Nostalgie per l'Impero Austro-ungarico

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potter
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zona a e zona b

Messaggio da potter »

Ringrazio per le puntualizzazioni. Del resto in quatro rigne no se podeva descriver una situazion cussì complessa ,jera tanto per render grossolanamente l'idea; in ogni caso la sovranita' jera 'bastanza complicada perche' anche reati fati in zona B viniva giudicadi in Zona A e persone nate e che ga abita' in zona B fin al 54 gaveva dirito a la citadinanza Italiana e anche certe situazioni fino al tratato de Osimo.
Come del resto xe sta anche per proprieta' de tereni e case , ma questo xe un altro capitolo.Adesso se ga riaperto le possibilita' dopo la dissoluzion de la Jugo e la riabilitazion de quei in fuga da Tito tipo i tedeschi de Kocevje(Gottschee) e altri in odor de anticomunismo e/o presunti colaborazionisti etc.etc. Grassie e ciao a tuti.John Paul Potter


...guera jera ,poco se magnava, Francesco Giuseppe Imperator e dopo de lu solo pajazi !
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Messaggio da McFriend »

Cara Elisa purtroppo ci sono molte altre cose. Ho trovato una fotografia che rispecchia molto la situazione di quei tempi. Purtroppo la qualità della fotografia è pessima.
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AdlerTS
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Messaggio da AdlerTS »

I pentimenti pare siano arrivati presto, però. :-)
Un esempio è quello di Don Pietro Podrecca (o Podreka), nato nel 1822 a S. Pietro al Natisone (un tempo San Pietro degli Slavi, o in sloveno Spietar) . Poeta e scrittore, fu fra i primi poeti sloveni della Benecia e pubblicò le sue opere in varie riviste. Nella poesia "Predraga Italija", in omaggio alle idee risorgimentali, scriveva (in sloveno !) "Predraga Italija, preljubi moj dom, do zadnje moje ure jest ljubil te bom", cioè "Carissima Italia, amata mia patria, fino all'ultima ora ti amerò" per poi pentirsi nel "Slovenija in njena hčerka na Beneškem" e diventare oppositore del regime che non gli permetteva di amare quella patria nella sua lingua.


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Pentimenti ritardatari

Messaggio da potter »

Caro Adler ! Se ben go capi' la seconda frase dovessi voler dir " Slovenia la sua figlia nella Venezia (Giulia)".Purtropo el revisionismo storico che se sta verificando 'desso in Slovenia conferma quela afermazion che no me ricordo chi la ga espressa " La politica e' l'arte del possibile".Grassie e bona giornada.John Paul Potter


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Messaggio da 1382-1918 »

No, la frase vol dir "Slovenia e sua figlia in Veneto", anche se no capiso ben cosa che el voleva intender. Forse l'intendeva descriver la Slovenia (cioè tutto el territorio de lingua slovena dell'Impero asburgico ciamado de solito Austria slovena) e la sua fia oltre confin, in provincia del Friuli nel Veneto, cioè la Benečija.

Con Beneška i Sloveni intendi Venezia in senso de Veneto come region. Infatti il Podrecca iera un sloven de quela parte de Friuli veneto dai locali ciamada Benečija che in italian vien ciamada "Slavia veneta" (o friulana o anche italiana) e che ga sempre seguido le sorti del Veneto da quando ga cominciado a farne parte nel 1420 assieme al resto del Friuli del patriarcato de Aquileja, e che nel 1866 xe passada al Regno d'Italia.
In pratica xe la zona delle Valli del Natisone, una decina de comuni della provincia de Udine, dove l'Ufficio Statistico del Regno d'Italia contava in 14.000 i parlanti la lingua slovena nel 1911.

http://it.wikipedia.org/wiki/Slavia_veneta


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LELA
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Messaggio da LELA »

Ri-bonzorno a tuti! Par quel mia mama e i sui, che i jera nativi de un paesin vizin a San Leonardo al Natisone o i parlava un 'talian perfeto, opur in sloven e no' in friulan come in t'el resto del Friuli.
Grazie par le "drite", in particolare a ti 1382-1918, grazie 'ncora.

Ciau ciau, sempre con simpatia, Lela.


Il vero "giusto" è colui che si sente sempre per metà colpevole dei misfatti altrui!
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Elisa
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Messaggio da Elisa »

McFriend ha scritto:Cara Elisa purtroppo ci sono molte altre cose. Ho trovato una fotografia che rispecchia molto la situazione di quei tempi. Purtroppo la qualità della fotografia è pessima.
Caro McFriend,
nonostante il mio interesse ed anche lo sforzo, non riesco a capire il significato di questa vignetta o foto. Gradirei una tua spiegazione. GRAZIE.


