Una curiosità: parlando del 'Buffet Pepi S'ciavo' con mia nonna, che è di Muggia, le ho chiesto l'origine del nome.
Sul sito del ristorante sta scritto che: "Il nome Pepi S'ciavo, utilizzato fino al 1952, significa Pepi lo sloveno ed è legato anche alla curiosa abitudine triestina di affibbiare soprannomi a tutti, tradizione in uso fino agli anni Sessanta." (http://www.buffetdapepi.it/storia.php)
Però mia nonna ritiene che s'ciavo era (e per lei è ancora), un nome fortemente spregiativo per parlare di 'slavi' o sloveni. Ma viene dalla parola 'slavo' oppure qualcos'altro?
Qualcuno mi sa dire? Grazie!!
(Per chiarire - la mia famiglia è triestina ma io sono cresciuta all'estero, per questo sono curiosa).
Il nome Pepi S'ciavo...
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- babatriestina
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Re: Il nome Pepi S'ciavo...
terreno minato ancor adesso..
molti ristoratori dell'Ottocento arrivavano dall'entroterra sloveno, zone soprattutto di Tolmino. E il figlio di Pepi ( Giuseppe Tomasi ossia Pino/Pinko Tomazič) venne fucilato in epoca fascista per attività sovversiva.
S'ciavo ( pensa anche alla riva degli Schiavoni a Venezia) è termine veneto - la grafia con l'apostrofo è forse puntigliosità moderna, ma era usato più nel parlato che nello scritto- per slavo usato sempre più in forma polemico-dispregiativa. Anche perché prima della conversione ad opera di Cirillo e Metodio (e risaliamo al Medioevo) gli Slavi pagani venivano davvero catturati e venduti come schiavi. Anche in inglese abbiamo i due termini Slav e slave. Di fronte al panslavismo ottocentesco il termine veniva usato in dialetto nel confronto dei più vicini sloveni ma anche croati.. a cui risponde tuttora il temine 'taljan o anche tagliano nei confronti degli italiani. le baruffe etnico- linguistiche non sono ancora concluse...
molti ristoratori dell'Ottocento arrivavano dall'entroterra sloveno, zone soprattutto di Tolmino. E il figlio di Pepi ( Giuseppe Tomasi ossia Pino/Pinko Tomazič) venne fucilato in epoca fascista per attività sovversiva.
S'ciavo ( pensa anche alla riva degli Schiavoni a Venezia) è termine veneto - la grafia con l'apostrofo è forse puntigliosità moderna, ma era usato più nel parlato che nello scritto- per slavo usato sempre più in forma polemico-dispregiativa. Anche perché prima della conversione ad opera di Cirillo e Metodio (e risaliamo al Medioevo) gli Slavi pagani venivano davvero catturati e venduti come schiavi. Anche in inglese abbiamo i due termini Slav e slave. Di fronte al panslavismo ottocentesco il termine veniva usato in dialetto nel confronto dei più vicini sloveni ma anche croati.. a cui risponde tuttora il temine 'taljan o anche tagliano nei confronti degli italiani. le baruffe etnico- linguistiche non sono ancora concluse...
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
Re: Il nome Pepi S'ciavo...
Buongiorno gnic50 e benvenuto. Dal tuo atavar suppongo che tu sia ben lontano dalla categoria dei veceti (anziani dai 70 ai 79 anni) e tua nonna potrebbe essere nata agli inizi del 1900. Io mi immischio e dico la mia opinione e solo la mia. Mio bisnonno è nato nel 1826 e la mia famiglia, proveniente dal retroterra di Trieste e quindi di madrelingua slovena, abita a Trieste da almeno 160 anni. Io inizio i miei post sempre con “Ai miei tempi”. E i miei tempi vanno fino al 1953. Dopo non faccio più testo.
