Carlo I d'Austria
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ahahhaaha
Vero. Se i soldati vanno verso il fronte...... Carlo va in ritirata.
Ma potrebbero anche essere i soldati che vanno a riposarsi nelle retrovie e Carlo che va impavidamente verso il nemico, da solo.
Vero. Se i soldati vanno verso il fronte...... Carlo va in ritirata.
Ma potrebbero anche essere i soldati che vanno a riposarsi nelle retrovie e Carlo che va impavidamente verso il nemico, da solo.
[i]Liliana[/i]
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[size=75][i]"Quando comincia una guerra, la prima vittima è la Verità.
Quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate,
quelle dei vincitori, diventano Storia."
(A. Petacco - La nostra guerra)[/size][/i]
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Quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate,
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(A. Petacco - La nostra guerra)[/size][/i]
- AdlerTS
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La go trovada in località Cirák, copio la foto da Wiki unghereseAdlerTS ha scritto:A Tihany, in Ungheria, nel punto dove atterrò l'aereo che doveva portarlo al cospetto dell'ammiraglio Horty, ho letto che un gruppo di sudditi ungheresi ancora fedeli fece erigere una cappella con la scritta "in propria venit et sui eum non receperunt", ossia "venne a casa sua ed i suoi non l'hanno riconosciuto".
Mal no far, paura no gaver.
- AdlerTS
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"Il Piccolo", decisamente anti asburgico, alla morte de Carlo d'Absburgo nel 1922, pur definendolo "una scialba figura", riporta che "gli ungheresi in massima parte lo consideravano ancora loro Re consacrato" e che il reggente d'Ungheria, Horthy, inviò le condoglianze all'Imperatrice Zita (ipocrita !), come fece anche il Presidente del Consiglio ungherese, Bethlen.
Nel giorno dei funerali vi fu un Requiem nella chiesa di Budapest dove fu incoronato, con bandiere a lutto sugli edifici pubblici, teatri e luoghi di divertimento chiusi, mentre "il Comune di Budapest decise di decorare a lutto l'intera città"
Nel giorno dei funerali vi fu un Requiem nella chiesa di Budapest dove fu incoronato, con bandiere a lutto sugli edifici pubblici, teatri e luoghi di divertimento chiusi, mentre "il Comune di Budapest decise di decorare a lutto l'intera città"
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- babatriestina
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per il Piccolo antiasburgico nel 22, non mi sembra poi tanto strano, visto che nel 1915 i filoasburgici lo avevano bruciato!! gli ultimi piani non sono mai stati ricostruiti!
per Budapest, mi sembra un po' di lacrime di coccodrillo, già che ci sei, ci racconti un po' le storie dei tentativi falliti di rientro in Ungheria? io le ho lette su La tragedia degli ultimi Asburgo e Zita impératrice courage
per Budapest, mi sembra un po' di lacrime di coccodrillo, già che ci sei, ci racconti un po' le storie dei tentativi falliti di rientro in Ungheria? io le ho lette su La tragedia degli ultimi Asburgo e Zita impératrice courage
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
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da mi-lorenteggio.com (...ma anche veronaoggi.it e aostaoggi.it, chissà chi xe el primo )AdlerTS ha scritto:Tornando invece alla sua Beatificazione (rallentata tra l'altro dal fatto che la Gebetsliga dovette bruciare gli archivi durante la Seconda Guerra per non esporre nessuno al pericolo di ritorsioni naziste) McFriend mi segnala un articolo di giornale dove scrivono che la Congregazione delle Cause dei Santi gli avrebbe ufficialmente attribuito una seconda guarigione miracolosa, questa volta ad Orlando, in Florida.
Riguarda una signora americana, Tamara Staggs, di Orlando, in Florida. Nel 2002 fu colpita da tumore maligno alla mammella. Fu operata e sottoposta a chemioterapia, ma nel 2004 il male si ripresentò più grave, con metastasi anche al fegato. Medicine e terapie risultarono inutili. La situazione precipitava. I medici dissero che all’ammalata restavano pochi mesi di vita.
I coniugi Melancon, amici della signora Tamara, ma amici anche della famiglia del beato Carlo, dalla quale avevano ricevuto in dono una reliquia, cominciarono a pregare l’imperatore per la guarigione della signora Tamara. La cosa sembrava un po’ “difficile” perchè la signora Tamara non era di religione cattolica, ma riuscirono egualmente a coinvolgerla nelle preghiere e, all’improvviso, arrivò la guarigione.
Il 19 gennaio 2005, una TAC evidenziava, in modo del tutto inatteso, la completa scomparsa delle metastasi epatiche. Successivi controlli, ripetuti periodicamente – l’ultimo nell’ottobre 2008 - hanno dimostrato che del male non c’è più alcuna traccia.