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Messaggio da McFriend »

Purtroppo come dicevo la fotografia non è molto bella. Si tratta di fotografia con la scritta sulla facciata: NOI SOGNIAMO L'ITALIA ROMANA, come vedi sotto ci sono diverse persone con i vestiti in costume tipico tirolese della zona di Merano, precisamente di Scena. Credo di non sbagliare dicendo che non c'era neanche uno che sognasse L'ITALIA ROMANA. Per di più in una zona dove c'erano pochissimi italiani.


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Elisa
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Messaggio da Elisa »

Jetzt verstehe ich!
Danke!


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Beneska

Messaggio da potter »

Per 1382-1918 ,grassie per la traduzion ! ( Scuseme el ritardo ma jero via)No go tiniù conto che "in" xe la congiunzion "e" . in ogni caso per la politica estera sovietica del dopoguera ,lori considerava tute sue quele tere dove che jera popolazioni etnicamente slave, mi me ricordo de un slogan in Serbo-Croato che dixeva " od Soc'e do Vladivostoka sve je nas'e" ( no so meter i diacritici)cioe' " Dall'Isonzo a Vladivostok e' tutto nostro"- I sovietici al tratato de pace dela fine de la seconda guera voleva el confin all'Isonzo. Ciao egrassie.John Paul Potter


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Re: Beneska

Messaggio da serlilian »

potter ha scritto:... no so meter i diacritici...
Esisti dei codici ASCII, ma no i funziona su tuti i forum. Xe un altro modo, unpoco longo, ma co' te ciapi la man xe facile.
Clicca su Start - Tutti i programmi - Accessori - Utilità di sistema - Mappa caratteri.
Te trovi tutti i caratteri che esisti. Te evidenzi quel che te interessa e dopo te clicchi su Seleziona e su Copia... e te lo incolli qua Ä Ö Ü ß ć Č š .......


[i]Liliana[/i]
- . - . -
[size=75][i]"Quando comincia una guerra, la prima vittima è la Verità.
Quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate,
quelle dei vincitori, diventano Storia."
(A. Petacco - La nostra guerra)[/size][/i]
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Messaggio da AdlerTS »

Rinvenuto dallo studioso Massimo Buchicchio nell’archivio storico di Cava de’Tirreni il manoscritto nel quale Filippo II d’Asburgo il 20 luglio 1588 confermava i privilegi goduti dalla città concessi nel 1460 da Ferdinando I d’Aragona. Composto da 19 carte vergate in grafia corsiva in latino ed in volgare, con firme e sottoscrizioni finali, numerose iniziali ripassate in oro, legatura in marocchino rosso, con cornici dorate e stemma centrale sormontato da corona, è particolamrmente interessante perché raccoglie la testimonianza degli usi civici legati alla presenza di insegnanti e discepoli in una “zona universitaria”.

Buchicchio ha pure avuto modo di conoscere Paolo Bulgarelli, Direttore Generale della Biblioteca del Senato, il quale si è reso disponibile a realizzare incontri culturali con la città di Cava de'Tirreni in occasione del Millennio ed, eventualmente, anche a restituire alla città il prezioso manoscritto.


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Messaggio da babatriestina »

AdlerTS ha scritto:Rinvenuto dallo studioso Massimo Buchicchio nell’archivio storico di Cava de’Tirreni il manoscritto nel quale Filippo II d’Asburgo il 20 luglio 1588 confermava i privilegi goduti dalla città concessi nel 1460 da Ferdinando I d’Aragona. .
Saria Filippo II de Spagna? (sì, famiglia iera ancora Asburgo ma nissun lo ciama cussì..e no xe gnanca Miteleuropa, diria..) e Ferdinando de Aragona xe el marì de Isabella la Cattolica... ma riguarda Cava dei Tireni, immagino, perchè Trieste sti do no li ga mai avudi come sovrani..


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Messaggio da AdlerTS »

dal sito www.consiglio.provincia.tn.it apprendo che:

Nella tarda mattinata di oggi la delegazione di Trento del Fai, Fondo per l'ambiente italiano, e la locale sezione di Italia Nostra, rappresentati rispettivamente da Giovanna degli Avancini e Paolo Mayr, hanno illustrato alla quarta commissione permanente presieduta da Mattia Civico le ragioni della contrarietà loro ed espressa attraverso un'apposita petizione popolare da 5.389 cittadini, al progetto di demolizione del carcere di Trento voluto dalla Giunta provinciale.

