso che e' giusto e lodevole ricordare gli eroi che hanno sacrificato la propria vita nel seguire la propria coscienza per i loro credi , filosofie ed ideologie, spesso salvando altri esseri umani. Pero' di credi, filosofie, ed ideologie ce ne sono molte, e penso che se noi saremmo capaci di ricordare ed apprezzare i sacrifici di tutti questi eroi, anche di quelli di altri credi,filosofie , ed idologie cotrari ai nostri credi, filosofie ecc...Si farebbe qualche passo avanti per il bene dell' umanita', perche con tutti gli eventi storici e barbarie comesse da questa umanita' non sembra che abbiamo imparato niente, specialmente quando si contemplano i fatti di questo mondo negli anni recenti, mi riferisco all'Irak, New York, Afganistan, e soprtatutto alla Palestina. Le soferenze imposte a queste popolazioni sono inaccettabili e barbariche, e penso che l' umanita'
ha bisogno di cambiare per il bene di se stessa. Io sono ottimista e continuo a sperare per il bene dal 1945 quando da giovane
sopravissuto dalle ceneri di quella guerra speravo di un mondo migliore. Ciao a tutti, e grazie a Mandi Coce


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Re: avere il coraggio di seguire la propria coscienza

Messaggio da mandi_ »

se noi saremo capaci di ricordare ed apprezzare i sacrifici di tutti questi eroi, anche di quelli di altri credi,filosofie , ed ideologie contrari ai nostri credi, filosofie ecc...Si farebbe qualche passo avanti per il bene dell' umanita'
Questo è esattamente il mio pensiero, caro Coce, ed anche la mia filosofia di vita.
Dentro di me sono convinta che ci sono state e ci sono persone degne, in ogni parte della Terra, che non hanno chiuso gli occhi davanti al dolore altrui ed hanno agito con rettitudine e con umanità.
Solo che di queste persone non si parla mai. Molto spesso chi è stato "giusto" lo ha fatto in silenzio.
Mi rivolgo inoltre direttamente a Sum Culex : spero che questo argomento non ti turbi troppo, facendoti ripensare alla crudeltà inflitta a tua madre. Ma purtroppo indietro non si può tornare, si può solo cercare di andare avanti, sperando di creare un mondo migliore per i nostri figli e nipoti.

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Re: avere il coraggio di seguire la propria coscienza

Messaggio da mandi_ »

SILVIO BORGHI


Silvio e Lidia Borghi erano due coniugi italiani di Mortizzuolo, un paesino vicino a Mirandola, in provincia di Modena. Lidia Borghi è ancora vivente.
Silvio Borghi era un “casaro”, addetto alla lavorazione dei formaggi,che vendeva anche al mercato. Fu proprio nella piazza di Mirandola , in un giorno di mercato che incontrò Ilija e Rebecca Talvi ed altre famiglie ebree confinate nel paese.
La famiglia Talvi era composta da Ilija e Rebecca, i figli Leone e Raffaele , la figlia Alice e suo marito Almolsino.

Ilija, originario di Belgrado, aveva fatto parte del corpo diplomatico jugoslavo a Roma. Allo scoppio delle ostilita' con la Jugoslavia, la famiglia Talvi fu internata in un campo di concentramento nel centro-sud Italia e man mano che il fronte alleato avanzava furono confinati a Mirandola.

Come tante famiglie , subirono la confisca dei beni e si trovavano in gravi ristrettezze economiche.

Eravamo nel 1942. Silvio Borghi non era iscritto a nessun partito e a nessuna associazione, era solo una persona di grande umanità.

Così cominciò ad invitare a casa sua la famiglia Talvi per un pranzo una volta alla settimana. E quando loro se ne andavano, non mancava mai di preparare un qualche prodotto della campagna da portar via.
Insomma, malgrado i tempi, s'instaurò un rapporto d'amicizia e solidarietà tra “persone”, al di là della nazionalità e della fede religiosa. (e già questo mi piace).

L'8 settembre 1943 la famiglia Talvi temette di essere catturata dai tedeschi .
Abbandonarono in fretta le loro cose e pensarono di nascondersi.
I genitori con la figlia Alice (incinta) e suo marito furono accolti da Don Sala, parroco di San Martino, paese vicino a Mirandola.
I figli Raffaele (25 anni) e Leone (22 anni) chiesero aiuto a dei conoscenti, ma questa famiglia non si senti' di nasconderli in casa propria per il grave rischio che avrebbe corso.

