Scovazze

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babatriestina
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Re: Scovazze

Messaggio da babatriestina »

mi posso dir de gaver visto coi mii oci che i scovazzoni soto casa mia li svodava camion diferenti, secondo del tipo de scovazze.Dove ch ei li porti, po no go apurado.. però resta nel "sentido dir". A volte xe interessante veder chi che difondi la vose..


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Nona Picia
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Re: Scovazze

Messaggio da Nona Picia »

Sembra, e digo sembra, che questo lo gabi dito un del mestier, ma no go sentì diretamente mi...


Ciao ciao
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Re: Scovazze

Messaggio da babatriestina »

sì, go sentido dir anche mi ma parecchio tempo fa...


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Re: Scovazze

Messaggio da Piereto »

Deso gaveremo anche noi la racolta de l'umido, quanto al faremo vederemo quanto che el durerà. No vedo l'economicità per una cità de meter de parte fondi de cafe,tochi de pan e scorze de verdure per produr tera, che i la ciama composta e che servi per piantar fiori nei piteri. Saremo sommersi dalla terra. Mentre se te brusi ste scovaze te otien corente eletrica che ghe servi a tuti i citadini. Lo go scrito per viz, ma oltretuto semo ciamadi a colaborar a sudivider le scovaze in sacheti apositi e la tari ex tares xe aumentada inveze de calar. Femo noi lavor in più e paghemo de più. Piutosto segnalo che saria sta sai più utile meter per strada bidoni per la racolta de l'oio esausto ( come che go visto in Spagna) che finisi inveze zo per el cesso, e anche contenitori stradali per tochi de metal e eletrodomestici ( che go visto a Monaco in germania ) Per un vecio portar ste robe a le isole ecologiche xe un rebus ,e l'asporto a domicilio el vien fato quando che pol la coperativa, e no quando inveze te gà deciso ti de sbagazar.


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Re: Scovazze

Messaggio da babatriestina »

Piereto ha scritto:D Piutosto segnalo che saria sta sai più utile meter per strada bidoni per la racolta de l'oio esausto ( come che go visto in Spagna) che finisi inveze zo per el cesso, e anche contenitori stradali per tochi de metal e eletrodomestici ( che go visto a Monaco in germania ) Per un vecio portar ste robe a le isole ecologiche xe un rebus ,e l'asporto a domicilio el vien fato quando che pol la coperativa, e no quando inveze te gà deciso ti de sbagazar.
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Re: Scovazze

Messaggio da Nona Picia »

Ma lo savè no che a Trieste robe normali NO SE POL far..... :twisted:


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Re: Scovazze

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Mi go parlà con la moglie del'assessor all'ambiente che me ga giurà che vien fatta la raccolta differenziata dall'acegas.

Zonto mi: cosa nasi dopo che i ga iongrumà la roba non se sa. Penso, a naso, che el vetro vegni riciclà, la carta forsi, la plastica probabilmente pesada per gaver el rimborso sui imballaggi e dopo brusada (risparmiando sul gasolio del'inceneridor e su quel dei camion che la doveria portar dove che i la lavora). L'umido el steso assesor ga dichiarà che el vien lavorà de una dita dele parti de Pordenon (me par).

Certo saria bel piazzole più grandi con el fero, l'oio, ecc. e dopo brontolassimo che se magna posteggi e no so se me piasessi veder in strada un quadrato con dentro vece lavatrici e firgoriferi.

So che no se pol ver tuto, ma insoma, se go capido ben, se te ga de butar via una lavatrice te ghe telefoni e i te disi "Metila in strada el giorno tale e pasemo a ciorla".

Gaverò el difeto de veder el bicer mezo pien, ma sicome el poderia eser ancora più svodo, me contento.


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Scovazze

Messaggio da Nona Picia »

Noi gavemo usufruì più volte del servizio per asporto rifiuti a chiamata e i xe stai anche cussì cocoli se vignir a cior un vecio divano in casa....


