El dilemma dele strade romane

dei omini preistorici, i castellieri, fin ala Tergeste romana, inclusa
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luco813
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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Bisogna ora identificare la Via Timavo e la via Flanatica.
Esisteva poi anche la via del Latte (Lattiera) che da Padriciano scendeva a Trieste e la via Carniola che seguiva quella che diventò durante il fascismo la Statale della Carniola (che però non so da dove entrasse a Trieste.

Altra curiosità: c'era una strada non so quando aperta che ricalca la nuova Costiera aperta dal Duce.
Ho visto alcune foto di Miramare e si vede a mezza costa (dove ora corre la Costiera) un sentiero in terra battuta. O era una strada privata costruita per entrare a Miramare oppure era una strada Napoleonica Costiera oppure addiritura un tratturo Romano.....

Quello che è certo che l'unico accesso a Trieste da Aquileia era quello di Strada del Friuli che per secoli fu "la spina nel fianco di Trieste".
Ma su questo ho qualche dubbio, perché entravi anche da via San Michele e da Via Damiano Chiesa.
Forse intendevano che era l'unica strada carrozzabile quella di via del Friuli.

Inoltre ho scoperto che la via che da Aquileia portava a Lubiana proseguiva almeno fino a Sisak, sotto Zagabria... quindi presumo che la Gemina arrivasse a Belgrado.


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Per quanto riguarda la via dell'Ambra questa si sovrappone alla via Julia Augusta con il ramo: Mestre-Treviso-Pordenone-Casarsa-Udine-Via Julia Augusta (SS.13) Statale Pontebbana. Da Udine la via dell'Ambra-Via Julia Augusta aveva due direttrici: Aquileia e Venezia (passando sul Ponte di Casarsa). Unici attraversamenti del Tagliamento con Ponte erano in zona Latisana e a Casarsa (forse qualcosa c'era verso Zulio).


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da triestin in monte »

luco813 ha scritto:Bisogna ora identificare la Via Timavo e la via Flanatica.
Esisteva poi anche la via del Latte (Lattiera) che da Padriciano scendeva a Trieste e la via Carniola che seguiva quella che diventò durante il fascismo la Statale della Carniola (che però non so da dove entrasse a Trieste.

Altra curiosità: c'era una strada non so quando aperta che ricalca la nuova Costiera aperta dal Duce.
Ho visto alcune foto di Miramare e si vede a mezza costa (dove ora corre la Costiera) un sentiero in terra battuta. O era una strada privata costruita per entrare a Miramare oppure era una strada Napoleonica Costiera oppure addiritura un tratturo Romano.....

Quello che è certo che l'unico accesso a Trieste da Aquileia era quello di Strada del Friuli che per secoli fu "la spina nel fianco di Trieste".
Ma su questo ho qualche dubbio, perché entravi anche da via San Michele e da Via Damiano Chiesa.
Forse intendevano che era l'unica strada carrozzabile quella di via del Friuli.

Inoltre ho scoperto che la via che da Aquileia portava a Lubiana proseguiva almeno fino a Sisak, sotto Zagabria... quindi presumo che la Gemina arrivasse a Belgrado.
La cosa meno chiara secondo me è l'accesso Nord a Trieste. Infatti bisogna premettere che la strada del Friuli, così come la conosciamo oggi, esiste solo dal 1860 circa, come si può vedere confrontando le mappe del 1822 e del 1860 di Barcola:

http://www.archiviodistatotrieste.it/Ar ... 4_archivio

La strada principale per raggiungere Trieste da Prosecco (vedi anche castello di Moncolano...) potrebbe essere stata in precedenza la salita di Contovello, quindi si percorreva la riviera di Barcola fino alla via Bovedo (questo era l'unico tratto esistente di quella strada che sarà il viale Miramare), si risaliva per le attuali vie S. Bortolo e Perarolo ricollegandosi con l'attuale tracciato. Da quanto si vede, pare esistesse comunque anche una strada, chiamata strada di Trieste o strada Bovedo, con un tracciato più alto della strada del Friuli attuale, corrispondente ad alcune vie e sentieri tuttora esistenti tra Gretta e Barcola. Se una delle due esistesse già in epoca romana con lo stesso tracciato non lo so e mi piacerebbe molto saperlo, peraltro la zona è piuttosto impervia dovendo attraversare alcuni torrenti, quindi scendere fino a Barcola, considerando anche i resti romani trovati in zona, è un ipotesi plausibile.


