El dilemma dele strade romane

dei omini preistorici, i castellieri, fin ala Tergeste romana, inclusa
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luco813
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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

A me risulta che dal 1918 al 1922 il confine con l'Italia passava alla periferia di San Vito al Glan (la dogana era allo Zollfeld) e dal 1922 al 1943 fu spostato sullo spartiacque di Piedicolle (Podbrdo). Con l'autodeterminazione dei popoli il tratto ferroviario dalle Caravanche a San Vito sul Glan passarono all'Austria e il tratto dallo Spartiacque di Piedicolle alle Caravanche al Regno di Jugoslavia. Il restante territorio da Trieste allo spartiacque restò all'Italia. Nel 1945 il confine fu retrocesso a Monrupino (purtroppo) :(
Dal 1943 al 1945 tutto passò al Gaulaiter di Carinzia .


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Ti posso dire con certezza in quanto vecchi fascicoli linee ferroviari del 1920 era così: i militari Italiani si affrettarono a modificare la numerazione delle progressive chilometriche sulla linea Transalpina. L'Austria contava da San Vito a Trieste Campo Marzio, l'Italia contò da Trieste Campo Marzio a San Vito sul Glan.
Dal 1922 gli Jugoslavi contarono da Belgrado alle Caravanche e il tratto da Jesenice allo spartiacque contarono da Jesenice. Nel 1947 le progressive furono continuate fino al nuovo confine di Monrupino.


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Tornando alle strade romane...spero vi piacciano i link che vi ho messo!


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da babatriestina »



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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Oggi mi ha telefonato uno storico che lavora al museo di Aquileia dicendo che la Via Gemina era la strada Aquileia-Fonti Timavo-Trieste-Basovizza-Postumia-Lubiana, la via Aquileia-Gradisca-Vipacco-Lubiana non aveva nome in quanto era già esistente come Via dell'Ambra. Non essendo mai stata nominata da nessuna parte veniva chiamata Via Electra o Via dell'Ambra. Le strade senza nome erano percorsi preromani adattati e conservavano l'originale uso (via dell'Incenso, Via della Seta, Via del Vino ecc...). Fa eccezione la Via Spluga che fu denominata Via Drusilla Augusta con la divinizzazione di Livia, prima si chiamava Via Aurea o Spluga (Aurus) era il vecchio nome dello Spluga.
La Via Annia proseguiva passando il guado di Villa Vicentina-Pieris-Ronchi. A Ronchi le Via Gemina, Postumia, Annia e il raccordo Electra-Ronchi si univano per superare l'Isonzo. Da qui la Postumia aggirava i colli monfalconesi unendosi alla Manlia proveniente da Caporetto e raggiungendo Fonti del Timavo. l'Annia percorreva l'attuale SS.14, la Gemina passava alta su Via Romana. Al Lisert si riunivano per superare il Lisert e ristaccarsi superato il fiume. L'Annia restava sull'attuale SS.14, la Gemina circonvallava le Fonti Timavo e si dirigeva verso i castelieri (Slivia,Sales, ecc..). La Gemina restava alta fino a Basovizza per poi virare verso Corgnale e raggiungere l'Electra a Kalce passando per Postumia.
L'Annia percorreva tutta strada provinciale del Carso e a Prosecco si incrociava con la Gemina e c'era la discesa su Trieste per Salita di Contovello. L'uscita avveniva per Strada di Fiume e per la Sella di San Lorenzo (Via Annia). La Gemina usciva per Longera/Basovizza e Montespaccato

E' discusso se ad entrare in Trieste da Salita di Contovello fosse la Gemina o l'Annia. Si pensa all'Annia ma non tutti sono concordi.
Un'altra strada era la Via Lattiera che da Salcano/Gorizia raggiungeva Opicina.
Non mi sanno dire nulla di Scala Santa. Stanno indagando se fosse preromana o Romana. Cmq sarebbe la natural continuazione della Lattiera.

La Via Electra incrociava a Merna la Manlia, a Valvocciana (Volcja Draga) la Lattiera. Ad Aidussina confluiva la Codroipo-Udine-Gorizia-Aidussina (si pensa fosse la Postumia Augusta) ma stanno ancora cercando il nome. Oltre ai vari rami mulattieri dell'antica via dell'Ambra.

