El dilemma dele strade romane

dei omini preistorici, i castellieri, fin ala Tergeste romana, inclusa
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babatriestina
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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da babatriestina »

finora la trovo citata dal Club Turisti Triestini in una pagina web, nemmeno loro hanno le note con il documento originale citato.
le recenti immagine di openstreet - ne ho trovate alcune anch'io- mi sembrano ancor più nuove e non per quello più affidabili. Mi lascia perplessa la dichiarazione di "ciclabile" in una di esse quando in certi punti il sentiero è decisamente stretto e disagevole, come si vede dalle foto che ho inserito, ma potrei aggiungerne altre: la sola citazione della Stefania in un vecchio testo di Alberto Puschi la fa Carso segreto, ma sembra quasi riferirsi alla Napoleonica stessa. e poi parla di altro, perchè si riferisce alla zona di Campo Romano ( ecco un romano qua) presso l'Obelisco.


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sono piccolo ma crescero
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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Ma infatti, quella che viene definita Stefania da Openstreetmap è ciclabile, l'ho percorsa in bicicletta persino io, dall'Obelisco alla sua confluenza con la Napoleonica e coinciderebbe con il testo che hai riportato tu.


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da babatriestina »

ma è solo un pezzettino fra Obelisco e la Napoleonica. Invece l'altro tratto indicato come Stefania nelle altre carte e che si stacca dalla Napoleonica poco dopo Prosecco ha un inizio grandioso con tre colonnine ilc he mi fa pensare ad una strada in origine importante e poi diventa un sentiero accidentato e passa parallelo sotto la Napoleonica. Poi ( percorrendole nel verso Nordovest. sudest si divide in due rami uno verso l'Obelisco che non ho mai percorso e quello verso Terstenico e là è molto più ampia Sospetto che Openstreetmap, che non è un a cartina storica, abbia appiccicato il nome Stefania a quella più comoda
Il testi citato dà un a lunghezza sui 3 chilometri.. ed è strano che parli di congiungere l'Obelisco con la Vicentina come se la Vicentina non partisse proprio dall'Obelisco


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da babatriestina »

ecco dal recentissimo Guida ai sentieri del Carso il tracciato del sentiero Stefania, sfruttato dalla Vertikala, indicato anche come Stara Stefanska Pot e poi Strada Stefania

Immagine


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da triestin in monte »

luco813 ha scritto:Molto meglio per cercare strade e sentieri.. è proprio una carta topografica con tanto di Isoipse....
Effettivamente ora il sentiero mi è chiaro.... fino a San Giuseppe.... confermo la carrareccia parallela alla ciclabile... Dubito i romani facessero tornanti... da San Giuseppe in qualche modo doveva puntare dritta su San Lorenzo però anche qui non trovo quale sentiero poteva essere....

Vai vai a vedere... dopo San Giuseppe dove poteva passare. Doveva raggiungere San Lorenzo.
Tornando alla nostra strada per Tarstica già citata, l'ho percorsa da Altura a Sant'Antonio in Bosco. Il primo tratto, fino alla strada asfaltata che conduce a San Giuseppe, è assolutamente completo e percorribile, forse anche in auto visto che comunque serve dei terreni agricoli. In questo caso Openstreetmap sbaglia perchè non esiste alcuna interruzione. Il restante da San Giuseppe in poi è facilmente individuabile, bisogna solo fare attenzione a prendere ad un certo punto il sentiero sulla sinistra più stretto perchè il principale dovrebbe scendere verso Bagnoli, ma trovate tutto segnato correttamente su qualsiasi carta e anche su Openstreetmap.
Dopo Sant'Antonio non so quale sia il percorso, comunque puntare "dritti" su San Lorenzo mi pare arduo se si considera il dislivello: si passa dai 170 m slm dell'incrocio con la provinciale ai 370 di San Lorenzo, in poco più di un chilometro in linea d'aria. La strada attuale ha due tornanti ed è molto ripida comunque.
In alternativa si può accorciare svoltando a sinistra prima: la strada porta verso la vecchia stazione di Sant'Antonio in Bosco, subito prima c'e un sottopasso che porta al casello e quindi all'attuale pista Cottur. Entrambi i percorsi potrebbero essere stati usati all'epoca ma potrebbero essercene anche degli altri oggi esistenti o meno. Nei pressi c'è anche l'imbocco dell'impervio sentiero 49a che porta nei pressi del Bosco Bazzoni.