Giovanna degli Avancini ha evidenziato il notevole valore storico e architettonico dell'edificio, che testimonia il lungo predominio austro-ungarico nel nostro territorio, progettato nel 1877 dall'architetto viennese Karl Schenden e completato nel 1881. Il monumento, che ospita anche il Palazzo di Giustizia costituisce "un insieme unitario inscindibile".
[...]

e dallo stesso sito segnalo due pdf con laSintesi dello studio sul carcere dell'architetto Luca Beltrami ed il Documento della Fondazione Longhi di Firenze sul carcere di Trento


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Messaggio da babatriestina »

AdlerTS ha scritto: Giovanna degli Avancini ha evidenziato il notevole valore storico e architettonico dell'edificio, che testimonia il lungo predominio austro-ungarico nel nostro territorio, progettato nel 1877 dall'architetto viennese Karl Schenden e completato nel 1881. Il monumento, che ospita anche il Palazzo di Giustizia costituisce "un insieme unitario inscindibile".[/i] [...]
per cominciare, un link ad una pagina Flickr con la foto del carcere
http://www.flickr.com/photos/7684546@N07/3250896096/
luogo del cuore FAI- così ne giudicate il valore artistico
( sperando che l'immagine sia visibile anche ai non iscritti Flickr)
e poi direi che il valore storico risieda anche nel fatto che vi passarono pure Cesare Battisti e Fabio Filzi, prima del processo e dell'impiccagione.


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Messaggio da AdlerTS »

Sì, vedo la foto anche senza esser un flick :-D


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Messaggio da Elisa »

se i responsabili di turno riescono ad abbandonare la superbia e la gara ed a arrivare ad un accordo, vedrebbero lampante che un edificio di quel valore architettonico riveste la priorità di essere conservato. Me lo auguro. :shock: :shock: :shock:


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Messaggio da Elisa »

Adler, ma varda come che te sei riuscì a farme esaltar per sta question!!!

Si allarga il fronte contrario alla demolizione del complesso carcerario di via Pilati a Trento
http://www.fondoambiente.it/attualita/t ... rcere-.asp

Nel frattempo si son dati da fare a Trento!!!!
Ancora dal sito www.consiglio.provincia.tn.it
VA EVITATA LA DEMOLIZIONE DELLE CARCERI DI TRENTO.
Lo chiede una petizione popolare sottoscritta con 5839 firme.
Due donne: Giovanna degli Avancini (FAI, Fondo per l’ Ambiente Italiano) e Luciana Depetris hanno consegnato al presidente del Consiglio provinciale Giovanni Kessler le 5.839 firme raccolte dal FAI e da Italia Nostra del Trentino a sostegno della petizione popolare, sottoscritta anche da docenti universitari e importanti studiosi sia italiani che di altri paesi europei, con la quale si evidenzia la contrarietà alla demolizione dell’ attuale carcere di Trento.
Questo il testo della petizione:
“Ci opponiamo alla demolizione delle carceri austroungariche, perchè esse sono parte integrante del Palazzo di Giustizia, concepito nel 1877 come complesso unitario……
La costruzioine è di grande qualità architettonica, realizzata in pietra….; in essa è contenuta altresì la chiesa in stile neoclassico, destinata alla distruzione.
Si procurerebbe inoltre un’ oltraggiosa ferita all’ aspetto ottocentesco mitteleuropeo della città”.
Precedentemente era stata illustrata dal CAI e da Italia Nostra, l’ opportunità di procedere ad un’ opera di restauro conservativo anzichè alla demolizione della struttua, che data la sua solidità richiederebbe sei mesi.

Dico: Immagino che ogni cittadino pensante, trentino e non, si augura di poter vedere con beneplacito un’ eventuale scelta propizia in favore della conservazione di ciò che contribuisce irripetibilmente al volto della città negli aspetti morali e storici più interessanti ed in favore di un suo intelligente riuso. Premono, però, sgradevoli ipotesi che si ventilano a TN! Antecedenti di discussione tempestosa; eterna (eccessiva?) diatriba che coinvolge autorità ecc.
-Carcere di Trento: perché distruggerlo?
-Una decisione insensata, presa con superficialità e senza le necessarie verifiche
-Carcere di Trento: continua la vergogna
-Il carcere di Trento e le bugie del governatore
-Distruzione del carcere: l’ignoranza al potere
-Distruggono un patrimonio storico, in primo luogo perché non sanno quello che fanno

E le precise ragioni di L. Beltrami, a modo di conclusione: “Sarebbe quindi importante, allora, mantenere l’integrità fisica di tutto il complesso, perché solo salvaguardandone l’intera fisionomia si può pensare di recuperare una pregevolissima testimonianza architettonica del periodo austroungarico in Italia”.


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Messaggio da AdlerTS »

Nona Picia ha scritto:Come ho potuto leggere, tutto il mondo é paese, e anche l'Austria "era un paese ordinato" anche se, forse, resta un po' più ordinato del nostro!

8) 8) 8) Ciao ciao
Ordinato ? nooooo .... :-D
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Messaggio da Rawa Ruska »

Usanza civilissima. Oggi solo pochi, pochissimi negozianti fanno qualcosa del genere. Cito la salumeria Masè di piazza Vico, dove non manca nè la ciotola per l'acqua nè un rebechin per cagnetti di passaggio..
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