Questo è quanto


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

ulteriori strade furono costruite nel 200 DC. Con l'inizio della crisi e la pressione dei barbari al confine fu necessario aprire nuove strade militari per spostare rapidamente le truppe. Infatti dalla Pianura Padana potevi valicare solo in Val D'Aosta, il Lucomagno, lo Spluga, Brennero-Rezia e la Carnia con notevoli giorni di percorrenza
Alessandro Augusto fa aprire la Via Alessandra Augusta da Treviglio a Bolzano (Via Tonale) e Settimio Severo fa costruire la Via Severa Augusta da Milano al Rodano attraverso il Sempione e anche il raccordo Novara-Val d'Ossola denominato Via Settimia. Inoltre prolunga la Via Lotaringia (Lorena) che già proveniva dal Benelux attraverso Berna terminava in Val Rodano (Svizzera). Il raccordo Domodossola-Passo del Gleis-Rodano prese il nome di Via Lotaringia. Nel medioevo verrà chiamata Via Sprinz tipico formaggio. Con queste strade si poté accorciare il percorso per i Limes


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da babatriestina »

luco813 ha scritto: lun 27 gen 2020, 4:03 . Nel medioevo verrà chiamata Via Sprinz tipico formaggio. Con queste strade si poté accorciare il percorso per i Limes
Sbrinz immagino allora...
Ma la fotografia aerea può esser d'aiuto anche o no?


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Non so come si fa la foto aerea :)
Ne fecero di strade i Romani! Dove passavano loro le mulattiere diventavano strade.
Pensate alla Claudia Augusta nel tratto Lucca-Modena. In val Serchio furono costruite ben due strade: la Via Clodia da Roma a Mantova passando per Toscana-Lucca-Serchio-Cerreto e la Claudia Augusta attraverso l'Abetone. Per un tratto la Clodia stava in riva destra del Serchio, la Claudia Augusta in riva sinistra. L'Abetone non era transitabile ai carri e fu aperta la Via Bibulca (a pagamento) variante della Via Claudia Augusta sull'Abetone.
In zona Abetone ben due strade una per i carri e l'altra per muli e persone.
Così fu per il Gottardo: muli e uomini via Gottardo e carri via Lucomagno.
Per superare le gole del Gottardo fino al 1200 furono messe passerelle di legno così pure sulla Via Mala. Dal 1200 iniziarono le costruzioni dei così detti "Ponti del Diavolo". Prima solo passerelle di legno sulle gole


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Messaggio da luco813 »

Il nome Romano di Lorena era Lotaringia. Lorena-Basilea-Berna-Passo del Gleis-Domodossola


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Messaggio da babatriestina »

luco813 ha scritto: lun 27 gen 2020, 13:22 Il nome Romano di Lorena era Lotaringia. Lorena-Basilea-Berna-Passo del Gleis-Domodossola
latino forse. prese il nome da Lotario, uno dei tre eredi di Carlomagno fra cui venne diviso l'impero. Ebbe anche il titolo imperiale. Dalla Lotaringia venne la Lorena


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Lotharium era la zona della Lorena altempo dei Romani da cui Via Lotaringia (strada che porta in Lotario). L'erede di Carlo Magno fu chiamato Lotario assumendo il nome Romano della zona.


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Messaggio da luco813 »

Via Maddalena - SS. 21:
La Torino-Colle Maddalena fu chiamata al tempo dei Romani Via Maddalena in onore di una ragazza a cui i fratelli avevano annullato l'eredità(Storia vera). La leggenda vuole che le lacrime di Maddalena fecero sgorgare l'acqua sul terreno (leggenda)

Esiste una graziosa leggenda intorno alla nascita di questo lago. Si narra che un tempo era terreno adibito al pascolo dove una ragazza di nome Maddalena portava ogni giorno le sue bestie a pascolare. Una volta diventati anziani, i genitori per ringraziarla del lavoro svolto e dei suoi sacrifici, le donarono il terreno. Tuttavia, i fratelli gelosi per l’eredità della sorella, annullarono il testamento. Maddalena allora pregò così tanto che dal pascolo iniziò a sorgere l’acqua e da qui nacque il lago. I Romani le dedicarono il nome del valico e la Consolare divenuta SS.21