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da Piereto »

Da veci ricordi de scola, co iero in banco co tito livio, i romani prediligeva per le stratae (strade) i percorsi rettilinei specie in pianura. La Cesena Piacenza (Via emilia)xe tuto un tiro de 235 km., e po i fazeva dei raccordi curti per rivar ne le città. El modo de costruir le strade iera in relazion co la reperibilita dei materiali lapidei, e co la consistenza del substrato (terriccio, roccia , terre molli, fangose, e paludose). De solito i preferiva far cusì, avendo materiali a disposizion e cioè una cava nelle vicinanze, cioè un riporto sora el teren de base, costituido de una massicciata con piere grossolane dove che el teren no iera solido. Infatti i romani usava i carri pesanti co le rode e i raggi de legno per i trasporti. Per el trasporto passeggeri : carruca ,4 persone,utilizzata anche per dormire con copertura in pelle o telone o legno, e la rheda anche con cassone per il trasporto del collettame. Di solito tiro a due cavalli ,ma anche quattro. Da ricordare che l'interasse fra le ruote dei carri romani era di 1,435 metri misura standard e corrisponde allo spazio occupato dal sedere di due cavalli. Quindi in generale i preferiva le strade fatte in rilevato sora del terren per esser sicuri dei carichi. La copertura finale de le strade iera o el basolato masegno de lastra o de calcare o silice a forma de cunio, E sto metodo iera sai doprado nell'italia centrale, o ne le città, viae lapidibus stratae , o altrimenti viae glarae stratae cioè vie più economiche caraterizade sora la massicciata de un batttuto de pietrisco e ghiaia in ambito padano alpino. Ghe iera po anche le vie terrenae costituide da terra batuda e pressada. Se le colline iera basse i fazeva la strada sul crinal e per rivarghe i costeggiava a la base e po a meza costa per rivar ad una sella e possibilmente in rettilineo e comunque scegliendo sempre el versante soleggiato e no esposto ai venti settentrionali.
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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Da quello che ho capito... solo tre erano le strade carrozzabili:

Via Annia entrante da Salita di Contovello e uscente per Via Giulia-Damiano Chiesa
Via Flavia da Trieste all'Istria
Le altre dovevano essere sentieri, compresa la Trieste-S. Lorenzo.


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sono piccolo ma crescero
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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

[fuori tema]Sbaglio o sono spariti alcuni interventi?[/fuoritema]


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da Piereto »

In efeti xe sparido nel corso de sta note un mio intervento che meteva in risalto come molte vie romane colleganti Tergeste col retroterra in realtà iera viae terrenae cioè vie in terra batuda larghe al più do metri ben diverse in larghezza delle vie più importanti romane soprattutto per traffico de carri sia de trasporto che per carri passeggeri che de animali de soma come musi e asini , e pedoni. Iera vie con doppio senso de marcia per i carri e do banchine laterali i marciapiedi per i pedoni. Quindi pensade per mezzi de trasporto a differente velocità. Esisteva anche strette vie per pedoni e animai de soma, e le podeva quindi aver pendenze ben diverse che no quele per i carri , e quindi le podeva collegar i fondovalle come la val rosandra con l'altopiano. In origine molto probabilmente iera pista de animai selvadighi, po adatadi dai omeni a sentieri e slargadi per el trafico de le bestie de soma, e po co la caduta de la romanità, le guere le carestie e le malattie e la non manutenzion, abbandonade dai omeni e ritornade in man dei selvadighi.
Resta el mistero de come un intervento inviado e registrado e poi letto possi eser scomparso. Che sia un segreto viario che i romani no voli far saver?


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da Piereto »

Penso che sia interessante parlar un poco delle opere d'arte ligade alle strade, cioè de tuto quell'apparato costruttivo e organizzativo che permeteva i traffici. Certamente i ponti che se pol veder ancora ogi dimostra l'abilità romana. Per atraversar i corsi de aqua e restar al stesso livel de a quota de la strada, in primis se ga fato ponti de legno, che in caso de piene de fiumi o arrivo de invasioni, podeva eser smontadi e po ricostruidi. Notizia de primo ponte ligneo xe el ponte subliceus sul tevere a Roma opera del 7°secolo A.C. e un primo in piera sempre a Roma el ponte aemilius nel 142 A.C. I romani spesso gà fato ricorso ai viadotti su arcate che posava su pilastri o pilae, e a loro volta le pilae podeva anche esser colegade alla base da piccoli archi per permeter un deflusso de le aque. Altre volte i fazeva un terapien serado da poderosa mura a blocchi quadrati, per poi impostar l'arco. Alle volte i fazeva anche ponti a schena de asino anche con luce superiore ai 30 metri, e a decine de metri sora el pel de l'aqua.
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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da babatriestina »

Go un'ipotesi sul mistero dei post scomparsi. I gestori del sito ga fato un backup prima che compari i post, perchè un per de volte go trovado la pagina inaccessibile: e dopo i gaverà ripristinado come che iera nel backup. Oviamente podessi esser i alieni o Asterix per combatter i romani inverigolandoghe le informazioni sule strade ;--D


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Piereto ha scritto:In efeti xe sparido nel corso de sta note un mio intervento ...
Resta el mistero de come un intervento inviado e registrado e poi letto possi eser scomparso. Che sia un segreto viario che i romani no voli far saver?
Penso che el provider devi ver vu qualche problema e ga ripristinado una situazion de un per de ore precedente... però i poderia avertir. Domani ghe scrivo.


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

In effetti qualche commento è sparito!
Mi ha scritto in privato un moderatore.. dicendo che loro non c'entrano e chiedendomi se sono spariti dei post....

Potrebbe trattarsi anche di un virus!