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Re: Scovazze

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Mia moglie ha trovato un libretto di un corso di aggiornamento del 1993-94 in cui il direttore del settore Nettezza Urbana fa un escursus sulla pulizia delle strade e la raccolta dei rifiuti nei secoli.

E' senza dubbio di parte, però risponde in maniera oggettiva ad alcune domande fatte in questo thread e che non mi sembra abbiano avuto risposta.

Non vedo dichiarazioni di copyright, per cui lo pubblico integralmente diviso in alcuni post. Potrebbero esserci errori dovuti alla conversione dell'OCR. Ho tolto le immagini ed i disegni (che non aggiungevano nulla al testo).


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Scovazze

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Breve storia dell'asporto dei rifiuti a Trieste: Copertina ed intestazione - post 1 di 5

Obiettivo Ambiente 1993-94
Atti del corso di aggiornamento Rifiuti
LABORATORIO DELL'IMMAGINARIO SCIENTIFICO
FONDAZIONE INTERNAZIONALE TRIESTE PER IL PROGRESSO E LA LIBERTÀ DELLE SCIENZE
Atti del corso di aggiornamento per insegnanti della scuola dell'obbligo OBIETTIVO AMBIENTE Trieste -11,19, 28 ottobre 1993
Promosso dalla Provincia di Trieste con il contributo della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia Organizzato dal Laboratorio dell'Immaginario Scientifico in collaborazione con il Provveditorato agli Studi di Trieste

II Laboratorio dell'Immaginario Scientifico (LIS) di Trieste è nato nel 1986 come mostra scientifica allestita alla Gite des Sciences et de la Industrie di Parigi per presentare Trieste, città della scienza. Successivamente la mostra si è trasformata nel Laboratorio per un museo della scienza — un'istituzione permanente per la diffusione della cultura scientifica che faccia da tramite tra gli istituti di ricerca e la città.
Il LIS organizza esposizioni permanenti e temporanee, e manifestazioni di rilievo internazionale, ha una produzione editoriale originale, e offre strutture multimediali e servizi per la didattica delle scienze, l'aggiornamento e l'informazione.
Laboratorio dell'Immaginario Scientifico

[NOTA]ho tolto indirizzo, email, telefono, bbs, perché o erano cambiati (indirizzo) o, se ancora validi, non mi pareva fosse il caso di metterli così, pubblici; all'epoca internet era solo agli inizi e lo spam ancora non esisteva...[/NOTA]



Edizione a cura di: Aura Bernardi, Simona Cerrato, Paola Landri, Paolo Universo Copertina di: Giovanna Maiani Stampa: Tipografia Moderna, Trieste

FABIO DEVESCOVI Breve storia dei rifiuti a Trieste
FABIO DEVESCOVI, laureato in Ingegneria elettrotecnica all'Università di Trieste, ha iniziato la sua carriera nelle officine elettromeccaniche di Monfalcone per poi essere assunto al Comune di Trieste come responsabile dell'Ufficio di manutenzione stradale. Ha coordinato i lavori per la razionalizzazione del traffico cittadino attraverso l'elaborazione computerizzata della rete dei semafori. Dal 1976 è incaricato del settore Nettezza Urbana del quale attualmente è il direttore.