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da triestin in monte »

luco813 ha scritto:Bisogna ora identificare la Via Timavo e la via Flanatica.
Esisteva poi anche la via del Latte (Lattiera) che da Padriciano scendeva a Trieste e la via Carniola che seguiva quella che diventò durante il fascismo la Statale della Carniola (che però non so da dove entrasse a Trieste.
Da Padriciano si scende per il sentiero 2, poi via Sommacco-Baiardi-Castagneto-Battisti. Confermi quindi il mio sospetto che sia già di età romana. Grazie


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da triestin in monte »

luco813 ha scritto: Altra curiosità: c'era una strada non so quando aperta che ricalca la nuova Costiera aperta dal Duce.
Ho visto alcune foto di Miramare e si vede a mezza costa (dove ora corre la Costiera) un sentiero in terra battuta. O era una strada privata costruita per entrare a Miramare oppure era una strada Napoleonica Costiera oppure addiritura un tratturo Romano.....
Anche qui sembra esserci qualcosa, la strada più alta dovrebbe essere l'attuale via del Pucino, quella più bassa forse è quella che stai cercando:

http://www.archiviodistatotrieste.it/Ar ... 7_archivio


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Voglio anche segnalare che l'attuale strada statale n 13 Pontebbana da Mestre a Tarvisio ricalca una variante della via Julia Augusta. Infatti c'erano ponti romani a Casarsa della Delizia e al Ponte Priula.
A Codroipo c'erano ben 5 strade Romane. la Concordia-Zuglio (in riva destra del Tagliamento... La SS 13 Via Julia Augusta), la Stradalte Codroipo-Palmanova.

Per quanto riguarda la via Postumia che attraversava il Piave in un punto molto più basso della SS.13 non sembra esistano testimonianze di ponti. E' probabile che la via Postumia per attraversare il Piave usasse un guado e in caso di spostamento truppe o merci ci fosse un ponte di barche o temporanee passerelle di legno.


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

La Udine-CIvidale-Moistrocca-Fusine-Lubiana si chiamava Via Appia Petrara

Vi allego una carta "storica" che venne disegnata e ritrovata....


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Scusate... mi potete fare un disegno o segnalare su una mappa-stradale-cittadina gli accessi Romani a Trieste...

Io sono sicuro solo l'ingresso-uscita di Via San Michele-Via dell'Istria (Via Flavia)
Per l'u'scita verso Aquileia:
Via Dorota-Corso Italia-Via Imbriani. Qui ci doveva essere un bivio: Una strada (quella verso la Pannonia) saliva per Via Battisti-Via Giulia-Via Sanzio-Strada di Guardiella-Via Damiano Chiesa-Attraversamento SS. 14, Sentiero Strada Romana-Monte Spaccato Padricciano (inserimento sulla via Annia). Da Monte Spaccato c'erano vari stradine e sentieri che raggiungevano Basovizza e da qui Pesek.
L'altro ramo percorreva via Carducci e presumo salisse per Via Udine...
Un'altro ramo raggiungeva Barcola (ma penso morisse li).

Poi bisogna capire una cosa.. Che cosa è quella strada sterrata che si vede da Grignano a Sistiana già nel 1890 (prima della costruzione della Costiera) ?
Era una strada priva per andare a Miramare da Sistiana oppure un'antica strada Romana...?

L'ingresso da Prosecco mi dissero che fosse sempre Strada del Friuli (anche perché avevo visto se non erro nel 1300 già l'esistenza di Strada del Friuli).

Dimmi dove sarebbero questi sentieri che da Prosecco scendessero a Trieste?


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

civiltà romana e strade romane; la Regio X - Venethia et Histria

La parte nord-orientale della penisola, abitata prevalentemente da popolazioni eredi dei Veneti Antichi, Euganei, Celti, Reti, Galli Cenomani, Galli Carni, Histri, fu l'ultima ad entrare a pieno titolo nella federazione di Roma, con pieno riconoscimento della cittadinanza e del diritto romano e la creazione dei Municipium.