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Messaggio da babatriestina »

luco813 ha scritto: lun 27 gen 2020, 20:11 Lotharium era la zona della Lorena altempo dei Romani da cui Via Lotaringia (strada che porta in Lotario). L'erede di Carlo Magno fu chiamato Lotario assumendo il nome Romano della zona.
Because Lotharingia lacked a single historic or ethnic identity, contemporaries were unsure what to call it and so it became regnum quondam Lotharii or regnum Lotharii ("kingdom [once] Lothair's") and its inhabitants Lotharii (from Lotharius), Lotharienses (from Lothariensis), or Lotharingi (which gives the modern Dutch, German, and Luxembourgish names for the province Lotharingen, Lothringen, and Lothringen respectively). The latter term, formed with the Germanic suffix -ing, indicating ancestral or familial relationships, gave rise to the Latin term Lotharingia (from the Latin suffix -ia, indicating a country) in the tenth century. Later French terms like "Lorraine" and "Lothier" are derived from this Latin term.


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Messaggio da luco813 »

A me fa ridere come i Romani costruivano a mezza costa o rampe ripide, mentre nel 1800 i passi si trasformarono in "eleganti" serpentine... M a i Romani non avevano pensato ai tornanti?.
Le strade statali ricalcano i vecchi tracciati romani solo fino alla base del passo. E' ben visibile il tornante di Contovello costruito per evitare la ripida salita storica.
Mi fa strano che i romani non costruissero le serpentine-tornanti


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Considerazione mie sulle strade di Trieste (Nomi). Proverò a parlare con le varie correnti. Io dalle ricerche che ho fatto posso dedurre questo.

Salita di Contovello Via Annia (entrata) (strada pre romana)
Via delle Sette Fontane/Strada di Fiume/San Lorenzo Via Annia (Uscita) (Cosruite dai Romani)
Via Battisti-Strada di Guardiella-Montespaccato/Longera (Via Gemina) Pre Romana Longera/Scala delle Vacche
Via Molino a Vento/Strada dell'Istria (Via Flavia) (Cosruite dai Romani)
[Scala Santa]??? Via Lattiera


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Consiglio questo libro: secondo questo autore la strada per San Lorenzo entrava da Via Campanelle ( e non da Altura) e scendeva per la Valle di Rozzol. Pagina 170 del libro L'Istria Volume3
Secondo questo storico Via Molino a Vento fu costruita al tempo dell'Austria. Io propenso per Via Molino a Vento (Via Flavia) anche perché sono state trovate tombe e altre infrastrutture... Nella valle di Rozzol mi sembra che non si sia trovato nulla.

https://books.google.it/books?id=WlM_AA ... ol&f=false


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Messaggio da luco813 »

VIa Campanelle+Valle di Rozzol: che strade moderne si intende Valle di Rozzol?


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

https://www.openstarts.units.it/bitstre ... torato.pdf
Interessante tesi sulla viabilità Romana.
Al tempo dei Romani a Sud di Cavazzo c'erano solo quattro guadi (in caso di piena è testimoniata la presenza di ponti di legno, barche o botti).
Guado Bonzicco (Via Ungaresca)
Guado Letitia (Valvassone-Codroipo) Via Postumia e Ramo Cesarea Augusta per Pordenone-Treviso
Guado Pieve di Rosa (Via Germanica) Codroipo-Eraclea-Bibione
Guado di Latisanotta (solo al tempo dei Romani) Via Annia

Traghetti
San Giorgio al T-Latisanotta (Via Annia) Traghetto a Fune nel Medioevo e Ponte Temporaneo al tempo dei Romani (guado Romano)
San Michele al T-Latisana (Via Annia) Traghetto

Il Ponte Romano sul Tagliamento era in zona Fossalta di Piave. Infatti al tempo dei Romani il Tagliamento si divideva in due rami. Quello non guadabile era in zona Fossalta; quello guadabile era a Latisanotta. Latisanotta era sede di Mansio. La Via Annia percorreva l'attuale Via Trieste di Latisana che muore sul fiume.