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Re: Scovazze

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Breve storia dell'asporto dei rifiuti a Trieste - post 2 di 5
Fabio Devescovi ha scritto:La storia dei rifiuti è una questione che generalmente desta l'interesse solo di qualche raro addetto ai lavori. In realtà è divertente e istruttivo studiare come i nostri antenati hanno affrontato il problema.
Se consideriamo l'attuale composizione di un cestino della spazzatura medio e il fatto che fino a pochi decenni fa il consumo di carta era molto ridotto, cartoni, imballi, plasti-che, barattoli ecc. non esistevano affatto, si potrebbe pensare che una volta il problema fosse di poco conto e limitato agli avanzi dei cibi e anche questi in quantità molto limitata, vista la fame che attanagliava la stragrande maggioranza delle popolazioni e gli abitanti delle città in particolare. Ma non è così: sembra invece che il problema fosse piuttosto grave. Non solo non esistevano le fognature e le strade non erano pavimentate, ma mancava anche il minimo servizio di nettezza urbana. Tutto questo era causa di pestilenze e contagi che decimarono le popolazioni nel disinteresse completo delle autorità.
Nelle città, sino al secolo XIV, tutti i rifiuti, sia solidi che liquidi, venivano buttati dalle finestre direttamente nelle strade che erano ridotte a veri e propri letamai dove grufolavano maiali allevati liberamente dai cittadini che trovavano in questo modo fonte di sostentamento. Ecco il
primo esempio di recupero e riutilizzo dei rifiuti!
L'impiego dei suini per smaltire almeno parte dei rifiuti deve aver avuto tale successo che a Parigi il loro numero si accrebbe al punto da intralciare il traffico dei carri e delle carrozze e costringere le autorità a emanare nel 1131 un'ordinanza che ne vietava l'allevamento stradale, e imponeva ai cittadini di portare il rifiuto domestico fuori dalle porte della città. Ed è sempre a Parigi che il signor Sarazin nel 1270 stabilì il primo regolamento di nettezza urbana che imponeva ai frontisti di pulire periodicamente le strade.
Per l'organizzazione di un servizio vero e proprio bisogna attendere il secolo XVI quando le case furono assoggettate a una tassa per la manutenzione delle strade e l'allontanamento delle immondizie.
In Italia, quando la Francia già si avviava verso un'organizzazione igienica, permanevano ancora le vecchie abitudini; le autorità non si preoccupavano di fornire nessun servizio e si limitavano, con ordinanze e grida, a disciplinare lo scarico dei rifiuti dalle finestre a particolari ore del giorno, e comminando pene severe a chi non avvertiva i passanti. A Siena, nel 1372, dopo l'ora terza, era consentito scaricare qualunque cosa, purché si fosse usata la precauzione di avvertire i passanti gridando per tre volte «Bada!».


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Re: Scovazze

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Breve storia dell'asporto dei rifiuti a Trieste - post 3 di 5
Fabio Devescovi ha scritto:Anche a Trieste il sistema di smaltimento dei rifiuti non era migliore; il Caprin ci informa che lo Statuto della città dei primi decenni del 1300, proibiva per l'appunto di gettare acqua dalle finestre, di lavar panni, carne, pesce e vasi (non è detto di quale sorta) alle pubbliche fontane. Nei libri Camerari del 1400 il nostro storico trovò annotata la spesa di soldi dieci «pagati ad uno che spazzò la Piazza per il zorno di messer S. Zusto e per el zorno del Corpus Domini» ed è questa la sola testimonianza dell'interesse dei reggitori di allora alla pulizia delle strade cittadine. Tante furono le ordinanze e gli editti che cercavano di por freno all'indisciplina dei nostri antenati, ma evidentemente senza grandi
risultati se ancora nel 1854 l'Imperiai Regia Direzione di Polizia lamentava «il mancato sgomberamento dei marciapiedi e delle vie di questa città e gli abusi introdottisi in contravvenzione delle vigenti prescrizioni in merito».
Si può da ciò desumere che non esistesse ancora un'organizzazione definitiva di un servizio di nettezza urbana e che lo smaltimento dei rifiuti e la pulizia delle strade fossero compiti demandati ai singoli cittadini. Infatti solo verso il 1870 viene proposto un servizio di raccolta e di spazzamento, che ovviamente interessava soltanto il centro urbano e in particolare quello commerciale del borgo Teresiano. I rifiuti raccolti nei cortili delle case venivano dapprima semplicemente gettati in mare, successivamente conferiti nella palude di Zaule dov'era attiva una discarica con cernita dei materiali.
Con il rapido accrescersi della popolazione e l'esplosione dei traffici, la soluzione al problema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti si fece evidentemente pressante al punto che già nel 1912 veniva costituito, in via dell'Istria, il primo inceneritore dei rifiuti. All'asporto dei rifiuti provvedeva una ditta privata, mentre lo spazzamento era curato direttamente dal Comune. L'asporto dalle abitazioni veniva fatto da netturbini che salivano per i piani. Gli utenti, richiamati dal suono di una trombetta, provvedevano a mettere fuori dalle abitazioni «el scovazon» che l'addetto vuotava in un sacco di juta. Questo, una volta pieno, veniva scaricato in un carro trainato da cavalli. I primi autocarri compaiono appena negli anni venti e le stalle, esistenti presso il forno di incenerimento di via dell'Istria, vengono trasformate in autorimesse. Anche questo sistema di prelievo dei rifiuti dava però luogo a inconvenienti e a lamentele. '