Anni fa ho scritto in un post che a Trieste avevamo quattro espressioni: sostantivi ma anche aggettivi qualificativi. Per i slavi in genere s’ciavi, per gli italiani del meridione cabibi, per i friulani furlani e per i tedeschi della Germania gnochi. Queste quattro parole non erano assolutamente offensive, ma indicavano unicamente una etnia di persone. Baba Triestina scrive: ... sempre più ... Ciò significa che prima era di meno. Difatti così era. Molto dipendeva dall’accento. Come tutti i sostantivi, anche qui abbiamo il diminutivo, il vezzeggiativo ed il peggiorativo. Il peggiorativo era naturalmente offensivo: quel porco de un s’ciavo o quel disgraziato de cabibo ecc. Il diminutivo ed il vezzeggiativo erano invece un riconoscimento positivo. Lo s’ciaveto era il dialetto triestino come parlato dal contado di madrelingua slovena o croata. La s’ciaveta era una ragazzina carina e simpatica di origine slovena. Una ragazza tedesca carina e simpatica viene detta in italiano la tedeschina, ma in dialetto la gnocheta. Come vedi, assolutamente non offensivo.
Dopo la guerra e nel dopoguerra abbiamo avuto a Trieste diverse noie con gli slavi, per cui l’espressione è diventata nel frattempo offensiva. Ai miei tempi si diceva: Andiamo da Pepi s’ciavo. Cioè andiamo da Pepi s’ciavo e non da un altro Pepi qualsiasi. Quindi un riconoscimento, positivo, e non un’offesa. Ciò vale anche gli altri tre sostantivi.
Come detto, il mio post è solamente la mia opinione. Ma non da rigettare.
Anni fa ho scritto in un post che a Trieste avevamo quattro espressioni: sostantivi ma anche aggettivi qualificativi. Per i slavi in genere s’ciavi, per gli italiani del meridione cabibi, per i friulani furlani e per i tedeschi della Germania gnochi. Queste quattro parole non erano assolutamente offensive, ma indicavano unicamente una etnia di persone. Baba Triestina scrive: ... sempre più ... Ciò significa che prima era di meno. Difatti così era. Molto dipendeva dall’accento. Come tutti i sostantivi, anche qui abbiamo il diminutivo, il vezzeggiativo ed il peggiorativo. Il peggiorativo era naturalmente offensivo: quel porco de un s’ciavo o quel disgraziato de cabibo ecc. Il diminutivo ed il vezzeggiativo erano invece un riconoscimento positivo. Lo s’ciaveto era il dialetto triestino come parlato dal contado di madrelingua slovena o croata. La s’ciaveta era una ragazzina carina e simpatica di origine slovena. Una ragazza tedesca carina e simpatica viene detta in italiano la tedeschina, ma in dialetto la gnocheta. Come vedi, assolutamente non offensivo.
Dopo la guerra e nel dopoguerra abbiamo avuto a Trieste diverse noie con gli slavi, per cui l’espressione è diventata nel frattempo offensiva. Ai miei tempi si diceva: Andiamo da Pepi s’ciavo. Cioè andiamo da Pepi s’ciavo e non da un altro Pepi qualsiasi. Quindi un riconoscimento, positivo, e non un’offesa. Ciò vale anche gli altri tre sostantivi.
Come detto, il mio post è solamente la mia opinione. Ma non da rigettare.
Re: Il nome Pepi S'ciavo...
Vi ringrazio tutti e due per le vostre risposte e per aver condiviso le vostre opinioni, che ritengo molto interessanti! Mia nonna è nata nel 1936 e arrivata a Trieste nel 1954, quindi questi significati meno spregiativi può darsi che non le abbia sentiti.
Re: Il nome Pepi S'ciavo...
ho visto oggi questo thread: l'uso del termine s'ciavo è tuttora consdierato dagli sloveni fortemente dispregiativo e un pesante insulto.
Che poi chi lo utilizza non lo consideri tale è un altro paio di maniche: se qualcuno ti interpella con un termine che tu ritieni offensivo, credo sia solo tu a poter valutare se il termine è offensivo, non chi te lo ha rivolto. (infatti, per fortuna, il termine s'ciavo sta lentamente cadendo in disuso, e praticamente è usato con con disinvoltura solo da chi "pende a destra").
Che poi chi lo utilizza non lo consideri tale è un altro paio di maniche: se qualcuno ti interpella con un termine che tu ritieni offensivo, credo sia solo tu a poter valutare se il termine è offensivo, non chi te lo ha rivolto. (infatti, per fortuna, il termine s'ciavo sta lentamente cadendo in disuso, e praticamente è usato con con disinvoltura solo da chi "pende a destra").