El dilemma dele strade romane

dei omini preistorici, i castellieri, fin ala Tergeste romana, inclusa
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luco813
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Re: El dilemma dele strade romane

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Valentina Degrassi
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ATTI E MEMORIE
DELLA SOCIETÀ ISTRIANADI ARCHEOLOGIA E STORIA PATRIA
Volume CXIV della Raccolta(LXII della Nuova Serie)
130°
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1884 - 2014
TRIESTE 2014


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G
IUSEPPE
C
USCITO
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125
V
ALENTINA
D
EGRASSI
TERGESTE PROFECTUS...
PARTIRE DA TRIESTE IN ETÀ ROMANA
Aperti sul
Tergestinus sinus
1
, la profonda insenatura che chiude a setten-trione il Golfo adriatico, i porti di
Tergeste
, così come li delinea la storiografia più recente

2
, testimoniavano la vocazione mercantile della città. Essa, in quanto scalo intermedio nella fitta rete commerciale della portualità antica, era da un lato punto di arrivo e di redistribuzione di prodotti di ville rustiche,
figlinae
o di altre realtà produttive disseminate lungo la costa

3
, e dall’altro area d’imbarco verso il “ricevitore” naturale, Aquileia,
portu celeberrima
, snodo tra mare e terra e porta d’accesso per l’Europa

4
.Meno favorevole la rete commerciale via terra: è pur vero che le principali direttrici si snodavano alle spalle di
Tergeste
, tenendosi in quota sull’altipiano carsico, ma i diverticoli che raggiungevano il centro cittadino obbligavano a percorsi lunghi ed abbastanza faticosi, ancora oggi verificabili sulla base della toponomastica: Strada del Friuli verso
Aquileia
, via dell’Istria-Strada di Fiume verso
Tarsatica
(Fiume/Rijeka) ed
Emona
(Lubiana). Un ulteriore tracciato, steso lungo la valle di San Giovanni, permetteva l’attraversamento diretto dell’altipiano verso Basovizza/Basovica, costituendo ancora nel XV secolo e nonostante la sua pendenza, una delle preferenziali vie di uscita dal centro citta-dino. A differenza di quanto esposto finora, la cosiddetta via costiera o litoranea collegava
Tergeste
all’
Histria
lungo un tracciato più agevole (via dell’Istria - via Flavia), uscendo di città attraverso il rione di San Giacomo e proseguendo in piano verso la vallata di Zaule

5
https://www.academia.edu/12748058/Terge ... %A0_romana


luco813
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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

https://www.academia.edu/12748058/Terge ... %A0_romana LEGGETE QUI!

C'era una strada sul fondo valle VIa GIulia.... e anche Strada per Fiume era una Strada Romana.
Per Aquileia c'erano due parallele: Salita Contovello e Strada del Friuli (un sentiero).
Immagino che le due strade fossero state costruite per evitare incroci essendo strette.


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Ecco Trieste nel 1300
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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

La carta me ga incuriosido bastanza, per cui la go citada anche in un altro post riguardo al torrente Settefontane.

Comunque come se ciama la via tra Pondares e Settefontane? Legio giusto "via Mezagola"? Xe comunque un nome che no go mai sentido. Sarà quela che deso se ciama "via Molino a Vento"?


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da babatriestina »

secondo mi la carta vien del Caprin il Trecento a Trieste. carta otocentesca, comunque. Quindi una ricostruzion a posteriori.
El libro xe disponibile online? o xe ancora soto copyright?


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da triestin in monte »

luco813 ha scritto:https://www.academia.edu/12748058/Terge ... %A0_romana LEGGETE QUI!

C'era una strada sul fondo valle VIa GIulia.... e anche Strada per Fiume era una Strada Romana.
Per Aquileia c'erano due parallele: Salita Contovello e Strada del Friuli (un sentiero).
Immagino che le due strade fossero state costruite per evitare incroci essendo strette.
Grazie per il link, molti dei riferimenti riguardano il seguente, con interventi della stessa autrice:

http://www2.units.it/adriatic/files/Ter ... 202012.pdf


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da triestin in monte »

luco813 ha scritto:Ecco Trieste nel 1300
Qui la mappa (del Caprin, ne sono certo) mostra per "via Nuova" o "strada del Friuli" un tracciato differente, che, sovrapponendo a occhio con le carte attuali sembra addirittura quello della salita Trenovia e via del Panorama, cioè un percorso piuttosto tortuoso attraverso il colle di Scorcola che ci riporterebbe comunque al termine di via Romagna, e da qui ci si ricollega alla mia risposta precedente. Comunque penso siano tutte ipotesi formulate ai tempi che non hanno trovato e forse non troveranno riscontri certi.