A Orlando è già stato fatto il processo diocesano per questa guarigione con le deposizioni giurate di tutti i testimoni e dei medici. L’incartamento è già a Roma. <<Sono trascorsi tre anni dalla guarigione, quindi va ritenuta inconfutabile>>, dice il postulatore avvocato Ambrosi. <<Ho già fatto esaminare il caso anche a un famoso oncologo dell’Università “La Sapienza” di Roma, che lo ha ritenuto validissimo. Però, per avere la certezza assoluta, ho deciso di aspettare fino al 2010, cioè cinque anni dopo la guarigione.
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Ho trovato sul sito degli articoli storici del NY Times un curioso articolo del 1920 che vorrei tradurre dall’inglese. Riporta particolari che non ho trovato da altre parti, quindi non verificabili, ma il fatto di essere contemporaneo ai fatti senz’altro aumenta le probabilità che non sia un articolo di fantasia. L’articolo parla del cuoco dell’Imperatore Carlo, Ludwig Urban, trasferitosi negli USA dopo l’esilio del sovrano. (Ho controllato, sul sito di Ellis Island non c'e'). Già cuoco di Francesco Giuseppe, pare che il nostro abbia cucinato tutti i pasti dell’Imperatore dall’incoronazione del 1916 all’esilio del 1918, quando il cuoco rimase a Vienna anziché seguirlo in Svizzera, dove visse pagato un dollaro alla settimana (cambio del 1920). Vista la povertà, partì da Trieste per l’America.
“Carlo era un uomo gentile”, disse ricordando i giorni a Schoennbrunn, penso che abbia sofferto più di chiunque altro a causa della guerra. Camminava preoccupato per ore a Palazzo, con la testa bassa e le mani dietro alla schiena. Se entrava nelle cucine, aveva sempre parole gentili. Eravamo sedici cuochi ed egli si ricordava il nome di ognuno.I piatti erano di solito semplici e beveva con parsimonia, di solito un po’ di vino rosso e seltzer (un spritz ) oppure un bicchiere di birra. […] L’Imperatore preferiva il cibo del palazzo e dovendo muoversi in auto riempiva un cesto di cibi freddi e vino da portare con sé, ma capitava che regalasse tutto alle piccole folle e tenesse ben poco per sé.
Urban accompagnava anche sul treno l’Imperatore e, per esempio, visitando il fronte istriano (ho tradotto, so che l’Isonzo non si trova in Istria) incontrò il Kaiser Guglielmo a Trieste ed mangiarono sulla sua carrozza. […] sul fronte romeno il treno arrivò nel momento del transito di alcuni prigionieri e quando questi gli rivolsero la preghiera di avere del pane, fece destinare tutto il cibo caricato sul treno al campo di prigionia.
Seguono una descrizione di come la vita di chi lavorasse a corte fosse verificata a fondo dalla polizia segreta e del banchetto della coronazione: alcune delle pietanze, secondo una tradizione risalente a s. Stefano d’Ungheria, erano riservate esclusivamente alla persona del sovrano.
Passando invece oltre, il giornalista racconta la miseria di Vienna del 1919, dove anche persone della classe “per bene” era costretta a bruciare carte e legname di risulta per poter riscaldarsi un po’, sempre avendo cura di non farsi vedere dai vicini mentre si cerca nelle immondizie.
Il cuoco conclude ribadendo che la maggior parte degli austriaci e degli ungheresi vede ancora Carlo come il proprio regnante: il sentimento repubblicano non era ancora particolarmente forte in nessuna delle due parti della Monarchia nel momento in cui Urban partì, benché ogni governo capace di nutrire la popolazione era accettato con riconoscenza.
“Carlo era un uomo gentile”, disse ricordando i giorni a Schoennbrunn, penso che abbia sofferto più di chiunque altro a causa della guerra. Camminava preoccupato per ore a Palazzo, con la testa bassa e le mani dietro alla schiena. Se entrava nelle cucine, aveva sempre parole gentili. Eravamo sedici cuochi ed egli si ricordava il nome di ognuno.I piatti erano di solito semplici e beveva con parsimonia, di solito un po’ di vino rosso e seltzer (un spritz ) oppure un bicchiere di birra. […] L’Imperatore preferiva il cibo del palazzo e dovendo muoversi in auto riempiva un cesto di cibi freddi e vino da portare con sé, ma capitava che regalasse tutto alle piccole folle e tenesse ben poco per sé.
Urban accompagnava anche sul treno l’Imperatore e, per esempio, visitando il fronte istriano (ho tradotto, so che l’Isonzo non si trova in Istria) incontrò il Kaiser Guglielmo a Trieste ed mangiarono sulla sua carrozza. […] sul fronte romeno il treno arrivò nel momento del transito di alcuni prigionieri e quando questi gli rivolsero la preghiera di avere del pane, fece destinare tutto il cibo caricato sul treno al campo di prigionia.