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Re: Scovazze

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Breve storia dell'asporto dei rifiuti a Trieste - post 4 di 5
Fabio Devescovi ha scritto:Già alla fine della Prima Guerra mondiale l'inceneritore viene dismesso per gli elevati costi di gestione e si riapre la discarica di Zaule che continuerà a ricevere tutto il rifiuto della città sino al 1948, quando l'area sarà destinata a insediamenti industriali; vennero allora attivate le discariche di Monrupino e successivamente quella di Trebiciano che rimase attiva sino al luglio del 1972, quando viene acceso l'attuale inceneritore di via Giarizzole.

In questi 22 anni di esercizio l'impianto, funzionando senza interruzioni per 365 giorni all'anno, ha bruciato oltre 2 milioni di tonnellate di rifiuti corrispondenti a 22 milioni di metri cubi. Per dare un'idea di questo volume si può immaginare una torre a base quadrata, alta 2000 metri, i cui lati misurano 100 metri. È importante notare che, considerate le caratteristiche geografiche e morfologiche del territorio triestino, la soluzione dell'incenerimento come sistema per la riduzione e l'inertizzazione dei rifiuti appare la più opportuna.
Non bisogna dimenticare però che qualunque soluzione, anche la più sofisticata, non può da sola risolvere completamente il problema dei rifiuti; per ottenere i migliori risultati è necessario combinare diverse tecniche, e in particolare introdurre un'attenta raccolta differenziata e il riciclaggio delle frazioni più interessanti a seconda delle situazioni contingenti e della richiesta del mercato.


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Re: Scovazze

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Breve storia dell'asporto dei rifiuti a Trieste - post 5 di 5
Fabio Devescovi ha scritto:Abbiamo accennato come già nei tempi antichi era in uso il riciclaggio dei rifiuti. Oltre ai maiali che eliminavano gli scarti e gli avanzi dei cibi, si dedicavano alla raccolta differenziata e al recupero di ogni materiale utile anche i cittadini poveri, molti dei quali, vendendo il ricavato di tali raccolte, raggiunsero posizioni economiche di tutto rispetto. Non occorre essere anziani per ricordare la figura dello straccivendolo che girava per la città chiedendo con voce stentorea «chi ga carta, strazze, vetri, bottiglie, ferro e roba vecia da vender», quanti dei ragazzini di cinquant'anni fa non hanno raccolto giornali, bottiglie e ferri vecchi per venderli allo stracciaro per poter andare al cinema?
Oggi queste attività sono pressoché scomparse per eccesso di offerta, e alle iniziative dei singoli si sono dovute sostituire le pubbliche amministrazioni che, con discreti oneri, hanno promosso la raccolta differenziata della carta, del vetro, della plastica, del ferro ecc., e dei rifiuti urbani pericolosi e di quelli tossico nocivi, per lo più materiali nuovi e di recente introduzione nell'uso comune che non possono essere distrutti nei normali impianti.
Per chiudere queste brevi note sulle problematiche passate e presenti della nettezza urbana, si ritiene opportuno informare i lettori che il nuovo inceneritore, ora in fase di costruzione in via Errerà, sarà in grado di recuperare parte del contenuto energetico dei rifiuti sotto forma di energia elettrica. L'impianto, che avrà una potenzialità complessiva di 400 tonnellate al giorno, sarà dotato di caldaie per il
recupero del calore e da un gruppo turbina-alternatore. Si produrranno così circa 35 000 megawatt all'anno, che per circa il 40% saranno assorbiti dall'impianto stesso, mentre la rimanente parte sarà venduta ali'ACEGA (Azienda Comunale Elettricità Gas Acqua di Trieste), con un rientro economico stimato in circa 3 miliardi all'anno.
Nella progettazione si è posto particolare cura alla depurazione dei fumi di combustione, che saranno trattati in una torre di reazione a semisecco, depolverati con filtri a maniche, lavati intensamente in una successiva torre di lavaggio bistadio e infine riscaldati a 120° C per condensare il vapore acqueo e eliminare anche l'impatto visivo del pennacchio bianco. Sistemi di controllo della combustione molto sofisticati e apparecchiature di misurazione dei componenti nocivi dei gas di combustione, consentiranno di contenere entro limiti trascurabili l'inquinamento atmosferico e rendere così quasi nullo l'impatto ambientale dell'impianto.