I due ragazzi, disperati, allora pensarono a Silvio Borghi e nella stessa giornata si presentarono, impauriti e disperati, a casa sua.
Silvio non ebbe il coraggio di mandarli via. Guardò negli occhi la moglie,(incinta come Alice Talvi) consapevole di esporre la famiglia ad un grave rischio.
Ma non vi furono esitazioni: nella casa di Silvio c'erano due figli, ognuno con la propria cameretta. Silvio nascose i due ragazzi ebrei nella stanza del figlio minore Enzo (7 anni) e sistemò un armadio davanti alla porta. Il piccolo Enzo, data la giovane età, non fu informato del fatto che in camera sua stava qualcuno, gli raccontarono una frottola.
Raffaele e Leone potevano uscire solo di notte, per camminare un po' nell'orto. Raffaele disegnava, per passare il tempo. Di sera, tutti insieme giocavano a carte e a scacchi.

Intanto la polizia ricercava la famiglia Talvi, che non si era più presentata per la firma.
Silvio cercava nel frattempo di aiutare con cibo e vestiario altri ebrei confinati, che non avevano trovato rifugio, ed inviava il figlio maggiore Egidio. a portare notizie a Don Sala, che aveva ospitato il resto della famiglia.
I rastrellamenti divennero sempre più frequenti. L'unica speranza di salvezza era poter inviare in Svizzera i Talvi. Intanto la voce che Silvio Borghi aiutava gli ebrei si era diffusa nella comunità ebraica di Mirandola e così anche altre persone, fra cui Mara Martinovic e Leon Hoffmann, bussarono alla sua porta.
Silvio aveva una conoscenza utile a questo : Dino Riva, un amico commilitone di suo padre che viveva a Cernobbio, in provincia di Como, vicino al confine elvetico. Don Sala venne mandato un paio di volte in avanscoperta per verificare la disponibilità dei Riva a organizzare l’espatrio clandestino.


21 ottobre del 1943. Il gruppetto, formato da sette persone, arrivò a Milano, da lì raggiunse Como in treno e poi Cernobbio in pullman. Arrivati in paese Silvio, che non sapeva dove abitavano i Riva, andò avanti mentre i Talvi si nascosero in un bosco vicino al paese.

Testimonia oggi Lidia Borghi :

<<Era sera e iniziava il coprifuoco . C’era anche una pattuglia di ronda che veniva nella loro direzione. Mio marito andò a cercare la via dove vivevano i Riva. Prendendo un sentiero si trovò a passare a ridosso del retro di una casa e da una finestrella udì alcune voci e riconobbe quella di Dino, che era molto particolare. Bussò, e Dino gli aprì la porta. Mio marito tornò indietro e recuperò a due a due il gruppetto e li portò a casa.
I Riva chiamarono alcuni giovani passatori che conoscevano bene i sentieri tra i monti che portano al confine. Le valigie dei Talvi erano troppo pesanti. Vennero svuotate e il contenuto ripartito negli zaini, più facili da trasportare in salita. Alice, incinta all’ottavo mese, viene affidata a due passatori, perché in alcuni tratti doveva essere portata a braccia. Alla fine tutti passarono il confine e ormai in salvo, sventolarono i fazzoletti per salutare i passatori e Silvio.>>

Silvio Borghi , don Sala , Dino e Allegra Riva aiutarono anche altri nello stesso modo.

Questa è una lettera ricevuta in ringraziamento.
Silvio Borghi.jpg
Silvio Borghi.jpg (42.52 KiB) Visto 2527 volte
“Pane” era una parola che per la comunità ebraica significa speranza e salvezza.

Purtroppo speranza e salvezza furono negati a moltissimi, ma, continuo a dire, non tutti gli animi umani sono spregevoli o indifferenti , per fortuna.