Seguono una descrizione di come la vita di chi lavorasse a corte fosse verificata a fondo dalla polizia segreta e del banchetto della coronazione: alcune delle pietanze, secondo una tradizione risalente a s. Stefano d’Ungheria, erano riservate esclusivamente alla persona del sovrano.
Passando invece oltre, il giornalista racconta la miseria di Vienna del 1919, dove anche persone della classe “per bene” era costretta a bruciare carte e legname di risulta per poter riscaldarsi un po’, sempre avendo cura di non farsi vedere dai vicini mentre si cerca nelle immondizie.
Il cuoco conclude ribadendo che la maggior parte degli austriaci e degli ungheresi vede ancora Carlo come il proprio regnante: il sentimento repubblicano non era ancora particolarmente forte in nessuna delle due parti della Monarchia nel momento in cui Urban partì, benché ogni governo capace di nutrire la popolazione era accettato con riconoscenza.
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Ieri son andado, visto che cascava anche el 21 ottobre: go scoperto, che non savevo, che esisti anche una causa per la beatificazion e canonizzazion della "Serva di Dio" Zita di Bormbone - Parma promossa dall'Association pour la Béatification et la Canonisation de l’ Imperatrice et Reine ZitaAdlerTS ha scritto:Mi segnalano privatamente che nella chiesa di s. Rita in via Locchi si tiene una messa per la canonizzazione di Carlo d'Asburgo, ogni terzo mercoledì del mese alle 18.30.
Grazie per la segnalazione
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Questa no la savevo. Pensavo che solo Carlo... Ci sarebbe un lungo discorso da fare sulla questione della beatificazione eccetera, non tanto sui meriti di Carlo I, che si è trovato in una situazione che difficilmente avrebbe potuto essere peggiore, quanto sul retro di una simile operazione. Senza nulla togliere a Carlo.
Rawa Ruska
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Grazie per el "senza nulla togliere"
Eventualemente, per quanto sia un argomento delicato, se te ga voja de far quel discorso te pol farlo qua:
https://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic ... &start=180
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- ixolan
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- Iscritto il: gio 11 dic 2008, 18:55
Credi ch el senza nulla togliere non se per mi un modo de dir, e non go voia de babar su sta roba, go voia de capir e filtrar tuto traverso le mie idee e esperienze. No me contento de poco... Poso spiegarte? No me sento ligà alla cesa, no son "de cesa" ma no go nenache el paraoci. A mi me sta ben, benisimo sta roba del Beato Carlo. Se sicuro un modo per portar avanti el ricordo dei meriti e de la storia de quel che iera l'Austria. Se anche un modo per ricordar sto omo che più che lo studio, più el me piasi. Anche la Gebetliga fa discorsi (fati anche sabo a Sveta Gora) che sona ben, giusti: pace, uguaglianza, no guerre eccetera. E per mi che se ghe rivi con l'impegno civil o pregando me basta che se ghe rivi. Per un che se senti vizin a l'Austria storica pol sonar mal el mio no eser de cesa, ma te sa...
Con stima
Rawa Ruska
Con stima
Rawa Ruska
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Rawa Ruska ha scritto:E per mi che se ghe rivi con l'impegno civil o pregando me basta che se ghe rivi.
Un pensierin da incornisar ... se tuti ragionassi con ti, non saria più guerre !
Come go za dito, rispetto tutte le posizioni in merito. Anche mi son stado "fulminado sulla via de Damasco" dopo tanti anni de ateismo.Rawa Ruska ha scritto:Per un che se senti vizin a l'Austria storica pol sonar mal el mio no eser de cesa, ma te sa...
Mal no far, paura no gaver.
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- Iscritto il: gio 11 dic 2008, 18:55
La settimana scorso è stata inaugurata nel cimitero di Ora/Auer in provincia di Bolzano una campana della pace per Carlo. Tra i presenti anche Georg von Habsburg. Egli ha ricordato Carlo raccontando due anedotti della sua vita che mi hanno molto colpito.
1. Allo scopio della guerra egli rimane molto meravigliato che la popolazione di Vienna esultasse alla dichiarazione di guerra.
2. Durante una visita sul fronte friulano egli deve attraversare un ponte ma ha delle grosse difficoltà essendo ostruito da soldati morti e feriti. Questa scena terrificante rimane impresa nella sua mente.
1. Allo scopio della guerra egli rimane molto meravigliato che la popolazione di Vienna esultasse alla dichiarazione di guerra.
2. Durante una visita sul fronte friulano egli deve attraversare un ponte ma ha delle grosse difficoltà essendo ostruito da soldati morti e feriti. Questa scena terrificante rimane impresa nella sua mente.
My heart's in the Highlands