L'area veneta non solo era molto civilizzata, ma era, e lo fu per tutto il periodo romano, la più ricca e fiorente dell'impero.
Era abitata da più di un milione di persone, dedite soprattutto ad una agricoltura molto specializzata. Il territorio agrario, all'imporsi della 'civilizzazione' romana, era già suddiviso in appezzamenti regolari, suddivisione che poi fu ricalcata (e copiata) dai romani con le centuriazioni date in concessione ai veterani legionari anche allo scopo di 'romanizzare' il territorio.

Il 'Venetorum anglus' (Tito Livio) venne riunito nella 'Regio Decima, Venethia et Histria'. Una circoscrizione (in totale erano 11) ideata da Cesare e delineata da Augusto, che tuttavia aveva solamente valore censuario e funzionale (per l'immediata individuazione del territorio), ma nessun significato militare e nemmeno amministrativo essendo il 'federalismo' romano demandato alle città romanizzate con i loro territori (agro).

Le principali città furono Aquileja (con l'insediamento di una colonia militare), in discussione il fatto che si fregiasse del titolo di 'caput' (capitale) anche se fu indubbiamente la città più importante, e poi Patavium (il più importante tra i 'municipium' e già la più importante città paleo-veneta), Altinum, Atria, Acelum, Tridentum, Feltria, Opitergium, Julia Concordia, Pola e altre.
Plinio parla di 'Venetia' riferendosi solamente alle città della pianura veneto-friulana e ad alcune isole lagunari, quindi bisogna distinguere tra la 'X Regio' augustea e la 'grande' Venetia del basso impero che inglobava praticamente tutto il triveneto.

I confini stessi di tutte queste 'macro-regioni' non sono mai ben individuati e le carte, tutte di epoca moderna, sono solamente delle approssimazioni convenzionali.
Tutta la materia andrebbe rivista in funzione degli studi e ricerche più recenti e, soprattutto, sfrondata di molti miti romaneggianti e romantici.
La romana fu una grande civiltà proprio per il fatto che permise ampia autonomia alle popolazioni locali che poterono mantenere i loro usi, costumi e lingue. Come pure utilizzò e sfruttò infrastrutture preesistenti.
Infine i 'coloni' romani (inteso come insediamenti soprattutto militari, vedi Aquileja) erano una esigua minoranza della popolazione. Buona parte della lingua e della civiltà veneto-friulana attuale deriva dal Veneto antico e non dal latino-romano, come troppo spesso si vorrebbe far credere.
Regio X Venetia et Histria

strade romane nel Veneto strade romane nel Friuli Venezia Giulia
strade di epoca romana

Importante considerare che le strade romane (viae) quasi sempre non furono nuove realizzazioni, bensí 'riciclaggi' (con opportune rettifiche) di antiche ed anche antichissime piste di comunicazione, come ad esempio le stesse Postumia e Gemina che realizzavano il collegamento con l'area danubiana, caratterizzata in antichità (e per decine di millenni) dalla "Via dell'ambra".
I romani furono abilissimi nel rendere facilmente praticabili queste 'infrastrutture' con interventi sulla pavimentazione stradale e, soprattutto, sugli elementi accessori quali ricoveri e luoghi di sosta ('stationes' che poi spesso divennero borghi e villaggi), ponti, torri di vedetta e castelli, castrum militari, ecc.
Ed anche di un sistema ben organizzato, razionale ed efficentissimo, di comunicazioni ottiche, funzionale alla sicurezza della viabilità stradale.

Le 'viae' furono il principale strumento strategico funzionale al progetto di civiltà romana.
Dibattuta è questione dei nomi delle vie, secondo molti attribuiti in epoca successiva anche a distanza di secoli, spesso per motivi letterari.
I nomi originali usati in epoca romana probabilmente erano per segmenti locali e richiamavano la località di partenza o di arrivo oppure situazioni geografiche locali. Infatti nella nota ed accreditata 'Tabula Peutingeriana' (la copia di una antichissima mappa dell'impero romano) non vi è traccia dei nomi di queste strade.