Mandi


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Re: avere il coraggio di seguire la propria coscienza

Messaggio da mandi_ »

Quando ho iniziato questo argomento, non sapevo dove sarei andata a finire. Ma mi piacciono le sfide.
Non sono una che ritiene sia giusto cancellare il passato, rimuovere le cose dolorose. Anch'io ho avuto esperienze dolorose, come tutti. Per fortuna mi accorgo che un pò alla volta, se le affronto con il giusto atteggiamento, il dolore si attenua un poco.
Io non ho subito ingiustizie gravi, e se le avessi subite non dimenticherei mai, questo lo so.
Ma ho avuto una madre morta di cancro dopo 7 anni di sofferenze terribili e credo che in questo caso sia stata ingiusta la vita, perchè mia madre potrei averla ancora(adesso avrebbe 78 anni) e la cosa che più desiderei al mondo è quella di poter ancora parlare con lei. Ma è impossibile.

La vita è una cosa preziosa, perchè se la metti a rischio, puoi far male alle persone che ami.
E allora, cos'è la coscienza?

La persona di cui ho descritto la storia ha rischiato, oltre alla sua vita, la vita della sua famiglia. Sua moglie era incinta, aveva già due bambini. Le azioni che ha fatto potevano mettere a rischio almeno quattro vite, oltre alla sua.
Eppure ha scelto , in accordo con la moglie, di cercare di salvare delle altre vite, rischiando molto. Questa, secondo me, si chiama coscienza. Non si può negare aiuto a chi ne ha bisogno, anche se può costare caro.
Se io vedessi il mio vicino di casa in pericolo di vita, cosa farei ? Chiuderei la porta ?


Oggi, per non parlare sempre della questione ebraica, che d'altronde ha segnato profondamente le coscienze più di ogni cosa, vorrei parlarvi di un amico mio.

Son passati anni e non ricordo perfettamente ogni cosa, anche se per me lui è stato sempre un esempio di vita.

Si chiamava Franco, era il migliore della classe in matematica, era in gamba. Io gli passavo il tema di latino, lui mi passava le soluzioni del tema di matematica, per me materia ostica.
Ci stimavamo molto. Passarono gli anni e ognuno di noi intraprese la propria strada .Era orfano di padre e fece il servizio militare nell'aereonautica, per poter realizzare i suoi sogni senza pesare troppo sulla economia familiare .Ricordo la sua famiglia modesta, ma molto dignitosa. Non lo rividi più, perchè lui divenne un pilota e si creò una famiglia, lontano dalla mia città .
Aveva una moglie splendida e tre figli piccoli.

Un giorno il suo aereo entrò in avaria. Franco poteva salvarsi,lanciandosi col paracadute, ma il suo aereo sarebbe precipitato sopra le case, in Veneto, provocando la morte di diverse persone.

Scelse di non salvare la propria vita, salvando quella di altre, dirigendosi verso zone non abitate.E il tempo di aprire il paracadute era finito.
Lasciò tre piccoli orfani e una moglie e una madre inconsolabili.

Questa non è una storia di guerra mondiale, è una storia comune di generosità verso gli altri . La coscienza può essere una molla che spinge ad agire rettamente, ma spesso si può scontrare con la vita dei propri cari.

Son passati trent'anni quasi, ma io non ho dimenticato questo caro amico, una persona semplice ma stupenda.

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Re: avere il coraggio di seguire la propria coscienza

Messaggio da Nona Picia »

A ben guardare, al mondo si trovano ancora persone che sanno cos'è l'amore e il rispetto per il prossimo.....


Ciao ciao
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trova un minuto per ridere.
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"La Mama l’è talmen un tesor de valur che l’ha vorüda anche Noster Signur" .....
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Re: avere il coraggio di seguire la propria coscienza

Messaggio da mandi_ »

E chi l'avrebbe mai detto che Gino Bartali , mito della mia adolescenza, seguito con passione da mio padre, appassionato di ciclismo....?

Ma quanta strada ha fatta Bartali....

http://www.corrieredellosport.it/altri_ ... no+Bartali


Certe persone sono ricordate perchè correvano, poi sono state ricordate perchè erano persone, e mi va di raccontare più questo aspetto nascosto, non pubblicizzato per molti anni.Ma lo lascio fare al Corriere dello Sport, giornale per maschi per eccellenza

Mandi


"E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa, che ha fatto la tua rosa così importante"

Antoine de Saint-Exupéry

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