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Guardando le carte del Catasto 1800 la strada rossa che scende da Prosecco non mi sembra il tracciato di Strada del Friuli.... piuttosto Salita di Contovello.
Su quella che diventerà Strada del Friuli c'è un sentiero...
Via Marghezzola potrebbe essere via Molino a Vento.


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Dove si trova "Molini" a Trieste? Da dove scende il Rio San Pelagio...


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Interessanti le cartine...
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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Via Mazagola è divenuta "via Molino a Vento" accesso diretto per Via dell'Istria e per San Lorenzo
Però non capisco il tracciato da Via dell'Istria a San Lorenzo...


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Strade storiche dovevano essere anche Via de Marchesetti-Via della Ginnastica; Via Battisti-Via Giulia-Damiano Chiesa-Montespaccato (Strada della Carniola)


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Una strada romana - Tracce del passato.
La strada che dal Valico di Monte Spaccato scende verso la città ricalca probabilmente uno dei percorsi che fin dai tempi più remoti si erano aperti al cammino, agli incontri e anche agli scontri degli uomini che prima frequentarono e poi si stabilirono sulle altre del Carso approfittando degli inverni miti, tipici della costa, per far pascolare le loro mandrie.
Sul soprastante Monte Calvo sono stati ritrovati i resti del muro di cinta di un castelliere, tipico villaggio fortificato dell’età del ferro (X secolo a.C.).
La strada venne ampliata in epoca romana, ai tempi di Augusto, impegnato in azioni militari contro i giapidi nel Carso Orientale.
Tergeste (Trieste) e il suo retroterra furono inserite nella X regio e poi nella provincia Venetia e Histria in diretto contatto con i popoli e le grandi direttrici del Danubio, della Drava, della Sava e dei Balcan.
Attraverso il valico dunque Tergeste fu collegata – per motivi militari, politici e commerciali – sia alla strada che proveniente dal vallo fortificato di Piro, collegava Aquileia (strategico centro romano della regione) a Iulia Emona (Lubiana), sia sulla strada che proveniente da Fonte Timavi (Bocche del Timavo) collegava Aquileia a Tarsatica (Fime).
Dopo le invasioni barbariche, in tempo medioevale, questa zona di campagne e di boschi era conosciuta con il nome di Bovolenta e appartenne ad alcune famiglie patrizie triestine, al vescovado e al convento delle benedettine.
Del vicino paese di Padriciano (Paderiche) e il transito pedonale su questa strada aumentò negli anni in cui Trieste si ingrandì grazie all’espansione dei traffici portuali.
Quotidianamente le donne di Padriciano (116 abitanti nel 1816) si incamminavano per vendere il latte nelle case della città.
I contenitori del latte venivano trasportati in ceste che le lattaie reggevano in testa, spesso assieme ad altri prodotti agricoli.
Solo negli anni Trenta comparvero gli asini che bardati con delle apposite bisacce, potevano trasportare fino a quattro contenitori di latte.
Per portare altri oggetti piccoli veniva usato in paese anche un carretto a due rote portato a mano, mentre il bue er impiegato per trainare i carri più grandi utilizzati per il trasporto del letame, del pietrisco e della legna.
La strada ebbe una continua manutenzione: furono realizzate diverse caditoie trasversali in pietra arenaria per drenare a valle l’acqua piovana e nei punti più esposti fu eseguita una lastricatura ai bordi con la successiva posa di paracarri. Sia in pietra arenaria che in pietra calcarea.
Questo percorso fu scelto anche dai naturalisti che salivano al Monte Spaccato per erborizzare o per camminare sul Carso.
Nel 1939 fu posizionato in prossimità della sella, a cura dell’Ente Autonomo Statale della Strada, un cippo di calcare di Aurisina di notevoli dimensioni e del peso di 7 tonnellate, che riportava un’iscrizione dell’archeologo istriano Piero Sticotti, allora direttore del Museo di storia ed Arte di Trieste: “Attraverso questo valico – sopra la valle di San Giovanni – stillate dalle sue rocce le sacre acque del Timavo – spaccata la viva rupe dal ferro dei Legionari di Augusto – fu aperta questa strada che da Tergeste – fatta colonia romana dal fondatore dell’impero – portò le aquile romane a debellare i barbari alla porta orientale d’Italia”.
Il cippo fu progettato dall’arch. Arduino Berlan, erede di una famiglia di architetti triestini e fu danneggiato dagli eventi bellici. (Oggi del manufatto originrio restano alcuni blocchi visibili scendendo la strada per un centinaio di metri dal sottopasso).
Il trasporto del latte andò scemando agli inizi degli anni Quaranta, sia a causa della realizzazione di una moderna “centrale del latte”, sia dalla comparsa dei primi mezzi motorizzati.
Secondo le ricerche del Circolo Slovan la prima moto arrivò a Padriciano nel 1935, il primo autocarro per il trasporto nel 1947, il primo autobus di linea nel 1948 e la prima automobile nel 1951.
Negli anni 50 fu realizzata anche la nuova strada statale n. 202, meglio conosciuta come “Camionale” e la vecchia strada romana perse definitivamente la sua funzione commerciale e fu abbandonata nel decennio successivo.