Altre osservazioni
Quelle definite 'vie romane' devono essere viste come le attuali 'strade statali' o anche le attuali 'autostrade', di piste e vere e proprie carrabili ne esistevano moltissime altre a collegare praticamente tutti i paesi.
In altri casi con 'strada romana' ci si riferisce ad un percorso che in realtà di definito aveva solo la città di partenza e quella di arrivo, sul territorio invece esistevano diverse carrabili e molte 'varianti', a volte anche utilizzate a seconda della stagione o delle necessità (militari) e con percorsi anche molto diversi. Si pensi, ad esempio, alla non chiarissima situazione della 'Claudia Augusta Altinate', esisteva davvero o sono supposizioni moderne, passava per Praderadego o per la valle del Piave, si diramava verso Belluno e (l'attuale) Alemagna (da Alemanni...) o verso Cesiomaggiore e Feltre, scendeva a Trento, ecc... Di sicuro in tutti questi tratti incerti esistevano vie di transito di epoca romana (e sicuramente anche precedenti) molto frequentate.

La colonia militare romana di Aquileja fu fondata nel 181 a.C. (ma la città esisteva da ben prima e per fare un esempio con paragoni attuali si pensi alla base Nato a Vicenza, quando poi passasse alla storia per una colonia Usa).
Principale strumento della penetrazione e colonizzazione romana fu l'apertura della strada 'Via Postumia', nel 148 a.C., che collegava Genova ad Aquileja attraversando tutta la grande pianura padana.
Fu strumento militare di difesa (e conquista) romana contro i Galli, in questo appoggiati dalle popolazioni locali, e poi formidabile percorso di colonizzazione grazie alle vaste concessioni di terreni ai veterani dell'esercito. Le maggiori aree centuriate si trovano infatti ai limiti delle strade romane (meglio sarebbe dire 'romanizzate') e alla Postumia in particolare.

Il processo di romanizzazione fu compiuto con la concessione del pieno diritto di cittadinanza romana alle popolazioni Venete, avvenuto tra il 50, 40 a.C., quando vennero istituti i principali 'Municipium' romani.
Di epoca imperiale la costruzione della strada militare Claudia Augusta Altinate. Congiungeva Altino, città paleo-veneta porto sull'Adriatico, alla Rezia, nella mai domata area danubiana.
Tuttavia anche questa strada ricalcava antichissimi tratturi preistorici, infatti percorreva dorsali e valichi montuosi, preferiti alle vallate paludose, insicure e non sempre praticabili.

Alla caduta dell'Impero, la via Postumia fu uno dei principali cardini di penetrazione delle invasioni barbariche.
via Postumia

da Genova ad Aquileja, costruita nel 148 a.C. attraversava tutta l'alta pianura padano-veneta
via Emilia Altinate

costruita nel 175 a.C. proveniva da Vico Variano (Castelmassa), attraversava tutta la bassa pianura padano-veneta e raggiungeva Patavium (Padova) passando per Motta Aeniana (Montagnana), dove guadava l'Adige, ed Ateste (Este)
via Annia

Costruita nel 131 a.C. dal pretore Annio Rufo, collegava Atria (Adria) con Patavium (Padova), Altino, Concordia e Aquileja, pur essendo solo parzialmente selciata (il basolato era posto solo nei centri urbani importanti) rimase in uso per tutto il periodo imperiale e parzialmente anche nel periodo delle invasioni alto-medioevali.
Lungo la via principale diverse centuriazioni, quali Altino, Noventa di Piave e Salgareda, Concordia (poi Concordia Sagittaria).
Aveva numerose diramazioni a raggiungere centri minori, la più nota è la Via Antiga.
via Popilia (o Popilla)

132 a.C. - Collegava Rimini, passando per San Basilio (Ariano Polesine), con Adria, dove incrociava la via Annia per proseguire con tracciato autonomo, più sul margine della laguna, verso Correzzola e Campagna Lupia per riunirsi con la Annia e raggiungere Altino. Nel tracciato ulteriori varianti formavano la Popilia Interna e Popilia Costiera e diramazioni come la nota Via Villadose. Ai margini della laguna di Venezia furono tracciate delle centuriazioni.
via Della Lana (o via dell'Arzere)

Da Patavium (Padova) a Marostica, principale centro laniero dove confluiva la materia prima dall'altopiano di Asiago, allora giurisdizione di Marostica, molto sfruttato con le greggi
via Aurelia (o Aurilla)