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Ho fatto una scoperta particolare: Le pietre miliari.
Solo le 8 strade Consolari che si dipartivano da Roma avevano i miliari comprensivi della parola "Via" e coincidevano con le strade i cui nomi erano riportati sulla Tabula.
Le strade che venivano chiamate con il nome della destinazione (Ardeatina, ecc...) avevano i miliari con il nome della destinazione
Le strade che venivano costruite successivamente alla conquista della Padania, Galia, Norico ecc... avevano i miliari con il nome del Console, Proconsole, Pretore, Imperatore che la costruì (Via Emilia, Via Postumia) senza la parola "Via"
Le strade che avevano il nome di persone che avessero fatto qualcosa di positivo o avessero avuto torti (Via Sara) dedicata a Sara della Bibbia, (Via Maddalena) dedicata ad una ragazza sfortunata avevano solo il miliare senza nome (si trattava di strade preromane). I nomi sono stati ricavati da documenti, ricordi, tradizioni ecc..
Le strade costruite da legionari riportavano solo il numero del milio, ma il nome figurava sulle lapidi nelle stazioni di Posta o Ponti (Via Gemina). Ad esempio la via che portava da Milano allo Spluga sappiamo che si chiamava Via Drusilla Augusta grazie ad una lapide alla stazione di Posta di Carnate (La Cascina Papina).
Se una strada veniva sistemata dopo la sua costruzione , le pietre miliari nel tratto sistemato aggiungevano il nome del restauratore (Valentiniano)
Se più strade si diramavano da un milio, tutte le pietre portavano i nomi delle strade che erano in comune. Un esempio Como. Sul primo cippo della Via Tiberia Augusta c'erano anche altri nomi: Lucinio. La Via Lucinia che collegava Como a Novara si staccava dalla Tiberia Augusta alla prima pietra: la prima pietra aveva etrambi i nomi: Tiberio Augusto al primo posto e Lucinio al secondo.


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Re: El dilemma dele strade romane

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LE PIETRE MILIARI

La pietra miliare è un cippo iscritto, posto sul ciglio stradale, utilizzato per scandire le distanze lungo le vie pubbliche romane. La forma più consueta è quella di una colonna (anche se vi sono miliari rastremati, quadrangolari o con base appuntita per infiggerli nel terreno), che può arrivare fino a 2,50 m di altezza e a 2,00 di circonferenza. Il materiale di cui è costituita varia dal calcare alla trachite al marmo pregiato. I miliari riportano una iscrizione, il cui testo è redatto in uno stile particolare, con abbreviazioni e sigle; sono in genere caratterizzati dall'indicazione della distanza in miglia (1 miglio romano = 1480 m circa), da sola o con la scritta m(ilia) p(assum) tale distanza veniva calcolata dal punto di partenza della strada oppure dalla città più vicina. Nella quasi totalità dei miliari sono riportati il nome e le titolature del magistrato o dell'imperatore che fece costruire o restaurare la strada, talvolta seguiti da verbi come fecit, munivit, refecit, stravit. Quando questi dati mancano e compare solo una dedica si può ipotizzare uno scopo celebrativo ed onorario del monumento.

Anche se sono documentati tentativi precedenti, risale al tribuno della plebe Gaio Gracco la proposta, poi approvata nell'anno 123 a.C., di una legge organica inerente alle principali arterie stradali romane; queste ultime furono accuratamente misurate e dotate di cippi cilindrici con basamento quadrato ogni mille passi romani (da qui il termine miliare).

In Italia indicavano inizialmente la distanza dalla cerchia delle Mura serviane di Roma. In epoca imperiale il punto di riferimento fu fissato nel miliario aureo, fatto apporre nel 20 a.C. da Ottaviano Augusto, divenuto curator viarum, nel Foro romano, tra i Rostri ed il Tempio di Saturno, presso il quale tuttora sono visibili i suoi resti. Nelle province romane le pietre miliari segnalavano la lontananza dalla capitale o dalle principali città.


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