http://andreypejbosky.blogspot.it/2013/ ... ssato.html

Confermato tracciato via Giulia-Strada di Guardiella-Damiano Chiesa-Strada Romana-Monte Spaccato-Postumia/Fiume (era l'uscita principale costruita da Augusto).
La strada rimase in uso fino alla Seconda Guerra Mondiale, sostituita dalla più comoda "Camionale".


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Una carta del 1700


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Colgo l'occasione per segnalare che:

1) La via Gemina da Aquileia passava per Gorizia Aidussina-Postumia-Lubiana-Maribor e andava verso l'Ungheria:
2) La Via Appia Petrara da Udine- Cividale a Belgrado passando per Caporetto-Moistrocca-Fusine-Lubiana-Zagabria-Vinkovci-Belgrado. Da qui iniziava la Via Militaris che portava a Costantinopoli.


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Alcune interessanti toponimi sulla via Aquileia/Venezia-Graz-Vienna-Bratislava.

la strada in questione è conosciuta oggi con il nome di Pontebbana...
Ma ebbe un bel po' di nomi:

Via Norwena
Via Norrena
Via Norrica
Via Tresemana
Via dell'Ambra
Via Julia Augusta
Via Pontebbana.

Ben 7 nomi per la stessa strada...


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Scala Santa era una via molto importante e trafficata del passato storico di Trieste. Fino al 1780 era l'unica strada (pedonale) che univa Trieste a Opicina.

http://www.spiz.it/rampigada-santa/ramp ... l-percorso (Via della Carniola) Strada per Lubiana


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Penso che anche via Bonomea fosse strada romana, tra l'altro arriva a quello che si chiama Campo Romano....


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Altra strada romana era la Strada Stefania conosciuta al tempo dei romani con il nome di Via Stefania.
Insomma non sapevo che Trieste avesse tutte queste strade...


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babatriestina
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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da babatriestina »

luco813 ha scritto:Altra strada romana era la Strada Stefania conosciuta al tempo dei romani con il nome di Via Stefania.
Insomma non sapevo che Trieste avesse tutte queste strade...
non so a quale strada ti riferisca e perchè i Romani avrebbero dovuto chiamarla Stefania (nome poco comune per strade ai tempi dei romani e venuto in auge con san Stefano protomartire, direi anche perchè il nome viene dal greco), ma io conosco solo un sentiero Stefania, parallelo sotto la Napoleonica, alquanto mal segnato, e ch e mi dicono sia stato tracciato nella seconda metà dell'Ottocento e dedicato a Stefania del Belgio, consorte alquanto infelice dell'erede Rodolfo d'Asburgo.


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