Da Patavium (Padova) ad Acelum (Asolo), per poi probabilmente proseguire lungo il Piave per il Municipium di Feltria
strada imperiale romana Claudia Augusta Altinate
strada imperiale militare Claudia Augusta Altinate

15 a.C. su precedenti strutture di transito.
Due percorsi principali che si riunivano sopra Trento. Il più importante partiva da Altino, passava le prealpi venete, scendeva in Valbelluna, arrivava a Feltre per proseguire per l'altipiano Lamonese-Tesino e scendere in Valsugana, passava per l'antichissimo maniero di Pergine Valsugana, per dirigere in Val d'Adige.
L'altro percorso passava per Ostiglia (Mantova), dove probabilmente era una diramazione della Emilia, per passare per l'importante città romana di Verona e salire a Tridentum passando per la Val d'Adige.
Altra variante è per Belluno e il Cadore.

- vedi strada imperiale romana Claudia Augusta Altinate
via Iulia Augusta

Erano la strade che da Aquileja ragiungevano il Norico (Austria), il nome Iulia Augusta è stato attribuito nel 1800 e scarsissime sono le documentazioni storiche. Da non confondere con la consolare via Julia Augusta tra Piacenza, la Liguria, Arles e la Gallia Meridionale.
Da Aquileja a Iulium Carnicum (Zuglio) e Auguntum (Lienz in Austria) o a Virunum (Klagenfurt).
In prossimità di Carnia (qualcuno indica Santa Lucia di Venzone), si sdoppiava. Una via percorreva la valle del Fella (Canal di Ferro) dirigeva verso Larice (Tarvisio) e Virunum. L'altra, attraverso la Valle del But (Canal di San Pietro), raggiungeva Aguntum con l'attraversamento del passo di Monte Croce Carnico.
via del Natisone

Tra le importanti città di Aquileja e Forum Iulii (Cividale del Friuli)
via Gemina

Raggiungeva il Norico ad Emona (Lubiana, Slovenia).
Scarsissime le documentazioni storiche, sembrerebbe derivare dalla XIII Legio Gemina, di certo la strada contribuì alla romanizzazione dell'Istria e della (attuale) Slovenia.
Da Aqujleia raggiungeva Tergeste (Trieste) e poi Flumen (Fiume, Rijeka). Probabilmente si diramava verso la Dalmazia e verso la Slovenia, seguiva le antiche tracce della via dell'Ambra.
Potrebbe essere vista come la prosecuzione della via Postumia, Più certo il fatto che lungo questa strada calarono le prime invasioni barbariche.
schema centuriazione romana
suddivisione del territorio agricolo, centuriazioni e concessioni ai reduci legionari

mappa dell'agro patavino mappa dell'agro trevigiano


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Quello che è certo che attraverso le principalli valli e crinali di Trieste c'erano tante stradine che portavano sull'altopiano....
Il sentiero Rilke è stato aperto ex novo che io sappia..... io lo pensavo un vecchio tratturo Romano...
Bisogna trovare vecchie carte di Trieste (anche austriache e individuare le stradine che portano verso l'altopiano.
Strada Romana era pure Scala delle Vacche.


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Hai ragione.... Ora ho visto Salita di Contovello.... Si si era quella la strada Romana..... Non me la ricordavo :)

Si si... confermo.. che l'accesso prima di Strada del Friuli era Salita di Contovello... leggendo la storia dicono che era percorsa già al tempo dei Romani.
http://www.artecultura.it/rivista/203-2 ... hassek.pdf


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Probabilmente conoscerai già il catasto franceschino, comunque te lo segnalo.

A questo indirizzo trovi in 7 pagine

http://www.catasti.archiviodistatotries ... l=10653096

le mappe in scala 1:28.800 fatte nel 1830 che non è epoca romana ;-) ma dalla quale forse potresti trarre qualche informazione. La zona di Trieste si trova nella terza pagina .

Sono carte molto belle.


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Si si.. nelle carte non esiste Strada del Friuli.. solo Salita di Contovello... quella era l'accesso dalla vai Annia a Trieste.... E suppongo esca con il nome di Annia per Strada di Guardiella-Damiano Chiesa.


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

HO guardato le carte storiche.. dove si vede già la progettata e poi realizzata ferrovia Meridionale...