Piereto
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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da Piereto »

L'organizzazion del trafico iera mirabile. I omeni se spostava per lo più a pie e i podeva far dale 20 a le 25 miglia al giorno , cioè el miglio roman iera de 1482,5 metri. Disemo 30 km al giorno (5 Km all'ora , quindi 6 ore de cammino). La rete stradale romana iera necessaria per el mantenimento del servizio postale, cioè del cursus publicus o fiscalis. Disemo che el servizio celere iera affidado ai corrieri a cavallo diti tabellari, (un servizio al funzionamento dell'apparato militare ) , e el servizio più lento ai veredari in servizio privato giornaliero. Le vie pubbliche iera soto el controllo della magistratura edile, quindi costruide e mantenude dallo stato romano, e in epoca più tarda dai curatores viarum. Le vie ciapava el nome dal magistrato che gaveva fatto l'esproprio e la costruzion. Per cui ocoreva dei loghi de sosta per el cambio dei cavai e molte de ste strutture romane xe pervenude ai giorni nostri. Iera le Mansiones de solito alla distanza una da una altra de una giornata de cammino cioè ogni 30 chilometri, e le mutationes che a causa del cambio dei cavai per la posta iera a distanze minori , cioè quei termini toponimi che incontremo ancora ogi come Quarto, Terzo, o Nona, ad tricesimum, sempre parlando in milia. In generale sti loghi de sosta doveva eser vizin a qualche fonte de aqua. E le mansiones iera le meio fornide per assister i viandanti e le bestie e i cari.Per el magnar le iera dotate de tabernae e de stabulae per el ricovero dei animai. Intorno alle mansiones girava molti lavoratori, come stallieri riparadori de carri, fabbri, veterinari, coghi , sguatteri ,militari de guardia operai. e ghe iera posti per dormir ciamadi deversoria. In vicinanza de la mansiones che podeva eser anche recintada con mura , ghe iera boteghe artigiane, ma anche de le terrme e dei postriboli, nonche anche dei tempietti per el culto. Nelle mutationes inveze se podeva trovar solo l'ostaria e la stabula. Quindi nel corso del tempo queste strutture xe stade demolide o rafforzade e munide anche de torri.


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Un'altra domanda.. la famosa "scala delle vacche" quando è nata?


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Per rimanere in tema.. Vengo a scoprire ora che era pieno di strade romane anche nel Veneto.
A Treviso ad esempio

la Castellana SP 53 Vicenza-Treviso-Oderzo (Postumia Meridionale) Porta Castellana-Porta S. Paolo (SS 53)
la Via Claudia Augusta Altinate (Porta Zecca - Porta Altino) attualmente la statale 67 segue il Sile.. in origine era rettilinea fino a Quarto d'Altino e da Quarto ad Altino.
la Via Julia Augusta (Porta Teraglio - Porta San Bortolomeo) SS. 13
la Via Ungaresca che collegava Treviso con Varago (Incrocio con Postumia), Maserada, San Michele Piave, Bocca, Ramera, San Fior, Codega, Orsago, Cordignano, Cavena e Polcenigo. Da qui c'erano dell diramazioni: una raggiungeva Pordenone (intersezione della Julia Augusta-Pontebbana) e da qui Oderzo ; un'altra continuava fino a Maniago dove si inseriva sulle verticali confluenti verso Codroipo.

Sia la Castellana che la Ungaresca sarebbero delle Varianti della Postumia Romana. Queste due strade Castellana e Ungaresca furono costruite per collegare le città Cittadella, Treviso, Castelfranco, ecc..., in quanto la via Postumia strada principale tagliava dritta fino a Codroipo.

La cosa curiosa è che per attraversare il Piave al Ponte della Priula, a Maserada non c'erano ponti (o almeno non si sono trovate tracce). Mi fa strano che non ci fossero ponti ma guadi... in particolare sulla via Postumia... In caso di Piena?.... bloccavano le Postumie e si viaggiava sull'Annia?


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Per quanto riguarda la Postumia al Piave l'attraversamento avveniva a mezzo traghetto Borgo del Molino come pure a Ponte Piave per la Calalta. Ponti in legno solo a San Donà di Piave Via Annia e sulla Via Julia Augusta al Ponte della Primula dove passava anche la Claudia Augusta e altre strade minori. Attraversamento traghetto anche per la Ungaresca a Masareda.


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Ho trovato una cartina con le principali strade in FVG.... Il bivio tra Via Flavia e Trieste-Basovizza avveniva in zona San Maria Maddalena sembra...
Allegati
Ecco il nodo Friulano-Giuliano
Ecco il nodo Friulano-Giuliano
carta_strade.gif (32.07 KiB) Visto 4656 volte


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Ho scoperto il nome della strada che da Udine portava a Fusine attraverso CIvidale, Caporetto, Moistrocca.... Via Juliana. Sono stato a Caporetto e uno storico del museo riguardante la Prima Guerra Mondiale mi ha detto che la strada era esistente già al tempo dei Romani con il nome di Juliana. Infatti c'è un paese che si chiama Juliani. Praticamente era una variante della Julia Augusta.


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »



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