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Re: Scovazze

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Qualche osservazione sui post precedenti:

Fortissimo l'obbligo de urlar tre volte (e non due mi raccomando) "Bada" prima de svodar el bucal in strada.

Maiali come animali da riciclo... e chi ricicla le feci dei maiali :D


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Re: Scovazze

Messaggio da Franco 50 »

...e in bassa Italia i diseva: e stateve accourt no !!! Lo diseva chi svodava el bucal dall'alto ma non per avertir, bensì in risposta al povero disgrasià che se ciapava indoso quel che iera dentro el bucal e zigava verso suso chitemmurt e stramurt !!!
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Re: Scovazze

Messaggio da Piereto »

Me par che sta racolta diferenziata la sia obligatoria perchè cusì ga dito Bruxelles, e logicamente chi che no rispeta le percentuali paga multa. Sicome a Trieste xe l'inceneritor che produci energia eletrica, e no gavemo più discariche, no se racogli tanta diferenziata, ma per far contente le tabele europee de bruxelles anche noi racoglieremo l'unido che servi a far tera per coverzer le discariche, risciando de dover importar altre scovaze, magari da Napoli, per continuar a produr corente. Me domando perchè no se riva a farghe capir a chi che comanda a Bruxelles, che tuti i paesi europei no pol eser uguali. E se i ne vol uguali, alora uguaglianza sia. Voio le stese leggi e l'organizazion che ga i gnochi, e come pensionà no gavero la pension mesa insiema ad altri rediti a far cumulo. ( un argomento de cui voio tornar a parlar nel post su le tasse).


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Re: Scovazze

Messaggio da babatriestina »

anche mi voleria che i uniformassi "europeamente" anche le tasse..
ma perchè te disi che la terra fata col umido devi andar a coverzer le discariche?

1 no gavemo più discariche de quando che i ga serado el "monte dele scovazze" de Trebich
2 la terra se pol doprar per el verde pubblico, anzi xe el principal scopo del tericcio fato cussì.. in anni de giardinaggio me go occupado de tuti i modi de far sto tericcio..


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Re: Scovazze

Messaggio da Piereto »

Certo noi no gavemo più discarighe , ma vizin in friul si. Visto che produsemo tanta tera per piantumazioni, perchè quando che vado al supermercato vedo montagne de sachi de diese o venticinque kili de produzion xe sempre o gnoca o olandese. Vol dire che semo za in eccedenza e per la tera italiana no ghe xe spazio de vendita ? Cioè la nostra terra costerà de meno de quela dei altri?


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Re: Scovazze

Messaggio da babatriestina »

chi te disi che produsemo za terra che vanza ? e che convien meterla in vendita? se mi fussi addetta ala produzion local de terriccio comunal, lo doprassi in primis per le piantumazioni del verde pubblico, senza doverlo comprar de ditte esterne. Ragionando de dona de casa... come el "buon pdre di famiglia" citado del diritto..
comunque go apena vardado le etichette dei due sacchi de terra che go ciolto al supermercato per la mia terrazza: un vien de provincia de Udine e un de provincia de Brescia...


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