Penso che l'altra via Romana o medioevale fosse Strada Commerciale che passava per l'obelisco.. e poi andava verso al Cargnola...
Un'altra strada saliva da Barriera Vecchia (Via Molino a Vento) e andava a prendere la via dell'istria...
Un'altra: Strada per Fiume.... Longera-Basovizza...
Ultima la strada che va su da via Battisti e che diventa Damiano Chiesa...

QUesta la situazione ai primi dell'800....

Però cosa ci fosse prima..... eheheheheeheh non lo so :)


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da babatriestina »

che io sappia via Commerciale , detta dai nostri vecchi " strada vecia de Opcina" è stata aperta nel Settecento, com'era il detto? una coppia di buoi lasciata a caso non avrebbe fatto di peggio" o qualcosa di simile..
la strada romana più nota è q uella del Monte Spaccato dove hanno spaccato pur e l a lapide, perchè era del Ventennio e pertanto un tantino r etorica. i pezzi sono ancora là a lato- ne abbiamo le foto in forum


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

QUel pezzo di strada romana del Monte Spaccato da dove saliva? E' la continuazione di via Damiano Chiesa?


Altra domanda:

Strada per Fiume e Via Molino a Vento in che anno sono state fatte?


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da babatriestina »

luco813 ha scritto:QUel pezzo di strada romana del Monte Spaccato da dove saliva? E' la continuazione di via Damiano Chiesa?

più o meno, credo. Non per nulla la strada per san Giovanni l'hanno chiamata via Giulia


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da triestin in monte »

babatriestina ha scritto:che io sappia via Commerciale , detta dai nostri vecchi " strada vecia de Opcina" è stata aperta nel Settecento, com'era il detto? una coppia di buoi lasciata a caso non avrebbe fatto di peggio" o qualcosa di simile..
la strada romana più nota è q uella del Monte Spaccato dove hanno spaccato pur e l a lapide, perchè era del Ventennio e pertanto un tantino r etorica. i pezzi sono ancora là a lato- ne abbiamo le foto in forum
Avevo letto sullo Zubini che la via Romagna era chiamata riva d'Opcina, da cui si presume che portasse alla località suddetta. Anche qui guardando le carte ottocentesche (Scorcola) si nota che essa si interrompe presso l'attuale castelletto Geiringer, mentre il tratto in discesa verso via Ovidio che porta in via Commerciale è stato aperto solo nel dopoguerra. Anche qui si possono fare delle ipotesi: ad esempio che la via continuasse percorrendo l'attuale strada interna al castelletto che arriva fino alla via Marziale e, continuando per quest'ultima si riallacciasse alla parte alta di via Commerciale (dopo il campo sportivo). Possibile quindi che la via Commerciale costruita nel 700 (1777 mi pare) sia solo la parte bassa e che essa abbia in parte riutilizzato un tracciato preesistente. Una volta in funzione quest'ultima il percorso per via Romagna potrebbe esser stato abbandonato ed una parte inglobata nella proprietà Geiringer che doveva esistere già all'epoca. Ovviamente le mie sono solo ipotesi che cercherò di approfondire appena (e se) possibile.


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Benissimo abbiamo identificato tre strade 1) Salita di Contovello (Via Annia per Aquileia) 2) Via Annia per Basovizzia-Monte Spaccato VIa Giulia-Via Damiano Chiesa-Strada Romana. 3) VIa Flavia: Via San Michele-Strada vecchia per l'Istria.

Ora dobbiamo identificare la strada che da Basovizza scendeva verso San Giuseppe della Chiusa e che prendeva le via De Marchesetti, Strada per Fiume e Strada per Longera.

Consideriamo che i Romani preferivano costruire strade romane sulle creste o a mezza costa, raramente in fondovalle...


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Re: El dilemma dele strade romane

Messaggio da luco813 »

Nuova scoperta... Prima della costruzione della SS 14 Mestre-Altino-Portogruaro (riattivazione della via Annia fatta dal Duce), il percorso per Trieste da Venezia arrivava a Treviso e da Treviso a Portogruaro....
Il tratto da Portogruaro a Trieste, durante tutto il medioevo correva per strade interne.... (tranne il tratto da Latisana a San Giorgio) che si usava la via Annia.
Praticamente il Duce riattivò le vecchie consolari....


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